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joshualandis.com - December 28th - Two Syrian Air Force generals, five colonels, two majors, two captains, four lieutenants, three major sergeants and their families entered into Turkey at the border village of Bükülmez in Hatay’s Reyhanlı district. With the latest defections, the total number of defected Syrian generals Turkey is housing has risen to 49.
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Natale nella nostra Aleppo sfigurata
Quest'anno è un Natale particolare in tutto il mondo, sembra quasi che ogni Paese sia segnato da disordine e violenza. Qui in Siria viviamo una guerra senza nome che non finisce mai. Ed è da questo luogo sfigurato che vogliamo condividere la nostra vita di ogni giorno e offrirvi i nostri migliori auguri di Buon Natale, nella speranza che il nuovo anno porti pace e riconciliazione.
Tutto il male che sta intorno a noi fa spazio al Bambino
Quest’anno la gente muore di fame, in molti quartieri non c’è acqua, non c’è pane, non c’è corrente, non c’è gasolio. Non c’è lavoro. Non c’è sicurezza. In tutta la Siria, i prezzi sono spaventosi, anche quelli dei generi di prima necessità.
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now.mmedia.me - Dec 24 - Più di 700 palestinesi sono morti in Siria dall'inizio del conflitto, anche nel campo profughi di Yarmuk nel sud di Damasco - Zacharia al-Agha dell'OLP ha detto - Abbiamo chiesto alle autorità siriane di non lasciare palestinesi essere trascinati nel conflitto ", ha detto alla conferenza nella capitale egiziana.
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al-akhbar.com Wed Dec 19 - I gruppi di opposizione siriani che hanno preso il controllo della campagna di Aleppo stanno distribuendo una forza religiosa di polizia per far rispettare le una interpretazione profondamente conservatrice della legge islamica ... tale formazione raccoglie le persone nelle moschee durante il tempo di preghiera e impedisce alle donne di guidare le automobili .... Questi sviluppi hanno scatenato l'ira di molte delle donne di Aleppo … Questa rivoluzione per la libertà ci spinge ulteriormente nelle braccia dell'esercito siriano e del suo approccio alle libertà sociali e individuali - ha dichiarato Mais al-Omar - Quello che mancava erano le libertà politiche … ma invece hanno deciso di portarci via le nostre libertà sociali e individuali. Tutte le maschere sono ormai cadute e siamo in grado di vedere la vera natura delle idee estremiste che li sostengono -
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al-akhbar.com Sat Dec 22 - I ribelli hanno minacciato di prendere d'assalto due città a maggioranza cristiana nella Siria centrale, dicendo che le forze del regime stanno utilizzano i residenti cristiani per attaccare le zone vicine ... le bande di Assad nelle città bombardano i nostri villaggi con mortai e razzi che distruggono le nostre case, uccidono i nostri bambini … ha detto Abdul-Fidaa, che indossava una fascia islamica ed era circondato da uomini armati. - È necessario eseguire il vostro dovere di sfrattare le bande di Assad - ha detto - In caso contrario, i nostri guerrieri assaliranno i nascondigli delle bande di Assad -
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DEBKAfile Special Report December 22 - La minaccia siriana della guerra chimica ha preso una svolta epica Sabato 22 Dicembre con la dichiarazione del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, secondo cui - la Siria ha consolidato le sue armi chimiche in uno o due punti ... e sono sotto controllo … consiglieri militari russi mantengono sotto stretto controllo l’arsenale chimico. -
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hurriyetdailynews.com - Friday,December 21 - “We are not concerned about the fate of al-Assad’s regime. We understand what is going on there and that the family has held power for 40 years. Undoubtedly, there is a call for changes,” Putin told a news conference ... We are worried about a different thing what next? We don’t want this fighting to go on forever, like a never-ending civil war ...
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alarabiya.net - Monday, 17 December 2012 - Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha condannato Damasco per aver bombardamento il campo profughi di Yarmouk domenica scorsa. Il campo è stato bombardato da un aereo militare siriano, che ha ucciso almeno 25 persone, che si erano rifugiate nella moschea. Abbas ha sollecitando - Tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano di non danneggiare i palestinesi nei campi profughi. Di non trascinarli nel combattimento. -
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Siria: sì alla democrazia, no all’intervento straniero!
Noi sottoscritti, membri di una società civile internazionale sempre più preoccupata del terribile bagno di sangue del popolo siriano, sosteniamo un’iniziativa politica che consiste nel sollecitare una delegazione di personalità di alto livello con esperienze pubbliche internazionali a recarsi in Siria al fine di discutere la situazione attuale con i principali protagonisti politici e aprire la strada a una soluzione politica negoziata del conflitto armato in Siria che minaccia gravemente la pace mondiale e l’esistenza della Siria come nazione sovrana e indipendente.
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Nato:"regime siriano al collasso"
Dopo "la presa d'atto" moscovita, il segretario generale della Nato dichiara: "il regime di Bashar al-Assad è al collasso." Sembra proprio il capolinea di una follia.
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Violenza e morte nella “Valle dei Cristiani”: 150mila fedeli nel terrore
I cristiani sono molto fragili e vogliono essere neutrali. Ma oggi la nostra valle è assediata dalla violenza e dall’instabilità che ci disorienta e terrorizza. La violenza copre e annulla tutto, non riusciamo ad essere strumenti di dialogo e di coesione, come vorremmo essere.
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nytimes.com - December 2 - Durante il fine settimana, l'attività militare del movimento di armi chimiche in Siria ha richiesto una serie di comunicazioni di emergenza tra gli alleati occidentali, che hanno discusso lo sviluppo di piani di emergenza nel caso in cui decidessero di intervenire nel tentativo di neutralizzare le armi chimiche, un compito che il Pentagono stima nell’impegno di 75.000 uomini. Ma non ci sono segni che i preparativi per un tale sforzo stiano per iniziare.
US, Israel, Turkey, Jordan primed to strike if Assad activates chemical weapons
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theatlantic.com - Dec 3 2012 - Questo nuovo livello di ansia è stato spinto dalle notizie diffuse da David Sanger e Eric Schmitt sul New York Times. Essi riferiscono che un funzionario americano avrebbe detto che - l'attività che stiamo vedendo suggerisce una potenziale preparazione di armi chimica … a questa notizia si aggiunge la richiesta israeliana alla Giordania per il via libera al bombardamento della Siria: - Sai che gli israeliani a volte vogliono bombardare subito, ma ci hanno detto che dal punto di vista giordano, il momento non era quello giusto.
Syria mixing chemicals for sarin gas, US official says
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alarabiya.net - aljazeera.com - 04 Dec - Oggi voglio che sia chiaro ad Assad e a quelli sotto il suo comando ... ha detto Obama Lunedi … L'uso di armi chimiche è e sarebbe del tutto inaccettabile e se si commette il tragico errore di usare queste armi sareste ritenuti responsabili. - La Clinton, ha detto: - siamo sicuramente preparati ad intervenire ... 150 task force degli Usa compresi soldati delle forze speciali, sono di stanza in Giordania e attendono ordini ... Il ministro degli esteri giordano Nasser Judeh ha detto: - Il regime sa che la comunità internazionale non può accettare l’uso di queste armi …
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joshualandis.com - December 2nd, 2012 - Syrian opposition leaders report an alarming growth within their ranks of fighters from Jabhat al-Nusra, an extremist group linked to al-Qaeda. The Jabhat group now has somewhere between 6,000 and 10,000 fighters, according to officials of an non-governmental organization that represents the more moderate wing of the Free Syrian Army (FSA). They say that the al-Qaeda affiliate now accounts for 7.5 percent to 9 percent of the Free Syrian Army’s total fighters, up sharply from an estimated 3 percent three months ago and 1 percent at the beginning of the year.
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oraprosiria - 30 nov - "Qui l'Emirato Islamico di Aleppo..."
Un "democratico oppositore" percorre le "zone liberate" di Aleppo, richiamando alla preghiera e ribadendo alla popolazione i doveri dei buoni musulmani ... La fatwa emessa dai battaglioni jihadisti contro l'immorale usanza di permettere alle donne di guidare l'automobile ... Promessa di rappresaglie sulle disobbedienti ... Nella parrocchia di San Dimitri molti cristiani si ritrovano ridotti alla fame e alla miseria più nera: benefattori musulmani offrono alle famiglie cristiane tra €600 e €1200, per ogni membro che si converte all'Islam
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December 1 - Syria’s Do It Yourself revolution
Le dinamiche militari in Siria sono cambiate in modo drammatico nelle ultime tre settimane, è chiaro che il regime di Assad sta perdendo la guerra. Ciò ha avuto un effetto deflagrante sulle potenze occidentali, ormai in preda al panico per la loro mancanza di influenza sull'opposizione armata.
Syria: Opposition Using Children in Conflict
Giovedi 29 novembre Human Rights Watch ha accusato l'opposizione siriana di utilizzare giovani ragazzi per servire come combattenti, guardie e vedette nel brutale conflitto con le forze del regime … I bambini di appena 14 anni, hanno servito in almeno tre brigate dell’opposizione, per il trasporto di armi e rifornimenti e in qualità di vedette … bambini di appena 16 anni hanno trasportato armi e assunto ruoli di combattimento contro le forze governative. |
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I quasi 40.000 cadaveri abbandonati, a pochi km dalla Palestina
I bimbi di questo video si chiamavano, e per le loro madri continueranno a chiamarsi, Shahd, Muhammed, Adnan Fateba, Zainab, Iman, Ounoud e Mamdouh.
Un paese che era gelsomino e pane caldo, ora è un mattatoio, una tonnara,
un qualcosa di indescrivibile.
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Lunedi si sono visti gruppi di profughi siriani sul lato turco del confine dopo che un aereo militare siriano ha bombardato il villaggio di Atme a Idlib, spingendo centinaia di abitanti a fuggire in preda al panico. AFP/Francisco Leon
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Le bombe negate
Lunedì scorso sono giunte notizie tragiche dalla Siria: delle bombe a grappolo hanno ucciso una decina di bambini alle porte di Damasco, nel sobborgo di Dayr al Asafir. Alcuni video mostrano quello spiazzo (perché non si tratta di un parco giochi o di un campo da calcio come molti media hanno scritto) mentre i bambini giocavano dieci giorni prima. Altri filmati molto crudi mostrano i corpi straziati, altri ancora i resti delle bombe cadute.
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Agenzia Fides - 26/11/2012 - Gli effetti devastanti del conflitto sulla vita ordinaria di quella che era una tra le città più fiorenti e cosmopolite di tutto il Medio Oriente. “Qui adesso tutto appare avvolto da un senso di rovina e decadenza” racconta all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Antoine Audo, Vescovo caldeo della metropoli. “Nell'area di Aleppo ci sono centinaia di migliaia di rifugiati interni, accalcati nelle scuole e in accampamenti improvvisati, come i più di 5mila che dormono all'aria aperta nei giardini della città universitaria. Ma la gente non lavora, e tutti sono diventati poveri. Anche quelli che vivono ancora nelle loro case. Le aree industriali delle periferie sono state bombardate e saccheggiate. Da settimane non si raccoglie l'immondizia, e nelle strade l'aria diventa irrespirabile”. il conflitto ha aperto le porte anche ai fantasmi del freddo, della fame e delle malattie.
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Arrestate 4 attiviste pacifiche nel cuore di Damasco
Il silenzio di Fatima
A due giorni dall’arresto di quattro giovani attiviste nel suq di Damasco mentre manifestavano pacificamente esponendo un drappo rosso con su scritto “Per il bene dell’essere umano siriano la società civile annuncia la fine di tutte le operazioni militari in Siria”, vale la pena ricordare una giovane donna, scomparsa nelle segrete celle del regime siriano e di cui si teme la morte sotto tortura.
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nowlebanon.com/ - 24 nov - Dal momento che le forze della Coalizione Nazionale per la Rivoluzione e Opposizione Siriana hanno ottenuto il supporto regionale e internazionale, i gruppi di i islamisti ribelli l’hanno ripudiata … Le Brigate Unite di Aleppo hanno immediatamente condannato la Coalizione Nazionale, ma alcuni vedono in questa scelta una manovra per facilitare la contrattazione più che una protesta vera e propria.
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Mons. Matta Roham
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Agenzia Fides - 22/11 - L’appello lanciato tramite l’Agenzia Fides da Sua Ecc. Mons. Eustathius Matta Roham, Arcivescovo siro-ortodosso della diocesi di Jazirah ed Eufrate, che copre territori della Siria orientale. - La gente è piena di paura, specialmente a Kamishly e Hassaké ... Ci sono oltre 400.000 abitanti in ciascuna di queste due grandi città spiega e i cristiani sono circa il 20% in ognuna. Inoltre migliaia di famiglie sfollate sono giunte a Kamishly e Hassaké dopo aver lasciato le loro case in rovina in altre parti del paese. Se un giorno, Dio non voglia, la guerra arriverà in queste due città, ci sarà un vero e proprio grande disastro per migliaia di famiglie e di civili innocenti ... egli rivolge un accorato appello agli organismi internazionali e a tutte le parti in lotta perchè questa regione possa essere risparmiata e possa rimanere un rifugio sicuro per tutti, al fine di salvare la vita di migliaia di famiglie, ed evitare una distruzione definitiva. Mons. Matta Roham prega il Signore perché nella sua sapienza possa condurre le parti verso una soluzione pacifica del conflitto. - |
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"Through the spreading of the fighting people lose ... escape routes out of the fights said the head of the International Committee of the Red Cross Peter Maurer warneing that - a much deeper humanitarian crisis would unfold if attacks on medical workers and ambulances continued ... The general population of Syria is afraid to see medical doctors and don't go to hospital because hospitals have become military targets. - he said.
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aljazeera.com - 19 Nov - A statement from the bloc's 27 ministers on Monday welcomed the November 11 formation of the National Coalition for Syrian Revolutionary and Opposition Forces and said: "The EU considers them legitimate representatives of the aspirations of the Syrian people."
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Siria, sostenitori dello Stato islamico sempre più forti?
Sono stati lasciati soli a resistere? Gli unici a offrire armi e danaro sono state forze oscurantiste? Dopo più di venti mesi di proteste represse nel sangue e trasformatesi in rivolta armata, la notizia che segue è il risultato non solo di 40 anni di politica confessionale del regime, ma anche dell’inazione dei Paesi che si dicono sostenitori di una Siria pluralista, laicista e garante dei diritti delle comunità.
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hrw.org - Nov 13 - Syria’s newly created opposition front should send a clear message to fighters, that they must adhere to the laws of war and human rights law, and that violators will be held accountable.
italian.irib.ir - Martedì, 13 - Secondo Press TV, Lunedì notte i ministri degli Esteri dei paesi arabi riuniti al Cairo, in presenza dell'inviato Onu Lakhdar Brahimi, hanno rilasciato un documento nel quale il cosiddetto Consiglio Nazionale Siriano (CNS), viene legittimato come rappresentante della Siria nell'organizzazione.
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joshualandis.com - Nov. 12, - Mouaz al-Khatib, a former imam at the famous Umayyad mosque in Damascus, was voted as president.
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George Sabra
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Un cristiano alla guida degli islamisti del Consiglio nazionale siriano
George Sabra è stato eletto ieri al termine della riunione del Consiglio nazionale siriano a Doha (Qatar). Il dissidente si batte da decenni per la democrazia in Siria e ha passato diversi anni in carcere.
Siria, Cns elegge un presidente cristiano ma nessuna donna
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nowlebanon.com - Domenica 11 il meeting dei gruppi di opposizione siriani in Doha ha aderito ad un accordo che vede la formazione di un Governo transnazionale, un Consiglio militare per supervisionare le forze ribelli sul campo e un Consiglio Giudiziario che operi nelle aree conquistate dai ribelli.
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UN concerned over Red Cross problems in Syria
Peter Maurer, the new president of the International Committee of the Red Cross (ICRC), said Thursday that the humanitarian situation in Syria was deteriorating and that the agency "can't cope.”
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che racconta la condizione delle minoranze religiose
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nowlebanon.com - November 8, - Il Consiglio Nazionale Siriano dietro le pressioni Usa di unirsi con tutte le parti in lotta, ha eletto una nuova leadership pesantemente rappresentata dagli islamisti. L'SNC ha comunicato ufficialmente Giovedì 8/10, aggiungendo che il Presidente della coalizione verrà eletto venerdì a Doha in Qatar. Circa 400 membri dell’SNC hanno votato 29 liste di gruppi dell’opposizione, che vanno dai liberali ai Fratelli Mussulmani, così come le minoranze etniche e le tribù.
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Mons. Matta Roham
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Mons. Eustathius Matta Roham, Arcivescovo metropolita Siro-ortodosso dell’Arcidiocesi di “Jazirah ed Eufrate”, nella Siria Orientale:
- La Chiesa e il monastero di Santa Maria a Deir Ezzor, sulle rive del fiume Eufrate, sono state distrutte da un’esplosione sabato 27 ottobre. E’ un evento che ci ha sconvolto e per questo chiediamo le vostre preghiere e il vostro aiuto per la Siria - |
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aljazeera.com - 05 Nov 2012 - Domenica a Damasco bombardamenti sul campo profughi palestinese: - Yarmouk è un’area densamente popolata e bombardarla produce sempre una catastrofe. Abbiamo 20 uccisi, inclusi i medici che stavano tentando di aiutare le dozzine di feriti. ha riferito Muhammed al Hur, attivista antigovernativo. Intanto i caccia bombardieri dell'aviazione siriana hanno bombardato l’area di Ghuta, 50 km nordest dalla capitale.
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nowlebanon.com - November 5, 2012 - "We have entered Homs on several occasions in recent months, but this is the first time that we have been able to reach the neighborhoods of Khaldiyeh and Hamidiyeh in the Old City," said Marianne Gasser, head of the ICRC's delegation in Syria. "Because of the ongoing armed confrontation, hundreds of civilians have been trapped in Khaldiyeh and Hamidiyeh for at least four months … they are without a proper supply of food, medical items and other necessities," Gasser said.
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joshualandis.com - November 4th, 2012 - Lo sforzo della Clinton di costruire un governo siriano in esilio sembra condannato. Il piano A di Washington è passato alla polvere. Il piano B era di aprire un ufficio a Istanbul per incontrare i leader dei miliziani, ma questi hanno spaventato Washington e la CIA, troppo islamisti e poco osservanti dei diritti umani. Potrà il piano C aggiustato all’ultimo momento funzionare?
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Riad Hijab
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hurriyetdailynews.com - November/03/2012 - Former premier Riad Hijab, who has defected, and long-time dissident Riad Seif were among those who said. "Assad and his entourage leaving power is a non-negotiable precondition for any dialogue aimed at finding a non-military solution, if that is still possible" The Amman meeting also It examined "the means to unify the opposition in a way worthy of the sacrifices on the ground and to secure the support needed to overthrow the regime" the statement said.
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Riad Seif
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oraprosiria 31 ottobre 2012 - 10 cristiani prelevati dai miliziani dell'ESL tra i passeggeri di un bus : "Se i nostri 150 camerati non verranno liberati entro tre giorni, li sgozziamo"
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oraprosiria - Martedì 30 ottobre 2012 - La chiesa Saint-Krikor, nel quartiere di Midane ad Aleppo, è stata incendiata insieme alla "Ecole Béthléem" e a diverse case di famiglie Cristiane. Non per bombardamenti aerei ma per azioni criminali mirate |
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oraprosiria - Damasco 27 ottobre 2012 - Durante la tregua dell’Aïd al-Adha un'autobomba nel sobborgo di Damasco di Jaramana, ha ucciso 47 civili tra cui molti bambini, ferito 41 persone e pesantemente danneggiato negozi e appartamenti nella zona fortemente abitata da cristiani e membri della minoranza drusa.
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oraprosiria - Damasco 27 ottobre 2012 - La chiesa di San Gevorg in Aleppo situata nel popolato quartiere armeno di Nor Kyugh è stata data alle fiamme lunedi, ha riferito Tert.am, citando un rappresentante della prelatura locale armena.
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Una testimonianza dalla Siria
di Rustam Chemayed
Questa è la terribile e triste verità di ciò che avviene in Siria, filtrata dagli occhi del nostro amico siriano Rustam Chehayed, da uno dei milioni di uomini e donne che hanno vissuto e vivono ancora la drammatica sofferenza che attanaglia chiunque veda da quasi due anni, ogni giorno, la propria terra dilaniata da migliaia di mercenari, spesso stranieri, sostenuti dalle potenze occidentali e pronti persino alle più crude atrocità contro la popolazione. |
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Siria, boia-carnefice-boia
Un giornalista arrestato da un gruppo di sedicenti ribelli siriani a nord di Aleppo perché il suo lavoro “non è compatibile con la rivoluzione”. Un miliziano curdo siriano, membro di un gruppo armato ostile ai ribelli arabi, morto dopo esser stato torturato dai ribelli con gli stessi metodi inflitti per anni dal regime di Damasco. Casi isolati ma estremamente preoccupanti e indicativi di come in certe zone della Siria la rivolta anti-regime rischi di degenerare in un confronto armato tra criminali.
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rainews24.it - 28-10-2012 - Caccia siriani hanno bombardato i quartieri orientali di Damasco di Zamalka, Irbin e Harasta provocando forti esplosioni. Secondo un comunicato dell'Harasta Media Office, organizzazione dei ribelli, nella zona non ci sono elettricità, acqua e mezzi di comunicazione.
Scontri vengono segnalati anche nel quartiere periferico di Douma, a nordest di Damasco.
I bombardamenti contraddicono ulteriormente la tregua dichiarata due giorni fa.
nowlebanon.com - October 29, 2012 - Syrian warplanes hammered Damascus on Monday with loud explosions shaking the capital on the fourth day of a Muslim holiday marked by the failure of a ceasefire bid, an AFP correspondent said.
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Beirut, il diario di Tuf Tuf
Il Libano in queste ore sta rischiando di risprofondare nel baratro di una guerra civile sempre dietro l’angolo, un rischio mai come ora reale. A causa della crisi siriana e delle strumentalizzazioni e interessi internazionali. Tuf Tuf è una compagna italiana che vive a Beirut. A settembre è stata con noi durante la visita della delegazione recatasi a Beirut per l’anniversario del massacro di Sabra e Chatila. Tuf Tuf, abbiamo scelto di chiamarla così, ha accettato di racontarci da dentro quello che accade nel Paese dei Cedri. Grazie! La Redazione di paalestina Rossa.
… 1
E a Beirut si ricomincia a sparare.
… 2
Proclami all’unità, processi alle intenzioni e visite eccellenti.
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sibialiria.org - 23 ottobre 2012 - Brahimi, incaricato speciale delle Nazioni Unite e Lega Araba per la crisi siriana, ha proposto una tregua per i giorni della festivita’ islamica del Sacrificio, il 26 ottobre. Questa proposta è stata presentata in Arabia saudita, viaggio tenuto quasi segreto, sul finire della scorsa settimana e nei giorni successivi in Turchia, Iran e Libano. Martedì si sono incontrati a sorpresa, a margine di un vertice economico a Baku in Azerbajan, il presidente turco Erdogan e quello iraniano Ahmadinejad che appoggiano entrambi la proposta.
Nowlebanon - October 26 - Syria's army and main rebel force said they will cease fire on Friday, in line with an internationally backed truce during a Muslim holiday, but both reserved the right to respond to any aggression.
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Tregua per la Festività Islamica del Sacrificio
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alarabiya.net - 16 October 2012 - “In order to succeed in any initiative, it takes two sides,” foreign ministry spokesman Jihad Maqdisi said in answer to a question from AFP.
“The Syrian side is interested in exploring this option and we are looking forward to talking to Mr. Brahimi to see what is the position of other influential countries that he talked to in his tour,” he said.
“Will they pressure the armed groups that they host and finance and arm in order to abide by such a ceasefire?”
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Nowlebanon 16 oct 12 - Int. envoy Lakhdar Brahimi has called for a ceasefire in Syria during the upcoming Muslim holiday of Eid al-Adha, as the revolt enters its 20th month with a death toll of more than 33,000. |
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Un popolo tra due fuochi
Da una parte le ultime truppe fedeli a Bashar al-Assad, dall'altra gli insorti, ferventi sunniti e tentati dall'integralismo islamico. In mezzo, la società civile siriana, e in particolare la minoranza cristiana, che rischiano di fare il vaso di coccio tra vasi di ferro in questa nuova, sanguinosa, Primavera araba.
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Gabriele Del Grande
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aljazeera.com - 10 Oct 2012 - Syria has rejected a call by the UN chief for it to declare a unilateral ceasefire, insisting that rebels fighting the government must stop the violence first.
un.org/news - 9 October 2012 - Secretary-General Ban Ki-moon today called on the Syrian Government to take the initiative in declaring an immediate unilateral ceasefire, and on the opposition to then accede to it, in a renewed bid to end what he called a “regional catastrophe with global ramifications.”
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icrc.org - 28-09-2012 - Operational Update - The humanitarian situation in Syria deteriorated rapidly during September amid continuing violence. Aleppo, Damascus, Homs, Deir Ez-Zor and Rural Damascus are worst hit. Fighting has displaced tens of thousands, and many who had already left home have had to move again. The ICRC and Syrian Arab Red Crescent have distributed food and other aid to over 200,000 people.
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Jordan Times, Oct 08: Domenica sera, in una dichiarazione alla stampa, il Ministro degli Esteri Nasser Judeh ha confermato che oltre 3000 siriani disertori risiedono attualmente in Giordania, molti dei quali sono ospitati in campi sorvegliati per la loro sicurezza. Allo stesso tempo l’Agenzia per i rifugiati dell’Onu riporta che un crescente numero di siriani si rifugiano in giordania, 433 solo questa sera. A dispetto del crescente numero di sfollati che attraversano il confine, attivisti e funzionari dell’Onu avvertono che almeno diecimila siriani sono bloccati lungo il confine con la Siria, in attesa di un potenziale esodo di massa appena le violenze trovassero una pausa. La Giordania segue una politica di frontiere aperte che ha concesso rifugio a oltre 200.000 siriani dallo scoppio della crisi nel marzo 2011.
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Al Arabiya, Oct 08: Documenti sulla sicurezza siriana ottenuti da Al Arabiya rivelano che il regime siriano è l’organizzatore di una serie di trame segrete volte a scuotere la sicurezza e la stabilità della Giordania, diffondendo il caos e trasformando le proteste pacifiche in lotte armate. Questo per vendicare la disponibilità della Giordania ad accogliere i fuoriusciti dalle file dell’Esercito regolare siriano e dei profughi sfollati dai bombardamenti. Al Arabiya sostiene di aver verificato e autenticato centinaia di questi documenti, decidendo di divulgarne le notizie con valore sostanziale e rilevanza politica.
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alarabiya.net - 03 October 2012 - Contrariamente alla smentita ufficiale di Mosca, la TV Al Arabiya ha mandato in onda documenti sequestrati a un Generale russo che lavorava in Siria come consigliere militare. Il Maggior Generale Vladimir Kojève è stato ucciso durante una perquisizione della sua auto da parte dell’Esercito Siriano Libero, a causa di numerosi documenti contenuti nella sua valigetta.
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Miscellanea sulla crisi con la Turchia
320 voti a favore su 449 presenti in aula. Il mandato sarà valido per un anno e autorizza Erdogan a inviare truppe in Siria senza consultare l'assemblea parlamentare. Potrebbe essere il primo passo verso la creazione di una «zona cuscinetto» turca in territorio siriano.
Ma il paese è fortemente ostile a una possibile guerra. Ci sono state manifestazioni a Ankara e Istanbul, e l'hashtag #savassahayir (noallaguerra, ndr) è rapidamente diventato oggi il tema più gettonato su Twitter in turco.
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Palestinesi In Siria: Urla Nel Silenzio.
Continuiamo a pubblicare quello che riceviamo dall’associazione Zaatar, che continua ostinatamente a dare conto della tragedia dei Palestinesi in Siria. Continua anche l’ostinata omertà dei “filopalestinesi” italiani e spiace dirlo, ma è così di tanti Palestinesi in Italia, apparentemente indifferenti verso la sorte dei loro fratelli, colpevoli di non essere sterminati dai sionisti, ma da un “regime amico”. |
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Il Direttore delle Pontificie Opere Missionarie, lancia un accorato appello: “Chiediamo al mondo intero un sussulto di coscienza: fermate la guerra, fermate il commercio di armi, donateci la pace. Come ha detto il Papa, l’unica strada possibile per porre fine al bagno di sangue in Siria è la riconciliazione”.
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“Aleppo a ferro e fuoco, senza elettricità: emergenza umanitaria”
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A Palestinian child holds a candle during a rally to show solidarity with Syrian children in the Jabalia refugee camp in the northern Gaza Strip, on Monday. (AFP/Mahmud Hams)
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Siria, cristiani alle armi
di L. Trombetta
Terrorizzati dall’ignoto dopo decenni di regime autoritario “garante delle minoranze”, i cristiani in Siria cominciano ad organizzarsi in milizie non solo a protezione dei loro quartieri, ma anche a sostegno delle forze fedeli al presidente Bashar al Assad.
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Dei massacri e dell’importanza degli archivi
Compiere massacri contro civili inermi giustificando l’azione col pretesto della presenza di pericolosi terroristi è un espediente antico. Che si ripete in Siria, sotto gli occhi complici e silenziosi di chi in Occidente si rilassa sull’adagio “meglio un regime autoritario che il terrorismo islamico”.
Un massacro evitabile, è il titolo dell’articolo di Anziska pubblicato sul New York Times per il trentesimo anniversario del massacro di Sabra e Shatila.
Mi chiedo in quale archivio e su quali documenti potranno esser rinvenute tra trent’anni tracce dell’atroce verità che si sta compiendo sotto i nostri occhi in Siria. Mentre sto scrivendo. Mentre mi state leggendo.
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Crisi tra Libano e Iran
Il presidente libanese chiede chiarimenti a Tehran: perhè ci sono pasdaran nel mio paese?
Terrorists operating in Syria
An increasing number of “foreign elements” including jihadist are operating in Syria, an independent U.N. panel confirmed yesterday in its first report to say that outside “terrorists” have joined a war spiraling out of control.
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aljazeera.com - 19 Sep 2012 - "The point I'm making as serious as strongly as I can is that the situation is very bad and worsening. Its not improving. Syrians on both sides say from time to time we are going to win very soon," Brahimi told Al Jazeera's Jane Arraf in Amman, on Tuesday. "I don’t think it's true I don’t think any side is winning now and in the future the situation is getting worse and it’s a huge threat to the region."
- This crisis is deteriorating and represents a danger to the Syrian people, to the region, and to the whole world - Lakhdar Brahimi, UN-Arab League envoy to Syria said after the hourlong meeting with President Bashar al-Assad at the presidential palace in Damascus.
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sirialibano.com 13 settembre 2012 - I rappresentanti di Assadakah Sardegna Franco Murgia, Antonio Schiavone e il giornalista libanese Talal Khreis hanno incontrato, in forma privata, il Dottor Bashar al Assad. Qui di seguito le sue parole : “L’Europa non ha capito che noi siamo l’avamposto contro l’integralismo, bisogna sconfiggere al-Qaeda. L’informazione sulla Siria è deformata, vogliono far vedere quello che non c’è. I terroristi sono finanziati dai Paesi del Golfo e sostenuti dalla Turchia. Dobbiamo dare sicurezza a questo paese che basa la sua vita politica sulla laicità, siamo l’architrave del Medio Oriente oggi governato troppo dai fratelli musulmani, se cade la Siria cade il Medio Oriente. Dobbiamo cacciare dalla Siria i Salafiti portati qui per fare disordine. Siamo un piccolo paese, se il popolo fosse contro di me sarei già caduto come è accaduto in Egitto e Tunisia”.
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Agenzia Fides - 14/9/2012 - Il Consiglio dei sei Vescovi cattolici della di Aleppo dalla città devastata dal conflitto ha lanciato un appello, chiedendo al Papa di richiamare la comunità internazionale all’urgenza di una soluzione pacifica che ponga fine al conflitto “che sta distruggendo il Paese e seminando dovunque miseria e desolazione ... Il Paese si distrugge, il numero delle vittime si moltiplica, e quello dei feriti aumenta di giorno in giorno. Molte abitazioni sono distrutte, e i poveri vedono le proprie risorse diminuire progressivamente. Tutto ciò fa precipitare le famiglie in uno stato di disperazione e spinge molte di esse a emigrare”.
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Il Papa in Libano e la guerra in Siria
Corradino Mineo, direttore di RaiNews24, intervista Padre Paolo Dall’Oglio che ha appena terminato otto giorni di digiuno, intrapreso per il buon esito del viaggio del Papa in Libano
Segue un ampio stralcio dal comunicato stampa rilasciato da Padre Paolo al termine dell’iniziativa che ha promosso
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Hürriyet - September/12/2012 Secondo un recente sondaggio del German Marshall Fund, una chiara maggioranza di turchi è contro all’intervento militare in Siria.
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aljazeera.com - Lunedì 10 settembre, parlando al Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu, Navi Pillay ha criticato duramente entrambe le parti, oltre a chiedere l’intervento militare e l’interdizione di una No Fly Zone. L'uso di armi pesanti da parte del governo e il bombardamento di zone popolate hanno portato a un alto numero di vittime civili, a spostamenti di masse di civili all'interno e all'esterno del paese e ad una crisi umanitaria devastante … Sarà oramai abbondantemente evidente a tutti gli attori in Siria che non si sfugge alla giustizia e che saranno ritenuti responsabili di tutte le violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale … Le forze di opposizione non dovrebbero farsi alcuna illusione di essere immuni da procedimenti giudiziari. -
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"The death toll is staggering, the destruction is reaching catastrophic proportions and the suffering of the people is immense"
Siriani, siete soli!
La tua solitudine, fratello mio, si può paragonare solo a quella dei palestinesi, che si sono trovati soli davanti a ogni sanguinosa svolta intrapresa dalla ferocia israeliana. So bene, fratello, che le parole non frenano l’emorragia, non asciugano le lacrime, non consolano il cuore di una madre in lutto. So che non ti piegherai. So che la tua missione, coronata dal sangue, vale oggi la nostra dignità umana. Io non ho altro che queste mie parole che si inchinano a tributo dei tuoi sacrifici e delle tue vittime.
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reuters.com - Mon Sep 3, 2012 - Diplomatic attempts to end the Syrian conflict are nearly impossibile and not enough is being done to end the fighting, the new U.N. and Arab League mediator Lakhdar Brahimi said in a BBC interview broadcast on Monday.
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hurriyetdailynews.com - September 1 2012 - “This is not a situation that Turkey can handle on its own, but only together with the international community ... How long are we going to sit and watch while an entire generation is being wiped out by random bombardment and deliberate mass targeting?” Foreign Minister Ahmet Davutog˘lu told the Security Council on Aug 30
joshualandis.com - August 29th, 2012 - The Flood of Syrian Refugees Threatens Regional Stability and Underlines Price of Inaction. Neighboring states are beginning to become overwhelmed by the torrent of human misery that is coming their way.
hrw.org - August 29, 2012 - “For many years, Syria kept its borders open to Palestinians, Lebanese, and Iraqis fleeing conflict in their countries and allowed them free movement,” said Bill Frelick, Refugee Program director at Human Rights Watch. “Today, as Syrians flee horrific violence, neighboring countries should extend them the same hospitality.”
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Una Citta' Deserta, l’Onu Che Scappa e una Tempesta che Arriva
di Robert Fisk
E le Nazioni Unite stanno andandosene veramente. C'è l'idea di lasciare un ufficio minuscolo a Damasco con un militare e un osservatore politico. Ma per il resto, i grandi occhi tristi di quegli asini delle Nazioni Unite si chiuderanno per il sonno è il fallimento di un'altra missione - e non sarà lasciato nemmeno un soldato per controllare quando scoppierà la tempesta.
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Il conflitto siriano ha attraversato il confine, e ritorna il fantasma della guerra civile in Libano di Robert Fisk
L’insurrezione che dura da 17 mesi si sta trasformando sempre di più in una guerra civile tra sette e molte delle tensioni religiose locali si riflettono in Libano.
Libano, ondata di sequestri legata alla crisi sirian di Michele Giorgio
In risposta alla mancata liberazione dei libanesi rapiti in Siria dai miliziani dell'Els, i Miqdad e altri clan sciiti hanno scatenato un'ondata di sequestri di siriani in Libano
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Reuters - Aug 16, 2012 - L’arabia Saudita invita i suoi cittadini ad abbandonare il Libano dopo che un sequestro di massa, fatto in rappresaglia per gli eventi in Siria, aumenta la paura che la violenza dilaghi in una regione lacerata da rancori e rivalità settarie tra grandi potenze. Nel giorno in cui i libanesi in cattività rapiti dai ribelli siriani rimangono sotto un bombardamento dell’aviazione siriana, cittadini turchi e sauditi sono stati rapiti insieme a 20 siriani da sciiti di Beirut in un area controllata da Hezbollah. La minaccia di prendere altri sauditi, turchi e qatari in ostaggio, genera eco minacciosi in un Libano ancora fortemente polarizzato da una lunghissima guerra civile. Così i governi del golfo non perdono tempo ad avvisare i loro turisti in vacanza sulle spiagge di Beirut di abbandonare il paese in tutta fretta, per evitare la caccia al turista.
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Cinque Paesi arabi consigliano i connazionali di lasciare il Libano per timori di violenze "filo-siriane"
Ieri la via all'aeroporto è stata occupata da sciiti dopo la notizia (falsa) dell'uccisione di 11 pellegrini. Air France ha deviato il volo da Beirut a Cipro. Clan sciiti hanno rapito siriani, un turco e un saudita per legami con il Free Syrian Army. È una ritorsione contro la cattura di un gruppo di sciiti libanesi da parte dell'opposizione siriana.
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Nell’inferno di Aleppo i cadaveri che ingombrano le strade non li raccoglie più nessuno, neanche i combattenti più intrepidi osano farlo. Perciò, come provvisorio sudario, i morti di Aleppo devono accontentarsi della polvere che da giorni e giorni rende l'aria della città irrespirabile.
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hrw.org - August 10, 2012 - Dozzine di famiglie dalle periferie di Aleppo, hanno riferito a Human Rights Watch che sono sfollate dai loro quartieri dopo che l’esercito siriano ha sottoposto quelle aree a intensi bombardamenti e attacchi aerei.
- ... improvvisamente, abbiamo visto un aereo. Stava volando sopra di noi, e tutti scapparono subito verso le loro case. Ma la nostra casa era lontana e non avevamo posto dove nasconderci. Ho sentito un enorme esplosione, con un enorme flash davanti ai miei occhi, schegge di metallo scagliate ovunque, poi sono caduto, ferito. Ero tutto coperto di sangue. Mio figlio era illeso, ma terrorizzato, pensava che fossi morto e gridava disperato in cerca di aiuto. -
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rainews24 - 10-08-2012 - Esodo notturno Il costante aggravamento della situazione bellica in Siria ha provocato parallelamente un ulteriore incremento dell'esodo verso la Turchia di civili in fuga dalle violenze: secondo fonti riservare della Protezione Civile di Ankara, solo la notte scorsa sono stati oltre 2.500 gli sfollati siriani che hanno attraversato la frontiera tra i due Paesi, facendo aumentare a circa 53.000 unità il numero totale dei profughi dal Paese arabo.
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amnesty.org - 1 August 2012 - L’assalto in corso alla città di Aleppo, che aumenta il già grave rischio per le vite dei civili, è uno sviluppo prevedibile che segue l’inquietante modello di abusi da parte delle forze dello Stato in tutto il paese. Ha dichiarato Donatella Rovera, Senior Crisis Response Adviser at Amnesty International. E' palesemente evidente che il governo siriano non ha intenzione di porre fine a questi crimini. Anzi ha tentato di impedire qualsiasi inchiesta indipendente di questi gravi abusi in Aleppo e in altre parti del paese. Incombe sulla comunità internazionale il dovere di fornire giustizia al popolo siriano e di assicurare i responsabili di tali gravi violazioni e crimini alla giustizia internazionale.
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Agenzia Fides - 8/8/2012 - Aleppo: Temiamo una strage se l’esercito dovesse attaccare in modo massiccio i quartieri in mano all’opposizione. L’esercito è ancora forte, anche se ha perduto un aereo, e l’opposizione è sempre più armata” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale da Aleppo.
Le nostre fonti affermano che “anche se non sono state proferite minacce verso i cristiani, nelle nostre comunità cresce la paura. Quel che si teme sono i mercenari e altri combattenti stranieri, alcuni appartenenti ad Al Qaida. Sono questi che ci spaventano. Con i siriani, a qualunque parte appartengono, il dialogo è possibile perché ci riconosciamo figli della stessa nazione, ma con i mercenari stranieri chi ci difenderà?, tanto più che come cristiani abbiamo escluso di difendere i nostri quartieri con le armi, perché vogliamo essere elementi di pace” concludono le fonti di Fides.
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repubblica.it - 03 agosto 2012 - In serata l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione nella quale si sollecita l'avvento in Siria di un processo di "transizione politica" e, con una rara presa di posizione di tale severità, si "condanna" lo stesso Consiglio di Sicurezza per la sua mancanza d'iniziativa al riguardo. Il provvedimento, votato su proposta dei Paesi arabi moderati, a differenza di quelli del Consiglio non ha peraltro efficacia vincolante, anche se ciò non ne inficia la forza simbolica. Oggi il capo delle missioni di pace Onu, Herve Ladsous, ha detto che la "battaglia decisiva" deve ancora iniziare ad Aleppo. Secondo alcune fonti, gli oppositori controllano gran parte della città, in particolare tutto il centro storico e la cittadella, fortezza medievale in grado di ospitare oltre 10mila persone.
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Sua Beatitudine il Patriarca Ignazio IV di Antiochia
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Agenzia Fides - 27/7/2012 - “Un incalcolabile numero di arabi musulmani e cristiani, uomini, donne e bambini, cadono vittime delle bombe ogni giorno. Gli ospedali sono pieni di feriti il gemito umano è divenuto continuo e ininterrotto”. Come arabi della Siria, “a prescindere dalla nostra religione, noi abbiamo il diritto di vivere in pace nel nostro paese” ... “in quindici mesi, abbiamo perso innumerevoli persone, molti emigrati e profughi hanno lasciato la loro patria per altri paesi. I nostri cristiani hanno perso i loro villaggi, le città, le loro proprietà, le loro chiese e le loro famiglie sotto le macerie della lotta”. Il Primate ortodosso conclude: “Invitiamo tutti i siriani, in nome dell'unico vero Dio, a decidere di vivere insieme nella nostra patria benedetta Auspichiamo che tutte le organizzazioni internazionali ci aiutino a garantire la pace, la stabilità e la riconciliazione”
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joshualandis.com - Wednesday, July 25th, 2012 - Molte città curde nel nord-est della Siria hanno issato la bandiera curda mentre le truppe siriane si sono ritirate dalla regione per combattere l’offensiva nelle due più grandi città della Siria, Damasco e Aleppo.
Hürriyet Daily News - July/27/2012 - La Turchia sta prendendo tutte le misure possibili per affossare la cooperazione tra il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e l'Unione democratica (PYD), il primo ministro Recep Tayyip Erdog˘an ha detto. "Non permetteremo che una organizzazione terroristica installi basi nel nord della Siria.
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Manaf Tlass
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alarabiya.net - Wed Jul 25, 2012 - “I speak to you as a defected member of the Syrian army, who refuses criminal violence … I speak to you as one of the sons of Syria,” The former general was believed to be speaking from Paris. “Honorable Syrian army officers do not accept the criminal acts in Syria … Allow me to serve Syria after President Bashar al-Assad’s era … We must all unite to serve Syria and promote stability in the country, rebuilding a free and democratic Syria … Allow me to call on a united Syria,” Tlas added. “new Syria ... should not be built on revenge, exclusion or monopoly.”
He said he did not blame those troops who have not defected, adding that “whatever mistakes made by some members of the Syrian Arab Army ... those honorable troops who have not partaken in the killing ... are the extension of the rebel Free Syrian Army.”
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I jihadisti accorrono in massa in Siria
E' in atto un nuovo scontro tra il sunnismo radicale e gli sciiti, che in Siria sono al potere con la corrente alawita. Si combatte ancora ad Aleppo e nel nord.
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Il quotidiano Global Times: “Bisogna essere senza vergogna per attribuire alla Cina e alla Russia l’escalation delle violenze in Siria - si legge in un editoriale pubblicato venerdì - dato che senza il sostegno dell’Occidente un conflitto di scarsa portata come quello siriano non si sarebbe mai trasformato nella sanguinosa guerriglia cui stiamo assistendo in queste ore. Se le potenze occidentali avessero davvero incoraggiato il piano di pace di Kofi Annan, la situazione non sarebbe degenerata”. |
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agichina24.it - 19 luglio - E' la terza volta, in nove mesi, che Russia e Cina hanno usato il loro potere di veto all'interno del consiglio per bloccare le risoluzioni contro il regime siriano. Al voto odierno, la nuova risoluzione ha ottenuto 11 voti a favore, Russia e Cina contro le due astensioni … Mentre la Siria brucia, Pechino affida la sua reazione a un breve comunicato pubblicato giovedì sul sito del ministero degli Esteri: “La Cina si oppone a tutte le forme di terrorismo e di azione violenta, e condanna con forza l’attentato di mercoledì”. “La Cina si dichiara profondamente preoccupata per la situazione in Siria prosegue la nota, firmata dal portavoce Hong Lei- e chiede a tutte le parti in causa di cessare immediatamente il fuoco” e di rispettare i sei punti proposti dal mediatore dell’Onu Kofi Annan.
un.org/sg/statements - 19 July 2012 - The hour is grave. The international community has a collective responsibility to the Syrian people. The Syrian Government has manifestly failed to protect them. The Secretary-General, together with the Joint Special Envoy and the United Nations as a whole, will spare no efforts in the search to end the violence and human rights violations, and to bring a peaceful democratic Syrian-led transition that meets the legitimate aspirations of the Syrian people.
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repubblica.it 16 luglio - "Non siamo schierati dalla parte di nessuno nel conflitto siriano - ha detto Sergei Lavrov durante la conferenza stampa che anticipa l'incontro con Annan - il nostro unico interesse è evitare la destabilizzazione dello Stato siriano, con il rischio del suo collasso, per prevenire una conseguente destabilizzazione di tutta la regione" ... "Ci dicono 'se voi non darete il vostro consenso all'adozione di una risoluzione, noi rinunceremo a prolungare il mandato della missione degli osservatori in Siria. Crediamo che questo sia un atteggiamento controproducente e pericoloso - ha aggiunto - in quanto usare gli osservatori come moneta di scambio è inaccettabile", ha spiegato. E ha definito "irrealistica" l'ipotesi di far dimettere volontariamente il presidente siriano Assad. "Si sente dire che la chiave della soluzione siriana si trova a Mosca. Ci dicono che noi dobbiamo convincere Assad a dimettersi volontariamente, ma questo non è possibile. Assad non se ne andrà non perché lo difende la Russia, ma perché lo sostiene una parte abbastanza cospicua della popolazione" ha spiegato.
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Al Jazeera - 11 July 2012 - In una dichiarazione esclusiva ad Al Jazeera, Nawaf al-Fares ha detto mercoledì 11 luglio, che la sua decisione nasce dall’impotenza per l’orribile massacro di civili siriani perpetrato dal regime. Annuncio le mie dimissioni come ambasciatore siriano in Iraq e dichiaro inoltre il mio ritiro dal partito Baath di Siria. chiedo a tutti i membri onesti del partito di seguirmi perché il regime ha trasformato il partito in uno strumento per uccidere i siriani e le loro aspirazioni alla libertà. -
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Siria, Kofi Annan insiste: coinvolgere l'Iran
L'inviato dell'Onu, in una intervista a Le Monde, spiega che la crisi siriana non può essere risolta escludendo Tehran dai colloqui, come impongono gli Usa e gli alleati arabi
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aljazeera.com - 04 Jul 2012 - Il Presidente siriano Bashar al Assad ha detto che il Primo Ministro turco ha reso Ankara un attore del bagno di sangue in Siria, interferendo negli affari interni di Damasco e offrendo supporto logistico ai ribelli.
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Gen. Manaf Tlass
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How important is the Tlass Defection
by Joshua Landis
Manaf Tlass Statement from Paris
Non sono entrato nelle Forze Armate Siriane per vedere questo esercito sparare sul proprio popolo senza offrire sistematiche soluzioni politiche.
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Gen. Manaf Tlass
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http://www.joshualandis.com - Thursday, July 5th, 2012
General Manaf Tlass, One of Syria’s top Sunni Military Figures from the Inner-circle of Bashar al-Assad, has Defected.
Addendum: My sources in Damascus say that Manaf’s house is being ransacked earlier today. The source went by the house in person.
Spokesperson of Turkish foreign Ministry: Two high rank officers in the Syrian Army have arrive to Turkey during the last three days. He didn’t wish to reveal their names. However, there are wide range media speculation that one of those officers is Manaf Tlas, the son of EX Syrian Defence Minister
Kim Ghattas (@BBCKimGhattas)
7/5/12 2:10 PM
Message posted by one of Tlass brothers on social media seems to confirm they have defected #Syria
Zaid Benjamin (@zaidbenjamin)
7/5/12 11:08 PM
Says that French intelligence are overseeing his transportation to Paris, where he arrived today.
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nowlebanon.com - July 7, 2012 - “Syrian artillery shelled a number of houses in Wadi Khaled in North Lebanon from around 1:15 am until 3 am, killing Nadia al-Ouishi, 19 years old, and injuring Ahmad and Mustafa al-Makhal, both children, in the town’s Al-Mahatta neighborhood,” the NNA added.
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It also said that local resident Berri Chehade’s house was struck, injuring two of his daughters, while a child, identified as Abir Ali al-Makhal was also injured. Many residents fled the areas which “were targeted by the Syrian shelling,” the NNA said, adding that calm prevailed at around 5 a.m. |
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Major-General Robert Mood
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un.org/news - 5 July 2012 “We will reinforce our presence into Regional Team Sites to give us, once our operations resume, the flexibility to effectively work on facilitating political dialogue and stability projects,” “The escalation of violence, allow me to say, to an unprecedented level, obstructed our ability to observe, verify, report as well as assist in local dialogue,” Major-General Mood told the reporters. “Now, we are in a situation in which we have the contacts and knowledge, but we have no ceasefire,” he noted. “We cannot and will not turn our eyes and ears away from your plight and will continue our work to find new paths to political dialogue and peaceful resolution to the crisis.”
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Mons. Mario Zenari
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Lettera dalla Siria
Noi siamo contro la rivolta che sta succedendo nel nostro paese! E vi dico ancora che siamo una parte grande della popolazione siriana. È una sorpresa, vero? Vi spiego cosa è successo dal nostro punto di vista. Potete sentirmi come un testimone che vive vicino e dentro quello che succede ... |
La tragedia siriana in uno schiaffo
Lei l'ha cercato e l'ha chiamato per nome, dicendo: " Io sono la madre di Samer Bashi e non ho paura di nulla! " Quindi l'ha schiaffeggiato sul volto dicendolo " voi non siete timorati di Dio".
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Major-General Robert Mood
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un.org/news - 4 July 2012 Addressing reporters in the Syrian capital, the UN Chief Military Observer in the country, Major-General Robert Mood, after an earlier meeting with a Syrian Government working group, at which he briefed on issues discussed at a recent meeting of the Action Group on Syria, today said “I received from the Government a very clear commitment to the six-point plan,” “And let me convey to you and to the Syrian people that the commitment of the United Nations to the welfare of the Syrian people and to the future is strong, it remains strong and it will continue,” the UNSMIS head added. “Let me also say that the urgency of stopping the violence is maybe the most important issue for everyone involved,” ... “There is this feeling that it's too much talk in nice hotels, in nice meetings, and too little action to move forward and stop the violence.”
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Action Group for Syria Final Communiqué 30.06.2012 |
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“La gente è stanca della violenza, urgono iniziative di pace” dice il pro-Vicario Apostolico
icrc.org - 28-06-2012 - Civilians still trapped in Homs - Geneva/Damascus (ICRC) The International Committee of the Red Cross (ICRC) is very concerned that the suffering experienced by the civilian population in Homs is being exacerbated by the fact that aid is still not reaching them. Yesterday, a joint ICRC and Syrian Arab Red Crescent team was prevented from entering the city's worst-hit areas. "After a week-long effort, our contacts initially led to an agreement with the authorities as well as an understanding with various opposition groups on a pause in fighting intended to enable our staff to evacuate civilians as well as the sick and the wounded, and to deliver medical aid," said Béatrice Mégevand-Roggo, the ICRC's head of operations for the Near and Middle East. "On the spot, however, agreed-upon conditions were not met and the staff were unable to proceed."
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Ero con i miei cinque figli in un gruppo di 250 ersone, con molte donne e bambini e anche anziani e feriti. L’esercito libero di Siria ci scortava. Abbiamo camminato per un ora fino al confine con la Giordania. Poi abbiamo sentito degli spari molto vicini e il gruppo si è disperso. Io mi sono gettata a terra su tre dei miei figli per proteggerli. Gli altri due sono scappati e ho poi saputo che erano riusciti ad entrare in Giordania. Gli spari durarono per un ora poi arrivarono i soldati e ci arrestarono.
La guida beduina lavorava con l’esercito libero di Siria, ci guidò nella notte verso il confine. Eravamo circa 50 persone, uomini e donne e anche alcuni bambini. Improvvisamente un mezzo militare apparve e le persone su di esso iniziarono a spararci, senza nessun preavviso. Subito ci disperdemmo e io corsi via il più velocemente possibile verso il confine giordano a circa cento metri. Mi tagliai gravemente sul filo spinato mentre attraversavo il confine. Solo 22 del gruppo, in maggioranza uomini riuscirono a passare. Gli altri 30 in maggioranza donne vennero arrestate e portate via. Più tardi, uno di quelli che riuscì ad attraversare, chiamò il beduino che disse che una delle donne era stata uccisa durante la sparatoria e due uomini e un bambino rimasero feriti.
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icrc.org - 23-06-2012 News Release
Damascus/Geneva (Syrian Arab Red Crescent/ICRC) A volunteer for the Syrian Arab Red Crescent, Bashar al-Youssef, was shot and killed yesterday in Deir Ezzor, in eastern Syria. This is the fourth time since last September that a member of the Red Crescent has been killed while on duty.
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nowlebanon.com - June 21, 2012 - The Red Cross said Wednesday it will try to evacuate hundreds of civilians trapped by fierce fighting in and around the restive city of Homs, as violence killed dozens of people across Syria. The ICRC said it had made a request for a temporary halt in fighting on Tuesday to the government and opposition groups. Both parties said they would respect the pause. "Our first priority, together with the Syrian Arab Red Crescent, is to evacuate the wounded and the sick to safer areas, where they can be treated," said the ICRC's Beatrice Megevand-Roggo. The Red Cross and the Red Crescent are ready to enter several Homs city neighborhoods, including the battered districts of Khaldiyeh and Jourat al-Shiah, which activists say have been pounded mercilessly for days.
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un.org - 19 June 2012 The suffering of the Syrian people is getting worse amid escalating violence in the country … "The only way to push forward is to guarantee the success of the six-point plan of Mr Kofi Annan," said Herve Ladsous … The six-point plan calls for an end to violence, access for humanitarian agencies to provide relief to those in need, the release of detainees, the start of inclusive political dialogue that takes into account the aspirations of the Syrian people, and unrestricted access to the country for the international media. “UNSMIS remains an indispensable tool to help the Syrian population and to help in the identification, and eventually the implementation, of a political solution,” the Under-Secretary-General for Peacekeeping Operations, Hervé Ladsous, told reporters. Mr. Ladsous who also attended the Council meeting added that the six-point plan currently remains the only way for finding a solution to Syrian crisis. “There is no other plan, no other game in town there’s no ‘plan B,’” Mr. Ladsous said. “The six-point plan of Kofi Annan remains the reference, the framework for a settlement of this dramatic crisis.”
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un.org/news/ - june 17 - Le parti devono riconsiderare le loro posizioni e consentire alle donne, ai bambini, agli anziani e ai feriti di lasciare le zone di conflitto, senza precondizioni, e devono assicurare la loro sicurezza.- Ha dichiarato il Gen. Robert Mood, capo della Missione Onu in Siria, domenica 17 giugno. - Tutto ciò richiede la volontà di entrambe le parti a rispettare e proteggere la vita umana della popolazione siriana.- Egli ha anche aggiunto che il tentativo di portare in salvo i civili dalle linee del fuoco nella città di Homs non ha avuto successo. - Mi appello alle parti che agiscano immediatamente per lenire le sofferenze dei siriani intrappolati dalle violenze, la missione di supervisione in Siria è pronta a monitorarne il rilascio, una volta che le parti abbiano deciso di agire in questo senso.-
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Donatella Rovera
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Francis Deng
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Un.org - 14 June 2012 “With the increasing violence and deepening sectarian tensions, the risk of further mass atrocity crimes is high. The time for action is now,” the Special Advisers of the Secretary-General on the Prevention of Genocide and on the Responsibility to Protect, Francis Deng and Edward Luck, respectively, said in a joint statement. They called on the international community to take action to meet its ‘responsibility to protect’ populations at risk of further atrocities in Syria, taking into consideration “the full range of tools available under the United Nations Charter.” “These massacres underscore the Syrian Government’s manifest failure to protect its population,” they stated.
http://www.un.org/en/preventgenocide/adviser/
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Edward Luck
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un.org - 14 June 2012 United Nations observers, having finally entered al-Haffeh today, reported that the Syrian town appeared deserted, with many buildings burned down and the “strong stench of dead bodies” in the air. Staff from the UN Supervision Mission in Syria had been impeded from reaching the town in recent days by the ongoing violence in the area. When they reached the site today, most government institutions were set on fire, stores were looted and burned and residential homes appeared rummaged. “A strong stench of dead bodies was in the air and there appeared to be pockets in the town where fighting is still ongoing,” the spokesperson for UNSMIS, Sausan Ghosheh, said. “The number of casualties is still unclear.” “UNSMIS is deeply concerned about the escalating level of violence in Syria and calls on all parties to put down their weapons and choose the path of non-violence for the welfare of the Syrian people who have suffered enough,” stated Ms. Ghosheh.
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Sausan Ghosheh
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Hervè Ladsous
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unita.it - 12 giugno 2012 - «Guerra civile»: il pericolo più volte evocato è diventato realtà in Siria, secondo un alto responsabile dell'Onu. E tra gli orrori di questa guerra le Nazioni Unite denunciano in un rapporto le atrocità commesse contro i bambini, affermando che vengono uccisi, incarcerati e torturati, sono vittime di violenza sessuale e addirittura utilizzati come scudi umani. A giustificare il giudizio su un conflitto fratricida in atto, espresso oggi dal capo delle operazioni per il mantenimento della pace, Hervè Ladsous, sono i bombardamenti governativi che si vanno intensificando su alcuni caposaldi dell'Esercito libero siriano (Els). Alcuni osservatori dell'Onu si sono trovati oggi per la seconda volta in pochi giorni sotto i colpi d'arma da fuoco sparati da persone non identificate, mentre si ritiravano dopo aver cercato inutilmente di raggiungere la città di Haffa, nella provincia di Lattakia, assediata e bombardata da una settimana dall'esercito regolare.
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Sausan Ghosheh
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aljazeera.com - 07 Jun 2012 - Mohammad, a 20-year-old from a small village in Hama province, left for work on Wednesday morning not knowing that he would find most residents of his town dead when he returned. When Mohammad came back to his house that night, he found the burned corpses of his mother, father, two sisters and one brother on the floor of his charred home. "I lost all my family members, with the exception of my grandfather. I found him in his home unconscious. His house was partially destroyed from the shelling," Mohammad told Al Jazeera. "I usually return home at 4pm, but there was heavy shelling in the area, so I stayed out until 8:30pm. When I returned, I saw what I saw," he said.
“My grandfather was beaten on his head with a heavy object. They did not know he was still alive. If they knew they would have killed him too.” “After the shelling, the army withdrew and shabiha entered the town and slaughtered people,” Mohammad said. "The shabiha took advantage of the fact that this town is remote and isolated to attack it," he said. Mohammad said he had no idea why his town was targeted. “There are no armed rebels in Qubayr. Residents of this town did not participate in anti-government protests,” he told Al Jazeera. “We are farmers. My dad grew wheat. We had nothing to do with politics.” Mohammad has left and is now staying at his friend’s house in a nearby village. He said he would not return. “What town?" he asked. "There is no town anymore."
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Osservatori disarmati entrano in Mazraat al Qubayr |
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Alarabiya - 08 June 2012 - The U.N. monitors had been trying to reach the tiny village of about 150 residents since Thursday but had been blocked by Syrian forces and residents from nearby villages.
U.N. Secretary-General Ban Ki-moon, speaking in New York, said that monitors were stopped at Syrian army checkpoints shot at by small arms. United Nations monitors entered the village of Mazraat al-Qubair on Friday, where activists say around 100 people were massacred, a U.N. source said.
An activist and resident of Mazraat al-Qubair told the Associated Press that the group of observers entered the area, first visiting a cemetery where some of the dead were buried, continuing to the site of the mass killing.
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Gregorio III
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Ilmondodiannibale - 4 giugno 201 - "Chi viola la tregua sono gi insorti, non Assad. La democrazia non c'entra, all'origine delle rivolte c'è la volontà internazionale e locale di distruggere le Siria. Noi abbiamo già abbastanza democrazia, anche se non al cento per cento, e siamo sulla via per rafforzarla. Negli ultimi dieci anni il clima del mio Paese è diventato più liberale e democratico, nonostante la presenza dei servizi segreti. Noi cristiani siamo i primi a chiedere un cambiamento, ma riteniamo che quest'ultimo non possa venire da una rivoluzione armata. I cristiani sono protetti quando c'è sicurezza nel Paese. Attualmente invece la Siria è nel caos, e a provocarlo non è certo il governo." Chi parla così, in un'intervista a "sussidiario.net" è il patriarca siriano della chiesa greco-catolica Gregorio III.
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maannews.net - 04/06/2012 - Il maggiore Sami al Kurdi, portavoce del Consiglio Militare ribelle, ha detto alla Reuters: - Abbiamo deciso di concludere il nostro impegno verso il Cessate il Fuoco e a cominciare da venerdì riprenderemo a difendere il nostro popolo … volevamo che gli osservatori dell’Onu nel paese si convertissero in una missione di peace enforcing o che la comunità internazionale prendesse decisioni importanti ed imponesse la non fly zone e una buffer zone per rovesciare Assad. -
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Giulietto Chiesa
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Chi sgozza bambini ci vuole in guerra: l’Italia dica no, ora
Video editoriale di Giulietto Chiesa: No alla Guerra
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Gen. Robert Mood |
http://www.un.org/en/peacekeeping/missions/unsmis/
Damascus, 1 June 2012
Statement attributable to Head of UN Supervision Mission in Syria, General Robert Mood
General Robert Mood, Head of the UN Supervision Mission welcomes the release of Syrian detainees, discharged Thursday in the presence of UN observers.
This is a positive act in these challenging times. It is an encouraging step towards the implementation of Joint Special Envoy Kofi Annan’s Six-Point Plan.
General Mood congratulates the families of those freed and extends his heartfelt thoughts and wishes to those waiting to be united with their loved ones.
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Ali Larijani
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Fallout from a Syria war would engulf Israel:
states Ali Larijani Iranian parliament speaker
Iranian parliament speaker has said that any crisis caused by a military intervention in Syria would definitely engulf the Zionist regime.
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DEBKAfile - May 31, 2012 - US President Barack Obama is preoccupied with what he regards as the greater threat to the world: a potential grab for the huge Syrian stock of chemical and biological weapons by Al Qaeda or other terrorist organizations, to prevent which, he has reached out to Russian President Vladimir Putin with a fresh plan for Syria: 5,000 international monitors, most Russian, to guard those stocks. Our sources learn that, in one of the conversations between the two presidents, Obama commented: “If only one barrel of anthrax reaches the hands of a Caucasian terrorist group, Russian will face its greatest terrorist threat in its history. Millions of Russians may perish.”
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Riad Al Asaad
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Davanti ai microfoni di Al Jazeera, Riad Al Asaad comandante del Free Syrian Army, ha assicurato che le sue forze hanno finora rispettato gli accordi sul cessate-il-fuoco, smentendo l’ultimatum di 48 dato al presidente affinché rispetti anch’egli l’accordo. “Non c’è nessun ultimatum, anche se vogliamo che Kofi Annan rilasci una dichiarazione pubblica in cui annuncia il fallimento del suo piano di pace, in modo che noi possiamo essere liberi di riprendere a combattere contro il regime”.
Siria: In Israele Auspici Opposti Su Esito Crisi di Michele Giorgio
Siria, ore decisive di Christian Elia
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un.org/news 27 may 2012 in una lettera spedita dal Segretario Generale Ban Ki Moon al Consiglio di Sicurezza, si dichiara che: - mentre i dettagli della strage di Houla restano sconosciuti, possiamo confermare che ci sono stati colpi di artiglieria e di mortaio, e anche altre forme di violenza, inlusa la fucilazione e gravissimi abusi dei corpi. Il presidente dell’Assemblea Generale, Nassir Abdulaziz Al-Nasser, ha dichiarato che: - queste uccisioni scioccanti in un quartiere densamente popolato sono una violazione flagrante del diritto internazionale e degli impegni presi dal governo siriano. Il portavoce del direttore esecutivo di UNCEF, Sarah Crowe, ha dichiarato che: - questi oltraggiosi crimini contro bambini così piccoli che non hanno parte nelle battaglie mostrano una nuova urgenza nel trovare soluzioni al conflitto siriano. Un tale massacro non può restare impunito.
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ilfattoquotidiano.it/ - 27 maggio - La sensazione è che con il massacro di Houla si sia arrivati a una svolta della crisi siriana. La presenza degli osservatori Onu non è bastata a fermare le proteste e la repressione e con l’aggravarsi della crisi perdono di credibilità anche le vie d’uscita “morbide”, con qualche garanzia per Assad e una transizione pilotata, sul modello di quanto successo in Yemen, su cui si potrebbe trovare l’accordo di Mosca e Pechino. Lo spazio di manovra si riduce con il passare delle settimane e con il crescere della tensione in altri paesi vicini, a partire dal Libano, dove ci sono già stati diversi “incidenti” con morti e feriti negli scontri tra alawiti e sunniti. Inoltre, i carichi d’armi che la polizia libanese ha sequestrato e quelli che, secondo alcune analisi di intelligence, sarebbero in arrivo per il governo siriano da Russia e Corea del Nord, inducono a credere che la situazione a Damasco sia ormai molto vicina allo scenario peggiore: una guerra civile a tutto campo.
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Siria: Guerra di Potere nell’Opposizione
di Geraldina Colotti
Si accentua lo scontro tra i Fratelli musulmani, che in Ghalioun hanno il loro punto di riferimento, e le altre componenti del Consiglio nazionale siriano. Ma ormai da tempo a comandare sono i capi dei ribelli armati con i soldi del Qatar e dell'Arabia saudita e la benedizione degli Usa.
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17/05/2012 - Mons. Mario Zenari, da tre anni nunzio a Damasco, afferma ad AsiaNews che "la situazione in Siria è inquietante. La comunità internazionale deve sostenere con forza il piano di Kofi Annan". Il prelato spiega che pochi giorni dopo l'arrivo degli osservatori Onu in Siria sia i militari che i ribelli avevano smesso di utilizzare armi pesanti. "Anche se le violenze continuano - continua - bisogna dare credito al piano di Onu e Lega araba, cercando di sostenere ogni piccolo frutto". Mons. Zenari nota che la guerra è giunta ormai a uno stadio preoccupante fatto di odio e vendetta, anche fra la popolazione. Il clima di tensione è tale che "ogni morte ne chiama altre" ... Per il nunzio occorre spezzare questa spirale di violenza. "Nonostante gli attacchi - afferma il nunzio - l'Onu deve proseguire il suo lavoro in Siria, anche se le due forze in campo non rispettano a pieno il cessate il fuoco e gli obiettivi del piano di pace, che però è stato sottoscritto da entrambe le parti".
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Gen. Robert Mood
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ilmondodiannibale - 8 maggio 2012 - Incaricato da Onu e Lega Araba di cercare una soluzione al dramma siriano Kofi Annan ha informato oggi i suoi referenti al Palazzo di Vetro, usando espressioni di una chiarezza indiscutibile: "temo che in Siria il ricorso alla tortura, alla detenzione illegale ed a punizioni collettive stia aumentando. Noti sostenitori dei diritti umani, esponenti del campo pacifista, sono stati arrestati negli ultimi giorni, nelle ultime settimane".
La denuncia dell'ex segretario generale delle Nazioni Unite giunge nel giorno in cui il presidente siriano e i suoi media, si trastullano con la celebrazione delle "prime elezioni pluraliste". Un fatto abnorme, assurdo, fuori dal pensabile. Supporre che qualcuno si attardi a decantare il "pluralismo siriano" mentre una popolazione, o almeno un'ampia parte di essa, viene seviziata e brutalzzata ha veramente dell'incredibile.
Non sarebbe incredibile che qualcuno chiedesse alla nostra società civile di mobilitarsi per il popolo siriano, ma forse sarebbe ingenuo, o sciocco. Non accadrà. Ma che i pacifisti tacciano mentre 30 disarmati osservano tutto questo....
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Ban earlier slammed the Syrian government for holding a national election on Monday despite the ongoing violence and for failing to involve all parties. “Only a comprehensive and inclusive political dialogue can lead to a genuine democratic future in Syria … These elections are not taking place within that framework.”
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alarabiya.net - Tuesday, 08 May 2012 - “We are in a race against time to prevent full scale civil war with death on a potentially massive scale,” Ban Ki Moon said. “The government continues to assault its people … Every day we see the most appalling images, troops firing in city centers, innocent civilians dying, even children. Security forces are arresting and torturing people with great brutality.” the U.N. secretary-general told the Atlantic Council think-tank in Washington. “This is a difficult mission at a difficult time,” he said.
“We know the security risks to our brave U.N. observers. We know that Syrian citizens could face punishment for even speaking with them. And we know the nature of the regime, which could well use the presence of the mission to prepare further violence … We cannot predict how this will end … But we do know there can be no compromise on fundamental principles of justice and human rights.”
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alarabiya.net - 03 May 2012 - The head of the U.N. military observer mission in Syria, Major General Robert Mood, said on Thursday : -
If you have two individuals using on each other all their weapons, who is going to be the first one to move the finger? Who is going to be the first one to make the move? … My approach to that is that the strongest part needs to make the first move … I was referring to the Syrian government and the Syrian army. They have the strength, they have the position and they also have the potential generosity to make the first step in a good direction.
alarabiya.net - 03 May 2012 - “If the regime’s intransigence continues, the international community is going to have to admit defeat and work to address the serious threat to peace and stability being perpetrated by the Assad regime … We remain, based on the evidence, highly skeptical of Assad’s willingness to meet the conditions of that plan, because he has so clearly failed to meet them thus far.” White House spokesman Jay Carney said.
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padre P. Dall'Oglio
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Il presidente della Tunisia Moncef Marzouki, eletto a seguito della primavera araba.
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ilfattoquotidiano.it 24 aprile 2012 - commenta l’invio dei trecento osservatori disarmati appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e non nasconde il proprio scetticismo: - Non credo che la missione avrà successo dal momento che il numero degli osservatori è troppo ridotto. Trecento sole persone non possono fare un bel niente. In Kosovo, di osservatori ce n’erano duemila -
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eilmensile.it - 19 aprile 2012 - Le prime testimonianze della missione internazionale dell’Onu, parlano di assoluta violenza. In un primo rapporto gli osservatori denunciano di non esser stati liberi di raggiungere Homs e che nella loro visita a Deraa hanno assistito a spari sui manifestanti.
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Siria, le donne di Homs
di Pierangela Zanzottera
“Fino a tre mesi fa insegnavo in una scuola di al-Bayada. Tutta la mia famiglia mi sconsigliava di attraversare ogni giorno la città per arrivare fin lì, in un quartiere controllato da terroristi che ci odiano, ma io sono un’insegnante, è mio dovere andare dove mi è stato assegnato. Del resto, che colpa ne hanno i miei alunni di questa assurda situazione?
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Siria, il cessate il fuoco non tiene.
L’Onu approva risoluzione per invio osservatori
di Joseph Zarlingo
Sembra finito il fragile cessate il fuoco che aveva fatto sperare si potesse fermare lo spargimento di sangue che dura da oltre un anno.
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Valerie Amos
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ochanet.unocha.org - 13 April 2012 - In Syria. almeno un milione di persone rimangono nel bisogno urgente di aiuti umantari. Anche se la situazione politica e militare evolve, la priorità immediata per le organizzazioni umanitarie di ottenere il libero accesso specialmente nelle aree che hanno visto pesanti bombardamenti e combattimenti. E’ estremamente importante che i negoziati per autorizzare le organizzazioni umanitarie a distribuire aiuti umanitari rimangano separati da altri sforzi per risolvere la crisi. E’ altresì vitale che restiamo in grado di fornire i servizi di emergenza umanitaria in piena sicurezza sia per i civili che per i nostri operatori. Valerie Amos
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Tregua Ancora Incerta
Giungono notizie contrastanti sul cessate il fuoco previsto da questa mattina a partire dalle 6. Mentre la maggior parte dei media internazionali riporta una situazione calma, il web si riempie di testimonianze sulla rottura dell'accordo.
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Siria: La Tregua E’ un Miraggio
Ieri decine di morti, vittime anche oltre i confini con Turchia e Libano
Siria, oltre 100 esecuzioni sommarie
"Esecuzioni sommarie delle forze di sicurezza siriane e delle milizie filo-governative'' (doc HRW)
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un.org/news - 8 April 2012 “As we get closer to the Tuesday 10 April deadline, I remind the Syrian Government of the need for full implementation of its commitments and stress that the present escalation of violence is unacceptable,” Mr. Annan said. “I once again call upon both the Government and the opposition to cease all forms of violence by 06:00 Damascus time Thursday, 12 April,” he added. “I am shocked by recent reports of a surge in violence and atrocities in several towns and villages in Syria, resulting in alarming levels of casualties, refugees and displaced persons, in violation of assurances given to me,” Mr. Annan said in a statement.
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alarabiya.net - 08 April 2012 - “To say that Syria will pull back its forces from towns on April 10 is inaccurate, Kofi Annan having not yet presented written guarantees on the acceptance by armed terrorist groups of a halt to all violence,” the foreign ministry said in a statement on Sunday.
Meanwhile, Turkey’s prime minister has said “We will patiently follow the process until April 10,” Recep Tayyip Erdogan was quoted as saying by daily Hurriyet.
But “we will implement steps” if violence does not stop after that, he added.
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Intervista esclusiva a Jocelyne Khoueiry sulla situazione siriana
di Mario Villani
La Chiesa afferma la necessità di un cambiamento, di riforme e di un rispetto delle libertà, ma quello che sta avvenendo in Siria rischia di mandare al potere un regime teocratico e salafita che sarà molto diverso dagli slogan dietro ai quali ha nascosto le sue azioni. Un regime ideologicamente contrario alla libertà ed alle diversità culturali.
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Siria. Il mio amico Hamed è salvo, ma il paese sta più male che mai
di Karim Metref
Come in tutti i paesi della zona. Per strada c’erano studenti, giovani, lavoratori, donne, giovani, adulti, famiglie. Movimenti di sinistra, un po’ di fratelli musulmani, nazionalisti siriani… d’un colpo sono apparsi dal nulla i salafiti pieni di armi e di soldi e la situazione è degenerata. Non si capisce più niente. Si muore come mosche da una parte e dall’altra.
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icrc.org - 05-04-2012 - "This agreement is a sign of trust in the ICRC's independent and neutral humanitarian action," said Mr Kellenberger (in the photo). "It should enable the ICRC and the Syrian Arab Red Crescent to meet increased humanitarian needs." A procedure on how to trigger the humanitarian pause requested by the ICRC for areas affected by fighting was also agreed between the Ministry of Foreign Affairs and Expatriates and the ICRC. The Ministry of Foreign Affairs and Expatriates agreed on procedures for visits to places of detention. The agreement will be put into practice with an ICRC visit to people held in Aleppo Central Prison.
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alarabiya.net - 6 April 2012 - “Cities, towns and villages have been turned into war zones. The sources of violence are proliferating,” Ban told the U.N. General Assembly. “The human rights of the Syrian people continue to be violated. ... Humanitarian needs are growing dramatically.” “Clearly the violence is still continuing. Alarming levels of casualties and other abuses continue to be reported daily,” U.N envoy Kofi Annan said.
“We must silence the tanks, helicopters, mortars, guns and stop all other forms of violence too: sexual abuse, torture, executions, abductions, destruction of homes, forced displacement and other abuses including on children. Valerie Amos, the United Nations' humanitarian affairs chief, told Al Jazeera that the humanitarian situation in Syria was also deteriorating. "We estimate around a million people need help with healthcare and access to food. Even though food is available, getting access to food is a problem," said Amos.
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alarabiya.net - 05 April 2012 - Mohammed Abu Nasr, an activist in Hraytan, said the town of about 50,000 has been subjected to intense shelling by tanks and helicopters since 5 a.m. local time, The Associated Press reported. He added that a ground offensive began three hours later and hundreds of troops are pushing their way into the town.
“There are wounded people in the streets that we cannot reach because of the shelling” Abu Nasr told AP by telephone. “The situation is catastrophic in the city. Large numbers of people are fleeing.”
aljazeera.com - 05 Apr 2012 - "From the Turkish border in the northeast to Daraa in the south, military operations are ongoing" Rami Abdel Rahman of the Britain-based group, told the AFP news agency. "Tanks are still shelling or storming towns and villages before going back to their bases."
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Siria, i confini di una guerra
di Francesca Borri
Solo, a tratti, strade minate. Per fermare guerriglieri e giornalisti. Ma a nord, il Libano diventa Siria senza barriere, senza frontiere. Ed è da qui, impolverati e disperati, che di notte gocciolano a decine, in fuga dal mattatoio di Assad.
Damasco accetta il termine di Annan
"Entro il 10 aprile attuazione piano pace"
Già la settimana scorsa la Siria aveva detto di accettare il piano di pace, ma scontri e violenze sono continuate a Homs e a Idlib. Susan Rice, ambasciatrice Usa all'Onu, si è mostrata scettica sulle promesse della Siria: "Abbiamo visto tante promesse fatte e tante promesse non mantenute", ha detto.
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ilfattoquotidiano.it - 1 aprile 2012 - Fino a pochi mesi fa Ali Ferzat era convinto che non avrebbe disegnato mai più. Il vignettista siriano che con i suoi fumetti sferza il regime di Bashar Al Assad invece si è ripreso, è tornato a disegnare e ha anche esposto le sue opere a Londra. Impensabile tutto questo un anno fa, quando è stato aggredito da un gruppo di sconosciuti che gli hanno spaccato le mani. “Sono un artista, una voce critica e dichiara documenterò la nostra resistenza per le generazioni future”
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La Magna Charta dei Fratelli Musulmani di Siria
Ecco il documento politico-programmatico varato da Fratelli Musulmani di Siria. La democrazia islamica per il dopo Assad.
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Reuters - venerdì 30 marzo 2012 - Il presidente siriano Basher al-Assad deve ordinare il cessate il fuoco senza aspettare che l'opposizione faccia la prima mossa, come prevede il piano di pace dell'inviato internazionale, Kofi Annan. Lo ha detto oggi Ahmad Fawzi il portavoce di Annan. "Se leggete l'accordo... si chiede specificatamente al governo di ritirare le sue truppe, di cessare l'uso dell'artiglieria pesante nei centri abitati. Ne consegue chiaramente che è il governo che deve fermarsi per primo e poi discutere della cessazione delle ostilità con la controparte e un mediatore … La ragione è molto semplice. Ci appelliamo alla parte più forte perché compia un gesto di buona fede e fermi le uccisioni. Siamo sicuri che, se ciò accade, l'opposizione seguirà"
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p. Simon Faddoul
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Siria, si aggrava la crisi umanitaria alla frontiera con il Libano
"La situazione peggiora di giorno in giorno, il numero dei profughi è in continuo aumento. A tutt'oggi, sono oltre 20mila, secondo alcuni anche 30mila le persone che hanno varcato la frontiera con Libano".
One million Syrians in need of humanitarian assistance UN-backed survey
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un.org/news - 28 March 2012 - “I am going to meet with key leaders in Baghdad and discuss with them how the United Nations and the League of Arab States can work together in helping Joint Special Envoys in their efforts to get these six-point proposals implemented as was pledged by President Assad,” Mr. Ban said. “Most countries like Tunisia, Egypt, Yemen and Libya they have succeeded in realizing the aspirations and the dreams of people toward a more participatory and fuller democracy. But still, the challenges are huge,” Mr. Ban said.
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maannews.net - 28/03/2012 - "Since its membership was suspended, Syria will only deal with Arab countries based on state-to-state relationships. Therefore we will not deal with any initiative issued by the Arab League at any level," Syrian foreign ministry spokesman Jihad Makdisssi said on Wednesday in a statement released to journalists in Damascus.
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Ilmondodiannibale - 27 marzo 2012 - Un ''importante passo iniziale'' verso la fine della guerra civile in Siria, che ha gia' causato la morte di oltre novemila persone. Cosi' Kofi Annan, l'inviato speciale dell'Onu e della Lega Araba per la Siria, ha definito l'accettazione del suo piano di pace in sei punti, annunciata oggi dal governo di Damasco. Annan, che e' in visita in Cina dopo essersi recato in Russia, ha aggiunto che ''ora la chiave sta nell'applicazione del piano, che potrebbe portare alla fine delle violenze e degli spargimenti di sangue e permettere di portare aiuto alle vittime e creare un' ambiente favorevole ad un dialogo politico che rispecchi le aspirazioni del popolo siriano''. Il piano di Annan, prevede tra l'altro il ritiro delle truppe siriane e delle armi pesanti dai centri abitati e una tregua di due ore al giorno in tutti i luoghi dove sono in corso combattimenti per permettere l'arrivo di aiuti umanitari. Inoltre Annan chiede al governo siriano di rilasciare tutte le persone arrestate. Il piano non menziona le dimissioni del presidente Bashar Al-Assad e non fissa limiti temporali per l'applicazione delle misure richieste.
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nena-news - 24 marzo 2012 - A Homs un paio di giorni fa la chiesa siriaco-ortodossa aveva denunciato una «pulizia etnica» contro i cristiani (per il 90% «espulsi») da parte della brigata Faruk, unità di punta dell’ “Esercito libero siriano”, composta da «elementi armati di al Qaeda, wahhabiti e mercenari provenienti da Libia e Iraq». Denuncia ripresa dall’agenzia cattolica Fides. Ma ieri è arrivata la smentita sia della brigata Faruk (anzi, tra le sue fila «militano anche dei cristiani») sia dal nunzio apostolico in Siria, mons. Mario Zenari, che all’agenzia cattolica Misna ha dichiarato che a Homs «non è in atto alcuna pulizia etnica contro i cristiani». Dichiarazioni contraddittorie: la denuncia degli ortodossi siriani era stata ripresa dal vicario apostolico cattolico di Aleppo, mons. Giuseppe Nazzaro, che aveva confermato le notizie e aggiunto che «tali rapporti cominciano a far crollare il muro di omertà fino a oggi costruito dalla stampa in tutto il mondo».
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nena-news - 24 marzo 2012 - Gli allarmi si moltiplicano: l’Unicef sulla sorte dei bambini («almeno 500 uccisi finora»); l’Unhcr per i «100 mila rifugiati siriani» in Giordania, Turchia, Libano e Iraq; l’Unesco per il patrimonio archeologico a rischio; Amnesty per sollecitare l’invio di una missione Onu per indagare sulle violazioni dei diritti umani. Annan, l’inviato speciale, fra oggi e domani sarà a Mosca e Pechino per saggiare le intenzioni dei 2 paesi e dovrà tornare, in data da destinarsi, a Damasco. «I negoziati sono in una fase molto delicata, ma continuano ha detto il portavoce per telefono».
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Syria
di Johan Galtung |
eilmensile.it - 23/3 - Oltre 17.000 siriani in fuga dal conflitto. Lo ha riferito il ministro degli Esteri turco, trovano rifugio nei campi allestiti nel sud della Turchia. Ma il numero reale dei profughi siriani presenti in Turchia è superiore alle stime ufficiali.
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di Lettera22 per il Fatto 21 marzo 2012 - Con lungo ritardo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è riuscito per la prima volta a prendere una posizione comune contro Assad, condivisa anche da Russia e Cina, che sostanzialmente ricalca il piano in sei punti dell'inviato speciale Kofi Annan. Ma le parole per il momento non fermano la repressione. Il piano di Annan prevede sei punti, riassunti nel testo della dichiarazione. Tra essi, assicurare tempestivamente l’accesso nel Paese degli aiuti umanitari; facilitare la transizione democratica attraverso la creazione di un sistema politico pluralista; accelerare la liberazione di tutte le persone detenute per motivi politici e in maniera arbitraria; assicurare la libertà di movimento attraverso il Paese per i giornalisti; rispettare la libertà di associazione e il diritto a manifestare pacificamente. Se il governo di Assad non rispetterà ed è questo il punto politico forse più rilevante della dichiarazione di oggi il Consiglio di sicurezza si dice pronto a considerare «ulteriori passi».
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icrc.org - 19 March 2012 - The president of the ICRC, Jakob Kellenberger, met today with the Russian minister of foreign affairs, Sergei Lavrov, to discuss the humanitarian situation in Syria and the aid operations of the ICRC and the Syrian Arab Red Crescent. At the meeting, the ICRC received positive indications of support for its operational priorities and for its proposal that there be a two-hour cessation in the fighting every day to allow assistance to reach those who need it. The meeting also emphasized the importance of neutral and independent humanitarian action in Syria today. The ICRC is hopeful that meetings like this will lead to concrete results on the ground in the coming days and weeks. The decision on its call for a daily cessation in the fighting remains in the hands of the Syrian authorities and the Syrian opposition who are the ICRC's main partners in discussion. Meanwhile, the ICRC and the Syrian Arab Red Crescent sent 12 truckloads of food, mattresses, blankets and hygiene items in two convoys to the provinces of Homs and Aleppo today. The convoy in Homs province travelled directly to the town of Za'afaranah, nearly 30 kilometres to the north-east of the city of Homs, where aid was distributed. The ICRC and the Syrian Arab Red Crescent had visited Za'afaranah last week to assess the humanitarian situation and the need for aid.
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alarabiya.net - Friday,
16 March 2012 - L’inviato
dell’ONU e della Lega
Araba per la crisi syriana,
Kofi Annan, ha sollecitato
venerdì il Consiglio
di Sicurezza di superare
con urgenza la situazione
di stallo e di unificare
gli sforzi per porre termine
alla violenza che ha portato
la Syria alla guerra civile.
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un.org - New York, 15 March 2012 - E’ urgentissimo rompere il ciclo della violenza, fermare le operazioni militari contro i civili prevenire ulteriori militarizzazioni del conflitto syriano. Lo Status Quo in Syria è indifendibile, il Segretario Generale si schiera dalla parte della popolazione e delle sue legittime aspirazioni alla dignità, alla libertà e alla giustizia. Si appella alla comunità internazionale per fermare il massacro trovando soluzioni politiche che rispondano alle richieste dei syriani ed assicurino il rispetto dei loro diritti fondamentali.
aljazeera.com - 16 Mar 2012 - Valerie Amos ha detto giovedì 15 marzo che alcuni tecnici esperti dell’ONU si uniranno alla missione umanitaria guidata dal governo syriano, ha inoltre chiesto che agli osservatori sia concesso pieno accesso alle città recalcitranti. La missione inizierà nel fine settimana e visiterà anche Latakia, Aleppo, Deir al Zour e le aree rurali intorno a Damasco. Lo staff tecnico avrà modo di raccogliere informazioni sulla situazione umanitaria e osservare da vicino le condizioni reali delle cittadine visitate. Ma ha anche sottolineato l’importanza che le organizzazioni abbiano un accesso senza ostacoli per poter identificare i bisogni più urgenti e provvedere alle emergenze e ai rifornimenti alimentari e sanitari.
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aljazeera.com - 14 Mar 2012 - Truppe governative hanno condotto assalti sulla città di Idlib vicino al confine turco, con l’intenzione di riconquistare la città sin dal 9 marzo, bombardando ad intermittenza le aree abitate e mitragliando le case, allo scopo di sloggiare i combattenti anti-governativi. Le forze dell’esercito syriano hanno ristabilito il controllo nel nord di Idlib dopo giorni di duri scontri con le forze dell’opposizione. Fonti nel paese hanno riferito ad Al Jazeera.
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alarabiya.net - 14 March 2012 - L’Esercito Syriano Libero si è ritirato quando le forze governative hanno assalito l’intera città, entrando a cercare i rivoltosi una casa dopo l’altra. Le truppe governative hanno ucciso un numero imprecisato di feriti e i loro compagni, che erano sulla strada per l’Ospedale di Idlib, attivisti dell’Osservatorio Syriano per i Diritti Umani ha riferito ad Al Arabiya.
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alarabiya.net - Tuesday, 13 March 2012 - Al Arabiya riporta martedì, citando attivisti della Commisiione Rivoluzionaria Syriana, che le truppe syriane hanno commesso un nuovo massacro ad Idlib lunedì, lasciando sul terreno almeno 55 persone. Il nuovo massacro avviene il giorno seguente all’uccisione di 50 persone nel quartiere Karm al Zeitoun di Homs. La maggior parte delle vittime di domenica, secondo gli attivisti, erano donne e bambini. Nel quartiere cristiano di Humaideya di Homs, le chiese hanno aperto le porte per ricevere i residenti di altri quartieri sfollati dai bombardamenti.
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aljazeera.com - 13 Mar 2012 - Un operatore sanitario che lavora ad Homs nel quartiere ribelle di Khalidya ha detto che molte vittime sono state uccise con coltelli ed alcune sembra che siano state violentate. Abbiamo ricevuto i corpi in due momenti … siamo poi andati a vedere se c’erano dei sopravissuti, ma erano tutti morti. ha detto l’operatore di nome Yazan. In un’intervista telefonica con Al Jazeera un residente di nome Abu Hani, ha descritto come scioccanti le condizioni degli ospedali locali. Dopo i bombardamenti le forze di sicurezza hanno iniziato a cercare gli attivisti casa per casa,- ha detto I soldati si appropriavano di qualsiasi cosa nelle case e nei negozi. -
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aljazeera.com - 11 Mar 2012 - Il presidente syriano ha detto a Kofi Annan, l’inviato di ONU e Lega Araba, che non ci sono soluzioni politiche possibili in Syria mentre gruppi terroristi destabilizzaano il paese. Annan è in procinto di incontrare i dissidenti prima di lasciare Damasco, ma l’opposizione che già dichiarato che il tempo del dialogo è passato. Mentre Assad e Annan discutono della crisi, truppe syriane attaccano la città di Idlib, un bastione dell’opposizione, per il terzo giorno consecutivo, hanno bombardato per ore l’area urbana, ha testimoniato un reporter dell’AP.
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http://it.euronews.com - 10/03/12 - Russia e Lega Araba raggiungono un accordo sulla Siria, ma non è ancora chiaro se Mosca cambierà posizione in sede Onu. Cinque i punti enucleati nell’incontro a Il Cairo. Oltre all’autorizzazione all’arrivo degli aiuti umanitari, all’opposizione all’intervento straniero, a un sistema di monitoraggio imparziale, c‘è prima di tutto la fine della violenza, come ha spiegato il premier Hamad Bin Jassim al-Thani del Qatar. Paese che ha definito insufficiente un eventuale cessate il fuoco, e bollato come “genocidio” la repressione perpetrata da Damasco. Altro punto concordato annunciato dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è l’appoggio alla missione di Kofi Annan in Siria, nell’augurio ha detto che porti all’inizio del dialogo. Lavrov ha inoltre respinto le accuse rivolte alla Russia di stare proteggendo il regime di Bashar al Assad. Ma ha dovuto incassare un pesante rimprovero: la mancata adozione di una linea dura da parte di Mosca ha permesso alle violenze di continuare.
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p. Simon Faddoul
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L'incaricata umanitaria dell'Onu, sul terreno, Valerie Amos, si è detta "devastata" dalla distruzione di cui è stata testimone, “quella parte di Homs è completamente distrutta, e sono preoccupata di sapere cosa è accaduto alle persone che vivono lì". |
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"Io, ingegnere Abdo Hussameddine, vice ministro del Petrolio, annuncio le mie dimissioni. Mi unirò alla rivoluzione del popolo che rifiuta l'ingiustizia e la campagna brutale del regime, che sta tentando di spezzare la lotta del popolo che chiede solo libertà e dignità … Egli ha anche aggiunto che dopo 33 anni al servizio del governo syriano non intende morire servendo un regime criminale … Questa è la ragione per cui ho scelto la giusta via, consapevole che questo regime brucerà la mia casa e darà la caccia ai miei famigliari."
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icrc.org - 7 Marzo 2012 - Oggi la ICRC insieme ad un gruppo della Mezza Luna Rossa Syriana sono entrati nel quartiere di Bab Amro in Homs. I volontari della SARC hanno potuto verificare che la grande maggioranza degli abitanti del quartiere avevano lasciato le loro case di recente, per trovare rifugio nei quartieri vicini, dove già la SARC e la ICRC provvedono l'assistenza.
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asianews.it - 07/03/2012 - Al via a Damasco la visita di Valerie Amos, responsabile delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari. Scopo del viaggio è quello di spingere il governo Assad a consentire l'invio di aiuti umanitari alle popolazioni vittime degli scontri fra ribelli e regime, soprattutto nella città di Homs fino a ieri interdetta ai soccorsi della Croce Rossa internazionale.
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The Guardian - Monday 5 March 2012 - Lebanon is bracing itself for a new influx of Syrian refugees after up to 2,000 people fleeing the military onslaught in Homs were reported to be trying to reach the border. "Between one and two thousand [Syrians] are in the process of coming from Syria to Lebanon," the UNHCR's deputy representative in Lebanon, Jean Paul Cavalieri, told Reuters. "This is what we are hearing from our teams on the ground and local authorities." The exodus from Syria's third city has intensified since loyalist forces ousted the opposition Free Syria Army from the Baba Amr neighbourhood on Friday. There is little information about the fate of up to 20,000 residents thought to be there when the siege began four weeks ago. For the third day running, the International Committee for the Red Cross was denied access to Baba Amr despite earlier assurances that it could deliver aid to residents trapped in the fighting. A seven-truck ICRC convoy has been waiting since Friday to enter Baba Amr, with local military authorities saying aid officials were being kept out for their own safety because of the presence of bombs and landmines, which they allege were left by opposition forces. |
di Lettera22 per il Fatto - 4 marzo 2012 - I tenui barlumi di una possibilità di tregua, in Siria, si sono spenti oggi con la ripresa delle cannonate su Homs. Le forze siriane hanno infatti ricominciato a martellare con l’artiglieria la città. I combattenti del Free Syria Army che avevano lasciato Bab Amro tra giovedì e venerdì si sono rifugiati in altre zone della città, quelle che, secondo fonti locali, sono adesso sotto attacco. I colpi di mortaio e di artiglieria, infatti, cadono anche su Khaldiya, Bab Sbaa e Khalder, zone adiacenti a Bab Amro. Gli abitanti di questi quartieri temono adesso che la stessa operazione di ‘pulizia’ che il governo siriano ha annunciato per Bab Amro possa poi essere estesa al resto della città. Al coro internazionale di quanti fanno pressione su Damasco per una tregua, si è intanto unito anche il governo cinese. Pechino ha offerto una tregua, per entrambe le parti, ma continua a insistere che non debba esserci alcun intervento internazionale in Siria e sottolinea che “le pressioni per un cambio di governo o le sanzioni non servono a migliorare la situazione”.
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http://globalspin.blogs.time.com - February 14, 2012 - L’idea del Peacekeeping è un nonsenso, perché ovviamente non c’è nessuna pace da preservare. La prima premessa di un tale intervento è che le parti rinuncino a combattersi; La Lega Araba specifica che la proposta di un contingente ONU Lega Araba prevederebbe la supervisione del cessate il fuoco. Le forze di Peacekeeping non combattono la loro guerra nelle zone di conflitto; vi entrano esclusivamente con il consenso del governo in carica. Il regime di Assad ha sdegnosamente respinto l’idea, chiarendo che sostiene la campagna militare per spezzare la resistenza di Homs, il cui controllo è centrale nei suoi piani, e quindi non ha nessun interesse in un cessate il fuoco dal momento che molte città rimangono nelle mani dei ribelli. La Russia ha segnalato che potrebbe essere d’accordo nell’invio di una forza di Peacekeeping, se il regime lo permettesse, mettendo inoltre in dubbio che la resistenza sia in grado di rispettare un eventuale cessate il fuoco.
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Kofi Annan per una soluzione pacifica, fermando le violenze di tutti
L'ex segretario generale Onu non ha ancora ricevuto l'ok per recarsi in Siria. L'Onu sembra avvicinarsi alle posizioni del Vaticano, sottolineando una soluzione pacifica (e non militare) e condannando le violenze di tute le parti e non solo di Damasco. Continuano i bombardamenti ad Homs, città di enorme importanza strategica. Anche Cina e Russia sembrano disponibili a corridoi umanitari.
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Chi si oppone agli Assad e perchè.
di Saad Kiwan
Saad Kiwan, a lungo giornalista del "Manifesto", fa qui una breve storia della giunta degli Assad e un dettagliato "chi è chi" dei gruppi che si oppongono al regime.
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alarabiya.net - 01 March 2012 - La Mezza Luna Rossa Syriana e l’ICRC hanno ricevuto il via libera dalle autorità syriane per entrare a Bab Amro venerdì 2 marzo, per portare generi di prima necessità e materiale medico, oltre a provvedere alle operazioni di evacuazione dei feriti. ha dichiarato il portavoce della Reuters a Ginevra, Hisham Hassan.
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lemonde.fr - 01.03.12 - I giornalisti francesi Edith Bouvier e William Daniels, bloccati da parecchi giorni sotto i bombardamentinel quartiere di Bab Amro ad Homs, hanno potuto lasciare la Syria per il Libano.Edith Bouvier e William Daniels sono attualmente al sicuro in Libano. ha annunciato giovedì sera il presidente Sarkozy. Si sono effettivamente incontrati con il personale dell’Ambasciata sulla strada per Beyrouth, dopo un viaggio complicato dalle abbondanti nevicate.
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lemonde.fr - 01.03.12 - Le autorità competenti, sono riuscite questa mattina a localizzare i corpi dei due giornalisti, l’americana Marie Colvin e il francese Rèmi Oshlik, sepolti nel quartiere di Bab Amro ad Homs che era controllato da gruppi di terroristi armati. Ha dichiarato una fonte del Ministero degli esteri, citando l’agenzia governativa Sana.
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lefigaro.fr 01/03/2012 L’armata syriana controlla ormai totalmente il quartiere di Bab Amro ad Homs, le ultime tasche di resistenza sono tutte in ritirata. I soldati stanno distribuendo cibo ed evacuando i feriti, sono anche alla ricerca della giornalista francese Edith Bouvier e del fotografo William Daniels.
www.focusmo.it - 01 Marzo 2012 - Il Giornalista spagnolo Javier Espinosa è arrivato in Libano dalla Siria Mercoledì, ha dichiarato il quotidiano El Mundo. Il corrispondente, sopravvissuto ad un bombardamento ad Homs che ha ucciso la giornalista americana Marie Colvin e il fotografo francese Remi Ochlik ha "lasciato la Siria ed è in perfetta salute", il giornale ha scritto sul suo sito web.
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Velrie Amos
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alarabiya.net - 29 February 2012 - U.N. humanitarian chief Valerie Amos said Wednesday that Syria has not approved her repeated requests to visit the country.
“I am deeply disappointed that I have not been able to visit Syria, despite my repeated requests to meet Syrian officials at the highest level to discuss the humanitarian situation and the need for unhindered access to the people affected by the violence,” Amos said in a statement.
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alarabiya.net - 29 February 2012 - Homs-based activist Hadi Abdullah reported clashes and heavy shelling of Baba Amr but insisted that ground troops had not entered the neighborhood.
“Regime forces did not enter Baba Amro until this moment. They are surrounding the district, while clashes are concentrated in the neighborhoods of Inshaat and Malaab,” he told AFP.
Access to Homs has now been completely sealed off, according to rebel commanders, who said the regular army had also blown up an underground aqueduct that had been the last viable route for smuggling in desperately needed supplies.
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Maher el-Assad
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L'armée de Maher en marche
par Adrien Jaulmes
repubblica.it - 29 febbraio 2012 - Nuova, pesante offensiva dell'esercito siriano contro la città simbolo delle proteste antigovernative. Le forze fedeli a Bashar al-Assad hanno lanciato un attacco di terra contro Baba Amr, il quartiere di Homs sotto assedio da 26 giorni. "L'area è sotto controllo", ha riferito una fonte della sicurezza, "adesso l'esercito sta andando edificio per edificio, casa per casa, alla ricerca di armi e terroristi".
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Edith Bouvier
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lemonde.fr - 28.02.12 - La giornalista spagnola in Libano Monica Garcia Prieto, moglie di Javier Espinosa, ha affermato che la francese, insieme ai due giornalisti Javier Espinosa e William Daniels sono ancora ad Homs, nel quartiere assediato di Bab Amro. Ha anche scritto in un messaggio alla stampa straniera, che: - i giornalisti sono in serio pericolo - senza indicare l’origine delle sue informazioni. L’operazione di evacuazione è minacciata in ragione di informazioni erronee basate su fonti non affidabili. ha precisato.
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Con il Popolo Siriano, Fino alla Vittoria della Democrazia e della Liberta’
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http://www.ohchr.org - 28 February 2012 - Le autorità syriane devono immediatamente terminare le uccisioni e fermare tutte le violazioni dei diritti umani. Tutte le parti in Syria devono immediatamente fermare le violenze … più che in ogni altro momento, coloro che commettono atrocità in Syria devono capire che la comunità internazionale non rimarrà inerme davanti al massacro e non lascierà impuniti i responsabili delle violenze. - Ha dichiarato Navi Pillay.
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repubblica.it - 28 febbraio 2012 - 7.500 morti e oltre 25.000 rifugiati. Nelle violenze in Siria sono state uccise "ben oltre" 7.500 persone. "Le cifre però non sono precise" ha spiegato Pascoe, sottosegretario generale agli affari politici dell'Onu, ha aggiunto che ci sono notizie "credibili" secondo le quali nel Paese muoiono ogni giorno più di 100 civili.
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lefigaro.fr - 28/02/2012 à 15:20 - L’ambasciata di Francia a Beirut ha indicato di non essere in grado di confermare le voci che vorrebbero la giornalista di Le Figaro, Edith Bouvier, evacuata verso il Libano. - A questo punto, non abbiamo informazioni che ci permettano di confermare l’evacuazione. ha dichiarato il portavoce del governo Bernard Valero.
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Paul Conroy
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thetimes.co . 28/02/2012 15:10 - Paul Conroy è stato trasportato fuori dall’assedio di Homs in barella, in una snervante operazione durata 26 ore che è costata la vita a 13 volontari syriani, percorrendo un sentiero per il contrabbando, tra Homs e il confine libanese a venti miglia dalla città assediata, attraverso un campo minato, pattuglie dell’esercito syriano e una grande base militare. La madre ha confermato di aver parlato con lui al telefono mentre era in un ospedale di Beirut.
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alarabiya.net - Tuesday, 28 February 2012 - Le forze di sicurezza syriane hanno ucciso 138 persone lunedì 27, durante bombardamenti lanciati sui quartieri di Homs tenuti dai ribelli. Lunedì la Mezza Luna Rossa Syriana è riuscita ad entrare nel quartiere assediato di Bab Amro ed ha evacuato tre persone, ha dichiarato il Comitato Internazionale della Croce Rossa. I reporters intrappolati nello stesso quartiere non sono stati evacuati e neppure i corpi dei giornalisti morti hanno potuto essere ricoverati, dichiara la Croce Rossa in accordo con la Reuters.
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nena-news.globalist.it - 28 febbraio 2012 - È stato ripetutamente dimostrato che gli «oppositori» armati sono addestrati, inquadrati e formati da forze speciali straniere; che tra le loro fila gli oppositori hanno elementi che agiscono per conto di potenze straniere la cui presenza in Siria è lampante. All’interno di un edificio, con le scale imbrattate di sangue, gli arredamenti distrutti, campeggiava su un muro una scritta sorprendente e dal significato pesante: «Da Misurata, dopo aver liberato la Libia, siamo venuti a liberare la Siria!». Sono numerosissimi i cittadini siriani che si appellano al loro presidente affinché le forze governative intervengano. A Homs soprattutto, dove la situazione è allarmante per ampi settori della popolazione, presi in ostaggio da questi gruppi che occupano intere zone della città, i quartieri di Baba Amro, Khaldiyeh, Karm el-Zeytoun, dove le persone chiamano da mesi Damasco affinché li soccorra. La loro sorte è diventata ancor più fonte d’angoscia da quando i ribelli fanno uso dei lancia-missili anticarro Milan che erano stati consegnati ai ribelli libici durante la campagna di Libia, meno di un anno fa, da Francia e Qatar.
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http://www.icrc.org - 27 February 2012 - La Croce Rossa Internazionale e la Mezza Luna Rossa Syriana sono entrate lunedi 27 nella città di Hama, per la prima volta dal 17 gennaio. Hanno distribuito cibo a sufficienza per dodicimila persone per un mese, insieme a materiale igienico e coperte. La Croce Rossa Internazionale e la Mezza Luna Rossa Syriana continuano le trattative per entrare a Bab Amro il più presto possibile, ed evacuare coloro che ne hanno bisogno.
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http://www.icrc.org - 26-02-2012 - La Croce Rossa Internazionale e la Mezza Luna Rossa Syriana stanno ancora negoziando con le autorità syriane e i gruppi dell’opposizione nel tentativo di accordarsi sulle condizioni necessarie perché le ambulanze possano entrare nel quartiere di Bab Amro. Esigenze allarmanti si stanno aggravando nelle ultime ore rendendo urgentissima l’evacuazione dei feriti e il rifornimento di materiale sanitario.
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Lettera22 per il Fatto - 26 febbraio 2012 - A Damasco, alcuni gruppi hanno cercato di manifestare davanti ai seggi, bruciando copie della nuova Costituzione. Scontri ci sono stati in altre zone del paese, da Idlib, nel nord, a Deraa, nel sud, da dove le proteste sono partite il 15 marzo scorso. La Croce rossa internazionale ha anche fatto sapere che i negoziati con il governo siriano e con i gruppi armati dell’opposizione per consentire il soccorso ai civili a Bab Amro non hanno ancora portato a nulla di concreto. I seggi si sono chiusi alle 19 ora locale, le 18 in Italia. Poco prima, il presidente Assad ha parlato in tv: «C’è un attacco dei media contro di noi ha detto Ma noi siamo i più forti sul terreno».
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We live in fear of a massacre
Marie Colvin was the only British journalist reporting from inside the besieged Syrian enclave of Baba Amr. This is her final report
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eilmensile.it - 17 febbraio 2012 - Oggi, nel venerdì ribattezzato “della resistenza popolare”, migliaia di cittadini siriani sono scesi in piazza un po’ in tutte le città, sia nelle roccaforti dei ribelli sia anche nei quartieri centrali di Damasco e Aleppo dove vi sarebbero state alcune vittime. L’esercito ha aperto il fuoco per disperdere i cortei. Nelle liste diffuse dai ribelli, risultano vittime in tutte le principali manifestazioni. Nel quartiere di Bab Amro, nella città di Homs, sarebbero stati uccisi anche civili rifugiatisi nelle loro abitazioni, tra le vittime vi sono almeno 12 soldati disertori uccisi nella località di Jassem, nella provincia meridionale di Daraa.
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repubblica.it - 14 febbraio 2012 - Pioggia di bombe su Homs, colpito oleodotto. Una pioggia di bombe, la più violenta da 10 giorni, da quando i carri armati del regime di Bashar al Assad hanno cominciato stamani a bombardare la città ribelle: "Due razzi al minuto in media", ha denunciato l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), con sede a Londra. "La situazione è tragica: ci sono donne incinte, cardiopatici, diabetici e soprattutto feriti che non possiamo evacuare", ha detto Hadi Abdullah, un attivista contattato dall'Afp e che parla dalla 'città martire'. "Lunedì sera tre attivisti sono entrati in città con una macchina portando pane, latte per neonati e medicine", ha detto Abdullah, "la loro macchina è stata colpita da un razzo, sono tutti morti carbonizzati. Li avevamo avvertiti sul pericolo, ma hanno detto: 'se non aiutiamo i residenti, chi lo farà?'". Un dissidente, il capitano Abdul Salam Ahmed Abdul Razek, ha denunciato che il regime siriano sta usando gas velenosi proibiti dalle norme internazionale contro i manifestanti, sotto la supervisione sia dell'Iran sia della Russia.
asianews.it - 14/02/2012 - oggi il libanese L’Orient Le Jour riporta la testomonianza di un giovane medico siriano, il quale racconta che i sanitari che sono disposti a curare anche i rivoltosi sono “un obiettivo” della sicurezza governativa e che gli ospedali sono un bersaglio privilegiato dei bombardamenti, tanto che egli fa parte di un gruppo di 25 medici “ambulanti” che “fanno a nascondino” con gli agenti e che preferiscono intervenire in dispensari improvvisati, piuttosto che nei nosocomi.
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Lettera22 per il Fatto - 13 febbraio 2012 - I carri armati e l’artiglieria dell’esercito regolare siriano continuano a bersagliare Homs, dove in alcuni quartieri, secondo quanto riferiscono i gruppi dell’opposizione siriana, sono iniziati i rastrellamenti e gli arresti di massa di presunti oppositori e di miliziani del Free Syria Army e di altri gruppi armati.
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Discorso all’Assemblea Generale dell’Alto Commissario per i Diritti Umani Navi Pillay, sulla Syria
Le genti di Syria chiedono i diritti che sono dovuti ad ogni essere umano. Ed essi guardano a questa Assemblea che possa parlare con una sola voce nel sostenerli in questo momento.
UN human rights chief urges General Assembly to act now to protect Syrians
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Una via pacifica alla soluzione della crisi
a cura di Giovanni Sarubbi
Intervista ad Ossamah Al Tawil membro del Comitato Esecutivo del Coordinamento Nazionale Siriano per il Cambiamento Democratico
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un.org/news/ - 9 February 2012 After another day of deadly violence in Syria, a senior United Nations official today added her voice to calls on the country’s Government to stop the killing and maiming of children. “Over the past months, the number of child victims in Syria has climbed into the hundreds and the rate is increasing,” said the Secretary-General’s Special Representative for Children and Armed Conflict, Radhika Coomaraswamy, in a statement. “The situation is particularly harrowing in Homs where reports of the killing of children and shelling of civilian infrastructure, including hospitals, are received daily.”
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Lega Araba Chiede Truppe Onu in Siria
di Ika Dano
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repubblica.it - 11 febbraio 2012 - Quello di oggi su Homs, stando ai resoconti di attivisti dell'opposizione, "è il bombardamento più violento dall'inizio dell'attacco". "Ci sono centinaia di feriti nell'ospedale da campo a Bab Amro, vengono curati da due medici e poche infermiere. Vergognati mondo". "I bombardamenti - scrive ancora un attivista su Twitter - sono ripresi stamani verso le 3. Da una settimana siamo sotto un attacco barbaro. Le linee telefoniche sono bloccate, e anche la corrente manca del tutto in alcune zone".
guardian.co.uk - Saturday 11 February 2012 - Abu Suleiman stava lavorando metodicamente ad avvolgere il corpo della bambina di sette anni in un sudario bianco. Non ha battuto ciglio quando un boato di mortaio è esploso in una strada lì vicino. Egli prepara i morti per i funerali fin dall’inizio della rivolta. La settimana scorsa ha lavorato molto più del normale. Con grande cura, piega il panno bianco per coprire i capelli ricci castani della ragazzina. Non li pulisce dal sangue. Se vengono uccisi da una bomba o da un proietile, non laviamo il loro sangue del martirio. dice. Scrive il nome della bambina sul sudario, Nuha al-Manal.
libreidee.org - 11/2/12 - Stanno macellando la Siria, a cannonate: non i presunti “boia” del regime di Assad, ma i brutali miliziani armati dall’Occidente. «Sono loro che ci terrorizzano», dichiara un testimone in una drammatica intervista realizzata a Homs dalla prestigiosa giornalista indipendente Silvia Cattori: «Ci minacciano se solo mettiamo il naso fuori di casa, siamo noi a chiamare l’esercito in nostro aiuto». Eppure, ribatte Silvia Cattori, i giornalisti dei media tradizionali parlano di manifestazioni pacifiche, una rivoluzione che promette democrazia. «No, non ci sono manifestazioni pacifiche da parte loro», risponde l’uomo di Homs: «Tutte le manifestazioni sono violente, sono incitamento alla violenza». Il siriano ringrazia la Russia e la Cina per il veto posto all’Onu: «Se anche loro lasciassero fare quello che vogliono agli altri paesi, ciò che è accaduto in Libia arriverebbe anche qui, ma molto peggio». Il testimone conclude la sua drammatica deposizione con un appello: «Vorrei dire ai giornalisti e ai responsabili politici che con le loro menzogne e le loro parzialità a favore degli oppositori armati che ci terrorizzano, distruggono lo spirito e soprattutto l’anima dei nostri giovani».
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hurriyetdailynews.com - February/10/2012 - Volevamo che Al Assad diventasse il Gorbachev del Medio Oriente, ma ha scelto di diventare Milosevic. Questo è il vero problema. ha detto Davutoglu, ministro degli esteri turco agli stidenti della George Washington University. Come a Sarajevo, la città di Homs collassa un giorno dopo l’altro … resteremo a guardare? No. La Turchia non rimarrà inerte a guardare il massacro che si sta compiendo nella nostra regione, stiamo lavorando ad una nuova consapevolezza internazionale. -
repubblica.it - 10 feb 2012 - "Questo regime criminale uccide i nostri bambini a Homs e conduce attacchi ad Aleppo per distogliere l'attenzione da ciò che sta facendo ad Homs", ha affermato il colonnello Maher Nuaimi, portavoce dell'Esercito siriano libero.
Sky News - February 10, 2012 - Il corrispondente Stuart Ramsey scrive che le famiglie ad Homs si stanno preparando a morire in attesa di una maggior offensiva delle forze governative in città, e anche lungo il confine libanese. Ramsey aggiunge che la gente si saluta prima di abbandonare i villaggi.
ilfattoquotidiano.it 10 feb 2012 - Secondo il Washington Post, l’inasprirsi della crisi in Siria riaccende i timori sull’arsenale di cui dispone il presidente Bashar al-Assad, che comprenderebbe anche “agenti chimici letali”. L’ipotesi che Assad decida di mettere mano a queste risorse, per molti comincia a farsi concreta, tanto da spingere le organizzazioni che gestiscono i campi dei profughi siriani in territorio turco a dotare i loro ospiti di maschere antigas. Il campanello d’allarme, come ha riferito oggi l’inviato della tv satellitare al-Jazeera, è stato il massiccio schieramento di militari siriani lungo il confine con la Turchia, a ridosso del quale si trovano i campi profughi. Ma l’allarme non riguarda solo l’uso che Assad potrebbe fare delle sue armi chimiche.
aljazeera.com - 10 Feb 2012 - E’ stato un massacro, ci informa uno dei leader della resistenza dentro Homs, dopo molti tentativi falliti, le forze di Assad sono state respinte dalla resistenza della Free Syrian Army … e così hanno iniziato a sparare con i mortai … molte truppe si sono mosse dai quartieri di Bab Sbaa e Bab Amro verso Khaldiyeh, ma non c’erano truppe governative là ne veicoli da colpire. I codardi non volevano scontrarsi con noi. Sono capaci solo di bombardare civili nei loro palazzi, da lontano … mentre cercavamo di trasportare sacche di sangue i cecchini ci tiravano. Donne e bambini piangenti, dottori disperati, una catastrofe! -
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http://www.eilmensile.it - 9 febbraio 2012 - Il Guardian parla anche di “voci su militari americani in azione”, mentre il sito israeliano Debka Files scrive della presunta infiltrazione sul terreno, a Homs, di consiglieri militari sia britannici sia del Qatar. I contatti tra i vari gruppi di intelligence sul territorio siriano sono ormai cosa nota, ma nessuno si è ancora sbilanciato su un intervento militare, a partire dalla secca smentita arrivata direttamente dall’Ue sull’istituzione di una no fly zone sulla Siria.
DEBKAfile - February 8, 2012 - British and Qatari special operations units are operating with rebel forces under cover in the Syrian city of Homs just 162 kilometers from Damascus, according to DEBKAfile’s exclusive military and intelligence sources. The foreign troops are not engaged in direct combat with the Syrian forces bombarding different parts of Syria's third largest city of 1.2 million. They are tactical advisers, manage rebel communications lines and relay their requests for arms, ammo, fighters and logistical aid to outside suppliers, mostly in Turkey.
Lettera22 per il Fatto - 9 febbraio 2012 - Anche oggi, sesto giorno di offensiva contro la città, la terza per dimensione in Siria, il bilancio è drammatico: almeno 127 morti, secondo i comitati locali anti-regime. I feriti, secondo fonti locali citati dall’emittente panaraba Al Jazeera, sarebbero almeno 570, alcuni in gravi condizioni.
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http://www.guardian.co.uk/world/video/2012/feb/09/syria-unrest-homs-last-24-hours-video
The last 24 hours in Syria - video |
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Repubblica.it - 8 febbraio 2012 - A Homs sono ripresi gli scontri e i residenti denunciano che è in corso un vero e proprio "genocidio". Sono almeno 61 coloro che hanno perso la vita nella notte per i bombardamenti, fra loro anche 18 neonati che si trovavano in incubatrice. Anche il rione a maggioranza cristiana di Bustan al Diwan, nel centro cittadino, è stato teatro di scontri e fonti ecclesiastiche di Homs affermano che il locale convento dei gesuiti è quasi del tutto evacuato.
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http://www.youtube.com/watch?v=aXoz3TPdFqE&feature=youtu.be
Danny Abduldayem Baba Amr Field Hospital 8 2 2012 (video)
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yahoo.com - Reuters 8 feb 2012 - Veicoli corazzati del regime hanno ucciso almeno 47 civili mentre si spingevaano dentro Homs mercoledi mattina, sparando razzi e colpi di mortaio, nell’intento di sottomettere l’opposizione che risiede nel distretto, hanno dichiarato gli attivisti il giorno seguente che Assad ha detto ai russi di voler la pace. Carriarmati sono entrati nel quartiere di Inshaat e si avvicinano al distretto di Bab Amro, nel centro della città syriana. Ha riferito Mohammad Hassan al telefono satellitare.
aljazeera.com - 08 Feb 2012 - Un attivista di Bab Amro ha rififerito ad Al Jazeera che il suo quartiere è sotto il bombardamento da quattro giorni. L’esercito bombarda con granate, razzi e mortai, usando carri armati russi, che stanno tentando di entrare nel quartiere di Bab Amro, alcune aree sono completamente assediate. Ha poi aggiunto, non funziona più nulla, ne internet, ne le linee di terra ne i ripetitori per i telefoni cellulari.
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un.org/news/ - 6 February 2012 - “The lack of agreement in the Security Council gives no licence to the Syrian authorities to step up the attacks on the Syrian population. No government can commit such acts against its people without its legitimacy being eroded,” Mr. Ban added.
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http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=GxcbqlHcmTs
Syrian army intensifies shelling of Homs video
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http://www.youtube.com/watch?v=-XYADnRNkUE&feature=player_embedded#!
Syrian army 'steps up crackdown' in Homs video
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guardian.co.uk, Monday 6 February 2012 09.06 - Attivisti denunciano le forze di Assad di aver lanciato diversi razzi su Homs, mantenendo il bombardamento continuo, e uccidendo almeno 50 persone la mattina di lunedì. Catherine al-Talli della Reuters dice che: - Il riscontro che abbiamo avuto da vari attivisti dentro Homs, da quando è iniziato il bombardamento di questa mattina è di 50 deceduti per lo più civili. Il regime sta agendo come se avesse l’immunità, come se la comunità internazionale gli avesse concesso mano libera ad usare la violenza sulla sua gente. -
aljazeera.com 6 feb 2012 - Abu Abdo Alhomsy, un attivista del consiglio rivoluzionario di Homs, ha parlato con Al Jazeera lunedì mattina, descrivendo il nuovo attacco alla città con nuvole di fumo che si alzano dai palazzi di Homs. E’ orribile! I razzi cadono dappertutto. Ci sono grosse esplosioni che demoliscono le case. Non sappiamo cosa fare!. E’ un attacco massiccio, un nuovo massacro. Nessuno può uscire, non sappiamo quante case sono state colpite ne quanti morti ci siano. -
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Alberto Stabile 5 feb 2012 - Perché a me questo sembra essere il punto: mai, nei 40 e più di regime, gli Assad s’erano ritrovati a lottare per la loro sopravvivenza politica contro un’opposizione popolare così vasta e determinata. Ci sia o no, dietro, un complotto straniero, come la propaganda di Damasco continua a ripetere, i cinque o seimila morti, da una parte e dall’altra, sono tutti siriani. Forse Bashar al Assad può sopravvivere, come suo padre, avendo contro l’intero Occidente, ma non potrà continuare a governare a lungo contro la propria gente.
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unita.it - 4 febbraio 2012 - Le uccisioni di stanotte fanno schizzare ulteriormente il già macabro bilancio di oltre 14.000 vittime e oltre 60.000 persone rapite o imprigionate tracciato ieri ad Istanbul da Bassam el Abdulla, esponente del Consiglio Nazionale Siriano, la maggiore forza dell'opposizione. Cifre che hanno certamente aumentato la pressione sull'Onu, ma non hanno portato ad una risoluzione comune.
ilfattoquotidiano.it - 4 febbraio 2012 - Video amatoriali mostrano palazzi in fiamme e cadaveri ammassati in una moschea, alcuni riversi nel sangue altri con vistose ferite sul corpo. A metà giornata al Arabiya ha mostrato in diretta i funerali di alcune vittime celebrati nella piazza centrale di Khaldiye e ai quali hanno partecipato centinaia, forse migliaia, di persone. Molte vittime, affermano i residenti, sono state seppellite nei pochi appezzamenti di terreno disponibili tra gli edifici.
ilmondodiannibale - 4. febbraio 2012 - "Il premier russo Vladimir Putin è corresponsabile della sanguinaria repressione messa in atto dal regime di Bashar al Assad ai danni del popolo siriano. Non solo fornisce le armi utilizzate contro la popolazione civile, ma blocca l'intervento umanitario della comunità internazionale con il veto posto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu". Questa la denuncia lanciata oggi dall'Esecutivo di Information Safety and Freedom associazione per la libertà di stampa nel mondo.
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alarabiya.net - Saturday, 04 February 2012 - Almeno 416 civili sono stati uccisi nel paese dalle forze syriane ieri, mentre i ribelli dell’Armata Syriana Libera rispondevano con attacchi intensi contro il regime di Assad. Il corrispondebte di Al Arabiya informa che il numero dei morti ad Homs sale a 337 persone e 1.300 sarebbero i feriti, nella sola giornata di ieri. Inoltre l’ospedale del quartiere bombardato di Khalidiya è stato distrutto.
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lemonde.fr - 02.02.12 - Mercoledì abbiamo appreso da fonti occidentali vicine alla discussione che gli Stati Uniti, alcuni governi europei e degli stati arabi sono in contatto per lavorare al tema di un possibile esilio per il presidente syriano, anche se è difficile pensare che Bashar al Assad accetti la loro offerta. Tre paesi sarebbero disponibili ad accogliere Assad sul loro suolo pur di mettere fine alla crisi sanguinaria che attraversa la Syria da oltre dieci mesi. Ma a questo stadio della crisi syriana, nessun segno suggerisce che Assad sia in procinto di lasciare il paese.
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unita.it - 30 gennaio 2012 - Ma sul web, segnatamente su Twitter, da ore si rincorrono voci di una fuga del presidente siriano Bashar al-Assad dal Paese. Il presidente sarebbe diretto in Russia. Nessuna conferma, la Siria è nel caos, ma la notizia è stata data anche dal secondo canale della tv israeliana. E sempre le news israeliane riferiscono che la famiglia di Assad (la moglie Asma, i figli, la madre del presidente Anisa Makhlouf e suo cugino Rami Makhlouf) avrebbe tentato la fuga ma sarebbe stata bloccata dai ribelli e obbligata a rientrare a Damasco. «Il convoglio di veicoli - riferiscono le fonti - è stato visto partire per l'aeroporto di Damasco». Sarebbe stato quindi intercettato da brigate di "disertori" dell'esercito regolare. Un pesante scontro a fuoco avrebbe obbligato le forze di sicurezza di Assad a ripiegare verso il palazzo presidenziale, rinunciando al tentativo di fuga.
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repubblica.it - 15 gennaio 2012 - "Oggi ribadisco al presidente siriano Assad: metti fine alla violenza, ferma l'uccisione dei tuoi concittadini, la repressione conduce all'impasse … Il vento del cambiamento - ha detto ancora il segretario generale dell'Onu riferendosi all'intera regione - non smetterà di soffiare. Le nazioni vogliono il rispetto della loro dignità, la fine della corruzione, il rispetto dei diritti umani e dicono basta al potere di un solo uomo, alle dinastie, al silenzio imposto ai media ed alla mancanza delle libertà fondamentali". Ban Ki-moon ha affermato che "tutti coloro che esercitano il potere utilizzando la forza sono destinati a perdere", perché "un giorno o l'altro il loro popolo li abbandona": "Dobbiamo cacciare via l'idea pericolosa - ha concluso Ban ki-Moon - che la sicurezza è in un certo qual modo più importante del rispetto dei diritti umani".
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L’Onu fa formazione |
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Fermato un convoglio con 200 attivisti
Paure di Guerra Civile
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aljazeera.com - 11 Jan 2012 - Ciò che ho visto è un disastro umanitario. Il regime non sta solo comettendo crimini di guerra, ma anche una serie di crimini contro il suo popolo. I cecchini sono dappertutto e sparano ai civili. La gente viene rapita. I prigionieri vengono torturati e nessuno viene rilasciato. - Ha anche aggiunto che le forze di sicurezza non hanno mai ritirato i carri armati, solo nascosti, per poi riposizionarli.
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alarabiya.net - Monday, 09 January 2012 - La Syria ha oggi un’amministrazione che uccide senza pietà i suoi cittadini, nessuno può attendersi da noi che applaudiamo un regime autoritario. Ha detto Erdogan. La situazione che emerge sta portando ad una guerra civile, religiosa, settaria e razziale. Devono essere fermati. La Turchia deve giocare un ruolo guida, perché la guerra civile che sta emergendo potrebbe metterci in difficoltà, ed è per noi una minaccia. Ha aggiunto.
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Siria, Flotta Russa Ormeggiata a Tartus
L’arrivo delle navi da guerra russe conferma che Mosca non ha alcuna intenzione di abbandonare il presidente Bashar Assad . La Lega araba non richiede aiuto Onu, critica Assad ma anche le opposizioni.
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Siria, l'ombra del regime sugli attentati a Damasco
Six Main Points of Arab League From Cairo Meeting
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Siria, cosi tanti i morti che si puo' solo ipotizzarne il numero
di Pino Scaccia
http://www.repubblica.it - 02 gennaio 2012 - Hariri: "Intervento Onu". L'ex premier libanese Saad Hariri ha invocato la creazione di una No-Fly Zone nella vicina Siria, "La Lega Araba deve rimettersi alle Nazioni Unite e bisogna creare una No-Fly Zone", ha scritto Hariri sul suo profilo Twitter, affermando che se la Russia continua a porre il suo veto in seno al Consiglio di sicurezza dell'Onu, "si dovrà costituire una forza congiunta con la Turchia".
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aljazeera.com - 02 Jan 2012 - “Si, ci sono sparatorie e, si, ci sono cecchini.” Ha detto El Araby, segretario della Lega Araba, ad una conferenza stampa tenutasi al Cairo, dove ha sede la Lega Araba. “Si, le uccisioni continuano. Il nostro obiettivo è di alzarci la mattina e sentire che nessuno è stato ucciso. La filosofia della missione è di proteggere i civili, quindi se un civile muore la nostra missione fallisce. Deve esserci un cessate il fuoco completo,” ha aggiunto, “ almeno 150 persone sono state uccise da quando gli osservatori hanno iniziato la loro missione martedì scorso. Ci appelliamo al governo syriano perché realizzi pienamente tutti gli impegni presi con la Lega Araba.” Ha detto El Araby.
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repubblica.it - 30 dicembre 2011 - "Marceremo nelle piazze della libertà a torso nudo", hanno scritto gli attivisti sulla loro pagina Facebook. "Marceremo come abbiamo fatto a Homs e Hama dove abbiamo portato con noi solo rami d'ulivo contro le bande di Bashar che ci hanno colpito con artiglieria e mitragliatrici". Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in Siria per la manifestazione del venerdì contro il governo Assad in coincidenza con il giorno di preghiera. I rappresentanti del movimento hanno detto di voler così dimostrare agli osservatori della Lega araba in missione in questi giorni in Siria il livello del dissenso nei confronti del presidente. Il bilancio delle vittime di oggi è salito ad almeno 32 manifestanti uccisi. Le forze armate hanno fatto uso di gas lacrimogeni e di ordigni imbottiti di chiodi per disperdere la folla.
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Violence and doubts mark Syria monitor mission
foreignpolicy.com - December 27, 2011 - Il generale sudanese Mohammad Ahmed Mustafa al-Dabi capo della missione di osservatori della Lega Araba in Syria, è forse il più improbabile e spiacevole leader di una missione umanitaria che il mondo abbia mai visto. Egli è un fedele leaalista del presidente sudanese Omar al Bashir, il quale è ricercato dalla Corte Criminale Internazionale (ICC) per genocidio e crimini contro l’umanità causate dalle sue politiche in Darfur. Inoltre Dabi è accusato di aver creato le temutissime milizie, conosciute con il nome di “janjaweed”. Il che è sufficiente per fare impallidire ogni attivista per i diritti umani.
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