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sabato 20 ottobre 2012 06:38

Libano: scontri violenti dopo uccisione del capo del servizio informazione della polizia

Damasco ha condannato l'attentato in cui oltre al capo del servizio informazione della polizia morte altre sette persone. I sunniti libanesi accusano proprio Bashar Assad

Roma, 20 ottobre 2012, Nena News - Non si placa la rabbia dei sunniti libanesi per l'uccisione ieri nell'attentato devastante che ha colpito il quartiere di Ashrafieh, nel centro di Beirut, del capo dell'Intelligence della polizia, il generale Wissam Hassan, - impegnato in un'inchiesta su omicidi eccellenti avvenuti nel Paese dei Cedri e attribuiti alla Siria dall'opposizione filo-occidentale.

Manifestanti sunniti hanno bloccato diverse arterie stradali nel nord e nel sud del Paese, oltre che nella Valle della Bekaa tra le cittadine di confine di Shtura e Zahle. A Tripoli vi sono stati scontri a fuoco tra oppositori e sostenitori del regime siriano del presidente Bashar Assad. 

Damasco ieri aveva subito condannato e preso le distanze dall'attacco in cui oltre a Wissam Hassan sono rimaste uccise altre sette persone. Ma l'ex premier Saad Hariri, figlio del leader sunnita Rafiq Hariri morto in un attentato nel 2005, ha accusato proprio Assad di essere il mandante dell'attacco e invocato pesanti misure punitive contro chi mette in pericolo la sicurezza del paese. Appello subito accolto dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon che ha chiesto indagini approfondite per consegnare i responsabili alla giustizia. 

Sul fronte politico la tensione è altissima. L'opposizione, riunita nel fronte filo-occidentale «14 Marzo», vuole le dimissioni del governo e del primo ministro Nagib Mikati e lancia accuse al il principale alleato della Siria in Libano, il movimento sciita Hezbollah. Nena News

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