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domenica, 5. febbraio 2012 14:42

Indignazione araba contro Bashar
di kiwan kiwan

Manifestazioni di protesta in tantissime capitali arabe, e non solo, contro il regime siriano. A Tripoli ambasciata evacuata e occupata.

Folle indignate hanno circondato le rappresentanze "diplomatiche" siriane in Egitto, Kuwait, Libia, Gran Bretagna , Stati Uniti e Germania. Il mondo, se non il consiglio di sicurezza, si indigna per la carneficina di Homs e alla Lega Araba cominciano a pensare all'espulsioni degli ambasciatori siriani.
A Washington, gli attivisti hanno tenuto un sit in davanti all'Ambasciata e hanno chiesto il rovesciamento del presidente siriano Bashar al-Assad, hanno anche condannato il boicottaggio russo e cinese per l'uso del veto in Consiglio di Sicurezza contro la bozza di risoluzione araba contro la Siria.
Nella capitale libica , Tripoli, è stata strappata la bandiera siriana e la sede diplomatica, già evacuata, è stata occupata. Gli esuli siriani in Libia la definiscono il primo lembo di territorio siriano liberato. Nella capitale egiziana, i manifestanti siriani hanno preso d'assalto l'ambasciata in segno di protesta contro gli eventi in Siria.
Anche nel Kuwait la folla ha protestato veementemente e si sono registrati diversi feriti. A Londra invece sono stati arrestati alcuni manifestanti, avrebbero causato "disordine pubblico" partecipando ad un sit-in di protesta. Nel frattempo, il presidente del Parlamento arabo Salem Adakkbasi ha invitato gli stati arabi ad espellere gli ambasciatori siriani accreditati presso i vari paesi, a rompere le relazioni diplomatiche, a congelare ogni relazione economica , finché il sistema non risponde alle richieste del popolo siriano. Adakkbasi ha denunciato "l'indifferenza della comunità internazionale e del mondo intero che sta a guardare" la carneficina siriana, crimine contro l'umanità".
Analoga proposta l'ha lanciata lo Sheikh Yusuf al-Qaradawi, il noto telepredicatore di al-Jazeera. Nel frattempo centinaia di sostenitori del presidente Bashar al-Assad hanno manifestato a Damasco esprimendo la loro gioia per la posizione assunta dalla Russia e dalla Cina con il veto contro un progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza che invita Assad a dimettersi. Probabile che non avessero parenti a Homs.

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