Agenzia Fides
20/7/2012

ASIA/SIRIA - Appello da Damasco: “Fuori i civili dai combattimenti, No alle vendette settarie”

Damasco (Agenzia Fides) – “Urge proteggere i civili. C'è il pericolo che si apra la stagione delle vendette e che i civili di Damasco siano trattati come ‘traditori’ perchè non hanno preso parte attiva alla rivoluzione”: è l'allarme che giunge all’Agenzia Fides da alcune famiglie nei quartieri di Qassaa e Jaramana, dove vivono oltre 100mila fra cristiani e drusi. Molti sono chiusi nei sotterranei delle case, altri le hanno lasciate e dormono nelle scuole, altre famiglie ancora sono fuggite dalla città. Nei due quartieri, teatro di scontri, vi sono centinaia di combattenti rivoluzionari, annidati fra le case della popolazione civile: a Fides giunge l’appello, da famiglie musulmane e cristiane, a “non coinvolgere i civili nei combattimenti, in queste tragiche ore, e a rispettare la Convenzione di Ginevra sulla neutralità delle abitazioni civili”. “Migliaia di civili sunniti, cristiani, drusi e alawiti sono nella paura – nota una fonte di Fides a Damasco – perché iniziano a circolare delle ‘liste di proscrizione’”. Damasco è paralizzata: a causa del conflitto, alcuni quartieri si sono svuotati, in alcune zone mancano acqua e luce, si iniziano a vedere bande di sciacalli e saccheggiatori. Solo nella giornata di ieri 20mila profughi si sono avviati verso il Libano. “Fra i combattenti rivoluzionari vi sono bande armate fuori dal controllo dell’Esercito Libero Siriano e del Consiglio Nazionale Siriano: chi li fermerà dal compiere vendette e violenze settarie? Si preannuncia un mese terribile”, conclude la fonte di Fides. Intanto fra la popolazione civile si diffonde uno spirito di solidarietà che va oltre le appartenenze religiose: in due luoghi simbolo della città, la grande Moschea degli Omayyadi e il Santuario della Conversione di San Paolo, si sono riuniti giovani e adulti, cristiani e musulmani, per pregare per la pace e la riconciliazione.

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