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mercoledì, 8. febbraio 2012 12:02

A Homs è sterminio. L'ordine è "ammazzateli tutti!"
di Riccardo Cristiano

Tanti lo chiamavano con il suo pseudonimo di "Omar il siriano", ma oggi merita di essere ricordato con il suo vero nome, Mazhar Tayyara. Aveva 24 anni ieri, quando è uscito dalla sua abitazione di Inshaat, quartiere relativamente tranquillo di Homs, per andare a soccorrere i feriti di Khaldiyeh, l'epicentro dei bombardamenti dell'esercito siriano. Lì, mentre soccorreva i feriti, una granata lo ha colpito a morte. Per il regime è stato un sollievo mandarlo al creatore, visto che da mesi lavorava come producer per i giornalisti stranieri. Ma quanti altri cittadini stanno compiendo lo stesso viaggio di Mazhar in queste ore? I calcoli sono ridicoli, visto che i palazzi crollano suoi loro inquilini da tre giorni, gli ospedali vengono bombardati, manca il pane e in molte zone della città anche l'acqua. Poco fa un giovane, Hadi Abdullah, di Homs, è riuscito a far sapere per telefono a un giornale libanese che questa mattina, a pochi passi da casa sua, sono stati trovati in un palazzo venti cittadini sgozzati. A Baba Amr, altra zona caldissima di Homs, i gruppi fiancheggiatori dell'esercito hanno sterminato 3 famiglie, 20 persone in tutto, inclusi bambini e bambine, sorprendendoli dentro le loro abitazioni. Per una volta i loro nomi possono essere conosciuti dal mondo: erano i membri delle famiglie Ghantawi, Terkawi, Zamel.Mentre li massacravano gli uomi del regime siriano avrebbero messo a segno un colpo davvero grosso: il quotidiano libanese annahar sostiene di aver appreso che sarebbe stato catturato il comandante del cosiddeto Libero Esercito Siriano, il colonnello al-Asaad. 

La situazione è cosi tragica che la signora Asma al-Assad, consorte del presidente siriano Bashar al-Assad, ha inviato una mail al quotidiano britannico Times dicendo di amare suo marito, di condividere i suoi sforzi, ma aggiungendo che vorrebbe anche consolare le vedove dei morti della sua città d'origine, Homs. Questa ipocrisia dal Palazzo Presidenziale non solo sorprende, ma inquieta.
Una inquietudine che è diventata terrore quando il ministro degli esteri russo, Lavrov, al termine del suo incontro "fruttuoso" con il consorte della signora Asma ha dichiarato: "il presidente Bashar è determinato a porre termine alle violenze". Tradotto dal diplomatichese questo vuol dire che l'ordine impartito ai reparti che assediano Homs è questo:"ammazzateli tutti!"
Se non fosse una tragedia i siriani avrebbero certamente incorniciato la perla pronunciata subito dopo da Lavrov:"Assad mi ha informato che il lavoro di revisione della Costituzione siriana è completato, nelle prossime ore il testo sarà divulgato per essere sottoposto a referendum popolare già nelle prossime settimane, forse già in marzo". 
Queste indecenti ipocrisie rendono evidente che la storia, dopo venti anni, si sta ripetendo uguale a se stessa. Venti anni fa Assad padre fece massacrare 20mila siriani ad Hama. Questa volta basteranno 20mila vite per riportare il silenzio e la stabilità ad Homs?
Le ultime notizie che giungono dagli Stati Uniti ci dicono che per la prima volta il Pentagono sta studiando le eventuali disponibilità militar nell'area. Cioè stanno monitorando le truppe e i mezzi che potrebbero essere mobilitati nel caso la Casa Bianca decidesse di studiare l'opzione di un intervento. 
Il gesuita Paolo Dall'Oglio, che vive da decenni in Siria, ha proposto un'altra mobilitazione, quella dei pacifisti. "Vengano in migliaia per proteggere la popolazione da tutte le armi". Si preparerebbe così, per il coraggioso padre Dall'Oglio, il terreno per un intervento diplomatico vaticano, che lui auspica anche in considerazione del raccordo che il Vaticano potrebbe stabilire con il patriarcato ortodosso russo, prezioso per "capirsi" con il Cremlino.
Ma il Vaticano tace, come i pacifisti, che sanno mobilitarsi solo se dall'altra parte ci sono i soldati americani.Davanti allo sterminio di Homs no, sanno solo vigilare affinché la Nato non interferisca.
E' la bancarotta morale del pacifismo? Sì, ma non solo. Il loro silenzio si unisce a quello dei benpensanti, al solito indifferenti alle tragedie della storia se non intervengono nel loro condominio. 
Davanti al loro scandaloso silenzio e allo tzunami islamico che verrà come reagiranno? Condannnando l'Islam, ovviamente.
Human Rights Watch ha certificato che in Siria c'è stato un eccidio di bambini, si sono trasformati gli impianti sportivi in lager. Ora è scattato lo sterminio di Homs. "Requiescant in pacem".

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