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21 gennaio 2012

Attentato contro bus, 14 morti e 26 feriti
Soldati disertori conquistano Duma

Al Mastouma (Siria) - Ancora sangue in Siria. Almeno 14 persone sono morte e 26 sono rimaste ferite oggi in un attentato contro un autobus delle forze di sicurezza che trasportava prigionieri nel nord-ovest. Secondo fonti locali, la responsabilità va attribuita a non meglio precisati "terroristi". In precedenza l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, aveva dato parlato di almeno 11 morti.

L'attentato, con una doppia esplosione, è avvenuto durante un trasferimento di detenuti da Ariha a Idlib, nella località di Al Mastouma. Anche sei agenti di polizia che scortavano l'autobus sono rimasti feriti e alcuni versano in gravi condizioni.

Soldati disertori conquistano Duma. In serata, militari dissidenti che si oppongono all'esercito del regime siriano hanno preso il controllo della città di Duma, a 20 km da Damasco. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale siriano per i diritti umani, che ha sede a Londra. "Gruppi di disertori hanno preso il controllo di tutti i quartieri della città di Duma, dopo violenti combattimenti oggi contro le forze di sicurezza siriane", ha detto il presidente dell'Osservatorio siriano per i diritti umani Rami Abdelrahmane, citando dei militanti sul posto. E il bilancio degli scontri tra esercito e disertori di oggi è di almeno 23 morti. La battaglia ha avuto luogo  vicino al confine con la Turchia, nella regione di Jisr al Shugour. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati leader della comunità internazionale per la possibile esplosione di una guerra civile in Siria.

Usa, possibile chiusura ambasciata. Gli Stati Uniti potrebbero decidere di chiudere la loro ambasciata a Damasco, per il deterioramento delle condizioni di sicurezza nel Paese dove la repressione del regime del presidente Bashar al Assad miete ogni giorno nuove vittime. Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato: "Stiamo valutando di chiudere l'ambasciata - si legge in una nota - per il fatto che siamo sempre più preoccupati per la sicurezza del nostro personale. Abbiamo chiesto al governo siriano di aumentare le misure di protezione della nostra ambasciata. Se ciò non avverrà nei prossimi giorni non avremo altra scelta che chiudere la nostra rappresentanza".

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