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16 febbraio 2012

Siria, l’Europarlamento contro la Russia e la Cina

La Turchia propone di aprire corridoi umanitari ‘via mare’ per la Siria, mentre la Francia spinge sempre più forte per un intervento ‘via terra’. Il piano turco includerebbe l’uso della base militare britannica a Cipro, questo perché la soluzione proposta da Parigi creerebbe enormi problemi di sicurezza, visto che il regime siriano non darebbe il proprio assenso, si rischierebbe infatti di dar vita a una guerra.  Questa posizione sarebbe stata espressa dal ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu nel suo recente incontro con la collega statunitense Hillary Clinton.

Le trattative per decidere il da farsi proseguono mentre oggi quattordici attivisti umanitari sono stati arrestati a Damasco. Tra loro anche Mazen Darwish, del Centro media per la libertà di espressione, e Razan Ghazzawi, in quella che appare sempre più come una campagna di arresti degli attivisti impegnati nella denuncia delle violazioni del regime. A questo proposito, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ha lanciato un appello alle autorità siriane per interrompere le violenze al più presto, paventando anche accuse di ‘crimini contro l’umanità’.

Intanto, l’Europarlamento, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato una risoluzione di condanna delle violenze in Siria nella quale si chiede ai paesi membri dell’Ue di richiamare i propri ambasciatori ed al presidente Bashar al Assad di lasciare il potere. Il testo condanna anche la decisione di Russia e Cina di porre il veto in Consiglio di sicurezza sulla risoluzione riguardante la Siria. Mosca, principale fornitore di armi per il regime di al Assad, secondo le intenzioni dell’Europarlamento, dovrebbe bloccare al più presto le sue esportazioni, rispettando così l’embargo.

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