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venerdì 6 gennaio 2012 16:47

Siria, l'ombra del regime sugli attentati a Damasco

La raffica di attentati che sta colpendo la Siria ad opera di presunti gruppi fondamentalisti islamici al Qaeda in testa(oggi un nuovo attentato a Damasco ha causato la morte di 25 persone e il ferimento di altre 46), non sta convincendo l'opinione pubblica internazionale della 'bontà' del regime di Bashar al Assad. Anzi, comincia a circolare il dubbio che il sangue sparso a Damasco sia stato versato in realtà da qualche gruppo vicino al governo, in una ipotesi di strategia della tensione su larga scala messa in campo come ultima chance per bloccare il rovesciamento del regime.

Uno scenario meno aleatorio di quanto si pensi se si guarda ai precedenti, non lontani, dell'Egitto. Solo un anno fa la strage di capodanno ad Alessandria d'Egitto dove un'esplosione presso una chiesa copta provocò la morte di almeno 24 persone e il ferimento di un altro centinaio, fu prima attribuita a fazioni estremiste islamiche esterne al Paese, ma successivamente emerse il ruolo del ministro degli Interni del governo Mubarak quale vero mandante del massacro.

Obiettivo era quello di alimentare il caos interno per arginare la protesta sociale e politica che stava per esplodere. Fra gli altri, sono stati oggi i "Fratelli musulmani" di Siria a chiedere un'inchiesta internazionale e del mondo arabo per scoprire i mandanti della nuova strage avvenuta a Damasco; l'organizzazione islamica è infatti convinta che si tratti di un atto di cui beneficerà il regime di Bashar al Assad. "Le uccisioni in Siria continueranno - dicono i Fratelli musulmani - e il regime proseguirà a nascondersi dietro al-Qaeda e i terroristi, finché qualcuno non affronterà il regime e gli chiederà conto di questi crimini. Gli unici a beneficiare di questa esplosione - prosegue la nota - sono il regime di Damasco, i suoi agenti, le sue bande e le sue milizie. Sono loro gli unici ad avere la possibilità di compiere questi atti. Per questo, noi Fratelli musulmani di Siria chiediamo un'inchiesta internazionale e del mondo arabo, prima che questi criminali nascondano le prove". La posizione dei Fratelli musulmani è condivisa da altri gruppi dell'opposizione siriana.

Su un piano politico più ampio, è a sorpresa il ministro degli Esteri italiano a chiamare in causa il regime in relazioni alle nuove stragi che stanno avvenendo. Il ministro Giulio Terzi, ha infatti affermato: ''Gli attentati e il conflitto così' cruento sul terreno sono il portato dell'incomprensione del regime di seguire gli sviluppi della società e di aprirsi politicamente''. Nella crisi siriana, secondo il ministro, "l'azione della Lega Araba e' di fondamentale importanza, il fatto che ci siano osservatori internazionali che possono dissuadere il regime dal continuare ad usare la violenza e la repressione e' un altro elemento importante della comunità internazionale". Tuttavia secondo la diplomazia francese, che raccoglie fonti interne alla Siria, l'azione degli osservatori è attualmente quasi del tutto inefficace.

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