Addio 2012, quale eredità per i diritti umani?
Quali insegnamenti, quali battaglie, quali eredità? Stiamo parlando dei diritti umani e del percorso
fatto in quest'anno che presto ci lasceremo alle spalle. I report della maggiori organizzazioni internazionali impegnate su questo tema ci aiutano a capire dove sta andando questa umanità.
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Praticata a colpi d'armi o con la forza dell'economia la cultura del dominio ha assunto diverse sembianze nel corso della storia e fino ai nostri giorni. Secondo l'archeologa Marija Gimbutas per rintracciare le radici di questa ideologia bisogna risalire all'epoca remota in cui la cultura dell’Antica Europa venne contaminata dalla visione kurgan, esaltatrice dell’espansione e della guerra.
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Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci!, è candidato nel prossimo parlamento. In questa lettera spiega i motivi e gli obiettivi della sua scelta.
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La Grecia sull’Orlo della Guerra Civile
... sembra soltanto una questione di tempo prima che la disperazione generale della gente si trasformi in violenza collettiva e si propaghi in tutto il paese. Tutto questo è il prodotto finale delle politiche europee di “aiuto”
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“L’impero invisibile”, una nuova analisi sulle verità nascoste
di Francesco Bevilacqua
È uscito “L’impero invisibile”, l’ultima opera di Daniel Estulin, già autore di diversi libri riguardanti il Club Bilderberg ed i suoi membri. Russia, Kosovo, traffico di stupefacenti, mercanti d’armi internazionali, attentati nucleari. Il giornalista russo cerca di mettere in relazioni tutte queste tematiche, accomunate da un aspetto: la manipolazione della verità.
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Terapie mortali.
Intervista di Paolo Calabrò a Marco Revelli sulla crisi dell’Europa
Marco Revelli, storico e sociologo italiano, figlio del partigiano Nuto Revelli, insegna Scienze della Politica presso l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Fondatore e membro di Lotta Continua, collabora con il quotidiano «il manifesto». Ha scritto numerosi libri con Laterza, Fazi, Chiarelettere, Einaudi. La sua ultima opera è I demoni del potere (ed. Laterza, 2012, già alla sua terza edizione).
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L’allarme di Brzezinski sul risveglio sociale
La presa di consapevolezza collettiva e i social network sono una minaccia per lo sviluppo dell'agenda globale ... ha avvertito i colleghi elitisti che un movimento mondiale di "resistenza" al "controllo esterno" guidata da "attivismo populista" sta minacciando di far deragliare la transizione verso un nuovo ordine mondiale.
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Shadow Banking Il Sistema Bancario Ombra
di Mike Whitney
È semplicemente impossibile tenere in piedi un sistema nel quale istituzioni finanziarie non-bancarie, sottratte a qualsiasi normativa, sono in grado di creare la propria moneta (credito) senza né controllo né supervisione.
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Goldman Sachs, la mafia vincente
... la Corte di Giustizia Europea in Lussemburgo ha deciso che la BCE può mantenere segrete le carte sui cosiddetti "swaps greci" perché la loro pubblicazione danneggerebbe "l'interesse pubblico per quanto riguarda la politica economica dell'UE e della Grecia".
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Come ci Hanno Ridotti? Anzichè esportare diritti e tutele, importiamo lo sfruttamento china style… per i prossimi anni potremo dimenticarci qualsiasi forma di tutela.
Calton, il buco nero d’Europa Il quartiere operaio di Glasgow è stato duramente colpito dalla deindustrializzazione e mostra indicatori sociali da terzo mondo.
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L’Europa torna indietro di una generazione di Jedrzej Bielecki
Nei paesi più colpiti dalla crisi ci vorranno molti anni per compensare il crollo del tenore di vita. L’allargamento e l’integrazione sono fermi e l’aumento delle diseguaglianze sta cancellando i risultati già ottenuti.
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A proposito di capitalismo
di Alfonso Mandia
Chi si illude che quello che sta accadendo, le fabbriche che chiudono, l'Ilva di Taranto, il Sulcis, la Campania, la mafia al governo ... sia l'inizio della fine del capitalismo non fa altro che illudersi, sono soltanto scosse di assestamento del regime per l'attacco finale ...
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Arriva una guerra mondiale: lo dicono i guru della finanza
Mentre Israele bombarda Gaza per colpire Hamas, alleato di ferro dell’Iran, all’indomani dello scandalo Petraeus che ha azzoppato la Cia e con essa il generale più prestigioso del Pentagono, i guru della finanza mondiale vedono ormai la guerra come destino imminente dell’umanità, o almeno dell’Occidente stritolato dai debiti ....
Kyle Bass |
Larry Edelson |
Charles Nenner |
Jim Rogers |
Marc Faber |
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Hugo Salinas-Price
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Riflessioni sull’effetto della Guerra confrontata con l’effetto della moneta senza valore intrinseco Questo pezzo di Hugo Salinas Price spiega il senso storico di tutto quello che sta avvenendo intorno a noi. Il fatto che la moneta internazionale dal 1971 sia di carta, dollari di carta senza legame con un valore intrinseco, che sia oro, argento o materie prime, ha creato il boom della Globalizzazione e l’esplosione del Debito che la consente e sta distruggendo i paesi occidentali
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Valerio Valentini - byoblu.com - 4 nov - Ho visto un meraviglioso striscione tra i tanti che stanno sfilando in queste ore nelle piazze italiane, e nelle videogallery dei quotidiani online. Lo reggevano cinque o sei ragazzi, di 16 o 17 anni. Liceali, con ogni probabilità. Dietro lo striscione, una lunghissima fila di studenti. Su quel lenzuolo bianco, con lettere un po’ sbilenche e non molto allineate, c’era scritto uno di quegli slogan che spesso vengono utilizzati durante manifestazioni o cortei, né più bello né più brutto di molti altri simili. Ma che, nonostante l’abuso tipico di ogni slogan, nel momento in cui l’ho visto, mi è sembrato, appunto, meraviglioso: “Non ci avrete mai come volete voi”.
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Sulla rete rimbalzano le immagini di migliaia di studenti in piazza a Roma, Madrid, Lisbona, Atene, Bruxelles. Colpisce quella di una anziana ad Atene: regge un cartello con la scritta 'Ho paura di morire di fame'
#14N..Rise Up!
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Agora99 ha saputo costituirsi come spazio aperto di connessioni dei processi organizzativi e delle lotte contro la crisi e l'austerità in Europa e nella zona mediterranea.
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La rivoluzione non è un lavoro da esperti
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Il programma ai movimenti! e allora è tempo di 14 novembre, è tempo di conquistarci il nostro sciopero generale! Convocato dai sindacati del Sud Europa.
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Agora99 ha saputo costituirsi come spazio aperto di connessioni dei processi organizzativi e delle lotte contro la crisi e l'austerità in Europa e nella zona mediterranea.
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Sciopero europeo, popoli europei alziamoci!
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Il programma ai movimenti! e allora è tempo di 14 novembre, è tempo di conquistarci il nostro sciopero generale! Convocato dai sindacati del Sud Europa.
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Il PAD del workshop Università, Saperi e Debito ad Agora99
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We will keep on creating connections between the different struggles inside the knowledge world, connecetions able to develop mobilitation that could go beyond the borders and to create a different subjectivity against the crisis of capitalism. See you in the streets.
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ANTI-SLAVERY DAY
Il 18 Ottobre è la Giornata contro la Schiavitù in Inghilterra e la Gironata contro il Traffico di Esseri Umani in Europa. Giornate, create per aumentare la consapevolezza verso lo schiavismo moderno e per ispirarne la sua eliminazione.
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Giornata mondiale contro la povertà
"Piuttosto che di poveri bisogna parlare di impoveriti". La campagna "Dichiariamo illegale la povertà" vuole lottare per mettere fuori legge le cause strutturali che generano ed alimentano i processi d’impoverimento di interi popoli, gruppi e categorie sociali. Obiettivo finale, una risoluzione nel 2018 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che dichiari fuori legge dei fattori che sono all’origine di una ricchezza inuguale.
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Global Noise: il 13 Ottobre tutti in piazza per il cambiamento globale
Si terrà domani in molti Paesi del mondo l'evento conclusivo del Global Noise, organizzato dalle reti di Occupy, 15M, YoSoy132 ed altri movimenti di attivismo che invitano tutti a scendere in piazza il 13 ottobre muniti di pentole, coperchi e altri utensili. Obiettivo della protesta 'rumorosa' è quello di denunciare il sistema attuale e chiedere un cambiamento globale.
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Con l’entrata in vigore del Meccanismo europeo
di stabilità, l’armonizzazione delle politiche di bilancio,
la solidarietà finanziaria e l’unione bancaria,
l’impatto sociale è notevole, come ha potuto
constatare direttamente Angela Merkel
durante la sua visita ad Atene.
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Nigeria, strage di 26 studenti in un campus universitario
I giovani sono stati uccisi da uomini in divisa che hanno fatto irruzione nell'istituto. Secondo il portavoce dell'Agenzia nazionale per le emergenze umanitarie (Nema) motivo del massacro sarebbero le recenti elezioni svoltesi nell'ateneo.
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La sconsiderata violenza adoperata dalla polizia, va attribuita in particolare agli uomini del VII Nucleo Antisommossa del Reparto mobile di Roma che si sono scatenati contro persone all’evidenza inermi, alcune dormienti, altre già in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta in manifesta attesa di disposizioni ... si può quindi affermare che si è trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime ... l’attività della polizia viene considerata condotta cinica e sadica, in nulla provocata dagli occupanti la scuola, Odioso il comportamento dei vertici in violazione dei doveri di fedeltà ... leggi tutto
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Infoout 29/9 - Un primo segnale di una lotta transnazionale che inizia a concretizzarsi sia in simultaneità dei tempi sia in pratiche sia in parole d'ordine che vedono invariabilmente come controparti i gestori della crisi.
repubblica.it 29/9 - Una marea umana, almeno ventimila persone. Che si stringono, si cercano, si saldano davanti e attorno al Parlamento. Per la terza volta in cinque giorni, la Spagna scende in piazza per chiedere giustizia sociale contro i tagli alla spesa pubblica che colpiscono scuola, sanità e cultura. Con nuovi licenziamenti, fabbriche che chiudono, asili che spariscono, ospedali ridotti ai servizi essenziali.
informarexresistere.fr 29/9 - Madrid, la polizia si toglie il casco e invece di reprimere aderisce ai cortei |
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Il cameriere Alberto Casillas, che ha protetto con il suo corpo i manifestanti che si erano rifugiati nel locale dove stava lavorando (Foto: Javi Julio)
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Il gruppo femminista ucraino Femen è diventato celebre per le sue proteste in topless. Una di loro si è rifugiata in Francia, dove ha aperto un "campo di addestramento" per giovani militanti.
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Vogliamo un mondo diverso, ripetono nelle lingue di tutto il mondo le donne e gli uomini che partecipano alla Conferenza internazionale della decrescita
La Conferenza internazionale per la decrescita, la sostenibilità ecologica e l'equità sociale
sbarca a Venezia, dal 19 al 23 settembre,
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Oltre la democrazia rappresentativa
di Jacek Zakowski
La crisi dell’Unione europea ha prima di tutto radici politiche: il modello adottato nel secondo dopoguerra è stato superato dai profondi cambiamenti socioculturali intercorsi. Serve un nuovo rapporto tra cittadini e potere.
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Paul Krugman:
“Usano il panico da deficit per smantellare i programmi sociali”
Un articolo illuminante, da leggere e diffondere, del premio Nobel Paul Krugman, uscito in questi giorni sul New York Times. Come è ormai chiaro a tutti, Krugman spiega perché le politiche di austerity non hanno senso dal punto di vista economico, al contrario: l’austerity è solo la scusa per smantellare i programmi sociali su scala globale |
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Percorsi verso una società nuova
di George Lakey e Ed Lewis
George Lakey promuove campagne e scrive sul cambiamento sociale non violento sin dagli anni ’60. E’ stato co-fondatore negli anni ’70 del Movement for a New Society [Movimento per una Società Nuova] che per quasi vent’anni si è specializzato in innovazioni organizzative per i movimenti sociali e ha diretto più di 1.500 seminari in cinque continenti, addestrando minatori, senzatetto, prigionieri, guerriglieri birmani, operai siderurgici e altri. Ha parlato con Ed Lewis, del New Left Project, del suo ultimo libro, ‘Toward a Living Revolution’, [Verso una rivoluzione vivente] collegando le sue idee con il movimento Occupy. |
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Cambio di rotta contro l’austerity
«Basta con il neoliberismo, le politiche dell’austerità e la subalternità ai mercati finanziari»: queste le principali direttrici del Forum marchigiano in contrapposizione al tradizionale workshop degli industriali
La terza via di Sbilanciamoci!
Il dibattito politico non affronta il merito dei problemi economici e sociali. La politica dimentica i soggetti sociali e il loro disagio. Per discutere dei contenuti e delle alternative concrete, la campagna Sbilanciamoci! riunisce associazioni, esperti e movimenti alla decima edizione della “Contro-Cernobbio”, a Capodarco di Fermo
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leggi l'intero articolo a questo link: http://www.cadoinpiedi.it/2012/08/26/il_capitalismo_inclusivo.html#anchor
26 agosto 2012
Il Capitalismo Inclusivo
di Davide Reina
La riduzione della diseguaglianza e l'aumento del tasso di occupazione, accompagnati da sistemi economici che consentano a chi è nato povero di diventare benestante grazie al proprio merito e lavoro, dovrebbero essere i temi al centro del dibattito, non la crescita.
"Molte cose andarono storte. Ma cinque debolezze in particolare hanno provocato il disastro. Esse sono: la cattiva distribuzione dei redditi, la debolezza delle imprese, la fragilità del sistema bancario, la pessima bilancia commerciale, la povertà del pensiero degli economisti".
Sono parole del 1955. Le scrisse il grande economista John Kenneth Galbraith, nel suo libro "La grande crisi del 1929". |
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Queste parole, con la loro involontaria analogia rispetto alla situazione attuale, ci confermano il pensiero di Hegel: "Ciò che l'esperienza e la storia insegnano è questo: che uomini e governi non hanno mai imparato nulla dalla storia, né mai agito in base a principi da essa edotti" |
Diversamente, politici ed economisti avrebbero già realizzato una Bretton Woods del capitalismo finanziario. Ma così non è stato. |
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Il deficit di democrazia fa danni come il debito di Guido Rossi
Il mercato oggi più che mai condiziona i governi ed è lo strumento dell'unico vero potere, che fa sì che il sistema democratico assomigli sempre più ad un governo dei ricchi. Mentre i cittadini in un frastornante processo kafkiano si sentono colpevoli, non è chiaro di quale misfatto e restano in ansia, in attesa di un verdetto, senza conoscere né le regole né i giudici che pronunceranno la sentenza.
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Buon compleanno, crisi!
Sono già passati cinque anni, e sembra ieri. Mentre tutte queste persone parlano, la gente comune fa i conti con la precarietà, la disoccupazione, il taglio dei diritti e un ambiente sempre più deteriorato.
Crisi USA: a Detroit si gettano i cadaveri in strada
Ancora notizie horror da Detroit. Nella città-incubo della crisi, si gettano cadaveri nei fossi e nelle discariche abusive.
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Missionari e Ambientalisti stoppano gli speculatori, - basta fare affari sui prezzi dei beni alimentari!
La società civile vince laddove i governi non sono ancora riusciti a fare breccia. La denuncia incalzante delle ong e dei missionari che combattono la fame nel terzo mondo ha persuaso alcuni dei fondi pensione americani. La minaccia di un boicottaggio da parte dei fondi pensione ha costretto alcune grandi banche a ritirarsi dal business dei derivati che scommettono sui prezzi delle derrate agricole. La finanza derivata ha un effetto di amplificazione sui prezzi con drammatiche ripercussioni sul tenore di vita di intere popolazioni.
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Condiscendenza e Commiserazione
di Ernesto Celestini
L'insulto più vigliacco che si può subire è la condiscendenza e la commiserazione oltre ad una dissimulata derisione con cui certi rispettati-delinquenti si permettono di spiegare "come gira il mondo" a chi vive con quattro soldi ma nel rispetto delle leggi, del prossimo e di se stesso.
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Il processo alle tre componenti del gruppo punk femminista, condannate il 17 agosto a due anni di lavori forzati, ricorda quello del gruppo rock cecoslovacco Plastic People avvenuto negli anni Settanta. All’opera, infatti, si è vista una stessa intolleranza nei confronti di chi “semina zizzania” e critica il regime.
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Il verdetto di colpevolezza sulle Pussy Riot è uno sparo contro il futuro della Russia Solo una nuova generazione potrà riportarci verso l’Europa. Per ora, ciao Europa! Noi prendiamo un’altra strada Viktor Erofeev (Data la sua collaborazione con i dissidenti è stato espulso dall'Unione degli Scrittori Sovietici e le sue opere, principalmente saggi, romanzi e racconti, sono state bandite dalle stampe sino al 1988, quando Gorbaciov è diventato Presidente)
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articolo21.org - 16 agosto 2012 - Venerdì migliaia di persone scenderanno in piazza in tutto il Mondo per sostenere le ragazze. Ci saranno cortei a Parigi, Barcellona, New York e Berlino. A Roma un gruppo di parlamentari ha inviato all’ambasciata una lettera in cui etichetta la detenzione delle Pussy Riot come un provvedimento draconiano e sottolinea come “in uno stato laico e pluralista la libertà di espressione non può essere concepita come un crimine”. A Mosca il corteo di protesta inizierà alle 14 locali e sarà coordinato dagli avvocati difensori della band. Anche in Italia molti artisti hanno dimostrato la loro solidarietà verso le Pussy Riot. A Milano l’Associazione Annaviva organizza un presidio alle ore 17 sotto la bandiera russa dell’Expo.
leggi qui sotto le singole dichiarazioni conclusive fatte al processo dalle tre Pussy Riot
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La IOPS si è riunita formalmente appena pochi mesi fa e ha già più di 2.100 membri di 85 nazioni e un sito in dieci lingue, malgrado sia a malapena nota al pubblico. La IOPS sta attualmente costruendo dei gruppi locali che si uniranno per formare sezioni nazionali che a loro volta costituiranno un’organizzazione internazionale. |
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I popoli che Resistono
Il 18 e il 19 agosto, a Pentone, esperti di spicco nazionale e internazionale condivideranno le loro conoscenze su ‘I popoli che Resistono’.
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ilfattoquotidiano.it - 13 agosto 2012 - Il rapporto finale della commissione indipendente sulle stragi di Utoya è un duro atto d’accusa contro l’operato delle forze dell’ordine. Il 22 luglio 2011 Anders Behring Breivik dopo aver fatto esplodere una bomba nei pressi della sede del governo norvegese provocando 8 morti, raggiunge l’isola di Utoya dove apre il fuoco contro un gruppo di giovani che partecipavano a un campo estivo del partito laburista, provocando altre 69 vittime. |
Secondo la commissione, “l’attacco contro il quartiere ministeriale del 22 luglio avrebbe potuto essere evitato grazie all’applicazione efficace delle misure di sicurezza esistenti”. Tra i due episodi trascorrono due ore, durante le quali la polizia non riesce a trovare nessuna traccia dell’attentatore nonostante il suo nome sia già noto ai servizi segreti. La stessa sparatoria dura oltre un’ora senza che gli agenti riescano a raggiungere l’sola distante solo 600 metri dalla costa
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Furto d'informazione
appello di Alberto Burgio, Mario Dogliani, Gianni Ferrara, Luciano Gallino, Giorgio Lunghini, Alfio Mastropaolo, Guido Rossi, Valentino Parlato
La politica è scontro d'interessi, e la gestione di questa crisi economica e sociale non fa eccezione. Ma una particolarità c'è, e configura, a nostro avviso, una grave lesione della democrazia.
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La politica della crisi economica
di Johan Galtung
Prendi i soldi e spara
di Vincenzo Comito
Resta alla fine la sensazione, come già accennato, che il sistema finanziario sia ormai una macchina truffaldina e che i governi siano nella sostanza impotenti o comunque scarsamente vogliosi di rimediare, pronti soltanto a coprire con le casse pubbliche gli eventuali errori delle banche. Un quadro molto oscuro.
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Secondo gli euroscettici l’integrazione europea minaccia le identità e le culture nazionali.
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Le radici del 20 luglio
di A Miotto
20 luglio, Carlo Giuliani. C’è un aspetto simbolico che ritorna al di là delle commemorazioni, che costellano lugubri i nostri calendari. Piazza Alimonda tornerà a vestirsi di striscioni e fiori, militanti e amici, semplici passanti, parole e musica ...
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Monica Frassoni
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Occupy Europe, un fronte democratico
di Monica Frassoni
Noi siamo convinti che esista un'alternativa, rappresentata da coloro che credono per esempio che ci sia bisogno di lasciar perdere le centrali a carbone e le trivellazioni di petrolio, puntando su un vero e proprio «piano Marshall» per l'efficienza energetica e le rinnovabili, quelli che ritengono che sia perfettamente possibile e assai «riformista» abbandonare gli F35 e magari usare quei denari per restaurare e rilanciare il nostro patrimonio culturale e turistico. O che sono convinti che si possa risanare il nostro territorio, arrestarne il saccheggio, ricostruire l'Aquila o le zone terremotate.
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Serge Latouche
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Latouche: abbiamo bisogno che questo sistema crolli
«Sappiamo già che l’attuale sistema crollerà tra il 2030 e il 2070. Il vero esercizio di fantascienza è prevedere che cosa succederà tra cinque anni». Serge Latouche non ha dubbi: faremo la fine dell’Impero Romano, o del Sacro Romano Impero di Carlo Magno che fu travolto dai Barbari. «Purtroppo siamo già dentro il capitalismo catastrofico». Ed è solo l’inizio, nel bluff chiamato Europa. «La barca affonda e andremo giù tutti insieme. Ma non è detto che questo avverrà senza violenza e dolore». |
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Mario Monri e Vittorio Grilli
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libreidee.org - 16/7/12 - Eutanasia dell’Italia, a colpi di 20 miliardi di euro all’anno. Il suicidio programmato del patrimonio pubblico della nazione che ha appena festeggiato i primi 150 anni di vita è «una strada praticabile», secondo il neo-ministro dell’economia Vittorio Grilli, per ridurre strutturalmente il debito pubblico. Regalando di fatto i beni pubblici degli italiani al grande capitale finanziario: lo stesso che ha provocato la crisi e sottratto agli Stati la leva della moneta sovrana, strategica per risalire la china senza dover ricorrere a tagli criminosi. Intervistato dal “Corriere della Sera”, Grilli auspica un piano pluriennale per garantire «vendite di beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno, pari all’1% del Pil». E’ la legge folle del “pareggio di bilancio” imposto dall’élite tecnocratica dell’Unione Europea mediante trattati-capestro come il Fiscal Compact: drenare a sangue le risorse pubbliche, costringendo lo Stato a comportarsi come un’azienda privata neppure virtuosa, ma fallimentare: un’azienda che non è più in grado di fare investimenti vitali.
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Willy Brandt 20 anni dopo
di Johan Galtung
È morto vent’anni fa, il grande statista tedesco. La Germania, l’Europa e il mondo hanno ampi motivi di riconoscenza e molto da imparare da questo maestro di politica in condizioni di gran tensione e polarizzazione.
“La pace non è tutto, ma senza la pace tutto è niente”, diceva Brandt.
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La fabbrica del debito, perfetta per ricattare l’umanità
La relazione creditore-debitore, che sarà al centro della nostra argomentazione, intensifica i meccanismi di sfruttamento e di dominio in forma trasversale, senza fare alcuna distinzione tra occupati e disoccupati, consumatori e produttori, attivi e inattivi, pensionati o beneficiari di sussidi.
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Il piano per la conquista del mondo
Determineremo una crisi economica universale ... In pari tempo getteremo sul lastrico folle enormi di operai, in tutta l'Europa ... A causa della loro trascuratezza o della corruzione dei loro ministri, o della loro ignoranza in fatto di finanza, i (Governi) sovrani hanno reso i loro paesi debitori delle nostre banche ad un punto tale, che non potranno mai redimere le loro ipoteche.
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Le ferite di Genova
di Nick Davies
I ragazzi stranieri che erano alla Diaz e a Bolzaneto raccontano le violenze della polizia. L’inchiesta del Guardian sulla notte in cui ogni diritto civile venne sospeso.
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L’Islanda dà la caccia ai banchieri
A Londra Barclays ha falsificato i tassi di interesse dei prestiti interbancari. A Madrid Bankia avrebbe manipolato i suoi conti per entrare in borsa. Come obbligare le banche a fare chiarezza? In Islanda un’équipe di investigatori cerca i colpevoli per portarli davanti alla giustizia. Estratti.
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Nouriel Roubini è un docente ed economista statunitense disceso da ebrei iraniani. È prof. di economia alla New York University e presidente di RGE Monitor, società di analisi finanziarie.
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Dani Rodrik è un economista turco, prof. di Economia Politica Internazionale alla John F. Kennedy School of Government presso l'Università Harvard negli Stati Uniti.
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Wolfgang Münchau è editore associato del Financial Times e co-fondatore e presidente di Eurointelligence ASBL, un servizio di analisi economiche. E' anche co-fondatore e redattore capo del Financial Times Deutschland.
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Per l’economista, Nouriel Roubini: Prima ancora che si arrivi all’atto finale dell’escalation militare in Siria come antipasto della guerra contro l’Iran, a far precipitare il mondo nella catastrofe in meno di un anno bastano e avanzano il contemporaneo verificarsi di più eventi disastrosi come il crollo dell’euro, la battuta d’arresto della crescita economica dei Brics e una forte recessione negli Usa.
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Dani Rodrik, l’economista di Harvard prefigura una Seconda Grande Depressione: Il crollo dell’Eurozona, che travolgerebbe l’intera Unione Europea, mette a nudo la rivalità tra Francia e Germania, mentre i partiti di governo cedono il passo ad estremisti e xenofobi. Mentre il Medio Oriente potrebbe svoltare verso l’islamismo autoritario e in Asia il contrasto economico tra Cina e Usa rischia di tramutarsi in conflitto militare.
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Dolenti note anche da Wolfgang Munchau, editorialista del “Financial Times”, che stronca i risultati dell’ultimo super-vertice di Bruxelles: non ci sarà una comune ricapitalizzazione delle banche fino a che non sia stabilita un’unione bancaria completa, ma per la Bundesbank quest’ultima non è possibile senza prima un’unione politica. «La crisi non si risolverà per i prossimi 20 anni», scrive Munchau. Ed è così che la “tempesta perfetta” si avvicina.
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Richard Layard
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Un Manifesto per il buonsenso economico
Paul Krugman, premio Nobel dell’Economia 2008, e Richard Layard, direttore di un centro studi della London School of Economics, hanno promosso sul Financial Times un manifesto per il buon senso in economia ... I tempi sono maturi per un manifesto in cui gli economisti mainstream offrano al pubblico una analisi dei nostri problemi maggiormente basata sulle evidenze.
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Paul Krugman
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4 luglio 2012 - I laureati di oggi saranno più poveri dei loro genitori, un fenomeno unico nella società del dopoguerra. Il fallimentare modello economico dell’occidente non è in grado di sfruttare le competenze tecnologiche di questa generazione perduta.
leggi l'articolo di Presseurope qui
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David Grarber |
Esperimenti di nuova democrazia
di E. Piovesana
Intervista a David Grarber, anti-leader del movimento Occupy Wall Street e ideatore dello slogan del 99 per cento. Antropologo, docente alla Goldsmiths University of London, dopo essere stato cacciato da Yale per la sua militanza anarchica.
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Daniel Estulin
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Gerry Adams |
ilmanifesto.it - 31 maggio - I cittadini comuni sanno meglio dei governi d'Europa e degli spin doctors dell'austerità che non esistono scorciatoie per uscire dalla recessione. Imporre pesanti tagli ai servizi pubblici, riducendo i salari e il welfare e imporre nuove tasse sulle famiglie a reddito basso e medio durante la recessione non fa che peggiorare la recessione stessa. È abbastanza evidente che l'austerità non funziona. I risultati delle elezioni in tutta Europa sono la prova che tra i cittadini c'è una nuova consapevolezza: i cittadini oggi sfidano e combattono le politiche di austerità.
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I cittadini stanno espellendo, con il loro voto, quei politici e partiti che perseguono l'austerità. I cittadini irlandesi vogliono davvero essere una provincia di un super stato europeo dove dei tecnocrati - gli stessi che hanno preso una serie di decisioni sbagliate per l'Europa negli ultimi anni - potranno decidere per i cittadini irlandesi senza dover rispondere di quelle decisioni? Dunque, dove stiamo andando? L'austerità è in ritirata, ma i governi conservatori in tutta Europa, e Enda Kenny, Eamon Gilmore e Micheál Martin, rimangono ideologicamente fedeli all'austerità. Il referendum il 31 maggio è un opportunità per i cittadini irlandesi di dire basta e non più austerità. Votare No significa votare per il lavoro e gli investimenti.
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Niall Ferguson |
presseurop.eu - 22 maggio 2012 - In un’intervista al Sunday Times, lo storico euroscettico britannico Niall Ferguson sostiene che il dramma greco era stato consapevolmente scritto nei geni dell'eurozona dai suoi padri, convinti che senza uno shock del genere l'integrazione europea non sarebbe mai stata possibile: - Credo che gli architetti dell’unione monetaria sapessero già che il loro modello avrebbe portato a una crisi e che la crisi avrebbe portato a una soluzione federalista. Non sono certo di quanto fosse preciso il piano, ma era implicito. In effetti ora possiamo dirlo: quel modello era fatto per creare una crisi. Ora siamo al momento della verità, quello in cui non puoi più continuare con la storiella di un’unione monetaria che può esistere indipendentemente da un’unione fiscale.
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Strane bombe, strani killer: ci serve un medico, e non c’è
di Giulietto Chiesa
Oslo, o Roma, o Columbine, o Brindisi, non fa differenza. Penso che siamo all’inizio di una grande crisi “umana”, che non vogliamo ancora vedere, ma che è il portato della gigantesca crisi di valori, molto più vasta di quella economica e sociale, dell’inquietudine collettiva che stringe alla gola ormai milioni d’individui.
Ordine dal Caos
di Olive Farmer
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Quella crisi prodotta dalla nostra stessa economia
di Sonia Savioli
Articolo originale qui
eilmensile.it - 18 maggio 2012 - Gabriele Battaglia, da Pechino intervista un ex banchiere della City di Londra, ora responsabile di un centro di studi economici, uno che ha sia la visione d’insieme, sia i contatti giusti. ... Negli ultimi vent’anni, la Cina è comparsa sulla scena del mondo e ha svolto un ruolo disinflattivo, mantenendo bassi i prezzi delle merci. Oggi purtroppo anche la Cina mi sembra in crisi. Se il suo Pil cresce ancora del 7 per cento, gli ultimi dati ci dicono però che i suoi consumi di energia sono praticamente fermi: solo +0,7 per cento anno su anno. Questo parametro è molto significativo, perché rivela che di fatto le industrie sono ferme. Non è possibile che siano diventate più efficienti dal punto di vista energetico in così breve tempo; sono proprio ferme. La Cina rischia di implodere. Poi c’è l’euro che si sta rivelando una sciagura, perché non può svalutare e tiene bloccati 27 Paesi, tutta Europa. Aggiungici gli elementi di instabilità politica, come la crisi della democrazia europea. Se fai le elezioni, vincono i partiti estremisti, allora che fai? Annulli le elezioni e dici che per quelli lì non bisogna votarli? Ma questo non è democratico. Il problema politico è quindi un gatto che si morde la coda. Infine ci sono la crisi ambientale e l’esaurimento delle risorse. Per cui si sa già che non ci saranno più troppi margini di crescita, un dato di fatto che però si scontra con l’aumento costante della popolazione mondiale: cioè con l’aumento dei bisogni e, quindi, della necessità di crescita. Un altro gatto che si morde la coda. Ci vorrebbe un “salto tecnologico”, ma non sembra all’orizzonte. La decrescita? Forse, a essere ottimisti, si potrebbero convincere i cittadini dell’Occidente sviluppato a consumare meno. Ma onestamente, con chi sta cominciando solo ora ad accedere ai consumi, non se ne parla neppure.
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ilfattoquotidiano.it - 16 maggio 2012 -
Se l’Europa caccia la Grecia ci saranno esplosioni di violenza mai viste di S. Vergine
Dimitri Deliolanes - La situazione è disperata e il nuovo governo dovrebbe applicare la parte più dura del piano della troika ... Credo però che se l’Europa non deciderà di cambiare strategia al più presto, peggio ancora se deciderà di espellerci dalla zona euro, in Grecia ci sarà una vera esplosione sociale, con episodi di violenza per le strade finora mai visti.
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... La situazione in Grecia è disperata, niente a che vedere con quella italiana. Secondo l’Unicef da noi ci sono 400mila minori in stato denutrizione. I centri di accoglienza fanno da mangiare a famiglie intere. In molti casi, chi ha i genitori in campagna va lì per mangiare qualcosa, altrimenti non sa come campare. |
... Si sta attuando una politica duramente liberista. Certo che se la Grecia esce dall’euro, italiani, spagnoli e portoghesi inizieranno a chiedersi “chi sarà il prossimo?”.
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Fine del Centro
di Giulietto Chiesa
io credo che i terremoti elettorali in Francia, Grecia, Germania, Italia. abbiano un epicentro comune: si chiama rottura del patto sociale europeo.
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Ce n’est q’un debut continueront le combat
Alla sua prima uscita sul palco di Tulle, cittadina
del Sud-Ovest, di cui è stato sindaco,
Hollande ha sentenziato che “c’è un’alternativa
oltre all’austerità per l’Europa” e che difenderà
e allargherà i diritti fondamentali, su cui si è sempre
basata la repubblica francese. Con orgoglio
ha rivendicato il suo “essere socialista” e al termine
del suo discorso un trio di musicisti con le fisarmoniche
e un clarinetto hanno intonato “Bella ciao”,
ripresa dalla folla che gremiva la piazza della cattedrale.
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Dalle ceneri della crisi nasce il fascismo
Gruppi di vigilantes nella capitale, attacchi agli immigrati, slogan come “la Grecia ai greci”: il 6 maggio il partito di estrema destra Alba d’oro è pronto a conquistarsi un seggio al parlamento.
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Ulrich Beck
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Daniel Cohn-Bendit
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Diaz, non che non sapessimo
di Donata Zanotti
Non che non sapessimo. Ma noi non eravamo i picchiati, i violentati, gli offesi, i pestati e calpestati. Noi non eravamo neppure i numeri di quella storia orrenda. Non eravamo vittime, non eravamo testimoni. Tantomeno e dio ci scampi, eravamo i mandanti, gli esecutori, i tramiti. Noi semplicemente non c’eravamo.
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Grecia. Storie di donne e di crisi
di Margherita Dean
Io mi deprimo, non solo per me ma anche per loro: come si può sentire una donna che viene licenziata durante la gravidanza? Succede sempre più spesso. Sì, sto piangendo, continuo a chiedermi come sia possibile che ci abbiano ridotto così, senza diritti, senza lavoro, senza speranza
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La lunga marcia verso la legittima insolvenza del debito pubblico
di Andrea Marciani
Dal 1989 ad oggi, in primo luogo si è perseguito l'indebitamento degli Stati nazionali, mediante il mantenimento al potere di una classe dirigente di 'cicale' corrotte e gaudenti, poi, con la crisi dei titoli spazzatura del 2008 si è completato il saccheggio dei fondi pubblici, definitivamente dissanguati dal rifinanziamento delle banche d'affari responsabili della crisi. A questo punto ai grandi oligarchi del sistema economico mondiale non restava altro da fare che presentare la cambiale all'incasso, creando instabilità finanziaria sui titoli di Stato ed usando la leva dello spread per gettare nel panico i nostri modestissimi governanti.
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Luciano Gallino
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Anche umiliato, mio padre operaio odorava di dignità
Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria.
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Augé: hanno ucciso il futuro, ma noi ce lo riprenderemo
Così come ultimo atto di quel tramonto delle grandi narrazioni filosofiche, politiche e nazionali, il mondo viene ridotto ad un’unica immensa provincia. La crisi provocata dalla finanza ci ha rubato il futuro. Lo ha sepolto sotto le paure del presente. Tocca a noi riprendercelo, a patto che si riesca a diventare titolari del nostro avvenire.
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La fine dell'ideologia non è ovviamente la fine della politica.Chi emerge da questo contesto è il classico politico populista, senza alcun progetto e visione per il futuro; del resto sa bene che non è questo che interessa ai suoi elettori.
Javier Marzal commenta - El populismo político no es más que el resultado del aumento de la complejidad social y del mal sistema de organización social y dogma (ideología) que es la decadente democracia representativa que representa a la ignorancia de las masas y tiende a eliminar la iniciativa de los sectores privados, empresarial y social. |
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Greg Smith
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John Keynes, portrait by Graziano Origa, 2010
Lord John Maynard Keynes, primo Barone Keynes di Tilton (Cambridge, 5 giugno 1883 Tilton, 21 aprile 1946), economista britannico. I suoi contributi alla teoria economica hanno dato origine a quella definita "rivoluzione keynesiana". In contrasto con la teoria economica neoclassica, sostiene la necessità dell'intervento pubblico nell'economia.
Ugo Mattei: è morto Keynes, è morta la democrazia, è morta la rappresentanza
di Filippo Ortona
Vogliono bandire Keynes
di Fintan O'Toole
In gioco c'è il pluralismo delle idee economiche, che la destra europea vuole sottomettere alla sua ortodossia.
La follia che ingabbia l’Europa
di Martin Wolf
Ci sono alternative al trattato fiscale
di Adrian Hamilton
Il commento più triste in assoluto è quello di un alto funzionario che ha dichiarato che la crisi è ormai in via di risoluzione. Davvero c’è qualcuno che crede che sia tutto finito?
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Financial Times London
24 febbraio 2012
La solidarietà conviene
di Philip Stephens
La convergenza che ha reso possibile la costruzione dell'Unione europea si basa sull'interesse concreto di tutti i suoi membri. Per uscire dalla crisi bisogna riscoprire questo principio.
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eilmensile.it - 20 febbraio 2012 - La notte di Atene di Margherita Dean - La crisi è un serpente nero che si allunga per le vie di Atene, inghiottendo luci, memorie, voci. Inghiotte persino gli odori, non ne è rimasto nessuno, se non un vago accenno nei rigurgiti della disperazione. È notte e in giro ci sono solo poliziotti, tantissimi, un esercito di spacciatori e mucchi. Mucchi ovunque, di spazzatura che ormai raccoglie solo il vento, vista la riduzione nel numero degli addetti alla pulizia dell’area comunale. Ancora mucchi ma umani, di chi ha freddo ma non ha dove andare a scaldarsi, di chi da sempre vive per strada e di chi in strada ci è arrivato ora, sconfitto dalla crisi. Raggomitolato.
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Lettera aperta di Mikis Theodorakis
Stiamo assistendo al teatro della paranoia. Tutti questi signori, che in sostanza ci odiano (greci e stranieri) e che sono gli unici responsabili della situazione drammatica alla quale hanno portato il paese, minacciano, ricattano, ordinano con l’unico scopo di continuare la loro opera distruttiva, cioè di portarci sotto l’ora ZERO, fino alla nostra sparizione definitiva.
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Europei, sveglia: referendum, per fermare il massacro
Guarda il video: Chiesa: "La Grecia siamo noi. Serve referendum"
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Moni Ovadia - 18 febbraio 2012 - La Grecia viene martirizzata con gli odierni strumenti del martirio: gli strumenti finanziari. Ma noi europei, sul piano simbolico-culturale abbiamo consapevolezza di quale sia la posta in gioco nello scempio a cui viene sottoposto il popolo greco?
La Grecia ha dato al mondo lingua, concetti, espressioni che hanno forgiato il nostro sapere filosofico e scientifico, estetico e tecnologico con l’energia dell’Ellenismo ed ha attraversato una storia particolarmente travagliata con il fuoco interiore della Grecità.
Io come europeo sono solidale con la Grecia per tutto il debito che ho con il suo genio che ci ha colmato di doni inestimabili. E piango con i greci per i loro dolori come piangi con la tua gente perché, nei miei limiti, ho cercato di ascoltarne l’intimità imparando il neo ellenico, leggendo i suoi poeti, ascoltando le memorie dei suoi vecchi, cantando le sue canzoni.
E come Cassandra grido fermiamo il martirio dei greci perché è il nostro martirio.
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Morire di debiti
di Elli Ismailidou
Portati alla disperazione da situazioni finanziarie insostenibili, sempre più greci si rivolgono a centri d'ascolto specializzati. Ma la terapia di gruppo spesso non basta a salvarli.
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unita.it - 13 febbraio 2012 - È dal 2009 che la Grecia incombe come un incubo sull’Europa perché l’Europa incombe come un incubo sulla Grecia. Sono almeno due anni e mezzo che ad Atene si chiedono tagli, riforme e aggiustamenti che nessun Paese, nessuna classe dirigente sarebbe in grado di gestire senza mettere nel conto il proprio disastro. Si è messo in ginocchio uno Stato e contemporaneamente gli si è chiesto di rialzarsi da solo, gli si è tolta ogni minima chance di ripresa economica e nello stesso tempo si pretende che paghi i debiti e risani le finanze. E come? L’elenco degli errori compiuti dall’Europa (istituzioni e governi) nella gestione della crisi greca figurerà forse, un giorno, nei manuali di economia come esempio di tutto quello che non si deve fare.
liberation.fr - 13 fevrier 2012 - La forma dell’intervento è tanto più odioso: Convocazione del Primo Minisstro, instaurazione di una sorveglianza umiliante dei conti, apparente disprezzo, specialmente della Germania, della sovranità di una nazione. Infine, la maggioranza degli esperti non credono affatto ai rimedi europei che tornano a contrarre un’economia già in piena recessione e quindi ad aggravare una situazione già di per se gravissima. Oggi, sono i cittadini greci e tra loro i più poveri e i più precari che subiscono e pagano questa situazione. Per quanto tempo ancora accetteremo l’inaccettabile?
L'inestimabile ricchezza della 'povera' Grecia
di Paolo Ermani
Grecia, Italia, Portogallo, Spagna. Sono paesi "poveri" e "deboli", in base a quali parametri? "I paesi 'poveri' sono i veri paesi ricchi, i paesi 'ricchi' saranno i paesi poveri quando alla resa dei conti della natura, con la loro economia del nulla e della finanza di carta, ci faranno ben poco".
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eilmensile.it - 28 gennaio 2012 - piena sfiducia di Berlino nella capacità del governo greco di ottemperare agli obiettivi fissati per il 2011.
A tal fine si propongono “elementi istituzionali innovativi”. Questi sono la priorità del debito, ovvero l’impegno, da parte della Grecia, che le entrate dello Stato siano indirizzate prima alla soddisfazione dei creditori e solo dopo alle linee di spesa nazionale; l’altra proposta è il trasferimento della sovranità finanziaria a un commissario europeo scelto dall’eurogruppo, il quale dovrà esercitare, attraverso lo strumento del veto sulle decisioni del governo di Atene, controllo finanziario per un periodo di tempo non altrimenti determinato.
Il tutto dovrà essere assicurato attraverso la legislazione greca, preferibilmente a livello costituzionale.
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Dieci pensieri su un mondo assurdo
di Ingo Schulze
Ogni giorno l'ideologia dominante ci presenta come normalità la soppressione della democrazia, la svendita dei beni comuni e i soprusi contro la collettività. Dobbiamo ricominciare a porci domande semplici.
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La rivoluzione “silenziosa” che ha salvato l’Islanda
un reportage di Corrado Benigni
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Ode alla Grecia
di Bruno Giorgini
Si fanno ricchi con le truffe e i raggiri dato che sono sicuri, rubano nelle case nei templi non risparmiano niente buttando alle spalle i sacrosanti insegnamenti di Dike (Dea della Giustizia ndr): essa in silenzio osserva le cose di oggi e di ieri poi avrà modo di tirare le fila e di esigere il conto.
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Governano il mondo e la nostra vita.
Le multinazionali governano il mondo e la nostra vita. Ecco come, e quanto. |
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Caro vecchio Michael Moore di Emanuele Bompan - I suoi attacchi rimangono affilati, sensati e dannatamente pragmatici. Prendiamo ieri ad esempio. Dopo aver sputato infamie sugli impresentabili candidati repubblicani ha rubato la scena a Piers Morgan su CNN per discutere dell’iniziativa Occupy Our Homes. Ispirandosi ad una suggestione della Rep. Marcy Kaputur, ha consigliato a tutti gli americani che sono stati sbattuti fuori casa per insolvenza debiti di fregarsene delle ingiunzioni d’ipoteca. «Rimanete a casa, non lasciatela mai. Quando poi il caso viene portato alla corte, chiedete alla banca che vi ha fatto il prestito dove sia la vostra ipoteca. Non potranno mostrarvelo dato che la vostra ipoteca è stata probabilmente ri-acquisita da qualche istituto cinese o da qualche compagnia finanziaria, o riassorbita in qualche fusione. Beh, non è cosi semplice come la mette Micheal. Eppure come dargli torto.
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Tutto inutile, se il nostro futuro resta sequestrato dalla finanza speculativa che impone le sue regole stracciando i diritti. L’Europa deve finalmente dotarsi di una Costituzione democratica. E la sua banca centrale, la Bce, deve decidersi a finanziare l’economia reale, e non solo le banche. Senza queste due condizioni essenziali, nessuna ricetta “tecnica” potrà mai battere la crisi. E nel frattempo, alla recessione si aggiungerà la disperazione degli ex cittadini, trasformati in sudditi di un potere lontano, invisibile e incontrollabile, che attraverso la globalizzazione selvaggia e il dominio assoluto dei capitali ha di fatto cancellato lo Stato di diritto e le sue garanzie sociali duramente conquistate dal lungo cammino dei popoli verso la democrazia. E’ la tesi di molti osservatori critici, fatta propria ora anche da un giurista di fama come l’avvocato Guido Rossi, già presidente della Consob.
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