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27 dicembre 2011

Usa, il mondo è il campo di battaglia
di Luca Galassi

Il presidente Usa Barack Obama è pronto a firmare  un provvedimento di legge che potrà sottrarre alla competenza civile indagini, interrogatori, processi ed estendere la detenzione indefinita a tutti i cittadini accusati di terrorismo. Con Il Ndaa (National Defense Authorization Act), inserito nella legge di bilancio (Bill 1867) e approvato dal Congresso la scorsa settimana, tutto il mondo diventa un campo di battaglia, Stati Uniti compresi.

Anche il territorio americano, infatti, potrà venir sottoposto alla giurisdizione militare nel nome della lotta al terrorismo. Dietro la formula dello ‘stato di guerra perpetuo’ teorizzato da George W. Bush dopo l’11 settembre si nascondeva il mito della sicurezza, garantita dietro la cessione pressoché totale dei diritti civili. In un Paese in guerra – era il mantra repubblicano – ai sospetti terroristi non è garantito un processo civile e tantomeno la previsione del periodo di detenzione. Questa settimana l’amministrazione Obama, firmando il Bill 1867, e in particolare la previsione 1031, rischia di sistematizzare tale regime, estendendolo ai cittadini e al territorio americani. In un primo momento Obama si era opposto alla formulazione originaria, esigendo emendamenti che garantissero le libertà civili e depurassero la legge del linguaggio originario. Era il senatore repubblicano Lindsey Graham che aveva posto la questione in termini inequivocabili, durante l’esposizione del Ndaa al Senato le settimane scorse: “La provision 1031, la norma sulla possibilità di detenzione, si applica ai cittadini americani e definisce il mondo come un campo di battaglia, incluso il territorio nazionale”.

La versione definitiva non ha cambiato la sostanza del provvedimento. L’emendamento di compromesso redatto la settimana scorsa specifica che la legge “non limita e non espande” i poteri presidenziali nell’uso della ‘forza militare’, e non “influisce sulle leggi e sulle autorità esistenti per quanto riguarda la detenzione di cittadini degli Stati Uniti, cittadini stranieri residenti e ogni altra persona fermata o arrestata negli Stati Uniti”. Ciò non significa che la misura non potrà essere implementata, per esempio in caso di conflitto di competenze, ma che sarà il tribunale a decidere sulla sua applicabilità o costituzionalità. Il New York Times riferiva la scorsa settimana che Obama firmerà la legge perché consente all’esecutivo di garantire, extra ordinem, a un prigionero il giudizio di fronte a una corte civile. Ma – argomenta il quotidiano – il fatto che lo stesso provvedimento (inserito, come detto, nella legge di bilancio) vieti alle corti civili di spendere denaro in procedimenti contro presunti terroristi limita di fatto le prerogative presidenziali. E’ questa, secondo gli opinionisti, la vera abdicazione del potere esecutivo, che nel solco della dottrina Bush china definitivamente la testa di fronte a quello militare.

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