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Alarabiya - Associated Press - 31 Dec - Un gruppo di Al Qaeda nello Yemen si è offerto di pagare 3Kg di oro a chi uccide l'ambasciatore degli Stati Uniti a Sanaa o un soldato americano nel paese.
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ElBaradei, Sabbahi, Moussa Indagati per Tradimento - aljazeera.com - 28 Dec - Il sito web della Fratellanza Musulmana ha affermato che i leader dell'opposizione hanno ingannato i semplici egiziani incitandoli a sollevarsi contro la legittimità e il loro incitamento contro il presidente costituisce tradimento. Emad Abu Ghazi, segretario generale del partito di opposizione, ha detto che l'inchiesta contro i leaders dell'opposizione rappresenta la tendenza verso uno stato di polizia e il tentativo di eliminare gli oppositori politici … Heba Yassin, un portavoce della coalizione popolare guidata da Sabbahi, ha detto che Morsi sta seguendo la stessa politica di Mubarak cercando di infangare la reputazione dei suoi avversari … Anche questa è la prova di quello che avevamo annunciato del nuovo corso del sistema giudiziario e che il procuratore generale deve essere indipendente e non nominato dal presidente.
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http://femen.org - Dec 20, 2012 - Apocalisse di Maometto
Oggi nell’innevata Stoccolma il mondo ha visto un quadro apocalittico. Il movimento internazionale FEMEN e l’attivista antiislamista egiziana Alia al-Mahdi hanno chiesto di dire NO alla costituzione basata sulla Sharia in Egitto! Prima del giorno decisivo del referendum sulla costituzione in Egitto, gli attivisti sono venuti di fronte all'Ambasciata d'Egitto a Stoccolma per sostenere gli eroi egiziani che resistono alla sharia-dittatoriale progetto di costituzione del presidente Morsi. FEMEN chiama il popolo d’Egitto per negare questo legame religioso e per dare la possibilità all'Egitto di uno sviluppo democratico legittimo. "La Sharia non è una costituzione" - è stato scritto sul corpo nudo di Alia. I suoi genitali sono state coperti da poster a forma di Corano. I tre manifesti nelle mani di attivisti sono i libri simbolici religiosi. In questo modo FEMEN avverte il mondo sul pericolo della costituzione laica in trasformazione religiosa. FEMEN avverte il fratello musulmano Morsi, se avesse dato un ordine di sparare contro il suo stesso popolo allora il suo ultimo riposo sarà tra coccodrilli del Nilo, non tra le piramidi.
Vaffanculo alla schiavitù religiosa! Viva la libertà e i diritti umani!
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aljazeera.com - 22 Dec - Un alto funzionario dei Fratelli Mussulmani ha respinto la preoccupazione che la nuova costituzione conduca ad una maggiore divisione o a sconvolgere il fragile equilibrio politico egiziano … L'Egitto non è diviso e non deve affrontare eventuali pericoli interni - ha detto Essam El-Erian, il vice capo della Fratellanza affiliata al Partito Libertà e Giustizia … In realtà l'Egitto è ormai sul punto di costruire un nuovo sistema politico che sarà aperto a tutte le forze politiche. - ha detto.
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Egypt Independent - Sat, 22/12 - Il Vice Presidente Mahmoud Mekky ha annunciato le sue dimissioni in un comunicato stampa Sabato. Nella sua dichiarazione, Mekky ha detto - Vorrei far notare all'opinione pubblica egiziana che da quando ho assunto la carica di vice presidente ho fatto il mio massimo sforzo per raggiungere l'interesse nazionale in tutti i settori, e l’ho fatto soddisfacendo nel contempo personaggi politici e rivoluzionari … mi sono reso conto qualche tempo fa che la natura politica di questo lavoro non si adatta alla mia carriera di giudice.
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Egypt Independent - Sat, 22/12 - Il Governatore della Banca Centrale d'Egitto Farouk al-Oqda si è dimesso dal suo incarico Sabato scorso ... Oqda ha informato il Presidente Mohamed Morsy della sua intenzione di lasciare il suo posto entro la fine di dicembre, insistendo sul fatto che le sue dimissioni originali, erano state presentate a giugno.
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Urne aperte, violenze nelle piazze
Primo giorno di referendum in Egitto. Scontri nella notte: ad Alessandria i sostenitori di Morsi assediano una moschea, 15 feriti. Le opposizioni: "Votate no".
A proposito dei Martiri degli scontri del 5 dicembre di Zenobia
“I nostri martiri in cielo, mentre i vostri morti sono all’inferno“: si, siamo arrivati a questo grado di dialogo in Egitto.
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Egitto, la storia riparte da Mahalla?
Mahalla, la città industriale che sfidò Mubarak nel 2006, ora si proclama "Repubblica", in segno di sfida al presidente Mursi. I lavoratori contro gli islamisti.
La «rivoluzione» non si ferma di Giuseppe Acconcia
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Il Cairo, musulmani, cristiani, laici e donne velate manifestano per la democrazia
Centinaia di migliaia di persone in piazza Tahrir e davanti al palazzo presidenziale hanno manifestato contro il referendum costituzionale del 15 dicembre. Il fronte islamista perde consensi. I movimenti liberali la vera voce dell'Egitto.
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Egitto, scontri tra oppositori e sostenitori di Morsi. Due morti e diversi feriti di Laura Cappon
Lanci di molotov e sassaiole. Al Cairo la tensione, con manifestazioni e scioperi per la svolta dittatoriale del rappresentante dei Fratelli Musulmani, sta sfociando ancora nella violenza. L'opposizione: "Il sangue versato annulla legittimità del presidente". Dimissionari tutti i consiglieri
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alarabiya.net - 05 Dec - Ciò che sta accadendo in Egitto oggi è la strada per la polarizzazione e la divisione, è qualcosa che è in realtà potrebbe attirarci a qualcosa di ancor peggio - ha detto Mohamed ElBaradei coordinatore di Alleanza Nazionale Fronte di Salvezza … - noi riteniamo il presidente Mursi e il suo governo completamente responsabili per la violenza oggi in Egitto ... la nostra opinione è stata, ed è tuttora, che siamo pronti al dialogo se il decreto costituzionale viene annullato ... e il referendum rinviato - |
Asca - 5 dic 12 - La presidenza egiziana sta valutando di sospendere il controverso decreto costituzionale approvato di recente dal presidente Mohammed Morsi, o di eliminarne gli articoli che accrescono i suoi poteri e che in questi giorni hanno scatenato le dure proteste delle fazioni laiche del Paese. Ne da’ notizia l’emittente Sky News Arabia … Centinaia di manifestanti egiziani sono rimasti accampati questa notte nei pressi del palazzo presidenziale del Cairo, all’indomani delle violente proteste che ieri hanno costretto il Capo dello Stato Mohammed Morsi a lasciare i propri uffici nel timore di un assedio.
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L'incredibile voto del Kuwait di Kiwan Kiwan
In Kuwait vincono gli Sciiti. Hanno un terzo del Parlamento ... Il leader dell'opposizione islamista Faisal Al-Muslem (nella foto) ha detto: - Continueremo la nostra protesta usando tutti i mezzi pacifici previsti dalla costituzione; riunioni , raduni e manifestazioni fino alla caduta di questo Parlamento che non rappresenta la maggioranza dei cittadini. -
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alarabiya.net - 30 Nov - Molti sono rimansti scioccati nel vedere il Qatar, il paese che ha mostrato di sostenere le rivoluzioni della primavera araba in Egitto, Tunisia e in altri paesi arabi, che sentenzia un carcere duro all’ergastolo contro un poeta avversario della famiglia regnante a causa di una poesia. Il poeta Qatariota Mohammed Ben al-Dheeb (nella foto) è stato condannato al carcere a vita dalla corte di sicurezza del Qatar per un versetto, che secondo le autorità insulta i simboli della nazione del Golfo e incoraggia il rovesciamento del suo sistema di potere.
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Una nuova costituzione
L’assemblea costituente egiziana ha approvato la bozza di una nuova costituzione, dopo una seduta di sedici ore, andata avanti tutta la notte del 29 novembre 2012.
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Nageh Ibrahim
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Morsi sta mettendo gli egiziani gli uni contro gli altri Da giorni i giovani dei partiti liberali e laici si scontrano con gli islamisti. Il bilancio è già di due morti e oltre 60 feriti. Per la prima volta nella storia del Paese gruppi politici si fronteggiano in piazza.
Nov 26 - Egypt’s top Islamist expects assassination of liberal figures as a natural reaction. A senior member of Egypt’s former militant Islamist group al-Gamaa al-Islamiya has warned that liberal politicians and intellectuals who oppose President Mohammed Mursi’s latest constitutional declaration could face a campaign of targeted assassinations starting from December.
Nageh Ibrahim, the ideologue of the Gamaa al-Islamiya, which took up arms against ousted president Hosni Mubarak's regime in the 1980s, told Al Arabiya that his expectation “was based on an analysis of the political situation not on information.”
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www.unric.org - Le Nazioni Unite hanno designato il 25 Novembre quale Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le donne.
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euronews.com 19 nov - L’annuncio del ministro della Giustizia di Ankara segue la decisione di centinaia di detenuti curdi di sospendere lo sciopero della fame che andava avanti da 68 giorni per chiedere la fine dell’isolamento del loro leader, Abdullah Ocalan. È stato lo stesso Ocalan, dopo aver incontrato in carcere i vertici dei servizi segreti turchi secondo quanto riporta la stampa locale a chiedere ai separatisti di non mettere a rischio la propria vita. Un gesto di distensione che arriva al termine di un altro weekend di sangue nella provincia curda: cinque soldati turchi e quattro ribelli separatisti sono rimasti uccisi nell’Anatolia sud-orientale, vicino al confine con l’Iraq. Il conflitto del Kurdistan turco ha fatto circa 700 morti dall’inizio dell’anno.
nena-news.globalist.it - martedì 13 novembre 2012 - Stando alle notizie giunte nelle ultime ore, gli attivisti dei Cpp, aiutati da centinaia di abitanti, hanno imposto alle forze armate governative e agli agenti dei servizi di sicurezza di lasciare Malikieh (Derik in curdo). Hanno poi abbattuto una statua dello scomparso leader siriano Hafez Assad (il padre dell'attuale presidente Bashar Assad) e issato poster con l'immagine di Abdallah Ocalan, il capo del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) detenuto da molti anni in Turchia. I curdi tuttavia incontrano crescenti difficoltà di rapporti con i ribelli sunniti dell'Els che respingono le loro aspirazioni. Peraltro la neonata Coalizione dell'Opposizione formata l'altra sera in Qatar per unificare tutta o gran parte dell'opposizione siriana al regime di Bashar Assad, nell'illustrare il suo programma non ha offerto alcuna garanzia alle fondamentali richieste curde. Ribelli e guerriglieri curdi sono arrivati spesso allo scontro armato nelle ultime settimane. |
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hurriyetdailynews.com - November/10/2012 - As the 60th day arrives for hunger strikers in prisons, lawmakers from the Peace and Democracy Party (BDP) are ready to join in the protest. “Hunger strikes will come to a very critical phase on their 60th day. We cannot bear the conscientious and ethical responsibility of waiting while people are under life-threatening situations. We are ready to do what is needed for a resolution, but we have reached a conclusion that we cannot contribute to the solution of the issue by just waiting,” Kıs¸anak told the Hürriyet Daily News on Friday. “We don’t want to lose our hope, we want to resolve this issue. Everything would turn upside down if one person dies, so the government must take rapid and urgent steps,” she added. Hundreds inmates are staging hunger strikes in Turkey’s 67 prisons, demanding an end to the isolation of Öcalan and an end to restrictions on the use of Kurdish in courts and education. Öcalan’s lawyers have not been allowed to visit for the last 15 months.
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In Bahrein sono a rischio una serie di diritti sociali oltre alla prospettiva della deportazione, dopo che il Ministro dell’Interno ha annunciato che avrebbe strappato la cittadinanza di coloro che avessero compromesso la sicurezza nazionale. Leggi tutto l'articolo in inglese
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Lo sciopero della fame realizzato dai prigionieri politici kurdi in 68 diverse prigioni Turche, vede oltre 700 kurdi in sciopero della fame, 64 dei quali sono in sciopero dal 12 settembre, ai quali si aggiungeranno diecimila nuovi digiunanti che hanno aderito allo sciopero, l’istanza Kurda è così diventata una nuova urgenza per la Turchia. leggi tutto l'articolo in inglese
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Il portavoce di Ban Ki Moon ha chiesto alla monarchia filo-statunitense del Bahrein di rispettare il diritto alla riunione pacifica. "Il Segretario Generale dell'Onu crede che queste restrizioni possano aggravare |
la situazione nel paese e per questo viene chiesto urgentemente al governo del Bahrain di abolirle, senza esitare".
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Tunisia, le ragioni della tensione
di Patrizia Mancini
L'escalation tra forze di sicurezza e salafiti veri e presunti ha causato l'estensione dello stato d'emergenza e un duro scambio di accuse tra governo e islamisti radicali
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alarabiya.net - 01 November 2012 - La fratellanza mussulmana in Egitto ha dichiarato mercoledì che si impegna a sancire la legge della Shariah quale fonte principale della nuova costituzione, nel tentativo di placare l’ala islamista ultraconservatrice che accusa il gruppo di non sostenere con adeguata forza la legge islamica. Intanto la Tunisia estende lo stato di emergenza fino al prossimo gennaio, a causa degli attacchi islamisti.
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Bahrain, vietate tutte le manifestazioni
irib.ir - 30 Ottobre 2012 - Il regime del Bahrain ha vietato tutti gli assembramenti di protesta, a causa dell'escalation negli scontri nel Paese. La decisione, annunciata dal ministero dell'Interno, riporta in vigore le regole previste dallo stato di emergenza nel regno sunnita, in cui la maggioranza sciita venti mesi fa ha dato il via a rivolte per ottenere un maggior ruolo politico. Non è noto quali saranno le misure in risposta a nuove proteste, ma si teme un giro di vite nei confronti dell'opposizione sciita.
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Ex-rebels attack Libya's Bani Walid, 5 killed
nowlebanon.com - October 18, 2012 - Five Libyans were killed and scores wounded in clashes on Wednesday when ex-rebels linked to the army attacked Bani Walid, a former bastion of dictator Moammar Qaddafi, local sources said. "Clashes today left four dead and 19 wounded in the ranks of Libya Shield," said a commander of the brigade which operates under the banner of the army. A local official in Bani Walid, Massud al-Waer, told AFP the oasis town "was shelled from three fronts today and that one resident was killed." Dozens of residents, he added, were wounded in the assault.
Militant jihadists’ rise in Arab world imperils region’s stability
Fethi Belaid/AFP/GETTY IMAGES An Islamist waves a Salafist flag reading ‘there is only one God’ during a rally in Kairouan, Tunisia. Hundreds of Salafist Muslims were gathered in Kairouan for “the second national congress of Ansar al-Sharia,” one of the most radical movements of the Salafist movement in Tunisia
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hrw.org - Oct17, 2012 - Death of a Dictator - Bloody Vengeance in Sirte - This 58-page report details the final hours of Muammar Gaddafi’s life and the circumstances under which he was killed. It presents evidence that Misrata-based militias captured and disarmed members of the Gaddafi convoy and, after bringing them under their total control, subjected them to brutal beatings. They then executed at least 66 captured members of the convoy at the nearby Mahari Hotel. The evidence indicates that opposition militias took Gaddafi’s wounded son Mutassim from Sirte to Misrata and killed him there.
Under the laws of war, the killing of captured combatants is a war crime, and Libyan civilian and military authorities have an obligation to investigate war crimes and other violations of international humanitarian law.
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Bani Walid the Libyan oasis town was a long standing bastion of Gadhafi's regime
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Tripoli, Libya (CNN) -- Libyan troops are surrounding the city of Bani Walid, awaiting orders to enter what had been a stronghold for late dictator Moammar Gadhafi as those inside appeal to the international community for help.
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http://www.icrc.org - People of the Tawargha, Gwalish, Mashashia and Tamina communities are still displaced in the areas of Bani Walid, Urban and Tarhuna. Over the past two weeks, the ICRC delivered food and other essentials to a local organization in Bani Walid for further distribution to the displaced people living in and around the city.
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sibialiria.org - 12 ottobre 12 - In Libia trionfano le milizie e gli scontri, i prigionieri senza processo sono decine di migliaia, i neri libici di Tawergha sono tuttora deportati a opera dei misuratani, i soldi del petrolio non si sa che fine fanno. Una petizione circolava giorni fa fra gli abitanti di Bani Walid, la città circondata dalle forze del nuovo governo libico e dalle milizie di Misurata: “Chiediamo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di riunirsi per intervenire a proteggere i civili della città”. di Marinella Correggia
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Bangladesh, 25mila musulmani danno fuoco a 22 templi buddisti
Le violenze sono esplose nel sud-est del Paese, dopo la diffusione di una foto “anti-islam” su Facebook. Centinaia di case distrutte. Demolito un tempio antico di 250 anni. È uno dei più rari e violenti attacchi contro la comunità buddista nel Paese.
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Aldo Giannuli
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Samir Khalil Samir
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Pamela Geller
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Beirut, opportunità d'oro per Benedetto
di Riccardo Cristiano
Non è un viaggio facile quello che Benedetto XVI intraprende da domani. Ma potrebbe essere un viaggio storico, se farà dei cristiani il "link" tra le comunità arabe.
Reuters.com - Sep 12, 2012 - Papa Benedetto XVI si prepara per questo fine settimana, ad un viaggio delicato e potenzialmente pericoloso in Libano, per lanciare un appello alla pace e alla riconciliazione nel Medio Oriente, mentre la guerra civile infuria nella vicina Siria … - Esorto tutti i cristiani del Medio Oriente, sia quelli che ne sono originari sia quelli che sono arrivati di recente, di essere costruttori di pace e agenti della riconciliazione. -
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Statement by the President on the Occasion of Ramadan
This year, Ramadan holds special meaning for those citizens in the Middle East and North Africa who are courageously achieving democracy and self-determination and for those who are still struggling to achieve their universal rights.
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Nigeria, 100 morti. Il Paese è sul baratro.
Il mondo non può stare a guardare
di Enzo Nucci
Il gruppo terroristico Boko Haram spinge la Nigeria verso una guerra di religione tra islamici e cristiani. La partecipazione alla messa domenicale è diventata ormai un atto di coraggio per cristiani ed animisti. Ogni settimana infatti arriva puntuale l’appuntamento con gli attentati alle chiese. Nello stato federale di Plateau, teatro degli agguati di sabato e domenica, solo negli ultimi tre anni si contano più di mille morti.
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ilfattoquotidiano.it - 10 luglio 2012 - L’Alta Corte Costituzionale egiziana ha deciso di sospendere l’applicazione del decreto del presidente egiziano Mohammed Morsi per la ripresa dell’attività del parlamento. Una decisione arrivata a sorpresa dopo che la Camera bassa si è riunita in mattinata. Una seduta breve, di soli 12 minuti. Con lo scopo di chiarire la posizione del Parlamento sulla decisione della Corte Costituzionale che lo scorso giugno aveva sciolto la Camera, la prima eletta democraticamente dopo la caduta di Mubarak.
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asianews.it - 10/07/2012 - Molti egiziani sono scettici sul futuro del Paese e sulla reale applicazione dei principi democratici, principale conquista della Rivoluzione dei gelsomini contro Mubarak. Tale sfiducia è emersa questa mattina in piazza, di fatto vuota, nonostante la chiamata alla manifestazione generale fatta dai Fratelli musulmani e da altri movimenti per screditare l'esercito e sostenere il coraggio dei parlamentari. La popolazione teme sia militari e che gli islamisti che si scambiano legittime accuse di colpo di stato.
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ilfattoquotidiano.it - 9 luglio 2012 - “Le nostre sentenze sono irrevocabili e vincolanti per tutte le istituzioni dello stato”. Così la Corte costituzionale ha risposto in una nota al decreto emanato ieri dal neo presidente egiziano. “La decisione di Morsi potrebbe nascondere un accordo a breve termine tra i militari e la fratellanza spiega Shadi Hamid, analista del Doha Brooking Center in questo modo loro riprenderebbero il potere legislativo, che senza parlamento è di nuovo in mano all’esercito, mentre quest’ultimo potrebbe evitare un monopolio islamico con le nuove elezioni parlamentari che si terranno, secondo il decreto, 60 giorni dopo l’approvazione della Costituzione.” Per Mustafa Kamel, esperto politico dell’American University of Cairo, “la mossa di Morsi è totalmente illegittima in quanto non rispetta il sistema legislativo e apre un pericoloso precedente”. Inoltre, per Kamel, l’eventualità di nuove elezioni parlamentari potrebbe dare vita a uno scenario con un voto condotto sotto il monopolio istituzionale degli Ikhwan che “riprodurrebbe una situazione simile a quella del vecchio regime di Mubarak, quando il suo National Democratic Party era al comando di tutti gli organismi di governo”.
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Mohammad Morsi |
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al-Baradei
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La rivoluzione passiva che sta emergendo in Egitto
di Cihan Tugal
Un anno e mezzo dopo la cacciata dell’ex Presidente Hosni Mubarak, i rivoluzionari egiziani sono tornati nelle strade nella prima metà di giugno 2012. Le enormi folle che hanno riempito le piazze pubbliche di tutto l’Egitto sfidano quei resoconti che inavvertitamente riducono l’insurrezione rivoluzionaria a un ingenuo tentativo che sta aprendo la strada all’usurpazione del potere da parte degli “autocrati islamici.”
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asianews.it - 19/06/2012 - Secondo Riham Ramzy, giovane copta cattolica e attivista per i diritti delle donne, i militari e gli islamisti hanno a cuore solo i propri interessi e non il futuro democratico del Paese. "Tutta la popolazione egiziana - afferma - è contro il nuovo documento costituzionale che è un attentato alla democrazia: limita i poteri del presidente e dà all'esercito la facoltà di nominare i membri della futura Assemblea. Ma allo stesso tempo la gente ha paura dei Fratelli musulmani, che come i militari hanno marginalizzato tutte le forze politiche avversarie, limitando anche la voce delle famiglie dei martiri di piazza Tahrir". L'ardore rivoluzionario, che sembrava così contagioso nei giorni della caduta del raìs, è scemato di fronte alla scelta fra continuare con il regime militare, oppure lanciarsi nell'incognita degli islamisti. "In questa situazione - dice Riham - noi siamo schiacciati fra le due fazioni: militari-islamisti. Entrambi sono contro gli stessi valori per cui centinaia di noi si sono sacrificati". La giovane nota che la rivoluzione dei ragazzi di piazza Tahrir è stata chiara fin dall'inizio, presentandosi come una lotta per la democrazia, in difesa di diritti umani e libertà religiosa, rifiutando qualsiasi interferenza di natura militare o religiosa.
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Riccardo Cristiano - ilmondodiannibale - 15 giugno 2012 - I generali hanno vinto la partita. L'hanno vinta proprio così. Brutalizzando prima il movimento di Piazza Tahrir e fomentando poi le violenze di piazza contro i copti, spesso istigate se non proprio perpetrate dagli uomini del regime. Non ci vuole Einstein per capire che i copti avrebbero cominciato a temere, a tremare e che da parte il movimento si sarebbe diviso e in parte isolato da settori terrorizati della società.
A questo calcolo perfetto dei generali golpisti i Fratelli Musulmani hanno abboccato con tutte le scarpe, cedendo alla tentazione della prova di forza davanti al chiaro tentativo dei generali di restare loro al potere.
Così i copti si sono consegnati ai generali, complice un clero alleato del regime da decenni, e si è consentito a questo binomio reazionario di dire al mondo: " siamo salvi, questo Parlamento fondamentalista è stato sciolto, pericolo scampato". Il che significa che anche le presidenziali di domani non hanno valore,visto che i candidati sono stati legittimati dal Parlamento disciolto, ma questo ancora non si dice. Lo si dirà solo servisse.
Michele Giorgio - Nena News - sabato 16 giugno - In un paese gettato nel caos dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha delegittimato il Parlamento, milioni di egiziani scelgono il capo dello stato. La sensazione è che islamisti e militari alla fine troveranno un compromesso accettabile da entrambe le parti. In queste ore resta inascoltata la protesta di uno dei più sinceri oppositori di Mubarak e del suo regime mai morto, lo scrittore Alaa al Aswani, che in un'intevista si è detto «disgustato» dalla decisione della Corte Costituzionale e ha annunciato che oggi annullerà il suo voto per «rifiutare il piano che vuole far fallire la rivoluzione». Simili le considerazioni di Mohammed ElBaradei, un altro noto oppositore di Mubarak. Un gruppo di partiti egiziani di sinistra, laici e liberali, intanto denuncia che «lo scenario da contro-rivoluzione è chiaro». «Tutte le ultime decisioni e sentenze - dicono questi partiti - dimostrano che il Consiglio supremo delle forze armate è determinato a riproporre il vecchio regime e che le elezioni presidenziali non sono altro che una brutta commedia».
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unita.it/ - 14 giugno 2012 - L'elezione dell'intero Parlamento egiziano è «nulla» e dunque l'assemblea verrà sciolta. Prima lo ha annunciato la tv di Stato egiziana citando fonti della Corte Costituzionale, che oggi si è pronunciata sulla costituzionalità della legge elettorale egiziana. Quindi la conferma. Il capo della Corte Costituzionale egiziana, Farouq Sultan, ha dichiarato ufficialmente che il giudizio della Corte Costituzionale sulla legge elettorale «suggerisce lo scioglimento di tutto il Parlamento egiziano».
asianews.it - 14 giugno 2012 - P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, afferma: "Siamo tornati al punto di partenza. Questa è una buona opportunità per i movimenti democratici e i giovani della Rivoluzione dei Gelsomini. Indebolendo il potere dei Fratelli musulmani, l'esercito ha la possibilità di riconciliarsi con la popolazione offrendo elezioni parlamentari pulite e senza brogli. Ora occorre attendere i risultati delle presidenziali, che saranno probabilmente vinte da Shafiq. Anche se gli islamisti lo dipingono come un mostro figlio del regime, egli è molto diverso da Mubarak e potrebbe guidare l'Egitto in questo difficile periodo di transizione verso la democrazia".
15 giugno 2012 - Nena News - La sentenza della Corte «costituisce un colpo di Stato totale che cancella il più nobile periodo della nostra storia», ha commentato Mohammed Baltagui, dirigente dei Fratelli Musulmani.
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Egitto, aspettando il ballottaggio
di Costanza Spocci
dal Cairo
Com’è possibile che il primo Ministro nominato da Mubarak durante la rivoluzione e poco dopo destituito, rischi di diventare il Presidente degli egiziani ad un anno dalla rivoluzione? |
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Bahrain, cronache dal gulag
di Kiwan Kiwan
Abdel Hadi al-Khawaja, attivista sciita del Bahrain che ha deposto oggi nel corso del processo d'appello che lo riguarda, ha dichiarato di fronte alla corte, seduto su una sedia a rotella a causa dello sciopero della fame che sta sostenendo dallo scorso febbraio, "che non vi è alcuna giustificazione legale per la mia detenzione " ...
Ha chiesto di annullare il processo, definendolo una finzione, confermando la volontà di proseguire la sua protesta contro la condanna all'ergastolo inflittagli per aver partecipato alle manifestazioni che hanno attraversato il Bahrain l'anno scorso, e rivelando anche di essere stato sottoposto ad' "alimentazione forzata"
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Il Barhain contro l'anschluss saudita
di Kiwan Kiwan
L'incredibile idea di "unione" con i sauditi, senza consenso nè consultazione popolare, respinta dal popolo del Bahrain.
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Nabil Rajab, il presidente del Bahrain Centre of Human Rights. L’attivista per i diritti umani del piccolo regno della penisola arabica è stato arrestato nello scalo internazionale del Bahrain, subito dopo essere arrivato in aereo da Beirut. L'uomo rientrava nel proprio paese dopo aver rilasciato un’intervista a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, per lo show "The World Tomorrow". Durante l’intervista, l’attivista del Bahrain ha denunciato le violenze e le torture che, da un anno e mezzo, l'opposizione sciita subisce per aver chiesto alla famiglia regnante, Al Khalifa, la riforma democratica della monarchia sunnita. |
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asianews.it - 05/05/2012 - Interpellato da AsiaNews, padre Rafic Greiche spiega che desta preoccupazione "la presenza nelle proteste al Cairo di ieri e dei giorni scorsi del fratello maggiore di Ayman al Zawahiri, attuale numero uno di al Qaeda". A questo si aggiunge la comparsa fra i manifestanti "si persone che, chiaramente, non somigliano agli egiziani, ma provengono da Paesi stranieri". Essi, continua il sacerdote, "lanciavano una sfida a Barack Obama e gridavano che Osama Bin Laden non è morto". Per il portavoce della Chiesa in Egitto "è evidente che i jihadisti cercano di trovare un posto nel quadro attuale", tanto che "in una moschea situata nelle adiacenze dell'area in cui si sono svolte le manifestazioni di ieri, sono state rinvenute munizioni e materiale militare, ben nascosto". Ed è ben noto a tutti, aggiunge p. Rafic, che "questa moschea appartiene al movimento dei salafiti". I militari erano "obbligati a intervenire", conclude, e la gente li ha sostenuti perché non vuole che "i jihadisti prendano il potere".
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Cairo, Polizia Militare Spara: 3 Morti e 100 Feriti
Gli scontri sono avvenuti a due giorni di distanza da altri incidenti nella stessa piazza con un bilancio ufficiale di 12 morti (almeno 20 secondo altre fonti) e centinaia di feriti. La tensione è alle stelle, tanto che il Consiglio Supremo delle Forze Armate la scorsa notte ha imposto il coprifuoco nella zona degli scontri che è terminato questa mattina alle 7.
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Un appello per Abdulhadi Al Khawaja, prima che sia troppo tardi
di Annalena Di Giovanni
Gli e’ stata data la condanna all’ergastolo per reato d’opinione. Ha smesso di mangiare che era febbraio. Per tutta risposta, le autorita’ hanno di nuovo posticipato il processo di un’altra settimana. I giorni passano. Prima era il giorno numero settantasette, ieri era il numero settantotto. Il bahrain, chi lo conosce, e poi di ingiustizie e’ pieno il mondo, e insomma tanto alla fine abdulhadi, questo Gandhi arabo, mica morira’ di sciopero della fame, perche’ di scioepro della fame non si muore mai, si vince.
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Marocco: Lo Sciopero della Fame Continua
di Ika Dano
Ezedine Errousi è diventato il simbolo del Movimento 20 febbraio e della lotta dei prigionieri politici marocchini. Studente all’università di Taza, arrestato il primo dicembre 2011 perché attivo nelle proteste iniziate il 20 febbraio scorso, è in sciopero della fame dal 19 dicembre 2011.
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AsiaNews/ Agenzie - 02/05/2012 - Bahrain, la polizia disperde con la violenza le manifestazioni del 1° maggio. Gas lacrimogeni e bombe assordanti contro migliaia di persone che in occasione del 1° maggio hanno marciato a Manama e per le strade dei villaggi sciiti del Bahrain. Essi chiedono il reintegro nel posto di lavoro da cui sono stati espulsi per aver partecipato alle proteste della Primavera araba. Negli scontri la polizia ha arrestato decine di dimostranti. Le manifestazioni sono state organizzate dal movimento dei giovani del 14 febbraio. Secondo il Bahrain Labaour Union, quasi 600 lavoratori protagonisti delle rivolte sono stati espulsi dalle aziende e dagli uffici pubblici.
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I tre giorni di rabbia proclamati dai giovani del Bahrain non hanno fermato il circo della Formula Uno ma senza dubbio hanno riproposto importanti interrogativi sull’organizzazione di eventi sportivi internazionali in paesi dove si violano i diritti umani e politici. Nena News
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Bahrain, la rivolta dimenticata
di Christian Elia
In questo articolo, non troverete neanche una riga sulla griglia di partenza e sull’ordine di arrivo del Gran Premio del Bahrain. In questo articolo, inoltre, non troverete neanche una riga sulle dichiarazioni dei leader politici occidentali sulla violenta repressione delle manifestazioni contro la monarchia del Bahrain.
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bahrainrights.org 21 apr 2012 - Today, at least 8 Bahraini women went to the site of Formula 1 grand prix to protest against the unjust detention of activist Abdulhadi Al Khawaja who has been on hunger strike for more than 70 days, which puts his life at great risk. The women were unarmed and peacefully protesting when they were arrested. Witnesses say that they were beaten up as well.
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nena-news - 21 aprile 2012 - Ieri si sono accesi regolarmente i motori, ma a pochi km di distanza hanno preso il via anche gli annunciati “tre giorni della rabbia” proclamati dai giovani della rivoluzione del 14 febbraio. Mentre i piloti giravano in pista, decine di migliaia di persone, 100 mila secondo gli organizzatori, sono scese in piazza a Manama, chiedendo «riforme e libertà».
La protesta ha riempito le strade di Budaiya, nella zona ovest della capitale. La polizia ha sparato granate assordanti e candelotti lacrimogeni sui dimostranti quando uno spezzone del corteo ha provato a raggiungere Piazza della Perla. Secondo l’attivista Nabeel Rajab, citata dalla Bbc, «la protesta sta avendo risalto internazionale grazie alla presenza dei media stranieri per la Formula 1, ma dopo la repressione continuerà e il mondo non vorrà più saperne del Bahrain».
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unita.it - 20 aprile 2012 - Anonymous ... «Per un anno il popolo del Bahrein ha lottato contro il regime oppressivo del re Hamad bin Al Khalifa. Sono stati assassinati per le strade, travolti dai veicoli, picchiati, torturati, colpiti da lanci di gas lacrimogeni anche nelle loro case, sequestrati dalla polizia. Le loro attività commerciali hanno subito atti vandalici dalla polizia. Ancora oggi il regime persiste a negare qualsiasi riforma e a usare tattiche di oppressione brutali e violente. La situazione dei diritti umani in Bahrein, già tragica, diventa più drastica giorno dopo giorno. Per questi mositi ci si dovrebbe fortemente opporre al Gran Premio del Bahrein. Il regime di Al Khalifa trae profitto dalla gara e usa pallottole vere contro i manifestanti. Hanno già cominciato a punire interi villaggi per le proteste e hanno promesso ingenti forme di denaro a chi contribuisce a mantenere l'ordine durante il Gran Premio».
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Abdulhadi Al-Khawaja |
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1 aprile 2012, Nena News - A poco più di un anno dalla caduta di Hosni Mubarak, si intravede all’orizzonte un Egitto dominato dalle forze che meno parteciparono alla sollevazione contro l’ex dittatore e ai difficili rapporti tra i rivoluzionari e la giunta militare. Uno sbocco ben descritto ieri da Mohammed El Baradei, sul suo profilo Twitter. «Gli egiziani hanno sacrificato le loro vite per la libertà e la dignità, non per l'autoritarismo militare o religioso, non per la tirannia di una maggioranza. È una situazione che spezza in cuore». Negli ultimi giorni, 24 membri della Costituente hanno dato le loro dimissioni in segno di protesta per la schiacciante presenza di esponenti islamici tra i 100 parlamentari, intellettuali ed esperti che dovranno scrivere la nuova Costituzione. Molte proteste si sono svolte al Cairo con i manifestanti che accusavano i Fratelli musulmani e i militari di essersi già accordati da tempo sul nuovo testo della Costituzione. Nena News
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Dan Rather Reports: Bahrain Revolution (video)
31 marzo 2012 - Nena News - I media italiani, a cominciare dal “servizio pubblico” Rai, ignorano la rivolta popolare in Bahrein nonostante la dura repressione attuata da re Hamad bin Isa al Khalifa protetto dall’Arabia saudita. I giornalisti americani, come Dan Rather, l’ex news anchor della Cbs, invece indagano su cio’ che accade nel piccolo arcipelago del Golfo.
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“Rivoluzioni Spa”, i retroscena della Primavera araba: gli Usa dietro le rivolte 2.0
L'inchiesta di Alfredo Macchi, da oggi nelle librerie, svela documenti inediti di centri di addestramento, tra cui una scuola a Belgrado, voluti e finanziati dagli Stati Uniti per "aiutare a superare le censure dei regimi, rimanendo anonimi, e fare attività politica tramite i social network"
Primavera araba a stelle e strisce
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Iraq: Caccia agli Emo
di Eleonora Vio
Le prime preoccupazioni di un Iraq al tracollo non sono moderazione tra le parti, lotta alla corruzione, riabilitazione di malandate infrastrutture: sbarazzarsi di ragazzini dall’eccentrico aspetto e gusti musicali discutibili è la nuova sintomatica priorità.
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eilmensile.it - 13 marzo 2012 - Due giovani sono stati rapiti questa mattina ad al-Kut, città del sud-est dell’Iraq, lo hanno riferito alcuni testimoni all’agenzia Dpa. La loro unica colpa è seguire la moda “emo”. Si legge in un comunicato del ministero citato dalla tv al-Arabiya.: - Il fenomeno emo, dei seguaci di Satana, deve essere indagato dalla polizia religiosa, che è autorizzata a eliminarlo al più presto perchè colpisce la società e può diventare un pericolo ... Indossano vestiti strani e stretti, decorati con teschi prosegue ancora Usano articoli di cancelleria a forma di teschio e portano anelli al naso e alla lingua, oltre a svolgere strane attività. - In realtà gli emo-core, o abbreviato emo, sono semplicemente seguaci di un genere musicale che prevede anche uno stile di vita e un look particolari.
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"Spero un giorno di poter tornare in Bahrein, in un Bahrein libero e democratico" di Marta Ghezzi
Intervista a Huwaida Arraf, attivista di Witness Bahrain, arrestata a Manama l'11 febbraio: "Se ti stai chiedendo se io, o i miei colleghi, ritorneremo in Bahrein, credo d'essere ufficialmente stata messa al bando dal regime, e lo stesso vale per i miei colleghi espulsi (11 in totale). Comunque, non smetteremo di assicurare, solidarietà e supporto a tutti quelli che rischieranno le loro vite per la libertà, i diritti umani e la democrazia. E spero un giorno di poter tornare in un Bahrein libero e democratico".
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Bahrain, Fuori Onu e Amnesty dal Paese
di Giorgia Grifoni
Posticipata di quattro mesi la visita degli ispettori delle Nazione Unite a Manama. La nuova legislazione concede alle organizzazioni internazionali solo 5 giorni di tempo perr visitare il Paese. E nelle strade si continua a manifestare ogni giorno contro la monarchia assoluta
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ilmondodiannibale.globalist.it - 29 febbraio 2012 - Aprendo i lavori Riccardi ha detto che i giornali nostrani "parlano molto di quel che accade nel Medio Oriente, ma sovente in modo arrogante, con i toni di chi sa tutto e prevede tutto, valuta tutti e insegna cosa va e cosa no". E invece, ha detto il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, "ci vorrebbe più umiltà. L'umiltà di chi vuole capire, di chi si rende conto di assistere ad un evento epocale, storico, l'umiltà di chi non si sente superiore, ma segue con rispetto le vite, le sollevazioni, le rivendicazioni, i drammi di milioni di uomini".
Da tutto questo il Mediterraneo uscirà profondamente cambiato, difficilmente potrà tornare indietro. L'umiltà di chi lo segue nella sua ricerca di un futuro diverso potrebbe aiutare a renderlo migliore.
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Yemen, l’Elezione Forzata. Hadi in Carica da Sabato
di Giorgia Grifoni
L'affluenza è stata del 60 per cento. Ha vinto Hadi, unico candidato, tra boicottaggi e violenze. E mentre alcuni si interrogano sulle modalità della transizione, il mondo plaude al nuovo, vecchio Yemen democratico.
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repubblica.it - 21 febbraio 2012 - Yemen, malnutrizione e povertà
nel paese sempre più instabile Oggi le elezioni. L'atmosfera è sospesa e carica di tensione, in una nazione spaccata in tante frazioni e in piena crisi economica. Manca la luce elettrica, che è garantita solo 2-3 ore al giorno, il petrolio è raddoppiato da luglio e ci sono 100 mila persone che hanno abbandonato le loro case. Il racconto di un capo missione di INTERSOS
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La rivoluzione di al-Azhar.
L'Università Islamica di al-Azhar vara un documento sulle libertà. Rottura frontale con oscurantismo, autoritarsimo e discriminazione.
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Amnesty: In Libia Regnano Impunità, Vendetta e Tortura
di Tommaso Di Francesco
A un anno dalla rivolta contro Gheddafi le milizie fuori controllo minacciano il futuro e nel paese regnano l'illegalita' e la violenza con l'avallo del Cnt. Parla Donatella Rovera, responsabile per le crisi e i conflitti di Amnesty
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aljazeera.com - 14 Feb 2012 - Security forces in Bahrain have fired tear gas at protesters attempting to march to the landmark Pearl roundabout in the capital, Manama, on the one-year anniversary of the beginning of anti-government demonstrations, hundreds of protesters attempting to occupy the roundabout which became the epicentre of weeks of protests last year by the Gulf island's Shia majority against the ruling Sunni dynasty. Protesters marched from Sanabis, Deih and Jidhafs, which lie a few kilometres to the west of Manama, despite police warnings that protests would be dispersed, witnesses said. "All of us are returning"
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Il mondo di Annibale - lunedì 30 gennaio - Sciopero della fame in Bahrain di kiwan kiwan - I militanti dell'opposizione arrestati nel Bahrain a causa del loro coinvolgimento nelle manifestazioni anti-governative nel 2011 hanno annunciato uno sciopero della fame per protestare contro la repressione esercitata nei confronti del movimento di protesta.
Il Presidente della Società dei Giovani per i Diritti Umani del Bahrain, Almskata Mohammed, ha detto che i detenuti " questa sera (ieri, ndr) assumeranno l'ultimo pasto" prima dell'inizio dello sciopero della fame.
In concomitanza con l'annuncio dello sciopero il governo ha deciso dopo di inasprire le punizioni e le condanne nei confronti di chi svolge incitamenti contro la polizia , con la reclusione fino a 15 anni.
La situazione nel Golfo Persico si deteriora sempre di più, la tensione con l?Iran è alle stelle, così i sauditi autorizzano i loro amici al potere nel Bahrain a usare maniere ancora più forti. E non saranno certo gli americani a obiettare.
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