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6 luglio 2012

La Fao:
«Le speculazioni sulle commodities alimentari creano un tremendo impatto umano»

Oggi, a Roma il dibattito su ""Food Price Volatility and the Role of Speculation"

Oggi, intervenendo a Roma al dibattito di alto livello su ""Food Price Volatility and the Role of Speculation",  il direttore generale della Fao José Graziano ha dichiarato che «il mondo deve guardare con durezza alla speculazione sui mercati finanziari ed al suo potenziale impatto sulla volatilità dei prezzi alimentari». «Mentre non c'è stata una grande analisi della volatilità dei prezzi alimentari, anche da parte della Fao, è necessaria ancora una maggiore comprensione, soprattutto per quanto riguarda gli effetti della speculazione. Diciamolo chiaramente. Non stiamo parlando di speculazioni riguardanti la "price discovery" e il normale funzionamento dei mercati dei futures. Stiamo parlando dell'eccessiva speculazione nei mercati dei derivati, che può aumentare le oscillazioni dei prezzi e la loro velocità. L'eccessiva volatilità dei prezzi alimentari, soprattutto la velocità con cui sono presenti dal 2007, ha un impatto negativo sui consumatori poveri e i produttori poveri in tutto il mondo».

Al dibattito ad alto livello alla Fao di Roma, ha fatto molta impressione l'intervento di Leonel Fernández Reyna, presidente della Repubblica Dominicana che ha sottolineato che le oscillazioni dei prezzi alimentari, stanno avendo un «enorme impatto umano» ed ha messo in guardia contro «l'utilizzo dei prodotti alimentari esclusivamente come strumenti finanziari». La speculazione finanziaria sta esacerbando le fluttuazioni del mercato e questo peggioramento sta generando incertezza. Questo incontrollata, peggioramento non regolamentato sta provocando un impatto drammatico sui Paesi che sono importatori netti di generi alimentari. Non stiamo parlando di un concetto astratto qui, stiamo parlando di qualcosa che sta avendo un impatto devastante, drammatico e brutale sulla vita di persone, e mette anche i governi a rischio di destabilizzazione. Penso che questo sia uno dei problemi più gravi, una delle sfide più importanti per noi, e che dovremo affrontarlo con efficienza, trasparenza e spirito di solidarietà».

Fernández ha detto che sono necessarie maggiori informazioni per avere un quadro più chiaro sulle transazioni di mercato, per comprendere meglio il ruolo della speculazione sulle materie prime agricole.

Il presidente dominicano è stato determinante per ottenere dall'Onu un aumento dell'attenzione sul problema della eccessiva volatilità dei prezzi alimentari. Nel dicembre 2011, l'Assemblea generale dell'Onu ha adottato una risoluzione presentata dalla Repubblica Dominicana per affrontare l'eccessiva volatilità dei prezzi collegata  alle speculazioni finanziare nei mercati finanziari e delle  commedies.

Lo scorso aprile l'Onu ha riunito Capi di Stato e di governo, funzionari di alto livello e organizzazioni internazionali, per discutere la questione, mentre la Fao con il meeting di Roma vuole fare un ulteriore passo avanti. Sembrava, in particolare «Nella  misura in cui i comportamenti speculativi a termine sui mercati delle materie prime hanno contribuito a volatilità dei prezzi alimentari». 

Graziano da Silva ha detto che «l'idea che la speculazione abbia contribuito alla recente volatilità dei prezzi ha portato ad una maggiore consapevolezza tra i governi sulla necessità dell'introduzione di una maggiore regolamentazione per limitare questa attività. Tuttavia, sulla questione della forma della regolamentazione e di quanto e cosa regolamentare è polemica». Nel 2011 Fao ed Ocse hanno coordinato la preparazione del rapporto inter-agenzie al G20 su questo argomento. Su richiesta del G20, la Fao ospita anche l'Agricultural market information system (Amis) che pinta a verificare la trasparenza del mercato. Inoltre, la Fao svolge un lavoro analitico per contribuire ad approfondire la comprensione della natura, delle cause, degli effetti e delle risposte alla volatilità, con  l'esame delle sempre più complesse interrelazioni tra mercati agricoli, finanziari ed energetici.

Dal 2007 il mondo ha conosciuto un'inversione di una tendenza quarantennale al ribasso dei prezzi dei prodotti agricoli e il periodo tra il 2008 e il 2011 è stato caratterizzato da una serie di picchi estremi e discese dei prezzi alimentari che hanno reso particolarmente difficile la situazione dei consumatori dei produttori agricoli economicamente vulnerabili. Da Silva evidenzia che «l'inflazione dei prezzi alimentari è già stata superiore a quella dell'inflazione complessiva in quasi ogni Paese. Questo ha un impatto maggiore sulla popolazione più povera, che può spendere fino al 75% del suo reddito in cibo».

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