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28/12/2012 12:52

Sale la tensione in Egitto. I leader dell'opposizione indagati per tradimento

Hamdeen Sabahi, Amr Moussa e Mohammed ElBaradei, fondatori del National Salvation Front, sono accusati di incitamento alla rivolta e di aver tradito gli ideali della Rivoluzione: hanno guidato le manifestazioni oceaniche contro la costituzione islamista. A firmare il provvedimento è Talaat Ibrhaim Abdallah, il discusso nuovo procuratore generale scelto dal presidente Mohamed Morsi.

Il Cairo (AsiaNews) - Talaat Ibrahim Abdallah, il procuratore generale voluto dal presidente Morsi, apre un'indagine sui leader del National Salvation Front per incitamento alla rivolta e alto tradimento. Hamdeen Sabahi, Amr Moussa e Mohammed ElBaradei - questi ultimi due ex candidati alla presidenza - hanno guidato di recente le manifestazioni oceaniche contro Mohamed Morsi, i Fratelli musulmani e la Costituzione basata sui detti coranici.  

L'azione legale contro i tre principali leader dell'opposizione democratica giunge dopo le critiche al referendum costituzionale considerato invalido per la poca affluenza alle urne (ha votato solo un terzo degli aventi diritto) e i molti casi di brogli compiuti dagli islamisti. Incurante del clima di tensione, lo scorso 26 dicembre il presidente ha firmato la nuova Costituzione e nei prossimi giorni comunicherà la data ufficiale delle nuove elezioni parlamentari.

La mossa dei giudici vicini all'establishment islamista aumenta le tensioni fra gli egiziani difensori della laicità dello Stato e il fronte pro-sharia, che rischiano di portare il Paese verso la guerra civile. In un articolo pubblicato oggi dal quotidiano online al-Ahram, alcuni diplomatici vicini all'opposizione parlano di minacce e pressioni da parte dei loro direttori responsabili, che vogliono zittire qualsiasi critica contro Morsi. Secondo un diplomatico, il clima è quello di un regime: "Io e molti dei miei colleghi abbiamo ricevuto avvisi e precisazioni riguardo alle nostre posizioni politiche. Un funzionario del ministero degli Esteri ci ha detto espressamente che se vogliamo mantenere il nostro lavoro e fare carriera dovremo sempre accogliere le decisioni del presidente e del suo entourage".

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