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13 luglio 2012

Mali, Guardian: “Gli estremisti islamici minaccia per l’Europa”

Secondo quanto riferito oggi dal Guardian, gruppi islamici legati al network di al-Qaeda stanno usando tutto il loro potere per reclutare nuovi combattenti, soprattutto nelle aree urbane settentrionali del Mali, al fine di costituire, entro i prossimi due anni, una minaccia forte e diretta per l’Europa. Avendo cacciato recentemente il gruppo dei Tuareg, i ribelli legati ad al-Qaeda controllano ormai in maniera esclusiva tutto il nord del Paese, cosa che preoccupa non poco l’Occidente. “Se gli estremisti islamici continuano ad avere il controllo del Mali, finiranno per fare ciò che vogliono della popolazione. Questo costituisce una minaccia diretta per l’Europa”, ha dichiarato un alto diplomatico occidentale presente nella capitale, Bamako.

“Non possiamo dimenticare quanto questa regione sia vicina all’Europa. Sono sempre di più le persone che vengono reclutate soprattutto nel nord del Mali. Gli estremisti riescono ad avere sempre più persone dalla loro parte perché offrono loro denaro, formazione e armi. Se non fermiamo tutto ciò, prima o poi colpiranno direttamente l’Europa. È solo questione di tempo”, aggiunge il diplomatico. Il nord del Mali è, infatti, sotto il controllo degli insorti sin da quando il governo è stato rovesciato nel colpo di stato militare dello scorso marzo. I ribelli Tuareg – che stanno chiedendo la costituzione dello Stato indipendente di “Azawad” nel Sahara – inizialmente avevano collaborato con i gruppi sostenuti da al-Qaeda nel Maghreb islamico. Recentemente, però, l’alleanza si è rotta dopo la lotta scoppiata tra fazioni diverse, fino a che gli islamisti non hanno consolidato il loro controllo cacciando i Tuareg dalla regione.L’intera zona di Gao, la base principale dell’esercito del Mali, è stata disseminata in questi giorni di mine in modo che ai ribelli Tuareg fosse impedito del tutto l’accesso.

I loro cadaveri sono stati trascinati per la città e fustigazioni pubbliche avvengono in base alle leggi della sharia. Il tutto per dimostrare che il territorio è ormai nelle mani di al-Qaeda.“Una seria minaccia per l’Europa”, ha detto Valentina Soria, analista in questioni di terrorismo e sicurezza presso il thinktank britannico Royal United Services Institute. Se non vengono fermate in qualche modo le attività di questi gruppi, dunque, anche secondo l’esperta, si rischia di alimentare “una minaccia sempre più concreta per la sicurezza dell’Europa”.”Stanno progettando attacchi da realizzare direttamente in Europa o negli Stati Uniti; stanno fornendo un rifugio sicuro, una formazione e delle armi a quanti sono legati ad organizzazioni terroristiche”. E non dimentichiamo, ha aggiunto Soria, che “il Sahel, al contrario dell’Afghanistan o del Pakistan è molto più vicina all’Europa, cosa che fornisce ogni sorta di vantaggio dal punto di vista logistico alle organizzazioni terroristiche”.

Intanto, nel Mali la popolazione si divide. Si divide tra quanti si trovano costretti ad arruolarsi nelle fila degli estremisti islamici e quanti, invece si dicono “pronti a morire per il loro Paese”. “Morire” se questo serve a cacciare via gli estremisti che hanno già distrutto molti dei monumenti e mausolei antichi in Timbuktu. Il problema di queste lotte, però, è che non fanno che deteriorare ancor di più una situazione umanitaria già critica soprattutto nel nord del Mali che, oltre ad essere attraversato dalle numerose violazioni di diritti umani a causa delle feroci lotte tra le diverse fazioni, sta anche vivendo una gravissima crisi alimentare.

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