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24/10/2012 09:02

Kuwait, l'opposizione islamista blocca il Paese; in 100mila per le strade della capitale

Le manifestazioni per chiedere riforme democratiche durano da due giorni e continueranno per tutta la settimana. Il bilancio parziale è di 100 feriti e 15 poliziotti contusi. Il ministero degli Interni accusato di servirsi di truppe straniere per bloccare i manifestanti. La rivolta è la più grande nella storia del Paese, la più antica monarchia parlamentare del Golfo Persico.

Kuwait City (AsiaNews/Agenzie) - Non si ferma l'ira dell'opposizione kuwaitiana contro il governo. Negli ultimi due giorni il Paese è stato sconvolto dalla più numerosa manifestazione popolare della sua storia. Fra il 22 e il 23 ottobre oltre 100mila persone si sono riversate nelle strade della capitale in protesta contro il governo che ha risposto schierando polizia ed esercito. Membri dell'opposizione accusano il ministero degli interni di aver utilizzato truppe straniere per attaccare i manifestanti e provocare gli scontri. Il bilancio parziale è di 100 feriti fra i manifestanti e 11 poliziotti contusi.

Oggi l'opposizione ha annunciato manifestazioni a oltranza finché il governo non darà il via alle riforme per trasformare il Paese in una vera democrazia.

Governato dall'emiro Sabah al - Sabah, il Kuwait è la più antica monarchia costituzionale del Golfo. La dinastia degli Sbah è di fatto al potere dalla fine de '700. Il sistema di governo è parlamentare. Per consuetudine l'erede al trono è anche il Primo ministro, ma il parlamento può decidere di rimuoverlo.

La crisi attuale è iniziata lo scorso marzo dopo la vittoria degli islamisti alle elazioni, segnando un risultato storico per il Paese da sempre vicino alle posizioni degli Stati occidentali. Per timore degli estremisti l'emiro ha giudicato incostituzionale l'attuale legge elettorale. Egli ha annullato il voto di marzo, proponendo nuove elezioni per il prossimo 1° dicembre. In questi mesi però il parlamento e il Consiglio dei ministri vicino alla casa reale hanno tentato in tutti i modi di modificare l'attuale legge elettorale, garantendo all'opposizioni una serie di riforme democratiche. La vaghezza del governo ha portato alla creazione di una vasta opposizione alla casa reale che ha raccolto Fratelli musulmani, nazionalisti e partiti democratici riformisti, che insieme hanno deciso di boicottare le elezioni di dicembre e deciso di chiamare tutta la popolazione a manifestare. Il clima di contestazione si è scaldato dopo l'arrestato di tre deputati dell'opposizione accusati di minare la pubblica sicurezza dell'emirato. 

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