24/09/2012 - Mosca (AsiaNews) - Il film anti-islam che ha scatenato violente proteste in oltre 20 Paesi del mondosi può paragonabile agli attacchi contro simboli cristiani avvenuti nell'ultimo mese in Russia: è quanto afferma il Patriarcato russo-ortodosso ricordando che la libertà d'espressione deve rispettare chiari limiti morali. A parlare è stato il capo del Dipartimento sinodale per i rapporti tra Stato e società, l'arciprete Vsevolod Chaplin, in una recente intervista con l'agenzia Interfax. "Personalmente - ha denunciato Chaplin - penso che le continue azioni nella cattedrale di Cristo Salvatore, la comparsa di un film che insulta il fondatore dell'islam, gli attacchi alle ambasciate americane e le svastiche sulle sinagoghe siano anelli della stessa catena". Il religioso ha definito "pazzi" le persone che hanno dissacrato simboli, estremamente importanti per specifici gruppi sociali, e che hanno vandalizzato edifici considerati da sempre intoccabili, come le sedi diplomatiche e i luoghi di culto. A suo dire, questi crimini sono molto più gravi di quelli ordinari perché "quando si dissacra un simbolo ritenuto importante per una comunità, si prova a sminuire e soggiogare quell'intera comunità". "Non è una coincidenza - ha aggiunto - che tali azioni abbiano portato poi a conflitti su larga scala nella storia". L'arciprete ha poi invitato la comunità internazionale a prendere le misure necessarie per evitare che vengano compiute tali azioni, ha invocato "pene serie e inevitabili" per tali crimini e ricordato che "la libertà di espressione deve avere chiari limiti morali, perché non è assoluta e, secondo la Dichiarazione universale dei diritti umani e la logica più elementare, non deve essere portata oltre la morale, l'ordine pubblico e l'accordo civile". |
20/09/2012 - Il Cairo (AsiaNews) - Le vignette su Maometto pubblicate oggi da Charlie Hebdo, settimanale satirico francese, riaccendono l'ira del mondo islamico, dopo le centinaia di proteste contro il film blasfemo su Maometto costate 28 morti e centinaia di feriti fra i manifestanti. Le vignette raffigurano Maometto nudo e in pose sconce. In un disegno la redazione satirica ha voluto scimmiottare il topless di Kate Middleton, raffigurando il profeta con un corpo femminile a seno nudo. Il giornale vicino agli ambienti della sinistra francese ha venduto più di 75mila copie in poche ore. Nonostante gli avvertimenti di Stati Uniti e di altri Paesi occidentali, le autorità di Parigi non hanno bloccato il giornale insistendo sul diritto alla libertà di stampa. "La libertà di espressione - ha affermato Manuel Valls, ministro degli Interni - è un diritto fondamentale, la satira è parte di tale diritto fondamentale". Egli è stato però criticato dalla sua controparte per gli affari esteri, Laurent Fabius, che ha accusato Charlie Hedbo di un gesto irresponsabile che getta "benzina sul fuoco". Pur condannando i "disegni come un insulto al Profeta," le organizzazioni musulmane francesi hanno diffuso comunicati nelle moschee in cui invitano a non cedere alla provocazione isolando gli elementi che incitano alla violenza. |
17/09/2012 - Mosca (AsiaNews) - Croci divelte in Russia. Continuano le azioni anti-clericali in nome della scarcerazione delle Pussy Riot, la band punk femminista di cui tre componenti sono state condannate a due anni di detenzione per una performance anti-Putin messa in scena nella cattedrale di Mosca. Dopo le quattro croci di legno tagliate e abbattute a fine agosto nelle regioni di Chelyabinsk e Arkhangelsk, altre due croci sono state fatte a pezzi nel distretto di Pervomaisk, regione di Altai, il 5 settembre. Come riporta il sito d'informazione religiosa, Portalcredo.ru, sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta lo scorso 10 settembre per il reato di "vandalismo" (articolo 214 del Codice penale). Secondo gli inquirenti, i possibili responsabili sarebbero già stati individuati. Episodi di questo genere sono aumentati in Russia dopo che il 17 agosto, nel giorno della sentenza di condanna delle Pussy Riot - colpevoli di "teppismo motivato da odio religioso" - una delle femministe del gruppo ucraino Femen aveva protestato contro il verdetto tagliando con una motosega una croce a Kiev.
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