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Argentina, Macri brinda alla repressione:
«Chi lancia una pietra è disposto a uccidere»
Dopo la dura repressione, la criminalizzazione. L’aria natalizia del saluto agli impiegati e ai giornalisti presso il Palazzo del Governo, non ammorbidisce la posizione di Mauricio Macri. Il presidente argentino ha infatti chiesto pene severe per chi si è opposto a una riforma delle pensioni che porta l’età per l’uscita dal lavoro a 70 anni. Mentre l’aspettativa di vita degli argentini si ferma a 72 anni.
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Il Paraguay rinuncia alla modifica costituzionale
di Luca Lezzi
In seguito ai gravissimi scontri, causati dall’insolito asse tra i conservatori e le forze di sinistra, il presidente colorado Cartes ha annunciato che la modifica costituzionale non proseguirà e rinuncerà a ricandidarsi. |
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Ucciso un ragazzo di 14 anni - Notizie Geopolitiche - 13 aprile 2017 - Continuano le tensioni in Venezuela a seguito della gravissima crisi politica passata persino attraverso l’esautorazione dei poteri del parlamento (poi restituiti) da parte del il Consiglio per la Sicurezza Nazionale, presieduto dal presidente Nicolas Maduro. Nelle piazze si susseguono da settimane gli scontri e ieri ha perso la via un terzo manifestante in pochi giorni, un ragazzo di 14 anni: “E’ stata confermata la morte di un ragazzo di 14 anni, Brayan Principal, colpito da colpi d’arma da fuoco all’addome la scorsa notte”, ha scritto su Twitter il parlamentare d’opposizione Alfonso Marquina. Il fatto è avvenuto nella città occidentale di Barquisimeto, mentre le altre due vittime, due studenti di 19 anni, sono morti negli scontri dell’11 aprile e del 6 aprile. Incidenti vi sono stati anche in occasione della processione della statua del Nazareno di San Pietro, poi annullata: i parlamentari delle opposizioni avevano invitato i fedeli a portare in processione anche le bandiere del paese, ed il cardinal Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas e noto per le sue posizioni antichaviste, ha affermato in un’intervista che Maduro “non può continuare a proteggere i gruppi armati che agiscono con impunità”, ovvero le bande armate progovernative che sono le principali organizzatrici delle violente risposte alle proteste.
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