http://informationclearinghouse.info/ 30 giugno 2017 http://sakeritalia.it/ luglio 08, 2017
L’ultimo tentativo di colpo di Stato contro Maduro dell’opposizione venezuelana ha a che fare con la DEA e la CIA di Whitney Webb Traduzione di Raffaele Ucci
Più di 80 persone sono rimaste miracolosamente illese in un attacco eseguito tramite un elicottero che questa settimana ha preso di mira edifici governativi venezuelani. L’attacco potrebbe essere stato parte di un tentativo di colpo di Stato sostenuto dagli USA, che stanno cercando di rovesciare il governo del Venezuela per accedere alle sue enormi riserve di petrolio. Gli sforzi dell’opposizione per esautorare il governo del presidente venezuelano Nicolas Maduro si stanno intensificando rapidamente, poiché mesi di proteste non sono riuscite ad ottenere il risultato desiderato dagli elementi più estremisti dell’opposizione e dai loro sostenitori stranieri, in particolare gli Stati Uniti. Con il regime attuale ancora aggrappato al potere, nonostante anni di sabotaggio economico e l’afflusso di milioni di dollari da parte degli Stati Uniti ai partiti di opposizione venezuelani di destra, coloro che sono determinati a vedere Maduro allontanato dal potere hanno ormai adottato misure più drastiche e violente al fine di innescare un colpo di Stato. Martedì è avvenuto uno degli incidenti più drammatici della fase più recente della crisi venezuelana, quando un elicottero della polizia rubato ha aperto il fuoco [in Inglese] contro la Corte Suprema e il Ministero dell’Interno. Nel momento in cui si è verificato l’attacco – circa le 5 del pomeriggio ora locale – c’erano ancora circa 80 persone dentro il Ministero dell’Interno, e la Corte Suprema era in sessione. Non sono stati riportati morti o feriti, un fatto che il governo venezuelano ha attribuito alla rapida risposta da parte delle forze della Guardia Nazionale, che hanno respinto l’elicottero prima che potesse fare più danni. Maduro ha condannato l’attacco [in Inglese] subito dopo che si è verificato, definendolo “un attacco terroristico” che “avrebbe potuto causare decine di morti”. Ernesto Villegas, Ministro della Comunicazione e dell’Informazione del Venezuela, ha dichiarato che l’attacco [in Spagnolo] era destinato a far parte di un colpo di Stato condotto da gruppi estremisti all’interno dell’opposizione, con il pieno sostegno del governo statunitense che si dice sia dietro di loro. L’affermazione di Villegas che gli USA siano coinvolti in questo attacco non è basata su pura speculazione. Pérez era noto per aver lavorato per Miguel Rodríguez Torres, ex generale ed ex ministro del Dipartimento per le Relazioni Interne, della Giustizia e della Pace del Venezuela, attualmente indagato [in Inglese] per i suoi legami con la Drug Enforcement Administration (DEA) e la CIA. Le accuse emersero per la prima volta quando l’agenzia di stampa venezuelana Últimas Noticias ottenne un documento ufficiale della DEA [in Spagnolo] che descriveva Rodríguez Torres come “fornitore di informazioni chiave” per l’agenzia e raccomandava di tutelarlo in qualità di fonte protetta per la DEA e il governo americano. Rilevava anche che il 40 per cento del suo patrimonio e delle sue ricchezze si trovavano negli Stati Uniti, intestate a nome di sua moglie. Gli Stati Uniti cercano da tempo di annientare il regime di sinistra portato al potere in Venezuela da Hugo Chávez alla fine degli anni ‘90. Dall’elezione di Chávez, si pensa che gli Stati Uniti abbiano speso tra i 50 e i 60 milioni di Dollari [in Inglese]per rafforzare l’opposizione di destra del paese nella speranza che vincesse le elezioni. Il solo ex presidente americano Barack Obama ha speso 5 milioni di Dollari [file .pdf in Inglese] per “sostenere gli sforzi per la costruzione di una concorrenza politica” in Venezuela. Più di recente, il Senato degli Stati Uniti ha analizzato nuove leggi che forniranno ulteriori 20 milioni di Dollari [in Inglese] per gli sforzi di “promozione della democrazia” in Venezuela. Tuttavia, alcuni di questi sforzi in passato hanno fatto sì che i politici di destra e i loro manifestanti pagati in contanti [in Inglese] facessero precipitare nella violenza i raduni dell’opposizione. Tali manifestazioni sono diventate sempre più violente nelle ultime settimane, con tre persone bruciate vive [in Inglese] dai manifestanti dell’opposizione proprio nell’ultima settimana. Anche i giornalisti sono stati presi di mira, ad alcuni è stato sparato [in Inglese] e altri sono stati minacciati [in Inglese] di essere linciati o dati alle fiamme. Nonostante la violenza, è probabile che l’opposizione venezuelana continuerà a ricevere fondi dagli Stati Uniti, che sono ansiosi di ottenere il controllo delle riserve petrolifere del Venezuela – le più grandi del mondo – a prescindere dal prezzo.
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