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Venezuela | Una risposta ai difensori di quel delinquente di Maduro di Aldo Giannuli
Cari amici, provate a rispondere a questa semplice domanda: se non si stesse parlando del Venezuela di Maduro, ma dell’Inghilterra e della May, della Francia e di Macron o anche dell’Italia e di Renzi o del Messico di Enrique Pena Nieto, avreste tutte queste cautele? Le notizie non sono certe, ma chi c’è dietro la rivolta? I morti sono pochi e poi alcuni lo sono per regolamenti di conti (versione della polizia), aspettiamo di vedere come va a finire eccetera eccetera? Se avete un briciolo di onestà intellettuale e sapete ancora cosa sia la vergogna, non potrete che rispondere no. Tanta comprensione sarebbe negata a chiunque non fosse del “nostri”.
A proposito del paragone con Pinochet: un intervento ha sostenuto che bisogna difendere il regime madurista perché se cadesse verrebbe fuori una dittatura militare che si comporterebbe come Pinochet. Al che ho replicato che, per ora, il Pinochet della situazione (quello che ammazza gli altri) lo sta facendo Maduro, anche se, per ora i numeri delle vittime sono infinitamente più piccoli. Dopo di che so distinguere e so che ogni paragone è imperfetto e parziale, noto solo una sinistra coincidenza nella concezione totalitaria del potere. La verità è che c’è un fondo di disonestà politica in una certa sinistra che lo stalinismo non lo ha mai superato davvero. Il ragionamento è questo: anche se il tale governo fa cose, diciamo, discutibili, però ha fini nobili ed uguali ai nostri, tanto è vero che i suoi nemici sono questo o quello che sono anche i nostri nemici. Insomma quel che conta è l’autoproclamazione del regime come progressista, socialista o quel che vi pare ed il nome del più o meno presunto aggressore. Solo che si trascura di considerare che uno può benissimo proclamarsi socialista o venusiano senza esserlo e che esistono pure i regime degenerati, cosi come lo stalinismo fu la degenerazione del leninismo ora il madurismo è la degenerazione dello chavismo. Chavez ha fatto degli errori, ma non era un criminale (anzi…), Maduro non sta facendo errori: è un criminale. E la sua figura (come quella dei vari Stalin, Honecher, Ulbricht, Kadar, Novotny, Jaruzelskj, Ceausescu ecc.) disonora il socialismo o il comunismo della cui bandiera si avvolge indegnamente. In omaggio a questo modo perverso di intendere l’appartenenza di campo, che era solo un indecente doppiopesismo, si sono ingoiate le cose peggiori: il governo francese (con dentro i comunisti) che bombardava gli insorti malgasci, il regime tedesco orientale che sparava sugli edili berlinesi e, poi, mitragliava chi tendava di scappare al di là del muro, l’invasione dell’Ungheria, quella della Cecoslovacchia, la repressione staliniana, eccetera eccetera. Con il bel risultato di non aver salvato alcun regime del “socialismo reale” ed in più di essersi macchiati di crimini del genere: tutto è perduto, anche l’onore. Cari amici, ma se vogliamo riabilitare l’idea di socialismo o comunismo, vi pare che possiamo portarci appresso questi scheletri nell’armadio? La difesa ideologica di simili figuri non è fedeltà alla bandiera, ha un altro nome: omertà mafiosa. Quanto poi a chi sta in piazza contro Maduro non mi pare che siano tutti fascisti, io vedo in piazza studenti, donne , lavoratori. E’ un’altra “rivoluzione arancione”, può darsi, ma se un regime politico ha davvero il consenso popolare, non ci sono “rivoluzioni colorate” e, comunque, non c’è bisogno della polizia, basta che le masse che sostengono il governo intervengano. Dove sono le masse che sostengono Maduro? Sono convinto che ci sono settori non piccoli (ma minoritari) che sostengono Maduro, ma perché non li si mobilita? Forse per paura che poi la cosa sfugga di mano? Insomma, sinceramente, come fate a non vergognarvi di difendere un personaggio così spregevole? Non vi pare di imbrattare una volta di più il nome del socialismo?
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