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La Duma ha formalizzato il provvedimento di amnistia che conclude il procedimento legale aperto contro gli Arctic30.
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Dalla perdita della sovranità alimentare alla schiavitù
Le persone, indipendentemente da dove vivono, si nutrono della stessa dieta di base, fornita dalle stesse imprese, come se fossimo i maiali di una grande porcilaia che aspettano, passivi e dominati, la distribuzione della stessa razione giornaliera.
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Un’insurrezione non violenta per la protezione del clima?
di Jeremy Brecher
Laddove le vecchie istituzioni hanno fallito, i cittadini globali devono insorgere per difendere il clima direttamente e preservare l’ambiente per le generazioni a venire.
(Booklet di una ventina di pagine con richiami linkati)
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“Io combatto perché sono vivo”
intervista a Davi Kopenawa, sciamano degli indios Yanomami
La situazione degli indios Yanomami in Brasile è disperata. La loro terra è minacciata dalle miniere, dall’inquinamento dei fiumi, dal disboscamento selvaggio. Il governo non li protegge e le grandi società che sfruttano le risorse brasiliane vorrebbero cancellarli dalla faccia della terra. Ma la loro voce si alza forte…per chi la vuole ascoltare. Kopenawa tocca il cuore, è profetico e chiama tutti, nessuno escluso, a lottare per il fine più grande: salvare il mondo dove viviamo.
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Politica non all’altezza
Varsavia, COP19
Sembra sia solo questione
di virgole e di accenti,
ma in verità ci stiamo
giocando la stabilità
della biosfera
delle comunità umane
per i secoli che verranno.
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Arctic Sunrise, lo scontro Russia-Greenpeace
La Russia deve dissequestrare la Arctic Sunrise e liberare il suo equipaggio, questa la decisione del Tribunale internazionale dell’Onu per il diritto del mare.
“Sto assaporando la felicità per la libertà provvisoria concessa a mio figlio ma i 30 eroi di Greenpeace sono ancora sotto processo. Non lasciamoli soli” More>
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comune-info.net - 22 novembre 2013 - Varsavia Ore 18:30 - Dopo il clamoroso walk-out delle Ong di giovedì, quando buona parte dei delegati della società civile e dei movimenti hanno scelto di abbandonare i lavori della Conferenza per protesta, oggi i delegati delle Organizzazioni rimaste all’interno hanno scelto di urlare nei tendoni delle plenarie per far sentire la propria voce. “Our voice our future our power“, “We need action“, “Stop the madness“, fermate questa pazzia. E’ la cosiddetta strategia “Inside-Outside”, già vista nel 2009 a Copenhagen, dove i movimenti hanno provato ad assediare e a far pressione sui delegati da fuori e da dentro il Convention center. Davanti a tragedie climatiche e a un futuro sempre più instabile i negoziati viaggiano su un binario parallelo, sganciato dalla realtà e troppo ancorato agli interessi delle grandi corporation, alcune delle quali, guarda un po’, sono sponsor della Conferenza Onu.
comune-info.net - 21 novembre 2013 - Varsavia Ore 14 - In questi minuti le organizzazioni non governative e i movimenti sociali presenti a Varsavia hanno deciso di lasciare i lavori della COP19 (la Conferenza della parti delle Nazioni unite), per denunciare la mancanza di ambizione e l’irresponsabilità dei governi presenti a Varsavia di fronte alla tragedia del cambiamento climatico. Centinaia di persone appartenenti ai maggiori network internazionali, tra cui Climate Justice Now, Climate Action Network e l’International Trade Unions Network stanno abbandonando lentamente la Conferenza Onu, chiedendo uno scatto di dignità ad un processo sempre più indebolito ed inefficace. Dopo la tragedia delle Filippine, dopo i tornado negli Stati Uniti, dopo la Sardegna è necessario prendere da subito azioni concrete di mitigazione delle emissioni di gas climalteranti. Uscendo da un modello di sviluppo sbagliato ed insostenibile.
Ambientalisti in fuga da Varsavia
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greenpeace - 22 nov 2013 - Il tribunale Russo concede la cauzione per alcuni degli Arctic 30, ma un attivista australiano rimarrà detenuto per altri tre mesi. Alcuni membri dell'Arctic Sunrise hanno potuto pagare la cauzione e per gli altri continuerà questa settimana. L’australiano Colin Russell, nella foto, resterà detenuto fino a febbraio per ordine del tribunale russo. I haven't done anything wrong. I don't understand the reasons why I've been detained. I've done two months
hard time for nothing.
I love you all. I love everybody.
I am not a criminal ....More> |
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Negli ultimi 30 anni abbiamo perso tre quarti dei ghiacci artici. Meno ghiaccio in Artico vuol dire poter trivellare alla ricerca di petrolio, quello che vogliono fare giganti come Shell e Gazprom. Gli Arctic30 hanno cercato di difendere pacificamente quello che rimane dell'Artico e sono stati arrestati. La salvaguardia di un bene globale non è nè pirateria nè vandalismo.
Video1> Video2>
Gli attivisti di Greenpeace trasferiti a San Pietroburgo
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Come la crescita economica è diventata nemica della vita
di Vandana Shiva
Gli economisti vincitori del premio Nobel, Joseph Stiglitz e Amartya Sen, hanno ammesso che il PIL non coglie la condizione umana e hanno sollecitato la creazione di strumenti diversi per misurare il benessere delle nazioni .... Dobbiamo creare misure che vadano oltre il PIL ed economie che vadano oltre il supermercato globale, per rinnovare la ricchezza reale. Dobbiamo ricordare che la moneta reale della vita è la vita stessa.
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Giorno 28: Free The Arctic 30
I nostri #Arctic30 sono in custodia cautelare in Russia per aver protestato pacificamente contro le trivellazioni in Artico. Sono entrati in azione perchè sanno che è sbagliato cercare petrolio in quell'area così delicata e importante per il nostro Pianeta. Le autorità russe li accusano di pirateria. Un'accusa assurda, per cui rischiano fino a 15 anni di reclusione. Aiutaci a liberarli.
Firma il nostro appello
Tutta la storia dal 18 Settembre ad oggi
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Here, Greenpeace attempts to clear up the confusion and set the record straight. Read More> |
September 22, 2013
Greenpeace International risponde alle accuse da parte delle autorità russe
Il 18 settembre, la nave di Greenpeace, Arctic Sunrise, ha realizzato un’azione pacifica alla piattaforma Prirazlomnaya di Gazprom per impedire di produrre il primo petrolio al mondo estratto dalle acque ghiacciate dell’artico. La Guardia Costiera russa ha reagito con forza: dopo aver sparato colpi di avvertimento e catturato due attivisti, tenendoli sotto scorta armata, hanno poi sequestrato la nave di Greenpeace trainandola verso il porto di Murmansk, insieme al suo equipaggio.
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Liberate i nostri attivisti!
Proteste in tutto il mondo sotto le Ambasciate Russe per chiedere la liberazione dell’equipaggio dell’Arctic Sunrise.
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Greenpeace - September 18, 2013 - Mi sono svegliato alle prime luci dell'alba di questa mattina con lo stomaco annodato mentre mi arrampicavo per controllare Twitter ed e-mail. Erano le 05:00 ma ero sveglio; fisicamente ad Amsterdam, ma con il cuore in Russia, dove sapevo che cinque dei miei compagni attivisti stavano per lanciarsi in azione su di una piattaforma petrolifera gigante nell'Artico russo. Kumi Naidoo
leggi tutto e guarda le immagini
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Recuperare, coltivare, ascoltare
di Albino Bizzotto
Il testo è l’intervento al Consiglio del Veneto, la regione più cementificata d’Italia, del 3 settembre 2013, a conclusione del digiuno contro il disinteresse per l’ambiente, le grandi opere in project financing e l’inerzia culturale nella tutela del territorio.
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Da debitori a creditori ecologici, ancora si può!
di
Gianfranco Bologna
Ma non possiamo più rimandare le azioni necessarie per ridurre l'impronta umana sul pianeta. Persino lo stile di vita del cinese medio non è più sostenibile.
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Oggi è l’Earth Overshoot Day. In 8 mesi abbiamo esaurito il budget annuale della Terra
La natura è finita, game over
Esaurite risorse annue della Terra, inizia l’indebitamento
E per non farci mancare niente, ecco le rivelazioni del professor Ignazio Guerra, docente di sismologia del dipartimento di fisica dell’Università della Calabria. A beneficio degli increduli e dei plurilaureati ignorantoni, analfabeti funzionali e venditori di castronerie, ri-pubblico quanto già edito 4 mesi fa su questo diario in rete. Non sono un depositario di verità, ma non temo smentite in materia, soprattutto di chi sotto padrone propaganda, in ambito universitario e istituzionale, menzogne per conto terzi. Gianni Lanes ... leggi quà
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greenpeace - 11 lug, 2013
Spettacolare scalata a Londra per salvare l'Artico
Un gruppo di artisti e attivisti di Greenpeace hanno iniziato questa mattina a scalare lo Shard, il grattacielo più alto d’Europa, disegnato da Renzo Piano per ricordare una lama di ghiaccio. Se le sei donne (provenienti da Polonia, Svezia, Olanda, Canada, Belgio e Gran Bretagna) raggiungeranno la cima, cercheranno di appendere un’opera d’arte che esalta le meraviglie dell’Artico.
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Nel mondo ogni anno 1,3 mrd
di ton di cibo vanno sprecate,
un terzo della produzione
globale di cibo. Evitando gli
sprechi alimentari si generano
113 milioni di ton. di gas serra
negli Usa, un milione di ton
di ossido di carbonio in UK
e 170 milioni di ton. di ossido
di carbonio in EU. Ma 925
milioni di persone soffrono
la fame, 825 milioni di persone
di cui il 16% bambini, sono
denutriti. Di fronte a questa realtà
quale può essere la soluzione
al problema? Pensa, Risparmia
e Mangia riducendo la tua
impronta ecologica, risparmia
il cibo, salva l’ambiente
e salva le vite … leggi tutto
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Ambiente ed economia: possiamo averli entrambi?
Intervento di Janez Potocnik, Commissario europeo all’ambiente, alla discussione pubblica all' Hay-on-Wye Festival in Gran Bretagna il 27 maggio 2013
Sento troppo spesso dire che in questi tempi di crisi economica non possiamo permetterci di avere un elevato livello di protezione dell'ambiente. Peggio ancora, sento dire che molti dei nostri problemi economici sono causati da leggi ambientali e che se solo il cosiddetto "Green Tape" venisse rimosso le nostre economie potrebbero recuperare e creare i posti di lavoro e la crescita che noi tutti desideriamo.
Francamente, questa è una sciocchezza, e vi spiegherò perché.
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La foresta pluviale di Aceh
E’ l’ultimo posto rimasto sulla Terra dove ci sono oranghi, tigri, elefanti e altre specie in via d’estinzione che convivono in piena libertà. Ma società minerarie e grandi industrie agrarie vogliono radere al suolo questa preziosissima foresta.
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Biodiversità a rischio
Negli ultimi 50 anni è andato distrutto il 60% degli ecosistemi terrestri. È dunque necessario “aumentare la percentuale di superficie delle aree protette e investire per conservare il grande patrimonio naturale rilanciando così anche l’economia del Paese”.
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La politica diletta
di Guglielmo Ragozzino
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Pesticidi al bando
per salvare le api
In risposta alle preoccupazioni per la moria degli insetti, il 29 aprile la Commissione europea ha votato un bando di due anni sui nicotinoidi considerati responsabili.
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Ilva, a Taranto il piombo è nel sangue dei bambini
Da recenti analisi effettuate su alcuni bambini che vivono a ridosso della vasta area industriale di Taranto, che comprende anche l'ILVA, sono state riscontrate preoccupanti concentrazioni di piombo nel sangue. I cittadini chiedono di conoscere le emissioni di piombo provenienti dall'ILVA e una valutazione del danno sanitario.
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Taranto al voto sull'Ilva
Domenica si svolge nella città pugliese il referendum consultivo sulla chiusura, o meno, dello stabilimento siderurgico, promosso da "Taranto Futura". La consultazione popolare arriva a pochi giorni dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha riconosciuto la legittimità del decreto che quest'estate ha salvato l'impresa
Ilva di Taranto: domenica il referendum
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Eco-telegramma ai candidati
In un mese di campagna elettorale la parola ambiente è stata l’eccezione. Eppure la qualità dell’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, il diritto a non essere sommersi dai rifiuti, la possibilità di scegliere un’energia pulita prodotta in Italia, la tutela del nostro territorio, del nostro patrimonio naturale e dei nostri beni culturali e colturali sono temi centrali della vita quotidiana.
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Burkina Faso: la storia dell’uomo che ha fermato il deserto
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Yacouba Sawadogo l'iniziò più di un quarto di secolo fa. Negli anni Ottanta, la sua terra era già afflitta da una terribile siccità che da allora non ha fatto che peggiorare, stiamo parlando del Sahel. Il contadino è ricorso a una ricetta antica poiché lo “zaï ”, che in lingua mossi vuol dire “fossa”, è una pratica agricola usata fin dalla notte dei tempi. |
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