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Gli attivisti di Greenpeace trasferiti a San Pietroburgo I trenta militanti di Greenpeace accusati di vandalismo per aver cercato il 18 settembre di scalare una piattaforma off shore della Gazprom nell’Artico, sono arrivati il 12 novembre a San Pietroburgo. Erano partiti il giorno prima da Murmansk. I detenuti, tra cui c’è anche l’italiano Cristian D’Alessandro, viaggiavano sull’ultimo vagone del treno, che è stato staccato dagli altri al suo arrivo alla stazione di Ladojski e portato in una zona appartata dello scalo, in modo che non fosse avvicinabile dai giornalisti. Gli attivisti sono stati divisi in tre centri di detenzione di San Pietroburgo. L’account Twitter dell’ong aggiorna la situazione dei detenuti. Secondo la Russia “le azioni degli attivisti di Greenpeace sulla piattaforma Prirazlomnaja hanno violato la legge russa sulla zona economica esclusiva e la piattaforma continentale”. Dopo che l’accusa iniziale di pirateria è caduta, resta in piedi quella di vandalismo: il 24 novembre scadono i termini per la carcerazione preventiva.
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