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Dossier Infoaut sulle stragi di Parigi |
Un'arma utilizzata negli attacchi di Parigi del 13 novembre
proviene da un fornitore d'armi in stretto contatto con la CIA |
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Un grido necrofilo e insensato
di Peppe Sini
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fosna.org – sabato 22 novembre - Le nostre preghiere vanno alle vittime dei recenti attentati in Libano, Francia, Iraq, Kenya, Siria E Palestina, così come a quelle che dovranno affrontare rappresaglie perché condividono etichette razziali e religiose simili, o risiedono nello stesso paese, come gli attaccanti a Parigi e Beirut. Il terrorismo non ha religione. Gli obiettivi di questi attacchi sono le comunità multi-religiose e multiculturali: l'obiettivo di qualsiasi bombardamento è quello di distruggere la convivialità, il tipo di convivenza e di interazione che rende il multiculturalismo e la vitalità postcoloniale di una parte ordinaria e fiorente della società. Sulla base di standard internazionali di uguaglianza e diritti umani per tutti, ci opponiamo alle ideologie etnocentriche e ai religiosi estremisti che minano la giustizia. Alziamoci e difendiamoci l'un l'altro come esseri umani in momenti in sofferenza, contro la divisione e il bigottismo. By friends of Sabeel—North America |
La guerra ha fatto un altro decisivo passo avanti. La strage di Parigi rende più urgente contrastarla
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lantidiplomatico - 17/11/2015 - Nonostante quattordici anni di guerra al terrorismo, il terrore sembra essere con noi più che mai, forse anche di più. E' tempo di ripensare quello che abbiamo fatto e stiamo facendo. Da quel giorno, nel 2001, i governi hanno spiato i propri cittadini, ma questo non ha fermato gli attacchi di Parigi. Le persone hanno rinunciato a molte delle loro libertà, ma questo non ha fermato gli attacchi di Parigi. Dal 2001 ci sono state guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria; queste guerre non hanno sconfitto il “terrore” ma hanno creato stati falliti che sono diventati dei rifugi per i terroristi che volevamo combattere; il solo decennio seguito all’11 Settembre è costato la vita a circa 2 milioni di musulmani in Iraq, Afghanistan e Pakistan. Migliaia di persone sono state uccise dagli attacchi dei droni dalle Filippine al Pakistan, all’Africa. Altre sono state torturate a morte. Le vittime del terrorismo sono quintuplicate dagli attacchi dell’11 settembre 2001 ad oggi. La “guerra al terrore” lanciata dagli Usa è costata 4.400 miliardi di dollari, spesi nelle guerre in Iraq, Afghanistan e in operazioni antiterrorismo in giro per il mondo. Nel 2014, le forze delle operazioni speciali (SOF) statunitensi erano presenti in 133 paesi e le forze d’élite americane in 150.
lantidiplomatico - 16/11/2015 - Bassem Saleh - La fabbrica del terrorismo mondiale ha perso la capacità di controllo sui mostri che ha creato, e questi, ora, vagano per le strade delle nostre città, con armi prodotte nei vari paesi occidentali, vendute ai paesi alleati e poi offerte a questi criminali dell’Isis. La lotta al terrorismo mondiale, dovrebbe iniziare là dove è stato creato il mostro, cioè in Occidente. Prosciugare i finanziamenti e le casse dell’Isis, e bloccare le vendite di armi ai paesi che non rispettano i diritti umani e poco democratici, come Turchia, Arabia saudita, Qatar e Israele. Contemporaneamente iniziare un cambio di rotta culturale, basato sui diritti universale, di libertà, uguaglianza e fraternità. |
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Almeno smettiamola con le chiacchiere
di Fulvio Scaglione, Famiglia Cristiana
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Notizie Geopolitiche - nov 15th, 2015 - Dietro all’attacco di Parigi vi sarebbe Abu Bakr al-Baghdadi in persona: ne sono convinti i servizi segreti iracheni, in quali già giovedì avevano avvertito le potenze occidentali ed in particolare la Francia, di possibili attacchi. al-Baghdadi avrebbe ordinato, in una riunione a Raqqa, di colpire i paesi che partecipano alla coalizione internazionale con “bombe, omicidi e presa d’ostaggi”.
L'Huffington Post - 14/11/2015 - "Le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione". È questo il riassunto del pensiero dei volontari di Emergency, che all'indomani dei tragici fatti di Parigi, commentano così la strage su Facebook: "Siamo scioccati dal massacro di Parigi. Ancora una volta colpire la popolazione civile è un gesto disumano e vigliacco. Vediamo accadere in Europa quello che da anni accade in Afghanistan, in Iraq, in Siria: le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione. Diritti, democrazia e libertà sono l'unico modo di spezzare il cerchio della violenza e del terrore. L’alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci.” Gino Strada cita Bertold Brecht: “La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. L’unico modo per far finire la violenza è smettere di usarla".
L'Huffington Post - 14/11/2015 - Signor Jorge Mario Bergoglio, Papa della Chiesa cattolica e apostolica romana col nome di Francesco, vescovo di Roma, gesuita, compia un atto di responsabilità: revochi questo anno santo indetto senza alcun accordo con le autorità civili italiane. Guardi la televisione e osservi cosa è accaduto in queste ore a Parigi: le potrebbe far venire in mente cosa potrebbe accadere nella sua diocesi, Roma. Decida di risparmiare ai romani esperienze simili a quelle vissute a New York, a Washington, a Boston, a Madrid, a Londra, a Parigi e a Mosca. Si renda conto che occorre un atto di responsabilità nei confronti di milioni di italiani e di fedeli, in procinto di muovere da tutto il mondo verso Roma e i luoghi santi. Non coinvolga una popolazione inerme e senza voce, visto che il suo popolo di Dio, tanto amato, non ha il diritto di esprimersi e di consentire o di dissentire. Lo faccia, sig. Bergoglio e gliene saremo laicamente grati. Domenico Cacopardo Ex consigliere di Stato |
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