Dossier Infoaut sulle stragi di Parigi

Un'arma utilizzata negli attacchi di Parigi del 13 novembre
proviene da un fornitore d'armi in stretto contatto con la CIA

"Dietro gli attacchi un messaggio massonico"

 

Gioele Magaldi, il Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, intervistato da Lorenzo Lamperti per Affaritaliani.it analizza i significati nascosti degli attentati a Parigi


Prove di guerra: buona la prima?


Ora che la guerra sta accadendo


La guerra impossibile da vincere


di Glen Newey


Un grido necrofilo e insensato

di Peppe Sini


 

fosna.org – sabato 22 novembre - Le nostre preghiere vanno alle vittime dei recenti attentati in Libano, Francia, Iraq, Kenya, Siria E Palestina, così come a quelle che dovranno affrontare rappresaglie perché condividono etichette razziali e religiose simili, o risiedono nello stesso paese, come gli attaccanti a Parigi e Beirut. Il terrorismo non ha religione. Gli obiettivi di questi attacchi sono le comunità multi-religiose e multiculturali: l'obiettivo di qualsiasi bombardamento è quello di distruggere la convivialità, il tipo di convivenza e di interazione che rende il multiculturalismo e la vitalità postcoloniale di una parte ordinaria e fiorente della società. Sulla base di standard internazionali di uguaglianza e diritti umani per tutti, ci opponiamo alle ideologie etnocentriche e ai religiosi estremisti che minano la giustizia. Alziamoci e difendiamoci l'un l'altro come esseri umani in momenti in sofferenza, contro la divisione e il bigottismo. By friends of Sabeel—North America

La guerra ha fatto un altro decisivo passo avanti. La strage di Parigi rende più urgente contrastarla


Noi non siamo in guerra, noi siamo ostaggi delle loro guerre


Quel filo che unisce i terroristi del 13/11 ai servizi segreti francesi

Azione della polizia a Saint-Denis, colpita la cellula degli attentati di venerdì


Appunti di riflessione su pace e guerra
François Fillon

La natura occidentale del terrorismo.
La realtà dietro gli schermi di fumo dei media

di Franco Soldani


Esperti francesi adesso accusano le politiche svolte dal loro governo in Libia ed in Siria per la crescita del terrorismo

Every Position On The Spectrum Supports The Gov’s Propaganda

Washington Refines
Its False Flag Operations


Terrorismo e guerre sante indistinte:
i sette punti di riferimento imprescindibili

di Prof Cardini


 

L'Occidente e i suoi alleati hanno gravi responsabilità nelle stragi islamiste.
di Franco Cardini

 

"Esistono delle complicità finanziarie ed economiche tra il Califfato e alcuni stati alleati dell’Occidente, tra cui Turchia, Arabia Saudita e Qatar"


lantidiplomatico - 17/11/2015 - Nonostante quattordici anni di guerra al terrorismo, il terrore sembra essere con noi più che mai, forse anche di più. E' tempo di ripensare quello che abbiamo fatto e stiamo facendo. Da quel giorno, nel 2001, i governi hanno spiato i propri cittadini, ma questo non ha fermato gli attacchi di Parigi. Le persone hanno rinunciato a molte delle loro libertà, ma questo non ha fermato gli attacchi di Parigi. Dal 2001 ci sono state guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria; queste guerre non hanno sconfitto il “terrore” ma hanno creato stati falliti che sono diventati dei rifugi per i terroristi che volevamo combattere; il solo decennio seguito all’11 Settembre è costato la vita a circa 2 milioni di musulmani in Iraq, Afghanistan e Pakistan. Migliaia di persone sono state uccise dagli attacchi dei droni dalle Filippine al Pakistan, all’Africa. Altre sono state torturate a morte. Le vittime del terrorismo sono quintuplicate dagli attacchi dell’11 settembre 2001 ad oggi. La “guerra al terrore” lanciata dagli Usa è costata 4.400 miliardi di dollari, spesi nelle guerre in Iraq, Afghanistan e in operazioni antiterrorismo in giro per il mondo.  Nel 2014, le forze delle operazioni speciali (SOF) statunitensi erano presenti in 133 paesi e le forze d’élite americane in 150.  


lantidiplomatico - 16/11/2015 - Bassem Saleh - La fabbrica del terrorismo mondiale ha perso la capacità di controllo sui mostri che ha creato, e questi, ora, vagano per le strade delle nostre città, con armi prodotte nei vari paesi occidentali, vendute ai paesi alleati e poi offerte a questi criminali dell’Isis. La lotta al terrorismo mondiale, dovrebbe iniziare là dove è stato creato il mostro, cioè in Occidente. Prosciugare i finanziamenti e le casse dell’Isis, e bloccare le vendite di armi ai paesi che non rispettano i diritti umani e poco democratici, come Turchia, Arabia saudita, Qatar e Israele. Contemporaneamente iniziare un cambio di rotta culturale, basato sui diritti universale, di libertà, uguaglianza e fraternità. 

Almeno smettiamola con le chiacchiere
di Fulvio Scaglione, Famiglia Cristiana

Notizie Geopolitiche - nov 15th, 2015 - Dietro all’attacco di Parigi vi sarebbe Abu Bakr al-Baghdadi in persona: ne sono convinti i servizi segreti iracheni, in quali già giovedì avevano avvertito le potenze occidentali ed in particolare la Francia, di possibili attacchi. al-Baghdadi avrebbe ordinato, in una riunione a Raqqa, di colpire i paesi che partecipano alla coalizione internazionale con “bombe, omicidi e presa d’ostaggi”.


L'Huffington Post - 14/11/2015 - "Le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione". È questo il riassunto del pensiero dei volontari di Emergency, che all'indomani dei tragici fatti di Parigi, commentano così la strage su Facebook: "Siamo scioccati dal massacro di Parigi. Ancora una volta colpire la popolazione civile è un gesto disumano e vigliacco. Vediamo accadere in Europa quello che da anni accade in Afghanistan, in Iraq, in Siria: le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione. Diritti, democrazia e libertà sono l'unico modo di spezzare il cerchio della violenza e del terrore. L’alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci.” Gino Strada cita Bertold Brecht: “La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. L’unico modo per far finire la violenza è smettere di usarla". 


L'Huffington Post - 14/11/2015 - Signor Jorge Mario Bergoglio, Papa della Chiesa cattolica e apostolica romana col nome di Francesco, vescovo di Roma, gesuita, compia un atto di responsabilità: revochi questo anno santo indetto senza alcun accordo con le autorità civili italiane. Guardi la televisione e osservi cosa è accaduto in queste ore a Parigi: le potrebbe far venire in mente cosa potrebbe accadere nella sua diocesi, Roma. Decida di risparmiare ai romani esperienze simili a quelle vissute a New York, a Washington, a Boston, a Madrid, a Londra, a Parigi e a Mosca. Si renda conto che occorre un atto di responsabilità nei confronti di milioni di italiani e di fedeli, in procinto di muovere da tutto il mondo verso Roma e i luoghi santi. Non coinvolga una popolazione inerme e senza voce, visto che il suo popolo di Dio, tanto amato, non ha il diritto di esprimersi e di consentire o di dissentire. Lo faccia, sig. Bergoglio e gliene saremo laicamente grati. Domenico Cacopardo Ex consigliere di Stato


La solita storia


Il Marketing della guerra


Le maillon faible


Je suis confus

di Pierluigi Fagan

 

Si tratta solo di decidere, di stabilire chi decide e di sapere il prezzo connesso alle decisioni.


Il prezzo del disadattamento

di Pierluigi Fagan


La guerra è arrivata in Europa
di Giulietto ChiesaEra pronosticato. Ora si vede che significa. La vita politica europea sarà sconvolta. Il fanatismo: una facciata che non spiega la sua intelligence.

Parigi brucia,
l’Occidente trema

Cosa aspettarsi dopo gli Attacchi di Parigi

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