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Ma di cosa vi scandalizzate?
Collettivo Askavusa di Lampedusa
Le immagini che abbiamo visto sulle condizioni del centro di Lampedusa e del trattamento riservato ai migranti raccontano la vita ordinaria di quei centri. Che andrebbero chiusi subito. Non ci sono buone gestioni dei centri, non ci possono essere
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Immigrazione, naufragi, ipocrisie
Dieci giorni dopo tutto sembra tornato come prima. Le promesse di cambiamento della legge Bossi-Fini si stanno infrangendo contro la scarsa convinzione di chi li ha proposti e contro le opposizioni di stampo razzista di Bossi, Grillo e Alfano. |
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Il prezzo del controllo
La chiusura delle frontiere esterne dell’Ue è la vera causa della tragedia di Lampedusa. L’Europa dovrebbe offrire canali all’immigrazione legale e riformare le sue norme sull’asilo.
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Quello che veramente occorre per far cessare immediatamente e definitivamente le stragi nel Mediterraneo e lo schiavismo razzista in Europa, e' una legge che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di libera circolazione sull'unico pianeta in cui l'intera umanita' vive, sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' tutta.
Vi e' una sola umanita', e tutti gli esseri umani ne fanno parte con i medesimi diritti.
Dalle Memorie di un Internazionalista
di Peppe Sini
"Nostra patria e' il mondo intero"
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Non mi interessa la giornata di lutto nazionale. Vorrei che sia data dignità a queste persone e vengano comunicati i loro nomi, la loro età, la loro storia. Per ognuno di loro. Qualche attivista o qualche giornalista degno di questo nome vada sul posto a riportare almeno le storie dei sopravvisuti, a dare loro nomi e cognomi, invece di ricopiare parole che grondano di sangue e di ipocrisia dei nostri rappresentanti politici. Rosa Schiano |
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Terra e sangue
di Marco Aime
Porto il nome di tutti i battesimi, ogni nome il sigillo di un lasciapassare, per un guado una terra una nuvola un canto, un diamante nascosto nel pane per un solo dolcissimo umore del sangue, per la stessa ragione del viaggio, viaggiare.
Ci siamo ridotti a piante, condannate a rimanere aggrappate a un terreno, a quel terreno che dà loro di che vivere. Eppure abbiamo piedi, non radici, e lo sappiamo. Lo sanno i fanatici della tradizione, che ci vorrebbero tutti come alberi?
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Il parlamento europeo ha duramente censurato le parole di Borghezio che è stato messo alla porta dal gruppo. Non vi é ragione alcuna perché l’Italia non faccia lo stesso, anzi di più
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FIRMA L’APPELLO
sul sito di articolo21
“I sottoscritti cittadini chiedono le dimissioni di Roberto Calderoli per le frasi razziste pronunciate contro il ministro Cecile Kyenge”
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osservatorio-tg.com.unita.it - 2013-07-08 - Globalizzazione dell’indifferenza - Francesco parla a Lampedusa e le sue frasi lanciate dalla fine dell’Europa investono l’intero continente. I media internazionali non si sbracciano più di tanto, ma i Tg nostrani all’unisono “aprono” sulle parole dure e dirette del Papa. La corona lanciata nelle acque dell’isola non fa tornare in vita i più di ventimila immigrati disperati scomparsi nel nulla, ma impedisce alle coscienze di rimuovere il problema, e porta a galla l’ipocrisia e l’egoismo di politiche troppo spesso ammantate di falso securitarismo.
Papa Francesco a Lampedusa:
un gesto epocale
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Domande all’Unità Dublino
di Giovanni Godio
Come lavora l’Unità Dublino del ministero dell’Interno? Come giudica i rapporti d’indagine e le sentenze di vari tribunali di Paesi esteri che hanno sollevato pesanti interrogativi sull’accoglienza dei richiedenti asilo respinti in Italia? Le risposte (e le non-risposte) dall’Unità Dublino alla redazione di Vie di fuga. E le osservazioni al nostro Paese del Commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa.
nella foto il palazzo del ministero dell'Interno, sul Viminale.
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I predatori del voto negato
Gli immigrati non possono votare alle elezioni politiche. Ma "contano" come popolazione residente, gonfiando la torta dei seggi da spartire. Soprattutto al Nord-Ovest, dove vive più di un terzo degli stranieri. Lampante il caso della "Ohio d'Italia", la Lombardia.
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Agoravox - 20 marzo 2013 - Il 21 marzo è la Giornata Internazionale contro il razzismo. L’UNAR (l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) ha lanciato la campagna “Nei miei panni” mirata a fare conoscere le difficoltà dei cittadini stranieri in Italia e lo ha fatto attraverso il sito internet "Gioca nei miei panni".
Un portale che, attraverso un gioco, propone di mettersi nei panni di un migrante che vuole vivere in Italia. Le storie sono ispirate a tre personaggi di fantasia ma basate su dati statistici reali. Molti dei fatti riportati accadono quotidianamente agli oltre 5 milioni di immigrati che vivono nel nostro paese. Basta mettersi nei panni dell’altro per capire che le discriminazioni razziali non hanno ragione di esistere.
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