|  | 
				
				  |   | 
				
				  |  | 
				
				  |   | 
				
				  |  | 
				
				  |   | 
				
				  |   | 
				
				  |  | 
				
				  |   | 
				
				  | 
				      
				        |   | Baghdad e il ciclo della storia. Il Califfato ripete la conquista di 1377 anni fa   di Giorgio Fabretti Antropologo della storia e dell’archeologia   nella foto il Califfo Abu Bakr
 | Gli jihadisti al servizio dell’imperialismo   di Thierry Meyssan   I governi occidentali non fanno più mistero di utilizzare gli jihadisti. Così la NATO ha rovesciato Muammar Gheddafi utilizzando al-Qa’ida come unica truppa di terra; Israele ha congedato la Forza delle Nazioni Unite nel Golan e l’ha sostituita con al-Nusra; la Coalizione Internazionale anti-Daesh ha lasciato cadere Palmira per nuocere alla Siria. Ma se ben si comprendono gli interessi occidentali, non si riesce a capire come e perché degli jihadisti possano servire lo Zio Sam nel nome del Corano. |  | 
				
				  | Gli USA aiutano lo SIIL  Financial Times Secondo il Financial Times, gli attacchi aerei degli USA in Iraq “non sono riusciti a fermare l’avanzata del SIIL e possono essere visti come una vittoria propagandistica del gruppo… Finora le forze statunitensi non sono riuscite a colpire edifici, depositi di armi o la leadership del SIIL nel deserto presso Mosul”. Ryan Crocker, ex-ambasciatore statunitense in Iraq ha detto al Financial Times: “Un paio di bombe da 500 libbre dagli F-18 e un paio di attacchi dei droni non possono fermare il SIIL. Abbiamo avuto la possibilità di colpire la loro leadership e le loro strutture di comando e controllo, ora è finita… Se diciamo che ciò serve a proteggere Irbil, che il SIIL non ha mai voluto (occupare), la missione è finita e possiamo andarcene a casa“. Abdulla Hawaz, commentatore politico curdo, ha detto al Financial Times: “il SIIL avanza e le sue capacità d’attacco non sono indebolite“. Wladimir van Wilgenburg, analista ad Erbil della Fondazione Jamestown, ha detto al Financial Times: “Ho visto sui social media che il SIIL in realtà non sembra impensierito dell’intervento USA. Sul piano della propaganda, il coinvolgimento statunitense non è poi così male per loro
 | 
				
				  |  | 
				
				  | La Catena di Comando / I pezzi grossi di Daish 
                      
                        |  |  |  |  |  
                        | Al Baghdadi | Al Turkmani | Al Adnani | Al Shisani |  | 
				
				  | 
				      I misteriosi legami tra i leader dello Stato Islamico
				        |  Haji Bakr | Notiziegeopolitiche - apr 20th, 2015 - Il noto settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato che l’ideatore dell’Isis (Daesh) sarebbe stato un ex agente dei servizi segreti dell’epoca di Saddam Hussein: si sarebbe trattato di Haji Bakr, vero nome Samir Abd Muhammad al-Khlifawi, ed alla conclusione si sarebbe arrivati grazie a lettere, documenti e mappe reperite ad Aleppo, in un’area da dove i jihadisti si sono ritirati. Bakr sarebbe stato ucciso tre mesi fa dai combattenti dell’Esercito libero siriano, ma la sua storia lo ha visto nelle carceri Usa di Camp Bucca e Abu Ghraib dopo la capitolazione dell’esercito iracheno di Hussein. Già nel 2010 ex agenti dei servizi segreti iracheni davano Bakr come ideatore dell’Isis, il quale sarebbe poi ricorso a Abu Bakr al-Baghdadi per dare al movimento una dimensione religiosa. |  e il carcere americano di Camp Bucca
   | 
				
				  |   | 
				
				  |   | 
				
					| top |