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martedì 31 ottobre 2017
Il mito del paradiso in terra
Cent’anni fa, in realtà a novembre secondo il calendario gregoriano, ciò che passò alla storia come Rivoluzione d’Ottobre. Un evento politico e insieme spirituale: la negazione della religione perseguita con fervore apocalittico.
Nella Russia, dove ebbe luogo per poi dilagare nel mondo, il sogno di far scendere il paradiso in terra fin da subito si trasformò in incubo: un incubo nel quale la vita di generazioni intere rimase imprigionata. Tanto più ciò accrebbe le correnti sotterranee della religiosità autentica, costretta a nascondersi. E indusse gran parte delle popolazioni soggette a pensare ciò che dall’esterno era difficile capire: che qualsiasi altra soluzione fosse meglio dell’inferno in cui vivevano.
A distanza di un secolo, il bilancio non è facile.
Non lo è per la Russia, il cui rinnovato ruolo nel mondo richiederebbe una profonda riflessione sul passato, soprattutto sul delicato nodo del rapporto tra religione e potere.
Non lo è per il mondo. Mentre sul fascismo e sul nazismo il giudizio storico e morale è netto, altrettanto non è per il comunismo. L’intelligenza dell’uomo odierno ancora non riesce a capacitarsi che mezzi tanto malvagi siano stati usati per scopi in fondo buoni. Il che vuol dire che il mito del paradiso in terra potrebbe non essere esaurito, e ripresentarsi sotto nuove e non meno devastanti forme.