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Fonte: ilsole24ore
29/10/2017
Insieme per la rivoluzione. Benito e Vladimir Il’ic in birreria
di Emilio Gentile
Nel marzo 1904, grazie ad Angelica Balabanoff, il probabile incontro di Lenin e Mussolini a Ginevra con i socialisti che celebravano l’anniversario della Comune
Che vi sia stato un incontro fra Lenin e Mussolini non è la fantasiosa ipotesi di una storia immaginaria.
La circostanza dell’incontro si presentò realmente quando l’uno e l’altro vivevano in Svizzera. All’inizio del 1904, Lenin e Mussolini abitavano entrambi a Ginevra. Il russo vi si era trasferito da Londra l’anno precedente, ma a Londra era tornato per il secondo congresso del partito socialdemocratico russo. Era rientrato a Ginevra nel gennaio del 1904. Anche il giovane migrante italiano vi giunse il 30 gennaio, dopo aver girovagato nei due anni precedenti per vari cantoni svizzeri.
Lenin aveva trentaquattro anni. Da quindici anni militava nel movimento marxista, da quattro anni aveva lasciato la Russia e dopo due anni trascorsi a Londra, si era trasferito a Ginevra, dov’erano altri compagni bolscevichi. Mussolini aveva ventuno anni, da tre anni era iscritto al partito socialista italiano, e proprio nella confederazione elvetica, dove era emigrato nel luglio del 1902, aveva iniziato l’attività politica come giornalista, propagandista e agitatore fra i lavoratori italiani emigrati.
Molti socialisti russi e italiani vivevano allora in Svizzera. Talvolta si riunivano con i socialisti della confederazione elvetica e di altri Paesi europei per conferenze o per convegni politici. A Ginevra, abituale luogo d’incontro era il Café Brasserie E. Handwerk, in Avenue du Mail 4. Con la denominazione “Brasserie de l’Univers” , dove si vendeva a “Bier de l’Avenir”, come era vistosamente scritto nella pubblicità all’esterno, il caffè sembrava appropriato a ospitare nella sua grande sala coloro che volevano realizzare una rivoluzione proletaria universale sotto il sole dell’avvenire.
Mussolini rimase a Ginevra fino al 17 aprile, allorché fu espulso dal cantone, dopo essere stato arrestato per aver falsificato la data di scadenza del passaporto. Il giovane emigrato si guadagnava da vivere dando lezioni di italiano e scrivendo articoli per i giornali socialisti. «Lottavo col disagio economico. Passavo le mie ore libere nella Biblioteca universitaria di Ginevra, dove fortificai la mia cultura filosofica e storica», ricorderà Mussolini in una breve autobiografia scritta nel 1912.
Anche Lenin frequentava assiduamente la Biblioteca universitaria. Dal registro della sala di lettura, risulta che nel gennaio del 1904 si interessò alla storia della filosofia, ma da febbraio ad aprile il suo nome non appare nel registro. Vi appare invece, per molti giorni da marzo ad aprile, quello di Mussolini.
Negli anni del regime fascista, il duce parlò spesso di Lenin, e accennò alla possibilità di averlo incontrato e conosciuto in Svizzera. Il maggior biografo di Mussolini, Renzo De Felice, dopo aver valutato i vari ricordi mussoliniani e la documentazione disponibile nel 1965, concludeva: «È molto improbabile che si siano anche solo incontrati». Eppure, qualche spiraglio sulla probabilità dell’incontro fra i due rivoluzionari marxisti nel 1904, è rimasto aperto.
Nell’autobiografia giovanile, Mussolini racconta che fin dall’inizio del soggiorno in Svizzera, fece «alcune conoscenze nella colonia russa. Con alcune mi legai con vincoli di viva amicizia». Fra le sue conoscenze nella colonia russa vi era anche Angelica Balabanoff, una marxista che aveva studiato in Italia, aveva frequentato i corsi di Antonio Labriola all’Università di Roma, e militava nel Partito socialista italiano. Durante il soggiorno di Mussolini in Svizzera, la Balabanoff contribuì molto alla sua formazione intellettuale e politica, introducendolo allo studio del marxismo. Con la sua collaborazione, il giovane tradusse in italiano il libro di Karl Kautsky Am Tage nach der sozialen Revolution. Insieme parteciparono a varie riunione di socialisti. Nelle sue memorie, Angelica racconta di aver incontrato in Svizzera, per la prima volta, sia Lenin che Mussolini.
Per celebrare l’anniversario della Comune, era consuetudine dei socialisti ginevrini invitare a una grande manifestazione pubblica i compagni degli altri cantoni e degli altri Paesi europei, che vivevano in Svizzera. Il 18 marzo 1904 la celebrazione si svolse nella sala della birreria Handwerk. Alla tribuna si avvicendarono vari oratori. Il 23 marzo «Le Peuple de Genève», giornale socialista, riferiva: «Il discorso per gli italiani fu pronunciato dal compagno Mussolini, il quale, con forte eloquenza, ha fatto il processo ai detrattori della Comune di Parigi e ha tracciato il cammino che la classe operaia deve seguire per assicurarsi le libertà necessarie alla sua completa emancipazione».
Lo stesso Mussolini, in una corrispondenza pubblicata il 27 marzo 1904 su «Avanguardia Socialista», diede la notizia della celebrazione ginevrina: «Il 18 marzo venne degnamente ricordato dai gruppi socialisti di Ginevra. All’Handwerk la solita folla cosmopolita. Parlò in tedesco il Wyss, in francese il Tomet, in italiano il vostro corrispondente. Varie società cantavano inni rivoluzionari. Vi furono proiezioni luminose, riuscitissime, illustranti i principali episodi della Comune. Noi fraternizzammo coi russi i quali rispondevano ai nostri inni col grido di “Viva il Proletariato italiano, Viva il Socialismo!”. La compagna Angelica dott. Balabanoff, insieme con la compagna Maria Giudice, hanno deciso la pubblicazione di un giornale di propaganda socialista per le donne dal titolo: “Su, compagne!”».
Fra i russi presenti nella birreria vi era probabilmente Lenin. Infatti, nelle sue opere è pubblicata una serie di appunti sulla Comune di Parigi, scritti prima del 22 marzo 1904. Ci sono poi testimonianze che confermerebbero la sua presenza nella birreria Handwerk il 18 marzo. Vladimir Adoratski, compagno bolscevico e storico sovietico del marxismo, ha affermato di aver sentito per la prima volta parlare Lenin «in una riunione consacrata alla memoria della Comune di Parigi il 9 (22) marzo 1904, che si svolse in una delle sale pubbliche di Ginevra, alla Handwerk».
Pertanto, Lenin avrebbe potuto essere fra i russi che fraternizzarono con Mussolini e gli italiani inneggiando al socialismo. Del resto, il capo del bolscevismo amava unirsi a cantare gli inni rivoluzionari. Un compagno che aveva condiviso con lui l’esilio in Siberia e che viveva in Svizzera nel 1904, ha raccontato che «Vladimir Il’i? portava nelle nostre esibizioni vocali una passione e una verve particolari», preferiva ordinare quel che si doveva cantare e iniziava «con la sua voce in qualche modo rauca e stonata, che può essere descritta solo come un incrocio tra un baritono, un basso e un tenore»; e quando «gli sembrava che gli altri non mettessero enfasi a sufficienza su passaggi più coinvolgenti della canzone, agitava il pugno energicamente, battendo il ritmo con il piede», e con la sua voce «tendeva a sovrastare quella di tutti gli altri».
Comunque, che ci sia stato o no l’incontro fra Lenin e Mussolini nel 1904, è storicamente certo che nel decennio fra il 1904 e il 1914, il russo e l’italiano, all’insaputa l’uno dell’altro, percorsero politicamente vie quasi parallele, che si divaricarono bruscamente nell’ottobre del 1914, per continuare successivamente lungo percorsi diametralmente opposti, anzi contrapposti, in una guerra a morte fra nemici inconciliabili.