L'assedio é stato allentato, dopo due anni di fame e di stenti i convogli umanitari e i camions commerciali carichi di alimentari e altri beni di prima necessità possono entrare in città. Per la prima volta in due anni si vedono uova, banane e polli comparire nei mercatini. Dopo 23 mesi di assedio totale, la situazione alimentare, che fino a quel momento é stata letteralmente insostenibile, comincia progressivamente a migliorare. I prezzi vengono abbattuti, in poche settimane lo zucchero passa dai 50 ai 2 marchi al kilo. La primavera e il suo vento di pace, portano la popolazione ad uscire di casa e a riversarsi nelle strade, finalmente libera dall'incubo della morte. Riaprono i primi caffè e le prime rosticcerie: "Che gioia poter affondare le mascelle in un vero e proprio pollo arrosto con patate!" Nell'euforia generalizzata, anche alcune barriere contro i cecchini vengono rimosse, non si deve più correre per attraversare gli incroci e uscendo di casa si può essere certi di farci ritorno.
L'8 marzo, giornata della donna, Almedina Hadzihamijc, responsabile dell'ufficio per la distribuzione della posta dei Beati i Costruttori di Pace, organizza la prima manifestazione pubblica dall'inizio dell'assedio. Getrude Munitic, prima donna dell'opera, canta dal balcone sopra il monumento al fuoco eterno della patria. La gente accorre, i bambini festeggiano.
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