IL PRIMO MAGGIO 1:2
Il primo maggio una delegazione dell'Unione dei Sindacati Europei, arriva a Sarajevo per manifestare solidarietà ai cittadini assediati e celebrare insieme a loro la giornata dei lavoratori. Ancora una volta la popolazione si affolla sulla via Marsala Tita, davanti al fuoco eterno della patria che, oggi, é stato raggiunto per la prima volta dall'erogazione del gas e brucia allegro e silenzioso, guardato a vista da due giovani soldati. Gruppi musicali si alternano ai discorsi dei sindacalisti europei e locali, le bandiere delle nazioni europee sventolano sulla via gremita da un'umanità ancora diffidente, ma contenta di poter passeggiare tranquillamente sotto i raggi caldi del sole di maggio.

Con la pace vengono riaperte un paio di discoteche dove i giovani si affollano, fino a pochi minuti prima del coprifuoco, per ballare e ascoltare i concerti rock e heavy metal dei gruppi cittadini. Gli artisti esibiscono le loro opere, la città rinasce e s'intensifica la vita culturale, che ha contribuito non poco a sostenere il morale degli abitanti nei giorni buii della guerra.


La via Marsala Tita vista dal Balcone durante la visita dei sindacati il primo maggio

2:2
A fine maggio nasce la Federazione tra croati di Hezegovina e bosniaci. L'artificio politico mi sembra fragile e contradditorio, nonostante sia comunque positivo e necessario alla sopravvivenza del paese. Così penso di chiedere dei chiarimenti al consigliere di stato il sig. Muftic. Telefono prima a Zabita, la segretaria, la quale, forse, mi può fare ottenere un breve incontro con il sig. Muftic. Il giorno seguente, nel primo pomeriggio, mi avvio verso la presidenza. La Marsala Tita é affollata come la quinta strada a Manhattan, certo, le vetrine e i palazzi non sono gli stessi, ma ci sono ugualmente molti caffé aperti, sia sulla strada che nelle piazzette adiacenti. Sono comparsi, numerosi come i funghi dopo una notte di pioggia, nelle poche settimane che hanno seguito l'ultimatum. A quell'ora sono tutti affollati, un'ordinanza del sindaco vieta la vendita degli alcoolici ma la birra é tollerata.

Arrivato alla porticina sul retro della Presidenza, salgo e, dopo la telefonata di rito alla guardiola in cima alle scale, supero un metal detektor che non funziona e attraverso la hall, da dove partono i corridoi sui quali si affacciano le porte dei vari uffici, quella del consigliere é la numero tre. La segretaria é alla sua scrivania, sotto la finestra. - Bonjour madame.- Zabita parla francese, é una signora bionda, molto gentile con tutti, sempre sorridente, felice del suo lavoro e sempre disponibile a dare una mano. Anche il sig. Muftic, nonostante gli impegni pressanti, riesce sempre a trovare qualche minuto per ricevermi.

- Ora che é finita la guerra con i croati dell'Herzegovina, esiste la possibilità di negoziare per trovare i termini di una futura federazione, in questo senso abbiamo stipulato un contratto con il pres. Tudzjman per instaurare un'alleanza politico-militare.- - Lei crede che un'alleanza con i croato-bosniaci possa funzionare?- - Non ci facciamo illusioni, il pres. Tudzjman é reticente, egli non riesce a rinunciare al suo progetto di una grande Croazia. Non può accettare uno sviluppo dei rapporti tra Sarajevo e Zagabria, rinunciando alla supremazia sui bosniaci. Comunque il fatto più importante é che oggi, le missioni diplomatiche straniere vengono a Sarajevo per allacciare rapporti diplomatici con la BiH. Abbiamo già ricevuto un centinaio di ambasciatori e questo é il segno che stiamo acquistando credibilità presso i governi occidentali.- - Vede delle possibilità per una pace duratura in questa tregua?- - Per noi la pace significa l'apertura delle strade e la possibilità di far transitare le merci, significa poter vivere una vita normale, realizzare la reciproca tolleranza e guardare ad un futuro insieme con l'Unione Europea-


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