OSLOBODZENJE 1:2
A Sarajevo tutte le compagnie commerciali sono chiuse e le aziende di pubblico interesse che continuano il loro lavoro si contano sulle dita di una mano: gli ospedali e i pompieri, il grande forno cittadino che produce il pane e la birreria, la fabbrica di sigarette che confeziona i pacchetti con la carta di vecchi libri e le redazioni dei giornali. Tra questi, Oslobodzenje (liberazione) é il quotidiano cittadino, prima della guerra raggiungeva una tiratura di 80/100.000 copie, inoltre vi si stampava una ventina di altre pubblicazioni
tra queste; una rivista settimanale, una mensile, inserti, dispense universitarie ecc ...Lavoravano al giornale 220 persone tra giornalisti, impiegati e tipografi. Nei primi mesi di guerra, solo una ventina di essi continuarono a recarsi al lavoro, più tardi sono progressivamente aumentati fino ad arrivare a 150, di cui la metà circa appartengono al vecchio personale.

In questi anni di guerra il giornale ha ricevuto ben 15 premi internazionali, - Ma, - sottolinea il caporedattore - ben pochi aiuti concreti.- nel 1992 viene dichiarato "News Paper of the World" per la verità, il coraggio e l'indipendenza con cui viene redatto. Oslobodzenje é sempre stato un quotidiano indipendente, dove tutti lavorano liberamente in una redazione che si autodefinisce multinazionale. - Questa settimana, Boro che é serbo, dorme in questa branda, la prossima ci dormirà un croato o un musulmano, - spiega il caporedattore - non ci sono problemi tra di noi, queste brande sono brande internazionali. Siamo stati costretti a scendere nel rifugio antinucleare a causa dei bombardamenti. Qui si avvicendano tre redazioni, composte da una dozzina di persone più i tipografi. Lavoriamo, mangiamo e dormiamo nel rifugio, per turni che durano una settimana. Qui non arriva la luce del giorno, é come lavorare in una catacomba. Le rotative funzionano per mezzo di un generatore di corrente elettrica, che produce anche la luce per il rifugio e per i locali dei tipografi.

L'edificio é molto vicino alle linee del fronte e spesso, venire al lavoro é come giocare alla roulette russa, perché il furgone che trasporta il personale passa davanti ai cecchini. Il nostro autista é stato ferito diverse volte, abbiamo anche avuto alcuni colleghi uccisi. Comunque nonostante la precaria situazione logistica e strutturale, Oslobodzenje é sempre uscito, tutti i giorni, raggiungendo i suoi lettori che se lo passano di mano in mano. Ogni copia viene letta da almeno 10/12 persone. Il formato é ridotto a otto pagine, di cui due per i necrologi. I colori non sono più gli stessi di prima, potendo usare solo quelli disponibili, quando sta finendo il rosso si usa il rosa, o il verde chiaro. Per le copie di prova che escono per prime dalla rotativa, viene adoperata la facciata bianca della carta già usata in precedenza. La tiratura non supera mai le 2.000 copie, la carta disponibile é scarsa e nessuno può dire con certezza se e quando se ne potrà ricevere di nuova. La prima fornitura, dopo l'inizio dell'assedio, sette rotoli, arrivò dalla Francia nell'estate del 1993. Fù come se il sole fosse tornato a splendere su di noi. - conclude il sig. Halilovic, capo redattore.-

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