theatlantic.com - july/august 2015 issue - Graeme Wood - Il conflitto religioso globale non finirà fino a quando le persone interpreteranno letteralmente i testi, la religione sarà una fonte di conflitto. - Gli ultimi due decenni hanno generato numerose iniziative interreligiose e iniziative di comprensione interreligiose, a volte, ristretti solo a musulmani e cristiani. La loro premessa: capire è perdonare, e conoscendo di più su l'un l'altro, impareremo che tutte le religioni condividono un interesse fondamentale per lo sviluppo umano universale. Ma oggi come in futuro, staremmo meglio con meno comprensione invece che di più. La comprensione dei cristiani, da parte dello Stato Islamico ha solo confermato la sua opinione che la Trinità è una fantasia del politeismo; coloro che odiano l'Islam leggono il Corano e scoprono che il suo autore comanda l’amputazione punitiva. La convinzione che ogni testo sacro sia una prolissa parafrasi delle Regole d'oro, richiede, tra le altre cose, un rispetto piuttosto basso per quei testi, e neanche tanto la loro comprensione. Come gli eventi dell'anno passato suggeriscono, tutti contengono le ricette, non solo per la pace, ma per il conflitto, il che significa che fino a quando ci sono persone di mentalità letterali, la religione probabilmente rimarrà tanto una forza avnzata come una forza retrogada. |