http://www.maurizioblondet.it/ 27 luglio 2017
Orbán: il discorso di un patriota di Giampaolo Rossi
UN DISCORSO PER NOI
Più che un discorso è una visione dell’Europa, un’aspirazione, un progetto di difesa e salvezza di una civiltà minacciata da una globalizzazione selvaggia, impietosa e senza scrupoli. Le parole di Orbán non riguardano l’Ungheria ma l’essenza stessa della nostra identità europea dilaniata dalla dissoluzione globalista imposta dalle élite tecnocratiche e apolidi. Buona lettura.
OMAGGIO A TRUMP Orbán ritiene l’elezione di Trump il sintomo di un conflitto che può emergere nel mondo occidentale «tra l’élite transnazionale globale e leader nazionali patriottici». E per misurare l’importanza di questo cambiamento, Orbán cita un passaggio del discorso di Trump:
LIBERTÀ ECONOMICA
LA TRAPPOLA DEL DEBITO «Passo dopo passo, l’Ungheria è riuscita ad affrontare tutte queste questioni (…) e oggi cresciamo quasi il doppio della media dell’Unione Europea (…) e siamo in grado di fornire posti di lavoro per tutti coloro che vogliono lavorare. Pochi paesi del mondo sono in grado di farlo. Noi siamo uno di questi. Nel 2010, su una popolazione di 10 milioni di abitanti, solo 3,6 milioni di ungheresi avevano un lavoro e solo 1,8 milioni pagava le tasse (…). Oggi in Ungheria 4,4 milioni di ungheresi lavorano e 4,4 milioni pagano le tasse».
ASSET STRATEGICI
DEMOGRAFIA «Molti di voi hanno notato che in Ungheria spendiamo una grande quantità di soldi sulle politiche per la famiglia. Volete sapere da dove prendiamo questi soldi? Li prendiamo dalle multinazionali sotto forma di tasse speciali». In tutto, spiega Orbán circa 500 miliardi di fiorini (quasi 2 miliardi di euro) prelevati da banche, assicurazioni, società energetiche e telecomunicazioni e poi indirizzate a politiche demografiche e di supporto familiare.
IMMIGRAZIONE «Qualcuno sostiene che l’integrazione risolverà il problema. Ma non siamo a conoscenza di alcun processo di integrazione riuscito. (…) Dobbiamo ricordare ai difensori della “integrazione riuscita”, che se persone portatrici di visioni contrastanti vengono a trovarsi nello stesso paese, non ci sarà integrazione, ma caos». «È del tutto evidente che la cultura dei migranti è in opposizione radicale alla cultura europea; e idee e valori in conflitto si escludono a vicenda. Pensiamo al rapporto uomo-donna nella cultura islamica: per gli europei hanno gli stessi diritti mentre per i musulmani ciò è inaccettabile. Questi due approcci non possono coesistere, ed è solo una questione di tempo che uno o l’altro prenda il sopravvento». «L’Immigrazione non può essere una risposta ai problemi economici. È come se dei naufraghi in mezzo all’Oceano inizino a bere l’acqua del mare: non smorzeranno il problema della loro sete ma l’aumenteranno».
SOLIDARIETÀ E poi un passaggio che servirebbe da lezione ai timidi e paurosi governanti italiani: «L’Ungheria si è difesa – e ha difeso l’Europa allo stesso tempo – contro il flusso migratorio e l’invasione; e per farlo ha speso 260-270 miliardi di forini. L’UE ha rimborsato solo una piccola parte di tale somma. L’Unione europea non dovrebbe parlare di solidarietà fino a quando non rimborserà all’Ungheria quanto deve. Fino ad allora, suggerisco di esercitare più modestia».
L’IMPERO SOROS «Come al solito, quando l’élite si rivolge contro il proprio popolo, c’è sempre la necessità che gli inquisitori lancino procedimenti contro chi esprime il parere della gente» (…) Per questo non dobbiamo pensare alla lotta di fronte a noi come una cospirazione globale, ma dobbiamo descriverla e considerarla nel modo più ragionevole possibile (…) esiste un PIANO SOROS che lui stesso ha descritto. Il piano si compone di quattro punti: Ogni anno centinaia di migliaia di immigrati – se possibile un milione – devono essere trasferiti nel territorio dell’Unione Europea dal mondo musulmano» Ciascuno di essi deve ricevere un importo di 15.000 euro (…) in modo da mantenere un flusso continuo (…) ciò che nella terminologia politica europea è chiamato “fattore di attrazione” (…) un importo superiore al salario medio annuo ungherese» I migranti devono essere distribuiti tra i paesi europei nell’ambito di un meccanismo obbligatorio e permanente» Deve essere istituita un’Agenzia europea per l’immigrazione che prenda tutti i poteri decisionali svuotando di ruolo gli stati nazionali»
Questo è il PIANO SOROS. L’ISLAMIZZAZIONE DELL’EUROPA «I partiti democristiani in Europa non sono più cristiani: cercano di soddisfare i valori e le aspettative culturali dei media liberal e dell’intellighenzia. I partiti socialdemocratici non sono più socialdemocratici: hanno perso il proletariato e ormai sono i difensori della globalizzazione di una politica economica neo-liberale». «l’Europa attualmente si sta preparando a consegnare il proprio territorio ad una nuova Europa, meticcia e islamizzata (…). Perché questo accada è necessario continuare la de-cristianizzazione dell’Europa. La priorità deve essere data alle identità di gruppo piuttosto che alle identità nazionali e la governance politica deve essere sostituita con la burocrazia».
NOI IL FUTURO «Oggi l’Ungheria è l’ostacolo primario all’attuazione del piano Soros (…) Per questo ci sono forze in Europa che vogliono vedere un nuovo governo in Ungheria così da indebolire il blocco dell’Europa centrale che si oppone al progetto di islamizzazione». Poco prima Orbán aveva rivendicato l’importanza di Visegrád Four, l’accordo tra Varsavia, Praga, Bratislava e Budapest, facendo parlare con una sola voce «gli entusiasti polacchi, i sempre cauti cechi, i sobri slovacchi e i romantici ungheresi» «Venticinque anni fa qui in Europa centrale credevamo che l’Europa fosse il nostro futuro; oggi ci sentiamo di essere il futuro dell’Europa». … Lontani anni luce dalla pavida politica italiana, non tutto è perduto… e la lotta è appena iniziata. Leggi anche: Orban sfugge alla morte e pronuncia un discorso sul Nuovo Ordine Mondiale di Sergio Basile Il Convoglio del primo Ministro Ungherese Viktor Orban, coinvolto in uno strano incidente in Romania
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