Fonte: Diario de Octubre http://www.controinformazione.info/ Feb 17, 2017
La NATO riconosce di essere dietro l’ondata di censura nell’Unione Europea Traduzione e nota di Luciano Lago
Dall’inizio dell’anno, vari collettivi francesi vanno denunciano il coinvolgimento del calamitoso giornale “Le Monde” nella retrocessione della libertà di espressione e nella creazione di reti di censura.
Le Monde è uno di quei giornali dei quali non è chiaro perchè vengano qualificati come “prestigiosi” nè cosa abbiano a che vedere con l’informazione obiettiva. Si tratta di un giornale di proprietà di grandi gruppi finanziari monopolisti e, inoltre, sovvenzionato annualmente dal governo francese con cinque milioni di euro. Il giornale ha creato una base di dati, che viene denominata come Decodex, per etichettare chiunque a sua discrezione. Se il lettore va a consultare la base di dati e inserisce un indirizzo web nella finestra di ricerca, ottiene una classificazione della fonte che consiste in quattro colori che sono gli stessi che utilizzano le forze di polizia quando richiedono i documenti di identità e consultano la propria base di dati:
1-Verde: sono Le Monde ed il suo circolo di amici, media controllati dallo stesso padrone, quelli di proprietà di grandi monopoli e sovvenzionati dal governo; 2-Arancia: sono quelli dubbiosi e poco affidabili, il lettore deve fare attenzione e non fidarsi; 3-Rosso: quelli in rosso sono sempre i pegiori, cospiratori, populisti e paranoici….. 4-Azzurri: sono i siti web di satira, scherzi, da non confondere con l’informazione sertia, obiettiva e responsabile.
Noi abbiamo sempre pensato che questo tipo di classificazione sia una idiozia che corrisponde ad una forma di inquisizione che appartiene soltanto alla testa malata dei giornalisti di regime o a quelli dell’Udienza Nazionale, tuttavia i responsabili della “Rete Voltaire” hanno individuato questa come una forma ancora peggiore: si tratta coloro che stanno sospingendo verso la Santa Chiesa Mediatica, oltre a Google e Facebook, ci sono i responsabili della NATO a voler esercitare il controllo sul web(2).
Non possiamo fidarci di nessuno. Credevamo che Le Monde operasse per proprio conto, che fosse un giornale indipendente, ma risulta invece che non si limita soltanto ad operare per conto dei propri capi, quelli che hanno messo il denaro (i grandi monopoli ed il governo) ma che, inoltre, risulta che sia la stessa NATO che sta muovendo i fili. L’obiettivo di Le Monde non è quindi quello di informare ma piuttosto quello di attuare una missione di tipo prebellico-militare, la stessa della NATO: combattere l’influenza della Russia. Già questo concetto lo dicevano spesso il senatore McCain e gli esponenti neocons : la Russia è colpevole! Prima, adesso e sempre!
Nota: In Italia ci stanno pensando la Boldrini e la senatrice Gambaro ad importare un sistema similare a quello del Decodex ma sarà anche qualche cosa di peggio poichè si ripromettono di passare da un disegno di legge per la repressione ed il controllo delle idee sul web e reprimere tutto ciò che sia difforme dal “Pensiero Unico”, ricorrendo al pretesto della “presunta diffusione dell’odio” o della diffusione di “notizie false esagerate e tendenziose”. Un progetto che in origine è stato previsto dal Parlamento Europeo e che si vuole attuare con il preciso obiettivo di annientare la libertà di opinione e la controinformazione libera rispetto al monopolio dei grandi media di proprietà dei gruppi dominanti. Si comprende che dietro questo progetto esiste una centrale di potere esterna che dispone e programma il controllo dell’opinione pubblica, come di prammatica nei regimi totalitari, anche in quelli travestiti da “democrazie”. Lo aveva da tempo preannunciato l’ex dissidente sovietico Vladimir Bukovskij: l’Unione Europea sempre più simile ad un mostro come era l’Urss, guidato da burocrati autoeletti e fondato sulle minacce finanziarie” . Bukovsky, in una conferenza nell’ottobre del 2000, riportata di recente su Italia Oggi, se n’era uscito con affermazioni che sembrarono allora esagerate, che forse lo sono, ma che – alla luce degli ultimi eventi – rischiano di essere semplicemente profetiche. “La UE, diceva Bukovskij, è come un nuovo mostro che risulta straordinariamente simile a quello che abbiamo appena seppellito»
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