http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/ http://megachip.globalist.it/ 4 aprile 2017)
Verità per Giulio, anzi gas per noi di Alessandro Gilioli
In Egitto l'Italia non ha più un ambasciatore e l'Eni fa, come sempre, diplomazia parallela.
Gli ultimi giorni sono stati tristi e, allo stesso tempo, chiarificatori per capire come evolve il caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso poco più di un anno fa dai sicari dei servizi segreti egiziani. Ieri infatti i genitori di Giulio hanno fatto una conferenza stampa per tenere alta l'attenzione sull'omicidio del figlio e per fare un appello a papa Francesco. Bergoglio andrà in Egitto a fine mese. Papà e mamma Regeni hanno chiesto a Bergoglio di parlare di Giulio durante la sua visita e di chiedere, anche lui, la verità sulla sua morte. La settimana scorsa invece a parlare è stato l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. Anche lui è andato in Egitto: ci va spesso ultimamente, specie da quando in Egitto l'Italia non ha più un ambasciatore e l'Eni fa, come sempre, diplomazia parallela. Già, ma che tipo di diplomazia? Descalzi ha visto il dittatore Al Sisi e poi ha dichiarato: «Oggi è un giorno molto importante perché ho incontrato il presidente per parlare del giacimento di Zohr. Penso che Zohr sia il giacimento più importante mai scoperto nel Mar Mediterraneo L'Egitto sta davvero vivendo una nuova fase nelle scoperte di gas: abbiamo scoperto Zohr, ma abbiamo anche Nooros, abbiamo un pozzo a Baltim, e abbiamo un giacimento nel deserto occidentale». Il giacimento Zohr è stato scoperto da Eni nell'agosto del 2015, sei mesi prima che i servizi egiziani uccidessero Regeni, ed è appunto il più grande giacimento di gas mai rinvenuto nel Mediterraneo, con un potenziale complessivo di 850 miliardi di metri cubi di gas. In Italia abbiamo uno Stato che attraverso ministri, governatori di regioni e sindaci ogni giorno espone lo striscione "Verità per Giulio". Poi abbiamo la prima azienda di cui lo Stato è principale azionista - lo stesso Stato che espone gli striscioni gialli - che svolge diplomazia parallela in Egitto, fa affari con il regime che ha torturato e ucciso Giulio, progetta con questo regime futuri e ancor più succulenti affari. Lo stesso regime che prima ha torturato e ucciso Giulio Regeni, poi ha depistato le indagini e infine ammazzato altre quattro persone mettendo i documenti di Regeni a casa loro, per far credere di aver trovato i colpevoli. Una mattanza, una striscia di sangue e di delitti di Stato. Decidete voi, cos'è meglio. Cioè se è meglio fare quello che conviene, gli affari, l'energia, i combustibili. Oppure se è meglio fare ciò che è giusto, cioè rompere le balle all'Egitto finché non avremo la verità per Giulio. L'importante è che non ci prendiamo per i fondelli. Chi espone striscione con su scritto "verità per Giulio" forse farebbe meglio a sostituirli con la scritta "gas egiziano per noi".
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