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Curzio Malaparte, un avventuriero in via Solferino

 

Luglio 1957 moriva Curzio Malaparte (pseudonimo di Kurt Suckert), scrittore, saggista, giornalista e grande inviato. Era nato a Prato il 9 giugno 1898. Fra le sue opere principali i romanzi «Kaputt» (1944) e «La pelle» (1950) . 

 

L’arrivo al Corriere

Dopo l’esperienza come ufficiale nella Grande guerra e l’entusiastica adesione al fascismo rivoluzionario degli esordi , Malaparte lavora come redattore capo al «Mattino» di Napoli e poi come direttore della «Stampa» di Torino;viene assunto al «Corriere» dal direttore Borelli con un contratto che, con la chiara intenzione di controllarne l’operato, prevede «la stesura di 2 articoli al mese di Letteratura straniera o — previo accordo con la Direzione — di impressioni da Paesi esteri». Malaparte è preceduto da una fama di ottimo giornalista, ma anche di personaggio estroso e imprevedibile: «Un avventuriero in via Solferino», così il collega Arturo Tofanelli ne riassume la collaborazione con il C«orriere», che dura dal 1932 al 1943. 

 

Inviato di guerra

Alla fine del 1935 Malaparte, «graziato» da Mussolini, può rientrare dal confino e riprendere a pieno titolo al collaborazione con il «Corriere», per il quale svolgerà il ruolo di inviato speciale e corrispondente di guerra sino al 1943. Nel gennaio 1939 Malaparte scrive alcune corrispondenze dall’Etiopia italiana che hanno grande successo presso il pubblico dei lettori e vengono apprezzate persino da Mussolini, che non lo ha mai avuto in grande simpatia. Dopo lo scoppio della guerra viene richiamato e mandato come capitano di reggimento sul fronte francese. In seguito, da ufficiale comandato e corrispondente dell’ufficio stampa dell’esercito, si sposta sui fronti principali del conflitto, da cui continua a inviare le sue corrispondenze. Da Atene racconta nel 1941 la campagna italiana di Grecia, poi partecipa alle operazioni dal fronte sovietico e finlandese sino al 1943. L’ultima corrispondenza arriva da Stoccolma ed è datata 14 luglio 1943, pochi giorni prima della caduta del regime. 

 

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