Originale: The Dawn 1° ottobre 2017
Il Che e la sua eredità di Joao Pedro Stedile Traduzione di Maria Chiara Starace
Il 9 ottobre saranno 50 anni dall’assassinio di Che Guevara. Fu arrestato e ferito l’8 ottobre 1967 e giustiziato con colpi di arma da fuoco, su ordine diretto della CIA, all’ esterno di una piccola scuola rurale, nel villaggio di La Haguera, nella provincia di Vallegrande, in Bolivia. Ero lì, per le celebrazioni del 40° anniversario della morte. Non ho mai capito in che modo Che Guevara fosse entrato in quella zona di montagne spopolate, a 3.000-4.000 metri, senza la presenza di nessuna massiccia organizzazione ad appoggiarlo. Oggi quel luogo è fermo nel tempo e la miseria di quella zona è la stessa di sempre. Anche con un governo popolare, possiamo stabilire che costruire una città capitalista uguale, giusta è una missione che richiede decenni di accumulazione di forza da parte della gente organizzata. Non è sufficiente arrivare al governo, come pensavano i partiti di sinistra. L’immagine del Che e la sua eredità sono state sempre realmente controverse e sono state manipolate da destra e da sinistra. Per la Sinistra, la maggior confusione è stata creata dalla narrazione del regista francese Régis Debray che ha diffuso un libro che riassume le idee del Che e che narra le azioni di un piccolo gruppo di combattenti senza tempo che hanno adottato le tattiche di guerriglia per sconfiggere gli oppressori. Questo non è accaduto in nessun paese, meno di tutto nella vittoria del popolo cubano nel 1959. L’eredità del Che è molto più importante ed è per questo che, 50 anni dopo il suo assassinio, è ancora praticamente presente in tutto il mondo e in ogni generazione. Il Che non è stato un avventuriero, un guerrigliero o un eroe solitario. Il Che ha praticato coerentemente le idee che predicava ogni giorno, come ha affermato sua figlia in un documentario. Oltre alla coerenza, però, la sua esperienza di vita ci ha lasciato molti esempi da studiare e da seguire. Ha sempre difeso l’importanza dell’istruzione, in modo che i giovani, i militanti, ma, sostanzialmente tutti, possano dominare l’ambito della conoscenza scientifica per risolvere più velocemente i problemi delle persone e possano avere una vita più lucida e degna per tutti. Il Che ripeteva le parole Martí: “Soltanto la conoscenza può realmente rendere libere le persone!” Ha sempre difeso la vita semplice e lo spirito di sacrificio tra i leader, essere i primi quando si tratta del lavoro e gli ultimi quando si tratta del profitto. Un pratica, questa che i leader dei partiti di sinistra si sono lasciati alle spalle anni fa. Ha difeso la solidarietà e l’internazionalismo. “E ’necessario indignarsi per qualsiasi ingiustizia compiuta contro chiunque, in qualsiasi luogo del mondo. Se difendiamo questo principio, allora siamo amici”, ha risposto a una compagna uruguaiana che gli chiedeva se era suo amico.” Ha partecipato alla rivoluzione cubana e ha occupato ogni possibile carica pubblica: Comandante delle Forze Armata, Ministro, Presidente della Banca Centrale. Anche così, però, ha scelto la sua vocazione di “missionario” ed è andato in Congo, in Africa e poi in Bolivia. Ha contribuito a organizzare i paesi e i governi popolari in un fronte antimperialista che si concluse con la creazione dell’OSPAAL (Organizzazione di Solidarietà dei popoli dell’Africa, Asia e America Latina). In tutte le sue attività e gesti, è sempre stato un umanista e ha considerato il socialismo come mezzo di acquisire opportunità più giuste, più sensate e più uguali. Ha difeso idee controverse mentre costruiva il socialismo cubano, come, per esempio, promuovere l’industrializzazione e l’indipendenza politica come modo più rapido per risolvere i problemi della gente. Aveva soltanto 39 anni quando fu assassinato, ma la sua vita sembra sia durata decenni. Per tutto questo la Destra, i capitalisti, gli “dedicano” così tanto odio: sanno, infatti, che la sua eredità continuerà a influenzare i giovani e i lavoratori. E un giorno le sue idee e pratiche saranno egemoni. Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/che-and-his-legacy
|