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16.11.2016
I crociati della menzogna dalla prima alla seconda guerra fredda. Ma l’aquila bicipite non cadrà…
di Teodosio
Non da oggi la stampa è un potente strumento di cui si servono le classi dominanti per mantenere il loro potere. Il “grande fratello” internazionale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, i tribunali, le polizie, gli eserciti e le moltissime strutture sovranazionali senza alcun controllo dal basso, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica.
Mai, però, come oggi il malcostume della stampa occidentale si è manifestato in forme così volgari e abiette.
Oggi in questa fase di decadenza del capitalismo la stampa occidentale ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo totalmente al servizio dei gruppi neo-con è una forma corrente di prostituzione.
Il dominio unipolare, mondialista e globalizzatore è in putrefazione ed ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque deve essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita.
Non si deve sottovalutare il pericolo rappresentato dalla propaganda e dalle menzogne di questo nemico dell’umanità. La menzogna, anche la più grossolana riesce sempre, soprattutto quando é insistentemente ripetuta per ingannare una parte dell'opinione pubblica. La ripetizione sino all'abbrutimento su quasi tutti i giornali e alla radio della stessa notizia falsa, riesce quasi sempre a disorientare, a creare confusione, a falsare il giudizio non solo degli ingenui, ma anche di molte persone di spirito. Ciò che è stampato, nero su bianco, ha sempre agli occhi del grande pubblico un valore di verità.
Questa tecnica della menzogna ereditata dall'hitlerismo e dal fascismo è metodicamente applicata e monopolizzata dalla propaganda americana. La stampa è diventata, nei paesi del Patto atlantico, un'industria di montaggio con produzione standardizzata.
I temi ideologici arrivano dall'America assieme ai carri armati ed ai missili a testata nucleare: si tratta della parte ideologica che ieri fu del piano Marshall ed oggi del pensiero neo-con e liberal che ha le sue radici nel liberismo. Veramente non so se si possa parlare di una ideologia precisa, giacché non si tratta mai con argomentazioni serie, ma di una disinformazione, di una propaganda, subdola che tende a convincere anche i più intelligenti, con lo scopo dichiarato di conquistare la maggior parte della società, influendo sulla parte meno esperta e attenta del pubblico facendo leva sulla volontà di soddisfare lo specifico della sfera degli interessi individuali abbandonando ogni spirito critico ed ogni visione sociale.
Tutta la "propaganda" organizzata in tutti i paesi occidentali governati dal dominio americano o dalle sue agenzie è un cumulo di menzogne. Basta dare uno sguardo alla stampa dei vari paesi per accorgersi che gli stessi temi vengono trattati in Inghilterra, in Francia, in Italia, in Belgio, che le stesse parole d'ordine, gli stessi slogan vengono lanciati dappertutto contemporaneamente.
Ultime e più recenti, le crociate antirusse delle nuove “verità” iniziate da Obama e dai suoi collaboratori condotte per suo ordine in tutti i paesi legati dal Patto atlantico. In Italia come in Inghilterra, come in Francia viene condotta la stessa campagna, sugli stessi temi, nella stessa forma, con gli stessi argomenti, con eguali parole: quinte colonne, traditori della patria, sanzioni ecc. ecc. Tutte le voci diverse dal coro vengono presentate come atti di sabotaggio, come complotti, e l'opposizione ad una politica di guerra come tradimento.
I temi trattati in questi ultimi anni dalla stampa del pensiero unico americanizzata sono principalmente i seguenti:
1) La sistematica diffamazione e falsificazione delle forze in campo (sociali, politiche ed economiche) che sono state determinanti alla vittoria nella seconda guerra mondiale ed alla liberazione dal nazi-fascismo. Si falsifica la storia delle guerre di liberazione nazionale; si vuol cancellare la memoria di milioni di morti che si batterono per la libertà ed il rispetto per la vita umana e per la propria patria invasa, per la propria nazione caduta in schiavitù sotto una feroce oppressione che applicava logiche di genocidio indiscriminato.
2) La diffamazione sistematica di quello che fu il ruolo dell’'Unione Sovietica (e della Cina).
Quest'ultimo è il tema centrale. Su di esso la stampa americana e filoamericana ritorna continuamente negli articoli, nel notiziario, nell'informazione falsa, nel commento tendenzioso.
Lo scopo è evidente. L'imperialismo americano prepara la guerra contro la Russia, contro la Cina e contro tutti i paesi che non accettano i diktat di Washington. La campagna ideologica e propagandistica ha quindi soprattutto per obiettivo la Russia.
A dire il vero dal sec. XIX ad oggi la campagna di calunnie e diffamazione contro la Russia Zarista, poi l'Unione Sovietica ed oggi la nuova Russia non é mai cessata un istante. Nessun paese del mondo é mai stato sottoposto ad un attacco denigratorio di questa durata. La fabbrica delle invenzioni non é mai in crisi. La stessa merce, le stesse menzogne vengono rimesse in circolazione con esasperante monotonia. Gli stessi argomenti ritornano, abbandonati oggi sono ripresi domani. Vi sono alcune idee fisse alle quali la propaganda del dollaro ritorna senza posa: l'aggressività dell'U.R.S.S. o della Russia, l'assenza di democrazia, i suoi partiti “fasulli” , la libertà inesistente…. Ma queste idee fisse sono ogni giorno accompagnate da un cumulo di notizie false, di testimonianze inventate, di interpretazioni tendenziose.
L'antisovietismo ieri e la russofobia oggi sono stati i mezzi più efficaci impiegati ieri da Hitler, Mussolini, Truman, Kennedy, Reagan ed oggi Obama e la Clinton per ingannare i loro avversari, ubriacare l'opinione pubblica e creare una psicosi di guerra.
Non è sempre facile per il grande pubblico comprendere che cosa si cela di falso e di tendenzioso dietro a certe notizie. I fatti s'incaricano poi di ristabilire la verità, ma occorre del tempo e spesso é necessaria una dura esperienza.
Quanti prima del 1941 in Italia e negli altri paesi erano convinti che l'Esercito Rosso era tecnicamente arretrato e mal equipaggiato, guidato da capi ignoranti, tenuto assieme solo da una disciplina terroristica, incapace di tener testa ai grandi eserciti moderni… Persino Hitler e Mussolini finirono col credere alle menzogne da essi stessi fabbricate: pensarono seriamente alla conquista di Mosca e dell'intera Russia. Ed ancora oggi sino a pochi anni fa si leggevano le stesse cose sull’esercito di Eltsin e sulle sconfitte in Cecenia…
Oggi non è più possibile far credere che l'esercito russo è un'accozzaglia di pezzenti allo sbando e la propaganda antirussa ha rettificato il tiro. I giornali del Patto atlantico ripetono a sazietà che l'esercito russo è una forza immensa, terribile, fanatizzata, pronta a lanciarsi ad un segnale di Putin e con l'aiuto delle quinte colonne, alla conquista dell'occidente e che i cosiddetti "popoli liberi" devono stringersi in un patto di difesa sotto la paterna protezione degli Stati Uniti.
Nel campo dell'azione ideologica e propagandistica i globalisti americani agiscono in Italia direttamente e indirettamente senza risparmio di mezzi direttamente con le ONG, Istituti, Università, TV, carta stampata, forti presenze in ogni tipo di Associazione, l’elenco è interminabile, si può dire che l’ “americanizzazione è quasi completa, sfugge solo la rete, il mondo dell’informazione indipendente di internet.
Subito dopo la liberazione la situazione era molto più favorevole per la stampa libera, ma progressivamente i luoghi del potere italiano hanno accettato una progressiva e poi totale sudditanza al dominio americano, per mezzo dei partiti al governo, delle banche e della quasi totalità delle imprese.
La libertà di stampa sancita dall'art. 21 della Costituzione, è diventata una beffa. Quale libertà di stampa vi può essere in un paese dove l’assoluta maggioranza dei media sono proprietà di monopolisti che esprimono la medesima politica e gli stessi interessi (Espresso, etc..).
Che cosa fare? Noi non possiamo certamente proporci di battere l’informazione globalista americana in una gara per l'acquisto di nuovi giornali, di Tv, ecc.. Saremmo sconfitti in partenza. Ma i dati in nostro possesso ed i pochi più sopra esposti testimoniano che possiamo e dobbiamo battere la disinformazione guerrafondaia sul terreno della diffusione di internet.
I compiti della nostra capacità di contro informazione in tutti i campi (dall'educazione dei ragazzi a quella informativa degli adulti) sono anzi oggi più complessi di ieri perché il livello politico delle persone anche in Italia è praticamente, dopo il dissolvimento dell’URSS, sceso a zero. L’informazione sulla “rete” deve perciò distinguersi non solo per la passione che la anima, ma per il suo alto livello educativo e per la messe di dati raccolti, di testimonianze dirette, di documenti filmati. Deve essere chiara, semplice e con la massima ed assoluta veridicità quindi credibilità.
Dobbiamo dunque migliorare e diffondere , rendere l’informazione più interessante per tutti gli strati della popolazione, per tutte le famiglie, per gli uomini e le donne di tutte le età, e di tutte le condizioni, dall'operaio all'ingegnere, dal contadino e al bracciante, all'artista e allo scienziato, eliminare ogni residuo di settarismo.
Non si tratta solo di risolvere un problema di diffusione e di organizzazione, per quanto questi problemi siano oggi essenziali. Si tratta anche di migliorare i giornali democratici. E la critica è l'arma più efficiente non solo per smantellare le menzogne e le argomentazioni dell'avversario, ma anche per mettere a nudo e correggere i difetti del nostro lavoro.
Pietro Secchia – Dirigente Comunista del P.C.I.
Fonte:
Da Rinascita - anno 1950 (Riaggiornato con pochissime correzioni)
Mi sono divertito ad aggiornare con pochissime correzioni quasi soltanto su date e nomi contemporanei allo scopo di sottolinearne l’ efficacia questo articolo di un importante dirigente comunista scritto nel 1950 esattamente 2 anni prima della nascita di Putin …
Si può leggere l’originale su http://www.resistenze.org/
A distanza di oltre mezzo secolo dalla pubblicazione questo scritto mantiene un’attualità del tutto sconcertante che dimostra come quella era solo una fase storica di quella guerra di cultura, civiltà e religione che è ancora del tutto in corso.
Una guerra di trasformazione violenta del mondo iniziata concretamente nel secolo XVIII dalla massoneria, in cui il modello anglosassone (e poi anglo-americano) costituiva il riferimento ed il soggetto politico tanto in Gran Bretagna quanto nella filiazione americana allora nascente.
La Rivoluzione francese, amica/nemica dei massoni anglosassoni, (ed il suo conseguente impero napoleonico e massonico) fu lo strumento di distruzione per colpire ed iniziare il rovesciamento dei sistemi religioso-culturale-politico-economico del mondo latino-cattolico già indeboliti come la Chiesa Cattolica Romana, che furono chiamati successivamente e dispregiativamente “ancien regime”.
(E su questo punto si potrebbe a lungo riflettere sulla naturale convergenza dei popoli latini-cattolici con quelli slavi-ortodossi contro il comune nemico… )
Successivamente la guerra napoleonica si spostò per abbattere il mondo slavo-ortodosso, guerra questa che è ancora del tutto in corsa…
Chiaramente dopo la disfatta avvenuta nel corso secolo XIX del sistema politico/valoriale/culturale cattolico nei paesi latini e la loro successiva eclissi, il modello politico e valoriale massonico nato dalla cultura protestante (luterana e/o calvinista) anglosassone si affermò col liberalismo laico della 2° metà ‘800 (e col liberismo in economia secondo la precisa esigenza e volontà del Regno Unito quale unica potenza mondiale di quel periodo..).
I fascismi latini del primo dopoguerra del sec. XX non hanno, ne forse potevano restaurare i sistemi valoriali precedenti, hanno solo rallentato o temporaneamente bloccato l’assimilazione anglosassone (oggi diremmo l’americanizzazione…).
Ad est continuò la demonizzazione e distruzione del sistema zarista Russo stretto diretto erede dell’Impero Romano Cristiano di Costantino, di Teodosio e poi dell’Impero Bizantino. Il momento tanto desiderato e organizzato si concretizzò nel 1917. La potenza dell’Impero marittimo britannico (che si sviluppava col metodo della guerra e del saccheggio) si scagliò contro l’impero terrestre… era l’occasione per abbattere l’odiato Impero Romano Cristiano di Santa Madre Russia, tagliare la testa ad oriente dell’antica Aquila Bicipite simbolo della Roma di Diocleziano.
Come arma erano stati inoculati nel “Corpo dell’Impero” da oltre 100 anni tutti i virus possibili (creati in occidente), quello “liberale/liberista”, quello socialista rivoluzionario, quello anarchico…e nonostante l’apparente alleanza nella guerra, per ultimo fu inoculato il “virus comunista”.
Ma la destrutturazione, la frammentazione e la successiva conquista dell’Impero Russo, fatto a pezzi, si bloccò in modo imprevisto…
La Russia non diventò la terra del caos come la Cina, apparve quasi subito durante la guerra un soggetto sgradito alla “liberal-democrazia”…il comunismo bolscevico che superò anche la guerra civile e riorganizzò lo stato..
Il comunismo russo si sviluppò con categorie valoriali e elementi propri, autoctoni e non importati dal sistema capitalistico anglosassone-massonico da cui derivava ideologicamente.
Soprattutto il comunismo staliniano si dimostrò nei fatti in molte categorie valoriali e sociali (nonché economiche) più vicino al sistema precedente zarista e ortodosso da cui derivava (sebbene in termini formalmente antitetici) che al nemico anglosassone liberale che gli era del tutto estraneo.
Nel comunismo russo si negava la dimensione spirituale della religione, si perseguitava la sua struttura ecclesiale, ma non si toccava nella sostanza l’etica cristiana e la sua scala valoriale, che ne restava intatta alle spalle, sebbene le degenerazioni interne del partito e la violenza esercitata, abbiano impedito una effettiva ed efficace realizzazione etica all’interno della società russa quale sostanza nascosta sotto la vernice rossa dell’ideologia.
Dopo la crisi Kruscioviana della destalinizzazione, il Cristianesimo, l’Ortodossia riaffiorò con forza nei cuori, nelle menti e a poco a poco si rese visibile. Il comunismo cessò di essere la lente attraverso la quale leggere la realtà.
Nuovamente il sistema massonico occidentale tentò, in un ruolo egemonico mai detenuto in precedenza, la destrutturazione dello stato, il saccheggio delle risorse intellettuali e naturali, la corruzione dall’interno del popolo russo.
Ma l’Ortodossia e la purezza, la forza dei cuori di coloro che mai avevano tradito la Patria dopo un decennio di martirio permisero al Paraclito di risollevare Santa Madre Russia.
Da qui origina la Russia moderna sempre erede di Roma antica (e della proiezione messianica di civiltà cristiana).
E da qui origina il suo preciso sistema di tolleranza e convivenza proprio di Roma antica, l’Impero Universale poi divenuto Impero Cristiano. Un sistema valoriale che assimila senza mai cancellare le esperienze e le civiltà precedenti, filtrandole attraverso la Parola, il Vangelo rivelato dall’Uomo-Dio.
Un sistema che si fa secondario e non primario, che prende dalla cultura ellenistica e non la cancella, che si trasforma nel cristianesimo, si trasfigura profondamente nei Sacri Palazzi di Costantinopoli, e nel suo corrispettivo d’occidente, il Sacro Romano Impero di Carlo Magno.
Purtroppo la lenta dissoluzione e diluizione nell’ideologia massonica illuministica del Sacro Romano Impero d’Occidente Absburgico del sec. XVIII trova a Vienna e poi a Parigi il suggello della propria fine nell’Impero napoleonico, antitesi assoluta dell’Impero cristiano.
La testa occidentale dell’antica aquila cade.
Ma ad oriente il sistema dei valori non crolla, la rivoluzione francese espressione della violenza massonica non arriva. Non passa. I milioni di morti della Guerra Patriottica, arrestano e distruggono l’impero anticristiano di Napoleone.
Purtroppo la Chiesa Cattolica rifiutò ingenuamente la protezione russa che Nicola I offrì nel dicembre 1845 a Papa Cappellari (Gregorio XVI) .
Una protezione che gli avrebbe valso il mantenimento del potere temporale ed una autonomia che si vide poco tempo dopo, nel 1870, perduta per sempre con l’ invasione senza neppure una dichiarazione di guerra dei Bersaglieri a Porta Pia e le successive violenze contro religiosi e religiose che ricordano quelle giacobine o quelle leniniste.
Estremisti, terroristi e violenti sono sempre gli stessi, cambiano solo le etichette.
Anche oggi l’impero anticristiano nelle sue varie forme è sempre lo stesso ed è il suo sistema valoriale e la sua dimensione etica che lo definiscono.
L’imposizione del Gender rappresenta una menzogna emblematica per la sua abnorme follia e gravità che il Comunista Pietro Secchia neppure poteva immaginare che sarebbe stata imposta dal suo partito in versione inizio secolo XXI come fedele nuovo suddito angloamericano.
E le sue parole sono assolutamente e dolorosamente attuali.
Oggi assistiamo in questa seconda guerra fredda, così simile per tanti aspetti alla prima, ad un nuovo e forse ultimo episodio, su una scala infinitamente maggiore e peggiore di quanto avvenuto nella metà del secolo scorso, poiché manca alla maggioranza degli europei una visione complessiva di quanto avviene e non vi è più alcuna capacità di opposizione militante se non in piccoli e determinati gruppi minoritari.
Resta la Preghiera e la speranza militante che porta anche al martirio…..
“La Verità è dalla nostra parte, e la vittoria sarà con noi.” Giuseppe Stalin 7 novembre 1941