http://www.panorama.it/ 12 maggio 2016
Dilma Rousseff, l'ex guerrigliera diventata presidente
Con l'impeachment si chiude la parabola politica di questa donna iniziata negli anni 60 nelle formazioni armate anti-dittatura
Sarà processata con l'accusa di avere truccato i conti pubblici, Dilma Rousseff, il trentaseiesimo presidente brasiliano. E sarà sospesa dalla carica presidenziale per i sei mesi che coincidono con le Olimpiadi di Rio, quando le sue funzioni saranno prese dall'attuale vicepresidente Michel Temer. La parabola politica di questa donna - iniziata giovanissima, negli anni 60, nelle organizzazioni socialiste brasiliane - potrebbe esseresi conclusa oggi, con un voto del Senato che di fatto ne ha decretato l'indegnità politica, ponendo anche la parola fine su una biografia attorno alla quale la stessa Rousseff, come lo stesso Lula, amico e compagno di lotte di una vita, aveva costruito la sua fortuna politica. Figlia di un avvocato e imprenditore bulgaro naturalizzato brasiliano con simpatie comuniste e della maestra elementare Dilma Jane Silva, Dilma - che oggi ha 69 anni - è cresciuta in un ambiente agiato e colto, a contatto con attivisti di sinistra, scrittori e intellettuali, studiando pianoforte e francese, a Belho Orizonte, dove ha frequentato le scuole, fino al liceo classico.
LE FORMAZIOMI ARMATE E LE TORTURE Quando ci fu il cruento golpe militare del 1964, e gli attivisti di sinistra cominciarono a essere perseguitati, Dilma - influenzata anche dalla vittoria della Rivoluzione cubana e dalla lettura dei saggi dello scrittore francese Régis Debray, come lei stessa ha raccontato nella sua autobiografia - decise che era giunto il momento di scegliere, di prendere le armi. Con altri suoi compagni, e con suo marito Cláudio Galeno Linhares, fece ingresso in una delle organizzazioni armate brasiliane dedite alle rapine e ai sequestri degli uomini d'affari che nacquero allora, in tutta l'America Latina, sulla scia dell'esempio della Rivoluzione cubana. Arrestata nel 1970, a soli 21 anni, fu trasferita al famigerato Operação Bandeirante (Oban), il centro di tortura istituito dalla dittatura militare. Dilma stessa - in quel reparto militare dove avrebbero dovato la morte centinaia di brasiliani - sarebbe stata torturata per ventidue giorni con percosse, waterbording ed elletroshock. Quando uscì di prigione, due anni dopo, denunciò le torture alle quali era stata sottoposta, indicando i nomi dei militari che ne furono autori, come il capitano dell'esercito Benoni de Arruda Albernaz.
IL SODALIZIO CON LULA Laureatasi nel 1977 in Economia, Dilma - con la fine della dittatura militare - Dilma collaborò insieme con l'ex marito Carlos Araújo - deputato statale nel 1982, 1986 e 1990 - alla rifondazione del Partito Laburista Brasiliano (PTB), che fu rifondato con il nome di Partito Democratico Laburista (PDT), entrando successivamente nel 2000 nel partito fratello di Ignacio Lula, il Partito dei Lavoratori cui lei è stata iscritta fino a oggi. Ha ricoperto cariche politiche di rilievo, come quella Segretaria per le Miniere e per l'Energia di Rio Grande do Sul negli anni 90, carica che le valse - dopo la vittoria di Lula nel 2002 e grazie all'esperienza di governo accumulata - la nomina a ministro dell'Energia nel primo governo di sinistra della Storia del Paese. Il resto è storia recente, compreso il sodalizio umano e politico con Lula. Giovanna d'Arco della sovversione, quando era giovane, leader di polso e di governo fino a oggi, in un ambiente come quello brasiliano dove farsi largo per una donna non è mai stato semplice. La parabola è al suo termine. La sua storia - dalla guerriglia alla presidenza brasiliana - si chiude probabilmente oggi. E a poco servirà quell'accusa rivolta ai magistrati di aver ordito un golpe contro di lei e - ha detto - anche contro la storia della sinistra brasiliana. Il Pt governa il Brasile dal 2002. La campana suona per tutti e il Brasile - come è avvenuto in Argentina - volterà pagina. |