www.reteccp.org 26 novembre 2016
Il referendum di Maurizio Cucci
Vorrei, anch’io, per una volta esprimere una personalissima opinione sul referendum che si avvicina minaccioso, per fare questo ho bisogno di un Prologo e di una Premessa:
Prologo: Il capostipite della dinastia dei Rothshild, Meyer Amschel Rothschild, dichiarò: “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non m’importa chi farà le leggi”. Questa affermazione è alla base della pratica del signoraggio. Per esempio, una banconota da 100 euro viene prestata allo stato che, dopo un anno, dovrà restituire, diciamo, 105 euro. La differenza fra il valore nominale di 100 euro, e il valore effettivo di una banconota, cioè il costo di carta e inchiostro, si chiama signoraggio.
Premessa: Dopo 250 anni, la famiglia dello Scudo Rosso, partecipa in forma azionaria a tutte le Banche Centrali del mondo, escluse la Corea del Nord, la Siria e, non so se la Banca Nazionale di Cuba è già caduta nelle mani degli azionisti privati, ma se non l’ha già fatto, lo farà molto presto. La Lybia e l’Iraq sono state acquisite di recente. Detto questo, non possiamo qui fare la storia di questa incredibile dinastia, e saltiamo decisamente agli anni ottanta, quando Mr Reagan e Lady Tatcher, con in mano un cartello che incitava i ricchi ad arricchirsi, iniziarono la demolizione delle risorse degli stati, predicando e facendo partecipare tutti all’era delle privatizzazioni. In Italia ci fu chi liquidò l’IRI, un Ente che conteneva tutte le aziende statali e/o parastatali, aziende che portavano profitti alla casse dello stato, profitti che erano anche una risorsa per pagare gli interessi sul debito. Allora si diceva che con il ricavato delle privatizzazioni si sarebbe pagato parte del debito. Vi risulta? A me no. Invece risulta, come scrive V, di informatieliberi.blogspot.it/: “La maggior parte delle privatizzazioni nel Mondo hanno reso i componenti della famiglia Rothshild i principali beneficiari”. Direi invece che gli Stati vennero notevolmente indeboliti, avendo sacrificato la maggior parte di quelle risorse che potevano coprire gli interessi sul debito, che invece cominciò a crescere. Di questo passo, arriviamo al presente storico, quando viene ordinato alla Grecia di fare nuovi debiti per pagare quelli vecchi. Vi sembra una cosa ragionevole? Voi fareste nuovi debiti per pagare il vostro mutuo? Sono sicuro di no. Invece l’ex buon Tsipras, dopo aver convinto i greci che era lui l’uomo che li avrebbe difesi, ha accettato misure di austerità ancora più pesanti di quelle che aveva rifiutato in un primo tempo.
Eccoci giunti al dunque: Allora, prima di giungere al referendum, è stata convocata una commissione di costituzionalisti che preparasse le riforme, poi le stesse, sono entrate nelle commissioni parlamentari dove, con un colpo di mano senza precedenti, sono stati sostituiti i membri del PD che erano contrari. Poi, non ho capito perché, la riforma è stata votata tre volte anche da coloro che oggi vi si oppongono. E ancora perché mai sono stati convocati i costituzionalisti se poi non si è prestato loro alcun credito, infatti oggi sono tutti membri dei comitati del no. Insomma, una riforma costituzionale fatta da un governo non eletto, che non ha il consenso dei due terzi del parlamento. Parlamento sui cui banchi siedono deputati eletti con una legge elettorale, dichiarata incostituzionale dalla stessa Corte Costituzionale. Un bel casino a dir poco.
Fausto Bertinotti, qualche settimana addietro, intervistato da Alessandro Franzi de Linkiesta ebbe modo di dire: “succede che tu sia sull'orlo di una crisi precipitante ma che questa situazione non venga mai superata, perché non è possibile superarla a meno di una crisi che vedremo spuntare prossimamente … Ma che viene da fuori … finché stai dentro il sistema non succede niente” … Tsipras ha tradito il suo elettorato, accettando le richieste della troika, per rimanere dentro il sistema. Uscirne avrebbe innescato una crisi immediata e nessuno l’avrebbe più aiutato. Invece così non è successo niente, i greci sopravvivono, anche se sempre peggio, ma la crisi non si è innescata. Credo che sia questa la vera ragione del si, finchè stai dentro al sistema non succede niente. Non importa che la riforma sia un orrido senza pudore, non importa che la povertà raddoppi, ma sei dentro il sistema. L’alternativa è una crisi immediata che porterebbe, in men che non si dica, al fallimento del paese Italia. Lo spread si sta già alzando, cosa pensate che succederà il 5 dicembre se vincesse il no, quando gli interessi sui Bot cominceranno a crescere e giunti alla data del ritiro varranno qualche punto in meno del capitale versato? Personalmente credo che regrediremo a grandi passi verso l’epoca Napolitano-Monti-lettera della UE.
Ora cos’è meglio; accettare un aumento dell’emarginazione e della povertà, una restrizione della sovranità di Regioni e Comuni, a favore del centralismo dello stato. La riduzione della sovranità del parlamento che non avrebbe più facoltà di decidere se entrare in guerra oppure no. Il rischio di un paese governato con una maggioranza fittizia, dove un terzo del parlamento è maggioranza e governa contro i due terzi che stanno all’opposizione … Oppure un paese in bancarotta, aziende in crisi e governi tecnici non eletti che spingono verso il baratro l’intero popolo italiano. Cari amici lettori, a mio personalissimo parere è proprio di questo che tratta il minaccioso referendum che ci aspetta dietro l’angolo. Cos’è meglio proprio non lo so, ma quello che capisco è che, comunque vada sarà un successo per coloro che detengono il nostro debito (indovinate chi sono) i quali, se vince il si continueranno per la loro strada con sempre meno ostacoli e, se vince il no, si potranno comprare per pochi soldi i migliori asset di un paese ormai allo sbando. Ecco cui prodest questo referendum … Che cosa ne traggono gli italiani se non sangue sudore e lacrime? Quanti saranno i suicidi che perderanno il controllo del ritmo del denaro? Quanti quelli che non potranno più curarsi perché le medicine costeranno troppo? Quanti gli espropriati che non riusciranno più a pagare le tasse? Eccetera eccetera.
L’ottimo costituzionalista Oneida, ha tentato, senza riuscirci, di rimandare il tutto … anche un’astensione di massa che riuscisse ad inficiare la validità del referendum sarebbe utile, in modo da ricominciare tutto da capo. Insomma, per quel che mi riguarda io non mi sento interpellato da questo referendum, non è nel mio interesse che si va a votare, per me, domani andrà peggio di oggi in ogni caso!
Grazie per la gentile attenzione Maurizio
Per saperne di più sui Rothschild: http://www.reteccp.org/biblioteca/disponibili/guerraepace/potere/rotshield/rotshield0home.html
Sulla Sovranità monetaria: http://www.reteccp.org/biblioteca/disponibili/guerraepace/potere/money/money00.html
Sul Nuovo Ordine Mondiale: http://www.reteccp.org/biblioteca/disponibili/guerraepace/potere/nwo/nwo.html
Sul Referendum: http://www.reteccp.org/primepage/2016/democrazia16/noallariforma.html
|