Fonte: Hispan Tv http://www.controinformazione.info/ Feb 12, 2016
Grecia: scontri disordini, caos e manifestazioni in tutte le città
La polizia greca si è scontrata violentemente con centinaia di agricoltori che manifestavano ad Atene contro la riforma delle pensioni che il Governo sta negoziando con gli organismi finanziari internazionali Alcune centinaia di agricoltori si sono radunati oggi nella capitale greca per una manifestazione di protesta contro che durerà due giorni contro la riforma delle pensioni e le misure di austerità annunciate dal Governo. I manifestanti hanno tentato di entrare all’interno del palazzo ma la polizia li ha respinti usando gas lacrimogeni. Ad Atene si è realizzata una nuova giornata di proteste, scioperi e tensioni. Almeno un migliaio di coltivatori si sono ritrovati nella capitale ellenica in segno di protesta contro l’aumento delle tasse previsto dal Governo e contro la riforma delle pensioni, la cui misura più contestata è il taglio (dal 15 al 30%) per gli assegni dei pensionati che lasceranno il lavoro a partire dal 2016.
Sarebbe questo l’ennesimo provvedimento emanato ai danni dei pensionati greci negli ultimi sei anni. I sindacati di categoria denunciano che le misure richieste da Ue e Fmi porterebbero a un taglio del‘85% del reddito annuo di diversi attori sociali: in primis gli agricoltori. Dall’isola di Creta è arrivato all’alba un traghetto con a bordo un folto gruppo di manifestanti . Di fronte il ministero dell’Agricoltura gli agricoltori hanno urlato slogans, innalzato cartelli ed hanno lanciato pomodori, ortaggi e pietre contro la polizia che li aveva bloccati nel tentativo di entrare nell’edificio per occuparlo simbolicamente. I reparti antisommossa della Polizia greca hanno reagito realizzando cariche contro i manifestanti con i gas lacrimogeni. “Hanno tentato di spingere la polizia sino all’ingresso del Ministero — ha riferito un portavoce delle forze dell’ordine — La polizia ha usato gas lacrimogeni per fermare la folla”. Si preannunciano almeno due giorni di marce e mobilitazioni per gli agricoltori ellenici, stremati dalle misure di austerità che hanno soffocato il Paese negli ultimi anni e dalle politiche della UE che permettono di importare prodotti a basso costo provenienti dal Nord Africa. Non solo gli agricoltori ma anche altre categorie di lavoratori negli ultimi giorni hanno partecipato alle proteste contro la riforma previdenziale, come medici, infermieri, ingegneri, dottori, dentisti, avvocati, ecc.. Intanto rimane anche oggi il blocco autostradale presso i due principali valichi di frontiera tra Grecia e Bulgaria a seguito delle proteste ad opera degli agricoltori, che nei scorsi giorni avevano bloccato i confini usando i loro trattori. Forti tensioni si sono registrate quando martedì scorso i camionisti bulgari avevano organizzato un contro-blocco ostacolando il passaggio dei mezzi. La Grecia si trova ancora in recessione. Secondo una nuova stima la crescita nell’ultimo trimestre rimane negativa (-0,6%). L’incertezza sulla sostenibilità del debito pubblico greco resta alta. Nelle scorse ore Poul Thomsen, capo economista del Fondo monetario internazionale, ha spiegato che senza un concreto piano strutturale di riduzione del deficit “presto i timori di Grexit si riaffacceranno”. Le politiche attuate dalla Commissione Europea sono state un completo fallimento. La situazione è peggiorata e la gente è sempre più esasperata. Monta la rivolta contro il Governo e contro Tsipras considerato un traditore ed un “venduto” che si è piegato alle direttive delle autorità europee e dei potentati finanziari che vogliono mettere in ginocchio l’economia greca per recuperare tutte le risorse restanti del paese. Un grande stato di frustrazione e di rabbia si registra fra la popolazione. Nota: Mentre in Italia la gente si guarda il Festival di San Remo e tutti i media distraggono l’opinione pubblica con i diritti delle “coppie gay”, in Grecia la gente esasperata scende in piazza per reclamare i diritti sociali, quelli del lavoro, delle pensioni, dell’assistenza sanitaria, della dignità, che sono stati calpestati. |