Fonte: http://www.dedefensa.org/ http://www.comedonchisciotte.org/ Venerdì, 15 luglio2016
Il crepuscolo a Nizza traduzione Bosque Primario
In qualsiasi attentato, l'effetto aumenta per le sue componenti di orrore e di panico che seguono a queste forme di aggressione cruente e anche per il dubbio stesso che riaffiora sulla destrutturazione caotica della nostra civiltà, e per l'ansia che può generare un dubbio come questo. L'attentato di Nizza è stato effettuato in un modo assolutamente barbaro e indiscriminato, pieno di sangue, di morte e di simboli terribili, in un 14 luglio che è non è solo il giorno della Repubblica ma che rappresenta anche le radici della modernità, pertanto non può essere ridotto a un problema della sola Francia ma ha altresì una rilevanza asolutamente mondiale.
L'esempio più lampante sono gli Stati Uniti, una potenza di solito isolata dal resto del mondo per la certezza che ha in sé, dove gli errori immediati e numerosi, sono stati pari a quello che sarebbero stati se un evento simile avesse colpito gli stessi Stati Uniti, tanto da spingere uno dei candidati alla decisione di scegliere il suo compagno di corsa per la vicepresidenza, e forse anche a cambiare una scelta che sembrava aver già fatto. (Fino a suggerire alla disperata e pignucolosa Clinton la strana idea di proporre di rafforzare la NATO, presumibilmente per attaccare la Russia. Questa "globalizzazione" non è stata provocata dal terrorismo, anche se il terrorismo ne è la causa apparente, ma è l'effetto della comprensione spesso inconscia della globalità della sua causa più profonda.
Non sembra affatto che questo attentato, come i precedenti, abbia un proprio ritmo anche se con metodi diversi, ma che sia un altro semplice episodio, per quanto sanguinoso sia stato, di quella che sarebbe una "guerra contro il terrorismo". Per ogni attentato, l'orrore e il panico generano un altro shock psicologico che necessariamente va a rafforzare le domande più angosciose, un dubbio crepuscolare, e come conseguenza la messa in discussione delle condizioni di vita e delle "politiche" che mostrano la loro impotenza, portando alla conclusione che tutto ciò non può essere ridotto a una "guerra contro il terrorismo", ma che sia un episodio di una serie di shock terribili che hanno segnato la crisi generale della nostra civiltà e del sistema che la imprigiona e che la nutre.
Chi insisterà fino all'ultimo nel non voler comprendere e riconoscere cio che tutti dovrebbero sapere e cioè che il Daesh, o EI, o ISIS o qualsiasi altra cosa, è una pura creazione di un Sistema-di-politica-generale, e più direttamente delle azioni degli Stati Uniti, della stessa Casa Bianca, nel corso degli ultimi quattro anni?
Il segno di questa guerra contro un terrorismo in generale, se fosse condotta come dovrebbe essere, nelle condizioni tecniche, psicologiche e morali che vorrebbe creare, dovrebbe abituare la gente a questa guerra senza ignorarla per un solo momento, fino a vivere in maniera diversa, portando ad accettare l'irrigidimento delle posizioni e all'appropriazione del sistema di condurre questa lotta, man mano che la guerra si sviluppa, benché questo sia esattamente il contrario di quanto si può constatare e che, ancora una volta, si è visto in questo attentato di Nizza.
Ogni attentato è un parossismo pieno di un orrore sempre più sorprendente, sicuramente per l' orrore, ma senza nessun dubbio anche per lo shock psicologico, nel rendersi conto consciamente o inconsciamente di ciò che si sta verificando per questa verità-di-fatto, ossia: un terribile e fatale episodio di catena causa-effetto, nella quale tutte le cose del nostro universo così come le conosciamo, vengono messe in dubbio. Questo è proprio il contrario di una "guerra contro il terrorismo" se questa fosse dichiarata come causa fondamentale; si tratta invece di una "guerra contro il terrorismo", come conseguenza, di ciò che è stato generato dalla crisi della nostra civiltà, e dallo shock che ci colpisce ogni volta è uno shock provocato dall'orrore e dal panico, causato dai nostri dubbi e dalle nostre angosce che subiamo da questa Grande Depressione, della quale stiamo soffrendo gli effetti più terribili. Link: http://www.dedefensa.org/article/le-crepuscule-a-nice 15.07.2016
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