Originale: Labor Notes

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11 giugno 2016

 

Gli scioperi dilagano in Francia, in opposizione alle revisioni della legge sul lavoro

di Dawn Tefft

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

Proprio quando sta iniziando la stagione turistica in Francia, gli scioperi impediscono che metà dei treni viaggino. Il carburante scarseggia dato che i lavoratori bloccano le raffinerie di petrolio. I notiziari sono pieni di sommosse, di copertoni dati alle fiamme, e di polizia che attacca i dimostranti.

Scioperi in molteplici industrie stanno facendo chiudere i trasporti in tutta la Francia, dato che i lavoratori protestano contro la riforma di une legge del lavoro che li priverebbe di certi diritti essenziali come i tetti   sulle ore di straordinario  e la sicurezza del lavoro.

I lavoratori  delle ferrovie  della Confederazione Generale del Lavoro (CGT)  e  le federazione di  sindacati,  Solidaries,  hanno iniziato il loro ottavo sciopero in tre mesi il 31 maggio e non hanno in vista alcuna data finale. IL CGT guida anche  i blocchi delle raffinerie di petrolio,  dei moli, e delle centrali nucleari.

I lavoratori della metropolitana di Parigi si presume che si uniscano allo sciopero il 10 giugno – quando massicci numeri di turisti entreranno nel paese per i campionati europei di calcio.

Le riforme del lavoro proposte  dal Presidente François Hollande aumenterebbero il numero di ore che  si potrebbe ipotizzare lavorino, ridurrebbero la paga nel tempo, renderebbero più facile licenziare i lavoratori e annullerebbero certi diritti nazionali, come il permesso per maternità.

I sindacati e gran parte del pubblico si oppongono energicamente alle riforme perché indebolirebbero gli alti standard di lavoro per ottenere i quali gli attivisti francesi  hanno lavorato così  duramente – standard che sono un modello per i sindacati in tutto il mondo.

“Abbiamo tanta altra gente che lavora per un giorno, e non vogliamo più una cosa del genere,” ha detto Manue Begot, membro di Rail Sud,  un sindacato locale all’interno della Federazione di sindacati denominata Solidaires. “Non abbiamo nessuna soluzione se non scioperare.”

E’ una cosa buona, dice, che i cambiamenti vengono proposti nello stesso momento della legge, perché ora possono scioperare per entrambi i motivi.

 

RIFORME PROPOSTE

I sindacati francesi scioperano più spesso delle loro controparti americane, ma gli sciopero attuali sono più  massicci e hanno maggior appoggio pubblico del solito, perché la legge a cui si oppongono cambierebbe molto drasticamente la vita lavorativa francese.

In base alla legge francese attuale, i lavoratori sia del settore pubblico che di quello privato, godono di certi diritti fondamentali, quelli che il Segretario Nazionale di Solidiares, Stéphane Enjalkran, chiama “minimi sociali”.

La settimana di 35 ore, la sicurezza del posto di lavoro, e  premi per il lavoro straordinario compresi tra il 25% e il 50% , sono tra i punti   considerati diritti fondamentali dei lavoratori, spiega Enjalran, e quindi garantiti dalla legge nazionale.

In base ai proposti cambiamenti della legge, questi diritti non sarebbero più garantiti e, invece, i datori di lavoro dovrebbero negoziarli con i sindacati o con singoli lavoratori non appartenenti a un sindacato. Nel caso dei premi per gli straordinari, ai datori di lavoro sarebbe permesso di negoziare ribassandolo fino al minimo del 10%.

L’eliminazione di questi diritti elementari è il peggiore dei cambiamenti proposti perché darebbe tantissimo potere ai datori di lavoro, costringerebbe i sindacati a iniziare da una posizione contrattuale più debole, e dividerebbe i lavoratori nella lotta contro singoli datori di lavoro per riguadagnare questi diritti. I sindacati dovrebbero dimostrare un’incredibile influenza proprio per negoziare i termini che di solito venivano forniti dalla legge.

Le riforme permetterebbero anche che i datori di lavoro richiedano più ore di lavoro e che riducano la retribuzione dello straordinario. Il limite più alto per le ore di lavoro verrebbe aumentato da 10 a 12 ore al giorno e da 48 a 60 ore alla settimana. Il premio per le ore di straordinario di più di 35 alla settimana, lo standard in Francia, è attualmente del 25% per le prime ore di straordinario e del 50% dopo quelle. In base alle riforme, i datori di lavoro avrebbero l’opzione di ridurre quel premio a soltanto il 10%.

Ai datori di lavoro si  permetterebbe anche  di licenziare gli impiegati senza mostrare prove di necessità economiche, e di pagare una liquidazione minore di quella richiesta in precedenza. In Francia  la disoccupazione è già al 10%.

 

SCIOPERI E SUPPORTO PUBBLICO

I lavoratori e gli studenti loro alleati stanno reagendo alle riforme proposte con un’energia militante che ha rivitalizzato il sindacato.

Il movimento sociale Nuit Debout (Notte in piedi) -. nato dall’opposizione alla legge e mirata a creare una discussione pubblica su questo e su altri problemi di tipo economico, come la gentrificazione – ha organizzato assemblee notturne e ha contribuiti a mobilitare  i suoi membri per le proteste nelle strade.

Anche se l’iscrizione ai sindacati in Francia è calata a soltanto l’8%, e anche se gli scioperi hanno  fermato  i pendolari, i sondaggi hanno ripetutamente mostrato che l’appoggio è  al 50% -70%.

Enjalran crede che l’appoggio sia così forte perché alle persone non piace vedere che il potere è concentrato nelle mani dei politici. “Collettivamente diciamo che ‘Non sono stati eletti per quello,’” ha detto. “Agiscono in nome dei proprietari di  grosse aziende e non in nome della gente.”

Il pubblico era specialmente arrabbiato per il fatto che il presidente Hollande impediva la discussione delle riforme nell’Assemblea, puntando su una legge che è costituzionale ma non democratica.

La violenza della polizia contro i dimostranti, è soltanto servita alimentare il sostegno pubblico, dice Enjalran. Quando centinaia di migliaia di persone hanno dimostrato a Parigi, Bordeaux, Grenoble e Nantes, la polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti contro di loro.

Le tensioni tra la polizia e i dimostranti continuano ad aumentare, a un livello che la Francia non vedeva dal 1968, quando gli studenti e i lavoratori organizzarono uno sciopero generale così enorme, che il presidente Charles de Gaulle scappò per breve tempo dal paese.

I lavoratori francesi riempirono le strade con scioperi e proteste di massa anche nel 1995 (quando fermarono un piano del governo per tagliare le pensioni pubbliche), nel 2006 (quando ribaltarono una legge che avrebbe reso più facile licenziare i lavoratori più giovani), e nel 2010 (quando lottarono invano per impedire all’allora presidente Nicolas Sarkozy di alzare l’età pensionabile).

 

ISPIRAZIONE GLOBALE

Il processo per cui i lavoratori decidono di scioperare è molto democratico; richiede di prendere decisioni in gruppo su base quasi quotidiana.

“Abbiamo assemblee generali ogni giorno tranne il sabato e la domenica,” ha detto Begot, “nelle quali votiamo se vogliamo fare sciopero il giorno successivo o revocarlo.

Solidaires   e altri sindacati organizzeranno una dimostrazione nazionale a Parigi il 14 giugno, dove ci saranno rappresentanti di sindacati di molti paesi.

Nel frattempo gli attivisti stanno lavorando per costruire un appoggio maggiore tra i sindacalisti del settore pubblico. “Le leggi attuali sono rivolte per lo più ai lavoratori privati,” ha detto Enjalran. “In realtà, però, le leggi del settore privato tendono a essere applicate ai lavoratori del settore pubblico, tra pochi anni.”

Enjalran, insegnante di scuola pubblica, trova ispirazione negli scioperi del Sindacato degli insegnanti di Chicago. Dopo aver parlato con i membri del CTU alla Conferenza di Labor Notes, ha riferito le loro storie e ha detto agli insegnanti francesi: “Se gli insegnanti americani che raramente scioperano, possono farlo, allora anche i francesi possono farlo.”

 


Dawn Tefft è un’organizzatrice che fa parte della Graduate Employees Organization dell’Università dell’Illinos a Chicago.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/strikes-sweep-france-opposing-labor-law-rollbacks/

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