Fonte: Gloria Germani http://www.ariannaeditrice.it/ 09/11/2016
Papa Francesco: nessuna religione è terrorista, il terrorismo è il controllo globale del denaro sulla terra di Gloria Germani
Nella sua lectio magistralis tenuta alla VIII “Conferenza e Raduno Economia della Felicità” che si è tenuta a Firenze il 2 ottobre, Serge Latouche ha concluso il suo discorso richiamando l’assoluta novità rappresentata da Papa Francesco. Dopo governi che sostengono progetti impossibili come la Tav o il Ponte sul Stretto per rilanciare una crescita che non tornerà mai più- ha sottolineato Latouche – “il Papa ha invece scritto con l’Enciclica Laudato Sii un’ arringa per la Decrescita”. Proseguendo rigorosamente su questo linea, il 5 novembre il Pontefice argentino ha suggellato i lavori del III Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari. Il Vaticano ha voluto ed invitato oltre 300 movimenti da tutto il mondo che hanno perseguito per tre giorni i lavori sulla terra, la casa e il lavoro degno, la gente e la democrazia; il territorio e la natura. Erano presenti: l’ex presidente uruguaiano José Mujica, Vandhana Shiva, Alex Zanotelli, don Ciotti, coadiuvati dal Cardinale Turkson, a capo di un nuovo Dicastero voluto da Francesco per lo “Sviluppo Umano integrale”. Il discorso del Papa è stato straordinariamente lucido ed ha toccato temi fondamentali, ma non è stato scevro di momenti di genuina ispirazione. Rivolgendosi ai movimenti popolari, e al precedente Incontro in Bolivia, ha detto: “Abbiamo parlato della necessità di un cambiamento perché la vita sia degna, un cambiamento di struttura; inoltre di come voi, i movimenti popolari, siete seminatori di cambiamento, promotori di un processo in cui convergono milioni di piccole e grandi azioni concatenate in modo creativo, come in una poesia; per questo ho voluto chiamarvi “poeti sociali”. Abbiamo anche elencato alcuni compiti imprescindibili per camminare verso un’alternativa umana di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza: 1. mettere l’economia al servizio dei popoli; 2. costruire la pace e la giustizia; 3. difendere la Madre Terra…. Abbiamo ascoltato anche come vi siete impegnati ad abbracciare un progetto di vita che respinga il consumismo e recuperi la solidarietà, l’amore tra di noi e il rispetto per la natura come valori essenziali. È la felicità di “vivere bene” ciò che voi reclamate, la “vita buona”, e non quell’ideale egoista che ingannevolmente inverte le parole e propone la “bella vita”.” Parole veramente belle e importanti ma Il punto fondamentale toccato da Papa Francesco è stato un altro: lo smascheramento del ruolo del denaro che governa la nostra civiltà. Il pontefice è giunto ad affermare che: “ c’è un terrorismo di base che deriva dal controllo globale del denaro sulla terra e minaccia l’intera umanità”. E in più:”Il terrorismo inizia quando «hai cacciato via la meraviglia del creato, l’uomo e la donna, e hai messo lì il denaro». Tale sistema è terroristico”. Con questa parole il Pontefice ha il coraggio di ribaltare la visione assodata che diamo dell’economia moderna, della globalizzazione come necessaria espansione globale della superiore civiltà moderna, dell’ antitesi laico-religioso, o soprattutto di ciò che usualmente viene inteso con terrorismo. Così facendo dà forza a una visione del mondo alternativa che era stata già di intellettuali fuori dal coro come Tiziano Terzani, Massimo Fini o recentemente Diego Fusaro. E’ da questo terrorismo di base del denaro che - aggiunge il pontefice - “si alimentano i terrorismi derivati come il narco-terrorismo, il terrorismo di stato e quello che alcuni erroneamente chiamano terrorismo etnico o religioso”. Francesco richiama i suoi predecessori come Pio XI e Paolo VI che avevano previsto con grande anticipo «imperialismo internazionale del denaro» e si appella alla dottrina sociale della Chiesa che da sempre si è ribellata contro l’idolo denaro che tiranneggia e terrorizza l’umanità. Il monito di Gesù «Non si possono seguire due padroni: o servite Dio o Mammona» (Lc.16.13) è stato molto disatteso negli ultimi secoli dai cristiani tanto che colui che lo ricordò maggiormente fu il Mahatma Gandhi che lo attestò con il suo messaggio e la sua vita. Non a caso Papa Francesco ha fatto un appello al ruolo nobile e necessario della politica. La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno per una vita più degna per tutti. Nessuno si salva da solo. Ma politica è impegno e missione che va vissuta con un forte senso di austerità e di umiltà. “Qualsiasi persona che sia troppo attaccata alle cose corporee o allo specchio, a chi ama il denaro, i banchetti esuberanti, le case sontuose, gli abiti raffinati – prosegue il Papa citando Pepe Mujica – non si metta in politica”. Quello a cui dobbiamo tendere è lo Sviluppo Umano Integrale. Il pontefice sottolinea con grande chiarezza che lo sviluppo attuale è invece paralisi e atrofia morale. “Crescita economica, progressi tecnologici, maggiore “efficienza” per produrre cose che si comprano, si usano e si buttano inglobandoci tutti in una vertiginosa dinamica dello scarto... non consentono lo sviluppo dell’essere umano nella sua integralità”. “Lo Sviluppo Umano Integrale non si riduce al consumo, non si riduce al benessere di pochi, che ma include tutti i popoli e le persone nella pienezza della loro dignità, godendo fraternamente la meraviglia del creato. Questo è lo sviluppo di cui abbiamo bisogno: umano, integrale, rispettoso del creato, di questa casa comune”. La crescita non può andare insieme alla cura della casa comune, al rispetto, alla dignità di tutti i popoli. Parole molto potenti queste, ma i Mass media hanno preferito mettere l’accento su una parte del discorso fatto di Papa Francesco. La domanda molto forte e lacerante.”Cosa succede al mondo di oggi che, quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene una bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto? E così il Mediterraneo è diventato un cimitero!” Nel sottolineare questo, essi concordemente tendono a dare l’impressione che l’intervento di papa Francesco sia soprattutto il solito monito morale (che alla fine ha poco impatto nella dura realtà del mondo). Nel fare ciò, i Media –figli della rivoluzione industriale - continuano nella loro missione di autoreferenza e di autosostentamento; ci esortano nella funzione di fare soldi, di contribuire alla società della crescita, così da elargire più fondi alla beneficenza, per salvare migranti…( alleviando anche un po’ di senso di colpa, sempre ben vivo nella tradizione giudaico-cristiana). Va messo in chiaro che il messaggio di Francesco è invece molto più radicale. “Il terrorismo è il controllo globale del denaro sulla terra”. Dopo “ i trenta anni gloriosi “del dopoguerra ( per quando l’economia sembrava andare a braccetto con l’etica) l’economia ha mostrato la sua vera faccia e ora il fanatismo economico ha dichiarato guerra alle religioni ed ad ogni tipo di trascendenza. Perché tutto deve essere venduto e reso denaro: i beni artistici nazionali, le isole, gli uteri, oltre, ovviamente alle persone diventate numeri e merci. Il sacro è ciò che ha valore di per sé, che non è commerciabile, non è in vendita!. E’ proprio perché le varie religioni- sia cristiane che islamiche, che orientali- riconoscono altri valori, cose sacre, non acquistabili -che esse sono ridicolizzate dai media e dalla ragione dell’unico Dio Mercato. Ma la vera opposizione si gioca sul piano conoscitivo- su che cosa è reale, e quindi su diverse visioni del mondo. In altre parole, l’alternativa risiede da parte tra un pensiero scientifico meccanicista che riduce tutto a numeri, a signa quantitate e quindi a quantità di soldi, e - dall’altro - il pensiero dell’interconnessione, del tutto è uno, tipico della fisica quantistica ma anche di tutti le varie saggezze dell’umanità. Questo è il punto, è su di ciò Papa Francesco ha le idee molte più chiare e portatrici di cambiamento di tanti intellettuali. |