Fonte: Italian Irib

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Feb 26, 2016

 

Frankfurter Allgemeine Zeitung: ”Austria e Grecia rompono le relazioni diplomatiche, la Ue verso la sua scomposizione”

 

“Le reciproche accuse tra Austria e Grecia hanno portato ad una decisione unica nella storia dell’Unione Europea: la Grecia ha richiamato il suo ambasciatore da Vienna, rompendo le relazioni diplomatiche. Atene ha reagito cosi’ alla sua esclusione dalla Conferenza sui Balcani organizzata dal governo austriaco, un evento che ha prodotto decisioni che peseranno in modo particolare proprio sulla Grecia, porta d’ingresso dei migranti in Europa”.

 

A pubblicarlo in prima pagina – oggi – è il più importante quotidiano tedesco: il Frankfurter Allgemenie Zeitung.

“Atene – scrive il giornalista Klaus-Dieter Frankenberger – e’ sdegnata per la chiusura del confine greco-macedone, e secondo le parole del suo ministro responsabile della questione profughi, teme addirittura di diventare il Libano d’Europa”. Rischio tutt’altro che teorico.

 

“Nonostante le vacue parole e gli appelli delle istituzioni europee per una soluzione comune – prosegue Frankenberger – l’Unione Europea ha compiuto un altro passo in avanti verso la sua scomposizione. La rabbia della Grecia e’ comprensibile – sottolinea il quotidiano -. Atene e’ accusata di non aver fatto abbastanza per proteggere le frontiere esterne della Ue, ma i segnali che giungono da Bruxelles sono contraddittori; di fatto, i paesi europei chiedono alla Grecia di rassegnarsi a trattenere sul proprio territorio i profughi anziche’ consentire loro di proseguire verso il Centro Europa. La Grecia dovrebbe essere quindi trasformata nel grande campo profughi dell’Unione Europea, diventando cosi’ nuovamente il caso sociale d’Europa”. L’accusa è molto pesante.

“E se l’afflusso di profughi verso la Grecia non si fermasse? – si domanda il Frankfurter Allegemeine Zeitung – O se aumentassero nuovamente i profughi e i migranti verso l’Italia? Ovunque – conclude il giornalista – cresce l’insofferenza, il malumore e l’irritazione, e a scarseggiare sono le tanto invocate soluzioni comuni”.

 

Infatti, anzichè trovare una strategia unitaria con la Ue, la stessa Germania prende decisioni unilaterali: dopo mesi di discussioni, il Parlamento – il Bundestag – ha deciso un intervento restrittivo in materia di asilo politico, che prevede un’accelerazione delle procedure per la concessione dell’asilo ma anche un piu’ rapido respingimento dei profughi non riconosciuti.

 

Il nuovo pacchetto di legge inoltre limita il ricongiungimento familiare dei profughi che usufruiscono di protezione sussidiaria, e velocizza il rimpatrio delle persone provenienti da “paesi di origine sicuri”. Nonostante le critiche delle organizzazioni umanitarie, i parlamentari tedeschi la hanno votata a larga maggioranza.

 

La Grande Coalizione conta su queste misure per arginare l’insoddisfazione degli elettori nei confronti della gestione del fenomeno migratorio da parte della cancelliera Angela Merkel, e per arginare l’ascesa del Partito euroscettico AfD alle prossime elezioni regionali. I sondaggi elettorali fotografano l’ascesa del partito Alternativa per la Germania alle elezioni regionali del prossimo 13 marzo in Baden-Wuerttemberg, Renania-Palatinato e in Sassonia-Anhalt, AfD ha buone possibilita’ di entrare in tutti e tre i Parlamenti con forti rappresentanze. Fonte: Il Nord

 

Il governo greco sta cercando di rallentare il flusso di migranti verso il suo confine settentrionale, in modo da prevenire un ulteriore affollamento di profughi che vogliono procedere verso il Nord Europa e che si ritrovano con i confini chiusi dai Paesi frontalieri.

Lo scorso fine settimana, la Macedonia ha bloccato l’ingresso dei migranti afgani in arrivo dalla Grecia e dopo animate proteste e momenti di tensione, il governo di Atene ha messo centinaia di profughi su dei bus e li ha trasferiti nella capitale. Intanto migliaia di persone continuano ad affluire verso la penisola ellenica, approdando sulle isole e poi al Pireo, dove solo ieri sono arrivati circa 2.000 migranti. Il governo ha parlato oggi di “una decelerazione controllata del movimento dei rifugiati e del flusso di migranti dalle isole verso il porto del Pireo”. L’idea, ha detto il ministro dei Trasporti marittimi e della politica insulare Theodoros Dritsas, è di creare delle “nuove aree di residenza temporanea nell’Attica e altre parti del Paese per affrontare il problema della chiusura dei confini”. Il problema del blocco delle frontiere è sfociato in un crisi diplomatica tra Grecia e Austria, Paese capofila nella regione della linea dura sull’accesso dei migranti. Ieri, all’indomani di un vertice regionale a Vienna a cui la Grecia non è stata inviata, Atene ha richiamato il proprio ambasciatore in Austria Chrysoula Aleiferi. Oggi la Grecia ha rifiutato la richiesta di visita avanzata dal ministro degli Interni austriaco, Johanna Mikl-Leitner.

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