Fonte: Sakerlatam Controinformazione.org http://www.ariannaeditrice.it/ 03/07/2016
Il continente isolato di Juan Manuel de Prada Traduzione di Luciano Lago
Con la democrazia accade lo stesso spettacolo che avviene in Spagna con le figure del toro moderno: lo spettacolo gli viene bene quando fanno la corrida con i tori addomesticati o drogati; tuttavia è sufficiente toreare con un toro non addomesticato per dimenticarsi di comporre la figura, allora iniziano a tremare e finiscono con l’essere incornati. Così è accaduto con il referendum inglese, che era una carota lanciata nell’ arena della democrazia, questa pantomina che il Denaro (l’Elite finanziaria) controlla a proprio piacere mentre se la vede con tori drogati, che può domare scatenando il panico della borsa da una parte, una campagna di intossicazione mediatica da un’altra parte. Tuttavia questo referendum ha incendiato i demoni interni di una Inghilterra profonda che ha personificato nella insopportabile Unione Europea le umiliazioni subite nella sua decadenza; ed il vecchio inglese, stanco di essere vessato e di dover subire gli sgarbi più incivili (incluso il sindaco maomettano di Londra), si è deciso a combattere in un gesto disfida e di valore. Diceva Louis Calvo che, lo spagnolo è l’uomo che sopporta mentre l’inglese è quello che restituisce, Così è accaduto ad esempio quando gli inglesi si schierarono a favore del regicidio, con la rivoluzione e la dittatura di Cromwell, per poi rettificare mediante una tregua tra la Corona ed il Parlamento. In questo nuovo “emendarsi” degli inglesi c’è la nostalgia di una grandezza perduta e i lineamenti dell’insolenza delirante (non esente da coraggio) quando una volta questa li portava, al momento dell’annuncio di una tormenta nel Canale della Manica, ad annunciare sui giornali: “il Continente si trova isolato”. L’unica volta in cui gli inglesi non hanno emendato i loro errori è stato storicamente quando si sono uniti alla Riforma, quella che Belloc considera (con ragione) il fatto più tragico della Storia. E lo fecero perchè (citiamo l’autore di “l’Europa e la Fede”) il potere economico di una classe esigua di uomini ricchi era tanto cresciuta da poter sottomettere il popolo. Questa esigua classe sociale, estremamente ricca e contaminata dall’ateismo, fu quella che si servì delle debolezze di caratteriali di un re corrotto per schiavizzare gli inglesi e che da molto tempo si muove utilizzando le debolezze istintive dei popoli per mantenerli in schiavitù ed è la stessa che oggi si straccia le vesti per il risultato del referendum inglese. Visto che noi non siamo fra quelli che ancora si succhiano il dito, sappiamo bene che questo risultato in realtà non significa niente: per prima cosa perchè il Denaro (l’Elite finanziaria) non si rassegnerà ed escogiterà quelsiasi marchingegno per distorcere il verdetto popolare; e soprattutto perchè, come ci insegna Quevedo,”non migliorerà mai il suo stato colui colui che cambia soltanto di luogo ma non di abitudini e di costumi”. Il Denaro sarà in grado di ingegnarsi per trovare il sistema di mantenerli schiavi, come attualmente fa con gli altri popoli. Tuttavia è un fatto che oggi l’Elite finanziaria ed il Mondialismo hanno ricevuto uno sputacchio in piena faccia; ed il loro “ranocchio” europeista, creato in modo che i popoli barbari possano dominare quelle che furono le province di Roma, è come un pugile suonato. Verranno giorni di dolore in cui il Denaro ci farà pagare abbondantemente l’arroganza inglese; tuttavia a volte il dolore preannuncia i dolori del parto. Nel momento attuale non accade niente di meglio come regalo, nel giorno del mio santo, che vedere la faccia grigia degli oligarchi Bruxelles che è rimasta ai difensori del ranocchio europeista. Anche coloro che, come noi , gridano nel deserto, ogni tanto meritano una qualche allegria, per quanto passeggera; e, in questa giornata infausta per il mondialismo, stringo la mano del cane inglese, cosa che uno spagnolo può fare in occasioni eccezionali: nella battaglia di Arapiles(*), per esempio, o in queste gaudente festa di San Giovanni Battista del 2016.
Nota *La Battaglia di Salamanca (denominata nella storiografia francese “battaglia delle Arapiles”) fu uno scontro della guerra d’indipendenza spagnola, che si svolse il 22 luglio 1812 e vide contrapposti Regno Unito, Spagna e Portogallo contro la Francia. La battaglia, che ebbe luogo ad Arapiles, nei pressi di Salamanca, terminò con una vittoria anglo-portoghese. |