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23 Marzo 2016

 

Bruxelles, il giorno dopo gli attentati

 

Smentito l'arresto di Laachraoui, artificiere del commando. Identificati due kamikaze: nel pc un testamento audio. C'è una vittima italiana.

 

Bruxelles si sveglia dopo gli attentati che hanno colpito non solo la capitale del Belgio, ma anche quella dell'Europa. La polizia ha arrestato un sospetto ad Anderlecht, ma è stata smentita la notizia che si tratti di Najim Laachraoui, alias Soufiane Kayal, considerato l'artificiere del commando. Laachraoui è legato a Salah Abdeslam e alle stragi del 13 novembre a Parigi. 

 

CHI SONO I KAMIKAZE.

Due attentatori suicidi sono stati identificati grazie alle impronte digitali. Il primo è l'uomo al centro della foto diffusa martedì 22 marzo, proveniente dalle telecamere di sicurezza dell'aeroporto di Bruxelles. Si tratta di Ibrahim El Bakraoui. Il secondo attentatore, a sinistra nell'immagine, non è stato ancora identificato. Il terzo, l'uomo col cappello, è ancora in libertà e potrebbe essere Najim Laachraoui. L'attentatore della stazione della metropolitana Maelbeek, invece, è Khalid El Bakraoui, fratello di Ibrahim El Bakraoui. I due erano già ricercati nell'ambito delle indagini sugli attacchi di Parigi e sul covo di Forest, perquisito il 15 marzo. I fratelli El Bakraoui avevano entrambi pesanti precedenti penali, non legati però al terrorismo. Erano di nazionalità belga.

 

IL TESTAMENTO AUDIO RITROVATO NEL PC.

Il computer di Ibrahim è stato trovato in un cestino della spazzatura a Schaerbeek, nei pressi del covo dove la polizia ha ritrovato anche «15 chili di esplosivo, acetone, acqua ossigenata e chiodi». All'interno del pc c'era un file audio. Il procuratore federale del Belgio, Frederic Van Leeuw, lo ha definito una sorta di testamento, in cui il terrorista afferma di non voler «ritrovarsi in una cella vicina a quella di Salah Abdeslam» e di «doversi sbrigare, non so che fare, non sono più sicuro, sono ricercato ovunque. Sono nel panico».

 

LAACHRAOUI LEGATO AGLI ATTACCHI DI PARIGI.

Secondo la procura federale belga la mente del network terrorista che ha colpito a Bruxelles è Najim Laachraoui, contro cui era già stato spiccato un mandato d'arresto quando tracce del suo Dna erano state ritrovate in due covi perquisiti dalle forze dell'ordine. Le sue impronte erano anche su due cinture esplosive: una utilizzata al Bataclan, l'altra allo Stade de France.

Nell'attacco suicida all'aeroporto, 11 persone sono rimaste uccise mentre alla fermata della metro di Maalbeek sono morte almeno 20 persone. Tra le vittime, l'unica ad essere identificata è stata Adelma Tapia Ruiz, una donna peruviana.

 

FORSE UN'ITALIANA TRA LE VITTIME IN METRO.

 La Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un'italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles. L'ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento. Maurizio Lupi ha fatto sapere, dopo aver parlato con il premier, che la donna dovrebbe essere tra le vittime nella stazione della metropolitana di Maalbeek. Nel pomeriggio è emersa la notizia della scomparsa dell'italiana Patricia Rizzo, impiegata presso un'agenzia della Commissione Ue. Familiari ed amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città, nella speranza di trovarla ancora in vita. In un post su Facebook ne dà notizia il cugino Massimo Lenora, che chiede aiuto per le ricerche. I familiari di Patricia Rizzo, secondo quanto si apprende alla Farnesina, sono in queste ore assistiti dall'ambasciata italiana a Bruxelles per effettuare le operazioni di riconoscimento.

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