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24 marzo 2016

 

Bruxelles: 300 i feriti, 61 sono gravi. Nuove operazioni di polizia oggi. Salah accetta l'estradizione

 

Un secondo uomo accompagnava kamikaze in metro. L'italiana Patricia Rizzo risulta tra le persone scomparse

 

Sessantuno dei 300 feriti negli attentati di Bruxelles sono "in gravi condizioni". Lo ha dichiarato il ministro della Salute belga Maggie De Block, secondo quanto riportato dai media locali. "Le ferite più gravi sono le ustioni provocate da una forte esplosione e dalle schegge di metallo", ha spiegato il ministro.

E, intanto, operazioni di polizia vicino alla chaussée d'Ixelles. La zona è stata evacuata, secondo quanto constata l'agenzia Belga. Un perimetro di sicurezza è stato organizzato all'altezza di rue de l'Athénée fino a piazza Fernand Cocq. Secondo un testimone, un uomo sarebbe stato fermato. Il suo veicolo perquisito dalla polizia. Un importante dispositivo di polizia è stato dispiegato sul posto. Un'altra operazione è in corso all'altezza del numero 135 della chaussée d'Ixelles, ma le due azioni non sarebbero collegate.

 

Un secondo uomo si trovava con Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles, causando la morte di 20 persone. Lo riferisce la tv pubblica belga Rtbf. L'uomo, s'apprende, è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza mentre trasportava una grossa borsa. La sua identità, al momento, rimane sconosciuta e non è noto se sia morto nell'attentato o se sia in fuga, precisa la tv belga.

 

DH, i fratelli kamikaze puntavano ai siti nucleari - I fratelli El Bakraoui, Khalid e Ibrahim, volevano colpire le centrali nucleari del Belgio, ma l'arresto dell'attentatore di Parigi, Salah Abdeslam, ha fatto accelerare e cambiare i piani dei terroristi. Lo rivela, in esclusiva, La Dernière Heure. Secondo quanto scrive il quotidiano, i due fratelli avevano nascosto una macchina fotografica davanti alla casa del direttore del programma di ricerca nucleare. Il video è stato recuperato dai due uomini dopo gli attacchi di Parigi e questo, sottolinea il giornale, mostra il collegamento tra Francia, Belgio e Siria. Il filmato di 12 ore è stato poi recuperato in una successiva perquisizione a dicembre, in occasione dell'arresto di uno dei sospetti attentatori di Parigi, Mohamed Bakkali. 

 

Scuole e negozi aperti ma trasporti, soprattutto la metro, funzioneranno ancora a singhiozzo a Bruxelles, due giorni dopo gli attentati. La società dei trasporti fa sapere che i mezzi in superficie, cioè bus e tram, funzioneranno quasi tutti, mentre la metro eseguirà un orario ridotto (7-18.30) e molte linee e stazioni continuano ad essere chiuse. Anche alcune stazioni ferroviarie, non principali, restano chiuse. Il traffico di auto in città è abbastanza denso, perché in molti hanno rinunciato a usare i trasporti pubblici per spostarsi.

 

E arriva la notizia che uno degli attentatori, Ibrahim Bakraoui, sarebbe stato già fermato in Turchia e segnalato ma rilasciato dal Belgio. A rivelarlo lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Un altro degli attentatori, Naijim Laachraoui, è stato invece identificato attraverso il dna e si tratta dell'artificiere della strage di Parigi.

 

L'Isis ha addestrato e inviato in Europa centinaia di combattenti per attacchi nel Continente. Si tratta di cellule interconnesse come quelle di Parigi e Bruxelles con l'ordine di scegliere i luoghi, i tempi e i metodi di attacco. Lo apprende l'Associated Press da fonti delle sicurezza europee ed irachene. E - rivela sempre l'Ap - sarebbero sparsi tra Germania, Gran Bretagna, Italia, Danimarca e Svezia gli elementi della cellula dell'Isis che ha "compiuto gli attacchi di Parigi", che fa parte dell'esercito di 400 jihadisti che lo Stato islamico ha inviato in Europa per compiere attacchi.

 

Gli Stati Uniti invitano l'Europa ad accelerare gli sforzi contro l'Isis: "l'Europa deve accelerare, come hanno fatto gli Usa, i suoi sforzi contro l'Isis e unirsi agli Stati Uniti in questa battaglia", ha detto il capo del Pentagono Ash Carter alla Cnn.

 

Tra i morti con ogni probabilità c'è anche un'italiana, come ha reso noto la Farnesina. Potrebbe trattarsi di Patricia Rizzo, un'impiegata presso un'agenzia della Commissione Ue. I familiari sono assistiti dall'ambasciata per il riconoscimento.

 

I ministri dell'Interno e della Giustizia belgi, Jan Jambon e Koen Geens, hanno offerto le dimissioni al primo ministro in seguito alle grave falle sul fronte della sicurezza. Lo rende noto Vtv News che rivela anche che il premier, Michel, le avrebbe respinte. Motivo delle dimissioni, gli errori compiuti nella prevenzione al terrorismo. In particolare, il ministro Jambon è sott'accusa dopo la notizia che uno degli autori delle stragi di martedì, una volta estradato dalla Turchia, sarebbe stato liberato. Secondo le stesse fonti, le sue dimissioni non sarebbero state accettate dal governo allo scopo di evitare alcun elemento di instabilità politica, in questo momento di emergenza. Tuttavia, sempre secondo Vtm, sarà avviata un'inchiesta al livello parlamentare sulle mancanze registrate in questi giorni.

 

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