da Sputnik Int. 22 Marzo 2016 SakerItalia.it http://www.controinformazione.info Mar 24, 2016
Perché è inutile l’indignazione occidentale dopo gli attacchi di Bruxelles di Alexander Mercouris Traduzione di Sascha Picciotto
Dettagli degli attacchi terroristici a Bruxelles provocano pensieri amari. Questi attacchi terroristici colpiscono l’Europa con la regolarità di un orologio. Nel 2015 Parigi fu vittima di due attacchi. Ora è il turno di Bruxelles. La modalità con la quale è stata data risposta a ciascuno di questi attacchi è sempre la stessa. I governi occidentali esprimono shock e indignazione. La sicurezza viene rinforzata. Le settimane passano, e tutto torna come era prima. Nessuna discussione è permessa riguardo le politiche occidentali che potrebbero aver avuto un ruolo nel creare le condizioni per gli attacchi terroristici.
Le politiche sono quelle che le potenze occidentali hanno seguito in Medio Oriente per decenni. La prima è il fallimento nel promuovere una soluzione praticabile al conflitto Israeliano-Palestinese in corso. La seconda è la politica disastrosa dei cambi di regime che i governi occidentali hanno perseguito in Medio Oriente dal 2000 in avanti. La terza è l’abitudine occidentale di manipolare terroristi jihadisti indigeni per raggiungere i propri obbiettivi geopolitici. Il paese occidentale chiave è l’America e, nonostante i suoi alleati principali – Gran Bretagna, Francia, Arabia Saudita, Germania e Turchia – abbiano tutti avuto un ruolo, sono gli Stati Uniti a cui bisogna guardare per trarre considerazioni. Il conflitto Israeliano-Palestinese è senza dubbio una situazione difficile. Ciò nonostante la ragione per la quale si è aggravato per così tanto tempo – avvelenando l’intero Medio Oriente – è che gli Stati Uniti non hanno mai veramente cercato una soluzione. Invece di essere equi e generosi con entrambi, si sono piegati verso Israele, e nel farlo hanno rafforzato gli estremisti all’interno di Israele indebolendo quei tanti israeliani che chiedevano un compromesso. La politica di cambio di regime nel frattempo richiese il rovesciamento di quei governi mediorientali che sono stati il fattore di maggiore di stabilità nella regione. Questo nonostante il fatto che molti di loro fossero o volessero rientrare tra gli amici degli Stati Uniti. Il Presidente Putin mise sul tavolo le conseguenze di tutto ciò nel suo recente discorso all’Assemblea Generale dell’ONU: “Invece di intraprendere riforme, l’intervento aggressivo ha avventatamente distrutto istituzioni di governo e la regolare vita quotidiana. Invece di democrazia e progresso, ora c’è violenza, povertà, disastri sociali e totale indifferenza per i diritti umani, incluso il diritto alla vita”. Il caos ha creato un vuoto di potere che i jihadisti hanno riempito. Mentre negli anni 2000 erano una frangia isolata, oggi controllano territori le cui dimensioni sono paragonabili a nazioni, e hanno una presenza in ogni stato del Medio Oriente, e oltre. Ancora peggio, nonostante tutte le prove delle loro violenze contro gli occidentali, le potenze occidentali non sembrano capaci di perdere il vizio di manipolarli. Stiamo chiaramente assistendo a questo oggi, in Siria e Yemen, dove le potenze occidentali si sono effettivamente alleate con affiliati ad Al Qaeda nella loro battaglia per rovesciare governi laici, allo scopo di assecondare le loro politiche di cambio di governo. Questo è uno schema che va indietro nel tempo, fino alle catastrofiche politiche nel sostenere jihadisti violenti per rovesciare il governo secolare dell’Afghanistan, sostenuto dai sovietici negli anni ’80. Come anche il Presidente Putin ha detto durante il suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: “E’ ipocrita e irresponsabile fare dichiarazioni circa il pericolo del terrorismo e allo stesso tempo chiudere un occhio sui canali usati per finanziare e dare sostegno ai terroristi, inclusi i ricavi dai traffici di droga, il mercato nero del petrolio e delle armi. E’ ugualmente irresponsabile manipolare gruppi di estremisti e usarli per raggiungere i propri scopi politici, sperando che più tardi si trovi una soluzione per sbarazzarsi di loro o eliminarli. Mi piacerebbe dire a coloro che perseguono questo: Signori, le persone con cui state trattando sono crudeli ma non sono stupide. Sono intelligenti quanto voi. Una domanda viene spontanea: qua chi manipola chi?” Questo è il tipo di pensiero che è necessario per superare il pericolo reale che il terrorismo ci pone. E’ una amara verità che in Occidente è pressoché impossibile trovare. Fintanto che perdurerà il rischio degli jihadisti, se la reazione saranno le proteste dovute allo shock e all’indignazione, come abbiamo sentito dai governi occidentali dopo gli ultimi attacchi di Bruxelles, non se ne uscirà mai.
***** |