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giovedì, 26, maggio, 2016

 

Austria, la tirannia dell’UE è arrivata a mettere le mani anche nelle urne

 

Domenica 22 maggio, al termine dello spoglio delle schede relative ai voti espressi dai cittadini residenti in Austria, il candidato alla Presidenza della Repubblica austriaca Hofer (del partito nazionalista ed euroscettico) aveva vinto con il 51,9% dei voti (con uno scarto sullo sfidante di circa 144.000 voti)! Tuttavia, bisognava attendere il conteggio delle circa 885.000 schede pervenute per posta.

Il giorno dopo, terminato il conteggio del “voto postale”, il risultato definitivo generale attribuiva la vittoria allo sfidante Van der Bellen (del partito ecologista ed europeista) con uno scarto di appena 28.000 voti. Ricordo che, per poter battere Hofen, si sono alleati a Van der Bellen tutte le altre forze politiche uscite sconfitte al primo turno; un’accozzaglia formata da popolari e socialisti proni a Bruxelles.

Che la situazione fosse quantomeno strana era apparso sin da subito.

Trascorsi pochi giorni dalla chiusura delle urne emergono i primi dati che farebbero pensare a veri e propri brogli elettorali con la finalità di evitare ad Hofer di diventare Presidente della Repubblica. Un partito nazionalista ed euroscettico, secondo le intenzioni dell’apparato burocratico dell’UE, non può prendere il potere in nessuno degli Stati dell’Eurozona, altrimenti ciò potrebbe determinare lo sfaldamento dell’intera area-euro e compromettere gli obiettivi criminali di Bruxelles e Francoforte.

 

Ecco alcuni esempi che dimostrerebbero i brogli elettorali nel voto austriaco:

Nel collegio “Waidhofen an der Ybbs” si è registrata un’affluenza al voto del 146,9% (in questo collegio ha vinto, guarda caso, proprio Van der Bellen);

A Linz, nel voto “per conto terzi” (cioè nel voto espresso per procura), l’affluenza alle urne è stata del 598%, dove Van der Bellen ha vinto su Hofer di ben 8.500 voti;

Inoltre, secondo quanto dichiarato dal presidente della Commissione elettorale, sembrerebbe che il numero delle schede giunte dai votanti dall’estero sia “magicamente” aumentato, in una notte, di circa 60.000 unità.

 

 

Ciò detto, limitandomi a riportare solo tre esempi, è chiaro che qualcosa non torni, anche alla luce del fatto che Hofer avrebbe perso per appena 28.000 voti.

Un noto politico italiano della prima repubblica diceva che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina“.

Del resto, non mi meraviglio più di nulla: l’UE non poteva sopportare che un partito nazionalista ed euroscettico avesse la maggioranza assoluta in un Paese dell’Eurozona, quindi ogni mezzo era “lecito” perchè tale evenienza fosse evitata.

Detto. Fatto.

W la “democrazia” dell’Unione Europea!

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