Fonti: HispanTV

Al Manar

http://www.controinformazione.info/

05 Maggio 2015

 

Duro colpo per il regime saudita: forze tribali yemenite prendono il controllo del sud dell’Arabia Saudita

Traduzione e sintesi di Luciano Lago

 

Le forze tribali yemenite hanno risposto all’offensiva del regime di Riyad contro il loro paese prendendo il controllo di alcune zone nel sud del territorio saudita ed hanno espugnato cinque postazioni militari saudite.

 

Citando fonti yemenite, il network televisivo libanese Al Manar ha informato questo Martedì che le tribù combattenti yemenite sono entrate nel territorio del vicino aggressore dalla provincia di Saada (nordeste dello Yemen) ed hanno preso varie postazioni militari nella zona di Najran e di Jizan (entrambe nel sud dell’Arabia Saudita). L’informativa aggiunge che sono stati presi prigionieri un folto numero di militari sauditi.

 

Le fonti hanno anche pubblicato varie foto che appartenevano al posto militare saudita di Tibbeh Hamra dopo che questo è caduto nelle mani delle forze tribali.

Fino al momento attuale  il regime di Al Saud  non si è pronunciato rispetto a questo rovescio del suo esercito. Questo fatto ha avuto luogo mentre i bombardamenti sauditi contro lo Yemen, iniziati lo scorso 26 Marzo, continuano incessantemente.

Di fatto la provincia di Saada è stata nella notte oggetto di attacchi con missili in almeno 50 occasioni.

Gli attacchi dell’Arabia Saudita si dirigono in gran misura contro le infrastrutture dello Yemen, cosa che rende quasi impossibile la fornitura di aiuti umanitari ad un paese devastato dai bombardamenti ed il cerchio imposto dal regime di Riad.

Varie organizzazioni internazionali, come il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) e i Medici senza Frontiere (MFS), hanno manifestato la loro estrema preoccupazione dovuta a questi attacchi. Un conflitto che sta interessando  poco  i paesi europei, buona parte  dei quali sono alleati ed in rapporti d’affari con i sauditi, in particolare  Francia e della Gran Bretagna ,visto che l’Arabia Saudita ed il Qatar  sono grandi  clienti  per le forniture degli armamenti.

Per lo meno 3512 persone sono morte nello Yemen, tra quelle 492 minori e 29 done, mentre che 6189 sono risultate ferite in conseguenza della guerra saudita.

Di fatto l’avanzata delle forze yemenite rende manifesto il fiasco dell’offensiva saudita.

La situazione sul campo rende evidente l’impasse in cui si trova l’offensiva saudita che, nonostante gli attacchi aerei che durano da oltre un mese, non è riuscita a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi sul terreno tanto che sembra assurda la continuazione dell’offensiva. Le conseguenze degli attacchi sono state quelle di una disastrosa situazione umanitaria in cui si trova la popolazione yemenita senza viveri, medicinali, rifornimenti e sottoposta ad un blocco aereo navale dalle forze saudite.

Lo Yemen ha subito 150 attacchi aerei nel corso delle ultime 48 ore ma, nonostante questo, l’esercito saudita ha subito una umiliante sconfitta ed ha dovuto abbandonare le sue posizioni nei distretti di Tawahi, Dar Saad y Brega, abbandonando anche armi ed equipaggiamenti. Lo stesso è accaduto ad Aden, importante centro portuale, dove la controffensiva yemenita ha sbaragliato le truppe saudite, fra le quali si sono registrate molte diserzioni.

La visita del ministro degli esteri egiziano a Riyad, Abdul Fattah al Sisi, ha incrementato le voci di una prossima operazione terrestre dei sauditi contro lo Yemen, tuttavia questa sembra ancora una ipotesi remota poichè l’Esercito saudita non sarebbe in grado di condurre un’offensiva su un terreno montagnoso e molto vasto, come quello yemenita,  dove dovrebbero fronteggiare truppe già abituate a combattere e determinate a resistere.

Gli sviluppi di quello che accadrà nelle prosime settimane dipendono dalle decisioni che il segretario di Stato USA, John Kerry, porterà al prossimo vertice dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Gli USA sono consapevoli delle conseguenze che potrebbe avere il fiasco dell’operazione saudita nello Yemen ed il pericolo di una estensione del conflitto con una possibile operazione terrestre attuata dai sauditi.

Ci si aspetta quindi che gli USA, che fino adesso hanno dato il loro appoggio militare e logistico a Riyad, portino un piano di pace per sottrarre il loro alleato saudita da una situazione di impasse che sta sempre più logorando la monarchia saudita e potrebbe avere contraccolpi negativi in tutta l’area.

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