Fonte: secoursrouge.org Fonte: ANF News http://www.infoaut.org Martedì 03 Novembre 2015
Dopo le elezioni attacco contro i curdi in Turchia, Iraq e in Siria
I curdi sono sotto attacco in Turchia, Siria e Iraq da parte del governo dell’Akp e da parte dello Stato Islamico, mentre l’autorità autonoma curda del Nord Iraq e il governo siriano ostacolano le manovre delle forze curde o le isolano di fronte agli attacchi dell’Is. Sono passate appena ventiquattro ore dalla pubblicazione dei risultati elettorali in Turchia, e l’esercito turco ha lanciato un bombardamento contro le postazioni del Pkk sui monti Qandil, nel nord Iraq. La mattina di oggi, 3 novembre, alle 9.30 ora locale sono poi stati attaccati i quartieri autodifesi delle città formalmente turche di Silvan (ucciso un ragazzo di 22 anni), Siirt, Yuselkova (due morti), Diyarbakir e Kiziltepe (un morto).
Intanto arrivano a Erdogan, dopo le congratulazioni del movimento palestinese Hamas, le felicitazione dell’Esercito di Sham, un gruppo jihadista siriano, e di altri gruppi dell’Islam radicale impegnati nella guerra di Siria. In Rojava l’esercito turco ha oggi bombardato per il nono giorno consecutivo la città curda siriana di Gre Spi, recentemente liberata dalle Ypg curde dal controllo dello Stato Islamico. Nel frattempo l’esercito arabo siriano del presidente Assad si è ritirato dal quartiere Til Aren di Aleppo, lasciando la popolazione curda a combattere da sola. Nel pomeriggio si contavano già otto morti a causa dell’attacco dello Stato Islamico. Sul fronte iracheno, l’attacco coordinato del Pkk e delle unità Yazide contro l’Is sui monti Sinjar, nel nord del paese, è stato rimandato dopo che le forze militari dell’autorità autonoma curda del nord Iraq (Peshmerga), governata dal Pdk del petroliere curdo filo-occidentale Massud Barzani, hanno bloccato loro il passaggio a valle. Uno dei primi incontri istituzionali del governo turco dopo le elezioni, previsto per domani, sarà guarda caso proprio con Barzani, sempre più allineato con le potenze internazionali nell’impresa di schiacciare le forze curde rivoluzionarie a lui avverse del Pkk - Hpg e Ypg. (Fonte: InfoRojava – Kurdistan) Il Pkk ha intanto reso note le operazioni sostenute contro l’esercito turco nel mese di ottobre in risposta agli attacchi portati dal governo contro le sue unità e la comunità curda in Turchia. Riportiamo di seguito le notizie provenienti dalle città curde sotto attacco e il comunicato completo del Pkk sugli scontri sostenuti a ottobre:
Le “forze di sicurezza” turche attaccano Silvan Un coprifuoco imposto nel distretto di Amed, a Silvan, ha preceduto un intenso attacco contro tre quartieri della città. In seguito alla dichiarazione del sesto coprifuoco degli ultimi mesi, le forze di sicurezza hanno preso d’assalto i quartieri di Tekel, Konak and Mescit, che da mesi portano avanti pratiche di autogoverno e autodifesa contro gli attacchi dello stato. Carri armati sono stati condotti nell’area di Gaza Topê, che domina i tre quartieri, che sono al momento sotto attacco ad opera di mezzi blindati dalle strade Azizo?lu e Eski Bitlis. Inoltre soldati di stanza in tre paesi della provincia sono stati dispiegati nell’area. Una forte esplosione si è udita su via Azigoglu, nel luogo dove le forze speciali si stavano radinando per attaccare i quartieri di Tekel e Mescit. Due poliziotti sono stati visti esplorare l’area subito prima dell’esplosione, dopo la quale sono scomparsi. Il loro destino non è ancora noto. Mentre gli attacchi delle forze speciali si fanno più pesanti, l’elettricità è stata tagliata in tutta la zona e la popolazione resiste all’aggressione subita.
L’AKP in cerca di vendetta a Yuselkova Nel distretto Yüksekova della provincia di Hakkari, nel Kurdistan turco, dove l’Hdp ha ottenuto il 93.7% alle elezioni di domenica 1 novembre, le forze speciali hanno lanciato un’operazione contro il quartiere di Cumhuriyet alle 9.30 di oggi 3 novembre, ora locale. Mentre veicoli blindati bloccavano il traffico su una linea di marcia della centrale Cengiz Topel Avenue, la polizia ha cercato di rimuovere barricate con ruspe e mezzi blindati sulla strada ?emdinli. I residenti si sono riuniti davanti alla locale casa del popolo e hanno iniziato la resistenza. Mentre la polizia apre il fuoco a casaccio contro il quartiere, le unità speciali lanciano bombe a mano e lacrimogeni contro le barricate. Il fuoco della polizia ha lasciato a terra un ragazzo colpito al torace e condotto al vicino ospedale dai residenti. Sempre più persone si stanno radunando per resistere all’attacco immotivato e all’assassinio di massa nel quartiere di Cumhuriyet.
Il bilancio di ottobre del PKK L'ufficio stampa delle Forze di Difesa del Popolo e delle Donne Libere del Kurdistan (HPG e YJA- STAR, la guerriglia del PKK) ha pubblicato il bilancio delle azioni del PKK per il mese di ottobre. Questo mese, nonostante la tregua unilateralmente rispettata per la guerriglia dal 10 ottobre, è stato particolarmente intenso. Si noti che la tregua del PKK non implica che essi abbiano gettato le armi: la guerriglia protegge i territori sotto il suo controllo e si difende non appena viene attaccata. Lo stato turco ha condotto 26 operazioni di terra, 94 attacchi aerei con jet, 17 attacchi aerei con elicotteri Cobra, 331 attacchi di artiglieria pesante (mortai, granate, tank), 53 operazioni aeree, 89 voli di ricognizione e 7 operazioni di terra senza risultati. L'elenco delle azioni svolte dalla guerriglia: un totale di 116 azioni e rappresaglie inclusi 20 sabotaggi, 17 esecuzioni, 8 raid, infiltrazioni e accerchiamenti, 9 controlli stradali, 25 scontri con l'esercito turco, 57 azioni e attacchi vari e 23 azioni con risultati non verificati. Tutto questo è costato caro alla Turchia, ecco le perdite: 315 soldati uccisi negli scontri, 4 poliziotti uccisi, 15 membri di Operazioni Speciali, 12 ufficiali uccisi, 107 soldati feriti, 1 poliziotto ferito, 11 basi militari distrutte, 5 bllindati distrutti, 17 veicoli militari non-blindati incendiati, 4 elicotteri danneggiati e 6 veicoli pesanti danneggiati, compreso un tank. Inoltre una dozzina di varie armi sono state sequestrate dai guerriglieri. Infine, secondo le HPG, 53 guerriglieri sono stati uccisi, altri 3 sono morti sul fronte del Monte Shengal combattendo contro lo Stato Islamico, due guerriglieri sono stati fatti prigionieri dalla Turchia. |